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Il caso ILVA di Taranto

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: I Riva: "Vendiamo fumo Diciamo che tutto va bene"

Messaggioda pianogrande il 17/08/2012, 13:11

Eh!
Insomma.

Siamo alle accuse di moralismo.
Moralisti noiosi e improduttivi.
Siamo alla esposizione delle mutande di Ferrara.

La legge e l'ordine e la serietà e l'affidabilità e quant'altro sono un noioso e petulante e presuntuoso intralcio al progresso.

Be'.
Non sono assolutamente d'accordo.

Senza quella roba lì avanti non si va.

Si va sempre peggio (sopratutto per i deboli).
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"Ministro il conflitto sull'iIva è tutto suo" di B. Tinti

Messaggioda lucameni il 17/08/2012, 16:05

Un po' di abc di regole costituzionali. Spesso dimenticate o volutamente ignorate.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... uo/327664/


Forse il ministro Clini non capisce o non conosce la Costituzione. Non so. Ma dire: “In Italia nessuna legge attribuisce il compito di monitoraggio ambientale e di rilascio delle autorizzazioni all’autorità giudiziaria” e far derivare dai provvedimenti della magistratura di Taranto un’incertezza sui ruoli e le competenze che pone “a rischio l’intero sistema industriale italiano” (Audizione alla Camera del 14 agosto) dimostra che il problema c’è. Art. 112 Cost: “Il Pm ha l’obbligo di esercitare l’azione penale”. Obbligo, non facoltà.

In Francia, la procura cui fosse pervenuta una denuncia a carico di uno stabilimento che ammazza la gente con veleni diffusi nell’atmosfera avrebbe potuto “classer”, archiviare senza motivazione. In Italia non si può. Se Ilva ammazza bisogna fare un processo, non ci sono santi. Naturalmente fare un processo significa provare, tra l’altro, gli elementi oggettivi del reato. Che, nel caso di Ilva, sono la morte di un certo numero di persone (migliaia) e il nesso di causalità tra queste morti e un impianto che emette veleni. Il che è stato fatto con un incidente probatorio (perizia). Dopo di che non resta che procedere nei confronti di quelli che ne sono stati responsabili. Il che sta avvenendo. Se la magistratura si fosse limitata a questo, forse Clini non avrebbe avuto nulla da obbiettare. Ma il problema è che Ilva, quando funziona, emette veleni ogni giorno e quindi ammazza ogni giorno. La morte vera e propria avverrà magari tra qualche anno; ma le malattie degenerative provocate da Ilva iniziano e si aggravano ad ogni emissione di veleni. E qui, ragionevolmente, il codice di procedura (art. 321) prevede che si deve (non si può, si deve) disporre il sequestro delle cose che possono aggravare le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati. Quale potrebbe essere l’alternativa? Attendere che le persone muoiano e quindi iniziare nuovi processi nei confronti di chi le ha ammazzate? Ovviamente no; semplicemente gli si impedisce di continuare ad ammazzarle. Come? Sequestrandogli l’arma con cui le ammazza. A questo punto il compito della magistratura è finito.

Gli ammazzatori (si potrebbe dire assassini ma il termine implica concetti giuridici che devono ancora essere valutati nel processo) sono stati identificati e arrestati. L’arma del delitto è sequestrata e non potrà essere utilizzata per ammazzare ancora. Tutto il resto non riguarda i giudici. Che, Clini ha proprio ragione, non fanno “monitoraggio ambientale” né“rilasciano autorizzazioni”. Questo avrebbe dovuto essere fatto (e non è stato fatto) dal cosiddetto esecutivo. Quello in carica nell’ultimo trentennio, si capisce. E se fosse fatto ora, non sarebbe male. A questo punto l’ultima nozione. Art. 101 Cost: “I giudici sono soggetti soltanto alla legge”. Il che vuol dire che i loro provvedimenti non possono essere modificati o disapplicati dal ministro Clini e dai suoi colleghi. Se sono sbagliati, la legge prevede una serie infinita di ricorsi ed appelli. E forse, nel rispetto della legge, potranno esservi modifiche o annullamenti. Ma certo, tra i motivi di possibili annullamenti, mai ci potrà essere un preteso conflitto tra i progetti industriali del Paese e i provvedimenti giudiziari o i rischi economici che ne derivano (art. 104 Cost:” I giudici sono autonomi e indipendenti da ogni altro potere”).

