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"Nuova" Scuola

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda FreeRider il 26/09/2008, 20:38

annalu ha scritto:Non male, come conoscenza diretta dei fatti.
Mi ha fatto piacere parlare con te, e certo ci sarà occasione di continuare il discorso.

Ciao
annalu

la "conoscenza diretta", pur avendo 30 anni di tessere CGIL in tasca, quando viene interrogata a cena nel tema "bocciature in prima" è assolutamente favorevole (già lo sapevo, 30 anni non possono mentire) ed aggiunge che già oggi la bocciatura di un bambino che in prima non ha imparato a leggere, scrivere, far di conto è doverosa ed attuata. Il suo disagio emotivo e psicologoco come ripentente è inferiore a quello che proverebbe passando in seconda senza avere le basi e sentendosi un assoluto pesce fuor d'acqua, fuori dal gruppo (molti lavori sono in team).
Forse anche schernito dai compagni (che a quell'età non si tirano certo indietro).

Piuttosto occorre ragionare sul criterio per le bocciature. Una sola insufficenza, come riporti dal pensiero ministeriale, è una bastardata, perchè un bambino potrebbe essere ottimo in tutte le materie ma insufficente in una sola. Dovrebbe valere una media. Una media pero' che sia pesata, ponderata.
Dove italiano e matematica pesano piu' di religione, condotta e ginnastica.
Per fare solo esemepi del tutto casuali :-)

Ciao,
FreeRider
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Maestro unico, toccherà il Sud il 50% dei tagli della Gelmin

Messaggioda franz il 28/09/2008, 13:52

Con i criteri di calcolo del Piano programmatico del ministri
7.000 delle 14.000 cattedere da eliminare sono nel Meridione

Maestro unico, toccherà il Sud
il 50% dei tagli della Gelmini

di SALVO INTRAVAIA

Sarà il Sud a pagare il prezzo del "maestro unico" reintrodotto dalla Gelmini. Negli ambienti politici e sindacali la voce circola da giorni e basta fare due conti per rendersi conto che, in effetti, usando gli stessi criteri di calcolo contenuti nel Piano programmatico messo a punto dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e dal collega dell'Economia, Giulio Tremonti, saranno le regioni meridionali a rimetterci di più in termini di posti di lavoro e servizio scolastico.

Se, come è scritto nel Piano che taglierà 87.000 posti di lavoro in tre anni, il ridimensionamento colpirà le sole classi a tempo normale, il Sud dovrà dire addio a 7.000 delle 14.000 cattedre messe in conto dal governo: il 50 per cento. Nell'Italia centrale Toscana, Lazio, Umbria, Marche sacrificheranno sull'altare delle economie 2.250 cattedre e le sei regioni settentrionali 4.700: un terzo dell'intero balzello.

Domani mattina, in aula alla Camera approda il decreto-legge 137, quello che ha reintrodotto il maestro unico e i deputati del Pd stanno affilando le armi.

"Il duo Tremonti-Gelmini - dichiara Alessandra Siragusa, deputato siciliano del Partito democratico - mira a distruggere la scuola del Sud: secondo i numeri in nostro possesso, in Sicilia e Campania il giochetto del maestro unico costerà 4 mila dei 14 mila posti che il governo intende tagliare. E a parte il taglio dei posti di lavoro la manovra determinerà una contrazione del servizio scolastico. Con 24 ore di lezione in sei giorni i bambini della scuola elementare uscirebbero ogni giorno alle 12.30: non so se le famiglie sono a conoscenza di tutto questo".

Il dibattito parlamentare si annuncia lungo e acceso. "Presenterò tre emendamenti - aggiunge la parlamentare dell'opposizione - che mirano ad allungare il tempo scuola nelle zone in cui la dispersione scolastica è elevata e nelle realtà dove le carenze degli edifici scolastici non consente il tempo pieno".

