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Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabilità

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Usciamo dalla crisi

Messaggioda franz il 25/07/2012, 16:44

Robyn ha scritto:L'Esm può essere operativo anche senza il consenso della Gremania e della bundesbank,poichè la Germania ha messo poco più di niente nell'Esm.

Un'occhiata a questa scheda serve a capire che stai dicendo una cosa falsa (vedi voce Contributions)
http://en.wikipedia.org/wiki/European_S ... _Mechanism
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda Robyn il 25/07/2012, 20:58

Qualora ci fossero problemi da parte della Germania dobbiamo andare avanti lo stesso.L'Esm configurerebbe il discatero del tesoro europeo affiancato dalla Bce che può stampare quando c'è necessità di farlo.In merito alle infrastrutture queste non possono essere messe a debito ma le risorse vanno trovate nelle pieghe del bilancio cioè nell'avanzo primario.In questo modo gli eurobond sono superati,anche perchè potevano essere messi a debito e bisognava garantire i risparmiatori dai paesi insolventi,cosa che ha sollevato molte critiche.I tre meccanismi Esm,Fiscal Compact e avanzo primario per debito e infrastrutture diventano gli assi portanti della politica economica europea.Queste hanno una loro organicità ed esprimono una strategia d'insieme.Esprime una strategia di insieme il fisco espansivo,inteso come detassazione e l'austerità che creano l'avanzo primario ciao robyn
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda trilogy il 26/07/2012, 8:47

ranvit ha scritto:
[..] Riccardo Barbieri, capo economista di Mizuho International, propone di combinare le restanti forze del fondo Efsf (poco più di 100 miliardi dopo il pieno salvataggio delle banche spagnole) a quelle di un fondo tutto italiano nel quale saranno messe le migliori attività finanziarie e immobiliari dello Stato (300 miliardi circa). Questa realtà, che potrebbe essere partecipata anche da alcuni fondi sovrani, emetterebbe quindi dei covered bond sul mercato a rendimenti decisamente più bassi di quelli che adesso pagano i BTp.[/b]


Questo è il tipo di operazioni su cui si dovrebbe lavorare. Si potrebbe pensare anche ad altri strumenti come i convertible bond, (obbligazioni convertibili) che consentirebbero di collocare il patrimonio pubblico senza svenderlo. Tempo fa avevo proposto di mettere una parte del patrimonio pubblico in una siiq (società d'investimento immobiliare) per collocarla sul mercato e valorizzare gli mmobili con progetti di housing sociale. Avremmo un effetto positivo sul debito e un beneficio sociale. L'idea della siiq è poi comparsa nel decreto sulla spending review ma solo per gli aspetti fiscali. Insomma a parte i tecnicismi collocare una parte del patrimonio pubblico per abbattere il debito o emettere titoli a basso rendimento è possibile, su questo aspetto il Governo è troppo timido. Non credo a maxi operazioni da 300-400 miliardi di cui qualcuno parla. Ma una operazione dell'ordine dei 100 miliardi sarebbe fattibile, e non sono noccioline.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 26/07/2012, 9:00

...su questo aspetto il Governo è troppo timido. Non credo a maxi operazioni da 300-400 miliardi di cui qualcuno parla.



Secondo te, perchè???

Io faccio fatica a capire questo buco nell'azione di Monti.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda Robyn il 26/07/2012, 9:12

Da ambienti tedeschi si il via all'operatività dell'Esm.L'Europa incomincia ad uscire dalla crisi.La Grecia và semplicemente ricondotta sui binari giusti.Mancano all'Europa ancora Islanda e Gran Bretagna.L'Islanda pare che non abbia grandi problemi ad entrare.La Gran Bretagna probabilmente entrerà quando avremo messo tutto in ordine
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda trilogy il 26/07/2012, 10:57

ranvit ha scritto:...su questo aspetto il Governo è troppo timido. Non credo a maxi operazioni da 300-400 miliardi di cui qualcuno parla.
Secondo te, perchè???
Io faccio fatica a capire questo buco nell'azione di Monti.


Ma? In parte ci sono problemi tecnici reali. Noi parliamo genericamente di "patrimonio pubblico". Quando però entri nel dettaglio e devi ricostruire i reali diritti di proprietà su tutta questa roba è complicatissimo. Hai lo Stato centrale, Regioni, Province, Comuni, centinaia di enti pubblici di vario genere ecc. Poi hai un ginepraio di norme sul demanio e i beni inalienabili dello Stato. In pratica capire di chi è realmente il bene, se si può vendere, chi può prendere la decisione di vendere, a chi deve andare il ricavato della vendita è un processo più complesso di quelllo che può sembrare.