C&C (Clini &C), rassegnatevi: questa rogna ve la dovete grattare da soli. I giudici non c’entrano niente.

Il Fatto Quotidiano, 16 agosto 2012
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: I Riva: "Vendiamo fumo Diciamo che tutto va bene"

Messaggioda Iafran il 17/08/2012, 18:56

pianogrande ha scritto:La legge e l'ordine e la serietà e l'affidabilità e quant'altro sono un noioso e petulante e presuntuoso intralcio al progresso.

Be'.
Non sono assolutamente d'accordo.

Senza quella roba lì avanti non si va.

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È quello che vogliono i "potenti" a costo di punizioni e ricatti esemplari (sempre per i deboli e per le formiche ... solo nei paesi del terzo e quarto mondo, Italia compresa).
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Re: "Ministro il conflitto sull'iIva è tutto suo" di B. Tint

Messaggioda pianogrande il 17/08/2012, 19:53

Ergo.
Se c'è conflitto tra un ministro e chi vuol far rispettare la legge, vuol dire che il ministro è contro la legge (o contro la sua applicazione, il che non fa una grossa differenza).

Dopo le toghe rosse, avremo le toghe verdi.

Nel nostro massacratissimo paese, chi vuol far rispettare la legge a tutti (compresi i forti) non se la passa bene.

Il governo non presenterà il ricorso alla corte costituzionale.
Chissà che quei parrucconi politicizzati ed in cerca di visibilità non abbiano avuto un attimo di rilassamento e non abbiano risposto con una sonora risata.
Chissà come si sarebbero divertiti ad esaminare gli elementi di quel conflitto.
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Re: "Ministro il conflitto sull'iIva è tutto suo" di B. Tint

Messaggioda franz il 17/08/2012, 20:45

perché dobbiamo aprire tre argomenti diversi per parlare di un caso (ILVA)?
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Unificazione messaggi

Messaggioda moderatore il 18/08/2012, 8:54

Abbiamo unificato i tre thread in questo, che è il principale ed è attivo da più tempo
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda flaviomob il 18/08/2012, 9:58

Quindi per te, Ranvit, mazzette, corruzione, concussione... va tutto bene no? ;)

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/ ... 1052906/1/

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/ ... ef=HREC1-3

Bimbi malati come ottantenni...

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8295/

Apicella:

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"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda ranvit il 18/08/2012, 11:23

Una delle cose che piu' mi colpi' da ragazzo, studiando la Rivoluzione Francese, fu' la trasformazione in mostri di coloro che avevano suscitato tante speranze nel popolo di allora (ma anche in me). Successivamente ho ritrovato queste trasformazioni in tanti personaggi della Storia recente...tutto cio' ha fatto sviluppare in me una profonda avversione ed allarme quando ho a che fare con i puristi, i legalisti, i pacifisti, i comunisti, i fascisti, gli ambientalisti, gli europeisti, i tecnicisti, i sindacalisti etc etc...gli "isti" insomma!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda pianogrande il 18/08/2012, 12:07

E' quello che si rischia dopo ogni rivoluzione Ranvit.
Chi la fa la rivoluzione?
Normalmente non il ragionier Rossi impiegato di concetto amante del quieto vivere.

La rivoluzione la fa gente che non ne può più, che non ha un granché da perdere.
A questi si accoda subito gente spinta da qualche fanatismo e che trova il terreno adatto.

La fame di giustizia, di legalità, di rispetto delle regole è altra cosa.

E' il vaccino contro le rivoluzioni di masse di disperati che non ne possono più, che non credono più a niente e nessuno e vogliono distruggere tutto.

Non facciamo confusione Ranvit.
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Re: Il caso ILVA di Taranto

Messaggioda ranvit il 18/08/2012, 12:30

Non hai capito...e credo che la confusione la fai tu ignorando il mio discorso.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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