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Pd, ritorno al Pds?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda lucameni il 08/08/2012, 0:38

"Il nuovo che avanza" lo sentivo spesso negli anni '90 proprio per preparare questo bipolarismo granitico che ci hanno regalato Berlusconi e i suoi dirimpettai di sinistra.
Diciamo che non mi entusiasma, come espressione. Ma anche nel concreto poi ho sempre visto questi "nuovi" parecchio vecchi nei comportamenti, salvo abili nel gestire il proprio marketing politico. Ovviamente il discorso porta lontano, anche se l'eterna ricerca del salvatore della patria in Italia prima o poi ci costringerà a fare i conti con questi "nuovi". O presunti tali.
Su Veltroni non mi pronuncio. Un candidato che gestisce in maniera così maldestra una campagna elettorale italiana, forse pensando di essere in GB, dopo tutto è raro e da ricordare.
Certo è che una sinistra "asinella" è legittima, anche se ho sempre pensato che un centro sinistra con trattino fosse più adaguato alla nostra realtà italiana, soprattutto in rapporto alla nostra destra che, come diceva Montanelli, ha una grande attrazione al manganello. Un partito che voglia dire fusione a freddo di culture diverse provoca prima o poi reciproche idiosincrasie e auspici di transumanze in massa (i cattolici presunti liberali che sperano che la sinistra se ne vada con rifondazione, la sinistra che spera che i cattolici se ne vadano dal PD etc etc). Qualcosa nato male perchè creato a tavolino da professori con voglia di protagonismo politico, nel quali la teoria ha sopravanzato l'analisi della realtà.
Secondo me una normale dialettica tra centro-destra e centro-sinistra, anche dura, ma che non trascenda certi valori fondanti come quelli costituzionali non sarà possibile per tanti anni e di conseguenza si cercheranno soluzioni alla meno peggio. Certamente non simili a quelle presenti in Europa. I motivi sono presto detti: la presenza tutt'ora di una destra votata ad un padrone, e una sinistra che per anni non ha voluto fare opposizione a questo sistema e ora, più che mai, c'è dentro fino al collo, senza alcuna credibilità.
Un'alternanza virtuosa si ha tra coalizioni decenti, decorose, con esponenti politici credibili. Senza questi, e col macigno di una destra che ancora fa scappare i non sinistri che si ritrovano a votare a malincuore la sinistra, non vedo davvero come si possa pensare a imbastire chissà quali alchimie politiche e a ragionare come facevano Parisi e compagnia.
Per anni, con questa classe dirigente e - purtroppo - con questo elettorato, non potremo mai avere un sistema politico simile a quelli europei di normale alternanza centrodestra (decente) e centrosinistra (decente).
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda franz il 08/08/2012, 7:42

lucameni ha scritto:Qualcosa nato male perchè creato a tavolino da professori con voglia di protagonismo politico, nel quali la teoria ha sopravanzato l'analisi della realtà.

Creato per necessità, perché il maggioritario di collegio introdotto con la "seconda repubblica" imponeva la costituzione di due raggruppamenti principali ed imponeva a chi sta in mezzo di dover scegliere il piu' affine tra dx e sx o il meno peggio (e questo era il dramma). Cattolici, liberali, socialisti, radicali si sono divisi o alternati tra i due fronti.
La prima riflessione da fare allora è che la stagione del bipolarismo ha portato buoni frutti (penso di si) ma anche molte mele marce e pessimi risultati (anche qui c'è del vero, soprattutto negli ultimi anni). La stagione potrebbe essere finita.
Diciamo pero' che "con questa classe dirigente e - purtroppo - con questo elettorato" non possiamo avere non solo un sistema di governo dell'alternanza, ma non vedo nemmeno come potremmo avere una qualsiasi altra forma di governo.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda ranvit il 08/08/2012, 9:50