Secondo i calcoli contenuti nel Piano-Gelmini il maestro unico colpirà soprattutto le 103 mila classi che in Italia funzionano a tempo normale (27 ore a settimana). Tempo normale alla scuola primaria che, per ragioni spesso legate a carenze strutturali determinate dalla mancanza di locali idonei per essere adibiti a refettori/mense, è parecchio diffuso al Sud e molto meno al Nord. Tanto per non restare sul vago, regioni come Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna viaggiano con tassi di tempo prolungato (di 40 ore a settimana), che per stessa ammissione del ministro Gelmini non verranno "toccati", variabili tra il 45 e il 39 per cento. Sicilia e Campania sono attorno al 4 per cento.
(28 settembre 2008)
http://www.repubblica.it



Commento personale
la notizia non mi meraviglia affatto.
Nel sud va ricercato il 50% delle inefficenze (e delle evasioni).
Alle inefficenze vanno contrapposte piani di ricupero (che non vedo) ma anche misure drastiche.

Pochi sanno che oltre al modulo 3 (insegnanti) su due( classi) ne esistono altri come il quattro su tre, oppure il metodo del tempo pieno con 4 insegnanti (tra prevalenti e specialisti) su una classe e che nelle piccole scuole il rapporto docenti alunni e' ovviamente distorto.

Tutto sta a vedere cosa vuol dire "inefficenze".
Personalmente ne trovo di enormi a livello ministeriale e di provveditoriati, non nelle piccole scuole.
Prima partirei dalla burocrazia romana, poi scenderei piano piano.

Ciao,
Franz
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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda franz il 30/09/2008, 7:21

SCUOLA: D'ALEMA, MA QUALE RIFORMA; SI VA AL MEDIOEVO

Durante il suo intervento a "Otto e mezzo", Massimo D'Alema polemizza sulla riforma dell'istruzione proposta dal ministro Gelmini. "Ma quale riforma? La riforma e' una parola enorme". Per D'Alema "la nostra scuola ha molti problemi, ma quella elementare e' nel nostro Paese una scuola di qualita' ed e' la parte dell'organizzazione scolastica che funziona meglio, dove l'offerta educativa e' piu' ricca. Il punto piu' serio di difficolta' del nostro sistema d'istruzione e' la scuola media e la superiore, non la scuola elementare che va benissimo. E non lo dico io ma l'Ocse". Poi aggiunge che "la misura fondamentale che il governo ha preso e' quello di tagliare i soldi per la scuola e allo scopo di tagliarli, ridurre il numero degli insegnanti e quindi ridurre la qualita' dell'offerta formativa. Se questa e' la qualita' dell'offerta, di riforma in riforma torneremo al Medioevo". D'Alema e' d'accordo con le parole del Capo dello Stato Giorgio Napolitano sulla scuola, ma aggiunge che "c'e' bisogno di meritocrazia, severita' negli studi. Pero' non con i bambini di sei anni. Perche' bocciare a 6-7 anni e' una sciocchezza ed e' un danno. Quando si e' un po' piu' adulti c'e' bisogno di serieta'".
30.09.2008
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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda Gab il 14/11/2008, 10:59

Scusate se riprendo questa questione ..
ma la situazione e' abbastanza particolare.

la riforma della scuola e' diventata legge. Quindi le scuole primarie che hanno acceso la miccia della protesta in realta' sono le uniche che con certezza hanno preso la bastonata!

Rimangono ora i regolamenti da fare al fine di definire l'attuazione delle legge.
Li' ci sara' la possibilita' di ottenere qualcosina.

Ma ormai ci si accontenta delle briciole!
La protesta degli Universitari e dei Ricercatori otterra' piccole modifiche.

E poi via tutti a riempirsi la bocca del "Villari" che verra'!

buon paese a tutti.

Gab
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un'opinione diversa

Messaggioda pagheca il 15/11/2008, 12:00

Questo articolo di Economist di questa settimana vede in maniera diversa la questione della riforma Gelmini. Secondo me non dice solo cose sbagliate e va letto senza troppi pregiudizi in testa... Ho sottolineato alcuni aspetti non del tutto disprezzabili, insieme ad alcuni dati tra quelli riportati, francamente terrificanti. Come forse avrete capito, forse a causa della mia lunga permanenza all'estero, mi sono convinto della necessita' di guardare nel dettaglio delle cose, invece di giudicare tutto come bianco-nero. E' un lavoro difficile, piu' difficile del menare giudizi generici, ma secondo me e' uno di quei punti in cui l'Italia deve imparare a crescere. L'economist continua a ritenere Berlusconi unfit per governare, a criticare il 99% delle sue scelte, e a pubblicare dati poco confortanti sul nostro paese, e anche a criticare le sue "battute" poco divertenti (leggi qui per esempio, ancora sull'ultimo numero in stampa). Ma anche il governo peggiore del G8 va valutato con distacco e continuo ad apprezzare di Veltroni il tentativo, poco compreso ma molto moderno, di tentare proprio questo.