Un altro aspetto è che sugli immobili residenziali (case), ti scontri con gli inquilini, le varie associazioni, i sindacati che hanno un peso politico rilevante, per cui si finisce per svendere, con tempi lunghissimi e a prezzi irrisori; anche beni di qualità, e a persone che non ne avevano alcun bisogno. In pratica molte operazioni sono state guidate più dai ritorni in termini di consenso elettorale che di riduzione del debito pubblico.

Ci sono poi i fenomeni di corruzione e grande speculazione che si inseriscono in queste operazioni. Penso che l'attuale Governo non voglia trovarsi a dover gestire situazioni del genere. Di problemi ne hanno già abbastanza.

Sulla parte delle aziende quotate è rimasto relativamente poco, e l'esperienza delle precedenti privatizzazioni ha creato molti dubbi. Le società ancora vive, oggi valgono meno di quando erano di proprietà dello Stato, In sostanza in 20 anni i privati non hanno creato valore, anzi spesso l'hanno dissipato, anche con danni macroeconomici rilevanti.

Infine penso ci sia un po' di paura nell'orientarsi su strumenti non convenzionali (per uno Stato sovrano) di ingegneria finanziaria. Creare un veicolo finanziario di queste dimensioni, fare un collocamento da 100 miliardi di covered bond o convertible bond, non è uno scherzo. E' un lavoro complesso da discutere con i grandi investitori internazionali, le società di rating. Se ci scappa un flop la credibilità del governo e del paese ne risentirebbe.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda trilogy il 26/07/2012, 11:19

trilogy ha scritto: [..]. Poi se saltano l'Italia e Spagna loro vanno in recessione pesante come tutti e le loro Landsbank che sono più fragili delle banche italiane saltano come birilli. Poi vediamo quale sarà il debito/pil tedesco dopo che le avranno nazionalizzate: 100% , 110% , 120% ?


Ho anticipato Moody's chissà se gli serve un analista :mrgreen:

L'agenzia di rating Moody's ha tagliato, da "stabile" a "negativa", la prospettiva di diciassette banche tedesche, due giorni dopo aver abbassato quella dello stato tedesco sullo sfondo delle incertezze sull'eurozona. Gli istituti di credito presi di mira sono quelli la cui valutazione finanziaria dipende dal sostegno dello stato federale tedesco e/o dai Laender e dei comuni", ha annunciato in un comunicato l'agenzia.

fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AbxVI0DG
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda franz il 26/07/2012, 12:03

trilogy ha scritto:Poi hai un ginepraio di norme sul demanio e i beni inalienabili dello Stato. In pratica capire di chi è realmente il bene, se si può vendere, chi può prendere la decisione di vendere, a chi deve andare il ricavato della vendita è un processo più complesso di quelllo che può sembrare.

Un altro aspetto è che sugli immobili residenziali (case), ti scontri con gli inquilini, le varie associazioni, i sindacati che hanno un peso politico rilevante, per cui si finisce per svendere, con tempi lunghissimi e a prezzi irrisori; anche beni di qualità, e a persone che non ne avevano alcun bisogno. In pratica molte operazioni sono state guidate più dai ritorni in termini di consenso elettorale che di riduzione del debito pubblico.

Per il primo aspetto, basta fare una legge apposita. Volere è potere. Ma hai ragione sugli scontri, le resistente, i ricorsi, il TAR, TIR,TUR, TOR ... c'è sempre una sigla che puo' fare ricorso ed una che lo accetta.
L'unica è privatizzare e liberalizzare quello che pesa sulla gestione corrente:
1) sanità da modello Berveridge a modello Bismark (come Germania e Francia, che i governi socieldemocratici o socialisti mai hanno messo in discussione).
2) previdenza privata obbligatoria in sostituzione graduale dell'INPS, che rimarrà primo pilastro uguale per tutti.
Questo vale 200 miliardi circa, ogni anno, a regime. Molti piu' che tentare di svendere palazzi una tantum.
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 26/07/2012, 12:08

L'unica è privatizzare e liberalizzare quello che pesa sulla gestione corrente:
1) sanità da modello Berveridge a modello Bismark (come Germania e Francia, che i governi socieldemocratici o socialisti mai hanno messo in discussione).
2) previdenza privata obbligatoria in sostituzione graduale dell'INPS, che rimarrà primo pilastro uguale per tutti.
Questo vale 200 miliardi circa, ogni anno, a regime. Molti piu' che tentare di svendere palazzi una tantum.




Franz for President!!!


