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franz ha scritto:Chissà che relazione inversa esiste tra corruzione e rigore? ...e disoccupazione giovanile...
flaviomob ha scritto:Il problema è definire che cosa sia il rigore. Un indebitamento pubblico/pil dell'83%, come nel caso della Germania o del 38%, come la Svizzera?
Un alto senso dell'etica pubblica, come nel caso del Giappone (che però ha un debito/pil enorme)?
La capacità di tenere sotto controllo il debito dei singoli stati, come avviene in USA (che però hanno grossi problemi col bilancio federale)?
E chi è più rigoroso, chi riesce ad incrementare il numeratore o il denominatore?
franz ha scritto:
[..]Vi è infine un altro fattore che si osserva e cioè la bilancia dei pagamenti.
Quando le esportazioni superano le importazioni (come per germania, svizzera e giappone pre-maremoto) la bilancia prevede un afflusso di capitali a compensazione. vedere: http://it.wikipedia.org/wiki/Bilancia_commerciale
Quindi se un paese fosse indebitato ma avesse forti esportazioni (come il giappone) avrebbe comunque un forte flusso di capitali esteri a compensazione. Il problema invece è quando le importazioni superano le esportazioni (Grecia, Italia, USA, il giappone oggi) perché la compensazione prevede un'uscita di capitali. Se l'economia interna non è in grado di sopperire a questa uscita senza impoverirsi ulteriormente, la cosa si riflette sul valore della sua moneta e i tassi di cambio. Evidentemente la crescita USA basta a tranquillizzare i mercati sia per il debito pubblico sia per il saldo della bilancia commerciale ma non basta per paesi come Grecia, Portogallo, Spagna, Italia.
Quindi i mercati apprezzano che in quei paesi si facciano riforme che mettono al sicuro il debito pubblico (nel senso che non cresce piu' ed anti diminuisce, come in Svezia) con riforme della spesa pubblica (come agenda 2010 in germania e le varie riforme Monti).
Naturalmente simili riforme comprimono i consumi interni ed anche le importazioni e su questo secondo fattore c'è un aspetto positivo perchè riducendo le importazioni si diminuisce il deficit commerciale e la debolezza della nazione. Qui bisogna allora puntare sull'esportazione delle nostre eccellenze (piu' export) e se riusciamo ad avere un saldo positivo questo comporterà afflusso di capitali. Capitali che se il nostro bilancio è in ordine non andranno a finanziare l'emissione di nuovi BOT (ma solo a rinnovare quelli a scadenza) e quindi potranno essere impiegati per investimenti produttivi (che rilanciano la crescita interna).
L'ho fatta breve, in parole povere e semplici, per come l'ho capita io che non sono economista.
Il nostro Trilogy integrerà con maggiore competenza.
franz ha scritto:Chi riesce a convincere i mercato che pur avendo debiti (piccoli e grossi non importa) è in grado di ripagarli.
Oggi è un problema di credibilità dei governi.
flaviomob ha scritto:....Si parlava di rigore. Convincere il mercato di essere solvibile e di esserlo anche nel medio-lungo periodo non è rigore ma, appunto, credibilità. Il rigore è iniquità se applicato solo contro determinate classi sociali, lasciando il grande capitale libero di evadere i controlli ed involarsi verso elvetici o caimani paradisi... (illegalmente, perché poi esiste la possibilità di esportare capitali legalmente, ma ovviamente è invisa a chi ha soldi sporchi).
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