annalu ha scritto:Ma nessuno, mi sembra, si è scandalizzato per quello che ha colpito molto me: la guardia costiera non era in grado di prestare soccorso in un mare agitato, solo i pescatori avevano imbarcazioni adatte e la competenza necessaria.
Questo a mio parere è un dato scandaloso: lo Stato, come sempre, è carente.
Premetto che mi ero perso questo dettaglio per cui non potevo certo scandalizzarmi per una cosa che non sapevo, sono andato a cercare in Internet i dettagli, trovando un centinaio di copie identiche del testo (publicato da repubblica) un po' su tutti i media. Il testo che parla del problema relativo ai mezzi dello stato è:
Intanto a Lampedusa si vivono ore febbrili. Le condizioni del mare non permettono infatti alle motovedette di lasciare gli ormeggi. Solo i grandi motopesca di Mazara del Vallo, anche loro in porto a causa del maltempo, sono in grado di affrontare la burrasca. Il responsabile della Capitaneria di porto, tenente di vascello Achille Selleri, comandante della settima squadriglia, chiama a rapporto nel suo ufficio i pescatori della flotta mazarese: "Signori, non ho mezzi adeguati per il salvataggio. Ho bisogno di voi e delle vostre barche. Li salviamo?". I capitani dei motopesca non esitano un attimo: "Siamo pronti".
Ora io non sono un esperto marinaio ma posso capire che non tutti i mezzi, a seconda della loro mole, possono affrontare un mare "con raffiche di vento fino a trenta nodi e onde alte dieci metri". Piccoli scafi veloci, adatti alle operazioni di rapida intercettazione di contrabbandieri, come quelle ad esempio della guardia di finanza, non sono adatte ad affrontare un mare in burrasca (forza 8 e 9) e soprattutto non sono adatte a prendere a bordo centinaia di persone. Quindi immagino che il comandante avrà valutato il rischio ritenendolo eccessivo per la sicurezza dei suoi uomini. Se nel porto non c'erano imbarcazioni militari piu' grandi non significa che lo Stato non ne abbia, ma solo che non erano ancorate li' e che erano altrove. Non credo che sia infatti possibile avere in ogni porto ed in ogni luogo imbarcazioni militari adatte ad ogni situazione, anche quelle estreme sul piano metereologico.
Inoltre da nessuna parte, nel testo che trovo in rete, trovo spunti che mi facciano intendere, da parte dello stato, la ammissione di
incompetenza che riferisci. Si ammette di non avere, rispetto ai grandi pescherecci civili, i mezzi adatti, e quindi si chiede l'aiuto dei pescatori. Questi hanno mezzi che sono in mare per settimane, con qualsiasi tempo, con un carico nella stiva che cresce giorno per giorno arrivando a decine di tonnellate.
I mezzi militari invece sono costruiti su basi diverse. Stanno in mare a lungo ma il loro carico (principalmente carburante) diminuisce. Ora io non dubito affatto che i mezzi militari avrebbero potuto prendere il largo con un mare forza 8 o 9 ma sono anche abbastanza sicuro che non avrebbero potuto caricare i 650 immigrati e nemmeno trainarli. I pescherecci invece hanno una forza di traino notevole (perché devono trainare le reti) ed hanno una capienza adatta ad imbarcare le persone che i mezzi militari non hanno.
Per salvare quei 650 immigrati quindi bene ha fatto il capitano Selleri ad organizzare una operazione congiunta con i pescherecci.
Io non credo che sia imputabile allo stato il fatto di non avere mezzi militari idonei al salvataggio di centinaia di persone con mare in burrasca. I mezzi militari sono costruiti per portare il minimo indispensabile (equipaggio, carburante, cibo e armi) alla massima velocità possibile nelle zone di possibile contrasto. Nelle tipoligie di navi militari, i "guardiacoste" sono adibite al salvataggio di uomini in mare ma per pochi gruppi. Anche le grandi navi da carico mercantili infatti hanno equipaggi ridotti (20 persone) e quindi è assolutamente atipico trovarsi nel caso di dover salvare centinaia di persone (un carico umano che di solito è tipico solo delle grandi navi passeggere, che sono equipaggiate con scialuppe di salvataggio).
Secondo me lo stato è carente in tante cose ma non in questo caso.
Anzi ha dimostrato di saper trovare la soluzione, chiedendo la collaborazione volontaria dei cittadini.
Scusa quindi se su questo non trovo nulla di scandalizzarmi, anche dopo essermi documentato (nei limiti del possibile).
Sai che non sono uno che si tira indetro, quando c'è da distribuire responsabilità e demeriti.
Ma qui trovo solo parole di elogio per il comandante e per i pescatori siciliani.
Trovo invece degno di nota leggere che ..
.... La seconda "carretta" è invece molto più lontana, in acque di competenza maltese. Ma la segnalazione "girata" alle autorità della Valletta non ha alcun seguito.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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