Il problema flaviomob è che i laburisti/socialisti europei sono una cosa molto diversa dai ns Sel/Pdci e compagnia bella....quando accettano di andare al governo in coalizione non rompono le balle tutti i giorni come se avessero la maggioranza assoluta della coalizione e persino nel Paese!
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda lucameni il 08/08/2012, 13:14

L'imposizione cosiddetta nasce sicuramente da sistemi elettorali infelici ma, secondo me, anche da un approccio culturale - - e strumentale - che non ha voluto contemplare coalizioni affini e quindi - logicamente e presumibilmente - più di due.
La logica dell'ammucchiata - ovvero due sole coalizioni destinate a diventare partiti - che è stata voluta a tutti i costi come politica "nuova" e molto 'mmerigana.
Oltretutto in presenza di una destraccia che ha fato fuggire elettori da destra e di una sinistra radicale che sappiamo come ha gestito la sua presenza nei governi (manco fosse stata intransigente dal lato legalità).
E da qui dovevano nascere due partitoni, delegittimando chi auspicava e proponeva altre coalizioni?
La faccenda è nata male da subito.
Poi a tempo e luogo spero di ritrovare cosa scrive Genchi di Rovati, amico infido di Prodi e grande sponsor di questo bipolarismo. Tutto da ridere.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda flaviomob il 09/08/2012, 21:35

ranvit ha scritto:Il problema flaviomob è che i laburisti/socialisti europei sono una cosa molto diversa dai ns Sel/Pdci e compagnia bella....quando accettano di andare al governo in coalizione non rompono le balle tutti i giorni come se avessero la maggioranza assoluta della coalizione e persino nel Paese!


A parte che Sel governa a Milano e in Puglia mi pare con la massima affidabilità (è il Pd a dividersi sui diritti civili delle coppie di fatto, nel capoluogo lombardo, ma di riffa o di raffa la maggioranza ha tenuto), oltre che in altre amministrazioni locali; ma ciò detto non si possono paragonare le mele con le pere. I laburisti-socialisti-socialdemocratici europei sono partiti che hanno vocazione maggioritaria (GB) o attorno a cui si coagulano maggioranze. Sono partiti cioè che legittimamente aspirano alla maggioranza relativa nei consensi elettorali: ha senso quindi paragonarli ai partitini di Vendola o Diliberto?
Il raffronto va fatto con il PD, che dopo la cosa 1..2..3 è semplicemente diventato la cosa n.
Mi trovo in gran parte d'accordo con Lucameni, senonché credo che per il cattolicesimo liberale ci sia già una casa (anch'essa da rinnovare profondamente, considerando che l'onorevole Casini si assunse, tempo fa, la responsabilità di un certo Cuffaro ed ora dovrebbe trarne le conseguenze), una formazione centrista e di orientamento popolare. Manca una forza maggioritaria di stampo socialista e progressista, perché il PD non vuole o non può scegliere finché non manda a casa un'intera generazione di classe dirigente perennemente votata ad impossibili compromessi.


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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda ranvit il 10/08/2012, 9:44

Lasciando da parte quello che dice lucameni che ce l'ha con Cristo e con il mondo tutto...e non si capisce cosa propone in alternativa, non è logico portare ad esempio la gestione di una Regione con quella della nazione: niente politica estera, niente welfare, niente infrastrutture nazionali etc etc.
Nè è logico dire che la sinistra europea abbia vocazione maggioritaria mentre i partitini italiani no....anzi! E' ancora piu' grave! Che dei partitini tengano in ostaggio un'intera coalizione con le proprie pretese è una ragione in piu' per definirli non adulti e non concreti e quindi da tenere alla larga da una coalizione che voglia provare a risolvere i problemi concreti del Paese!
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda Robyn il 10/08/2012, 18:05

Per me non esiste un ritorno del Pd al Pds.La strada è quella di un partito interclassista che già esiste nel paese sul modello del labour party,ma bisogna dare tempo al tempo.Per quel che riguarda SEL segue i cambiamenti ma più lentamente.Di sicuro SEL non è oggi il Prc di ieri ciao robyn
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda flaviomob il 10/08/2012, 22:50