Ma perchè non lo ascoltano (anche perchè sono d'accordo anch'io sull'ipotesi fatta)??? :D
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Re: Monti, "il contagio è in corso" ... E chiede responsabil

Messaggioda ranvit il 26/07/2012, 12:11

Nel frattempo....non sarebbe meglio uscire dall'euro???



http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=Ab76cvDG

I piccoli passi non bastano Servono cartucce vere

di GuidoGentili 26 luglio 2012


Mai resa dei conti fu più prevista. Il rischio-contagio fece la sua apparizione nel 2010, quando deflagrò il caso Grecia. È da allora che l'Europa ed il suo braccio monetario, la Bce, e dietro di loro i governi nazionali, rincorrono i mercati. I quali, essendo per natura più veloci, dettano i tempi della crisi, infischiandosene dei vertici politici poco o per nulla concludenti e delle solenni dichiarazioni sull'irreversibilità dell'euro.

Tanto era prevedibile e previsto l'attacco finale all'eurozona ad agosto, in una sorta di D-Day alla rovescia, che già a fine luglio il fuoco divampa minaccioso. Pompieri veri, in giro, se ne vedono pochi. E quei pochi che pure hanno le idee chiare su come circoscrivere l'incendio devono attendere il «via libera» degli azionisti forti, in una catena decisionale complessa e del tutto particolare.

Il caso della Bce e del suo presidente Mario Draghi è esemplare. Dispone di vari e potenti estintori, ha sulla carta una maggioranza per poterli attivare ma gioco forza non può non tener conto della Germania che frena. A loro volta, governo, parlamento e cittadini tedeschi attendono per il 12 settembre il verdetto della Corte Costituzionale sul nuovo fondo salva-Stati Esm. Mirabile paradosso: la Bce, al contrario della Federal Riserve, non è «prestatore di ultima istanza» mentre la Corte di Karlsruhe, baluardo dell'identità costituzionale tedesca, è di fatto il «decisore di ultima istanza» in Europa.

Come si possa rimandare le decisioni è un mistero, a meno che non si voglia ipotizzare un suicidio programmato continentale. Tra una settimana esatta si riunisce il consiglio direttivo della Bce e le aspettative vanno ben al di là di un classico taglio dei tassi d'interesse. Ieri, a conferma che qualcosa si muove anche tra i paesi più vicini a Berlino, il governatore della banca centrale austriaca Ewald Nowotny ha aperto la porta alla concessione della licenza bancaria al futuro fondo salva-Stati Esm. In pratica, grazie all'accesso ai prestiti della Bce, aumenterebbe grandemente la capacità d'intervento del fondo.

Qualcosa si muove, sì, ma siamo sempre all'interno del percorso (compresa la licenza bancaria, osteggiata da Berlino) immaginato per l'Esm che doveva essere operativo dal primo di luglio e che è in lista d'attesa all'esame della Corte Costituzionale tedesca.

Che la prudente apertura di Nowotny ribalti tendenze ed aspettative sui mercati è francamente impossibile pensarlo. Ed in ogni caso la politica dei "piccoli passi" e degli "appelli" (ultimo quello congiunto franco-spagnolo sull'unione bancaria), ha fatto il suo tempo. La svolta deve essere inequivocabile sia sul piano tecnico che su quello politico. Solo così i mercati capiranno che il muro europeo è solido e non è costruito su promesse vaghe e reversibili, e che l'Europa è capace di essere un soggetto politico unito e coeso.

La Bce, facendo quel che deve a sostegno in ultima analisi della stabilità dell'Europa, potrebbe svolgere un ruolo decisivo. Ma i tempi di reazione si misurano ormai in giorni e nemmeno in settimane. Occorre esserne consapevoli, perché il D-Day alla rovescia è all'orizzonte e non serve assolutamente a nulla evocare i fantasmi della spietata speculazione.
Non avrebbe interesse a restare ferma la stessa Germania. Ieri l'autorevole centro di ricerca Ifo ha spiegato che in caso di default della Grecia le perdite di Berlino arriverebbero a 82 miliardi che diventerebbero 89 nel caso Atene, dopo il default, rimanesse nell'euro. In ogni caso un salasso. E sempre l'Ifo, anche se il Governo ha confermato una crescita dello 0,7% nel 2012, ha segnalato con questo mese di luglio il terzo calo mensile consecutivo dell'indice che misura il clima di fiducia delle imprese.

Uno scenario di incertezza permanente, o peggio di crack sistemico, insidia il motore europeo numero uno che, legato a doppio filo produttivo con gli altri Paesi europei, ha colto (ed ha saputo cogliere con riforme coraggiose) tutti i benefici della moneta unica. Forse non a caso nei giorni scorsi una ricerca della Bank of America Merrill Lynch spiegava, citando Pareto ed i "giochi cooperativi" del premio Nobel John Nash, che l'Italia potrebbe trovare conveniente un'uscita ordinata e volontaria dalla moneta unica mentre proprio la Germania sarebbe il Paese meno incentivato ad abbandonare l'euro. Sistema che dunque dovrebbe difendere coi denti.
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