Io ricordo di aver votato PD alle recenti elezioni comunali, a Monza. Così come in centinaia di altri comuni italiani, si è concretizzata un'alleanza con IDV e SEL già consolidata l'anno prima a Milano e in altre realtà. Senza grandi polemiche, le forze politiche del centrosinistra hanno unito i propri intenti e mandato a casa una giunta fortemente compromessa, anche in casi di malaffare e certamente implicata in una "svendita" di terreni (vincolati da un precedente piano regolatore poi annullato nientemeno che dalla Regione!) al signor Berlusconi Paolo. Terreni a rischio esondazione del Lambro, per dire, in cui si voleva realizzare una grossa speculazione edilizia. Il PD locale è stato bravo a comunicare con i cittadini, utilizzando bene lo strumento di internet per creare un polo di "controinformazione" molto utile.
Ora arriva Bersani e dice di voler stravolgere tutto. Posso capire la reazione ai toni molto duri di Di Pietro (ma bisognerebbe andare a vedere le carte, perché su alcune questioni oggettivamente, a partire dall'attacco contro i magistrati palermitani, ci sono buoni motivi per incazzarsi), ma non avere nemmeno il coraggio di confrontarsi con lui NON invitandolo alla festa democratica di Reggio, beh, è veramente pura codardia... E non sapere quale alleanza portare avanti a meno di un anno dalle elezioni poltiche è un disastro generale. Se Bersani è come l'asino di Buridano, beh, faccia scegliere direttamente dalla sua base (e magari si faccia da parte).


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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda franz il 11/08/2012, 9:11

flaviomob ha scritto:Io ricordo di aver votato PD alle recenti elezioni comunali, a Monza. Così come in centinaia di altri comuni italiani, si è concretizzata un'alleanza con IDV e SEL già consolidata l'anno prima a Milano e in altre realtà.

Secondo me non dobbiamo confondere il governo locale, quindi le alleanze per la guida delle città, con il governo nazionale.
Non è possibile (e non è credibile di fronte all'elettorato ed ai mercati internazionali) che il PD che appoggia Monti dica di voler governare domani con due forze politiche (SEL e IDV) che sono fortemente ostili in tutto e per tutto.
Cosi' come non è credibile che il PdL, che appoggia Monti, dica di voler un domani governare tornando al potere con la Lega, altro partito che fa una fortissima opposizione a Monti. Non mancheremmo di essere atrocemente severi nel caso di riedizione di allenaza PdL-Lega e loro faranno altrettanto in caso di asse PD-IDV-SEL.
Poi chiaramente i cittadini/elettori fanno quello che vogliono: hanno già votato coi piedi per decenni e continuaranno a farlo.
Ne hanno pienamente diritto in democrazia. Solo non ci si lamenti se poi i mercati dubitano fin da ora che dopo Monti si continuerà sulla sua strada di rigore dei conti e riduzione della spesa pubblica e che quindi cerchino di liberarsi del nostro debito.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda ranvit il 11/08/2012, 10:11

Solo non ci si lamenti se poi i mercati dubitano fin da ora che dopo Monti si continuerà sulla sua strada di rigore dei conti e riduzione della spesa pubblica e che quindi cerchino di liberarsi del nostro debito.

Certamente i mercati sono interessati al dopo Monti ma non credo piu' di quanto non siano stati dubbiosi da sempre sulla ns situazione politica nei 60 e piu' anni della ns Repubblica parlamentare.

Viceversa chi ci sta aggredendo ora, in quanto anello debole dell'euro, è la speculazione.... che fuori dall'euro non avrebbe piu' interesse a farlo: se ne strafotterebbero perchè non ci sarebbe piu' da speculare!

Per quanto riguarda il Cs....pur non amandola credo che la soluzione PD-Centristi sia la meno peggio.
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