saluti
pagheca

da http://www.economist.com/world/europe/d ... d=12607260

Higher education in Italy
A case for change
Nov 13th 2008 | ROME
From The Economist print edition


Universities desperately need reform—yet resist change

EPA

Dreamy student days
“TUTTA LA VITA DAVANTI” (“Your Whole Life Ahead”), a recent Italian movie, opens with the voice of a young woman defending her thesis. The camera dwells on one wrinkled visage after another, until it becomes clear that the entire examining board is made up of octogenarians—and a chuckle of cynical recognition runs through the cinema audience.

The retirement age for Italian university teachers is 72. Mariastella Gelmini, education minister in Silvio Berlusconi’s right-wing government, plans to reduce it, though only to 70. And this is just one of a host of reforms she is seeking to make to one of the worst managed, worst performing and most corrupt sectors in Italy.

Italian universities are not over-funded. According to the OECD rich-country think-tank, each student in 2005 cost some $8,026, well below the average of $11,512. But the figure for Italy does not include private universities. And few critics believe that a shortage of cash is the biggest problem for state-run higher education.

Most Italians point instead to the overweening power of the baroni (barons), or tenured professors with the power of academic life and death. Many treat their faculties as personal fiefs. Nepotism and favouritism are rife: only this week news emerged of a university rector who, the day before he retired on October 31st, signed a decree to make his son a lecturer. Research by students at Federico II University in Naples found that 15% of teachers had a relative on the university staff. At Palermo University, as many as 230 teachers are reported to be related to other teachers.

The creation of jobs for relatives and friends has helped to inflate the number of Italian academics. According to Ms Gelmini, 13,000 junior posts have been advertised in the past seven years, yet 26,000 have been filled. Cronyism has also led to a proliferation of courses and departments. Italy has 37 courses with but a single student; 327 faculties have fewer than 15.

Some valuable research and inspirational teaching are done in Italian universities. But the more common pattern is of a uniform mediocrity. Not one Italian institution is in the top 100 of the 2008 Times Higher Education world university rankings. The baroni wield considerable influence over governments, particularly of the centre-left, and have used it to bury most attempts at reform.

The need for change is now pressing. Five universities are, in effect, bankrupt. The system as a whole is manifestly failing the economy. Only 17% of Italians between 25 and 34 have a tertiary qualification, compared with an OECD average of 33%. The main reason is a shocking dropout rate of 55%, the highest in the rich world.

Judging that students were being asked to stay at university for too long, Mr Berlusconi’s previous government introduced optional, three-year degree courses. But employers say that graduates of these shorter courses are not good enough. Universities are not imparting enough learning within a reasonable time.

Most of Ms Gelmini’s reforms will be included in two bills that have yet to be formally published. But earlier this month she won cabinet support for an initial measure to alter the selection process for university teachers and researchers in order to prevent abuses; to set aside more cash for student grants and accommodation; and to mitigate the effects of earlier cost-cutting legislation by raising the number of lecturers and researchers who can be hired for every one that retires.

All this might seem good news for students and teachers. Yet students have staged protests around the country. This week the main trade union federations planned a national strike, though one of them pulled out at the last minute. The opposition argues that no good will come of reforms inspired by cost reduction. But the government retorts that Italy’s ultra-low birth rate has created what Ms Gelmini calls “an historic opportunity” to raise quality while spending less. At least her plans deserve a fair hearing.
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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda franz il 15/11/2008, 13:10

mi segnalano due documenti opposti, che è interessante mettere a confronto

Tutte le bugie del premier sulla scuola (dossier del PD)
Tutte le bugie della sinistra (documento del governo)

I due documenti vengono confrontati ed analizati in modo comparativo da Tuttoscuola in un dossier, dove emergono errori sia da una parte che dall'altra.

Saluti,
Franz
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Scuola, la riforma slitta al 2010

Messaggioda franz il 11/12/2008, 19:05

Il ministro ha deciso di rinviare l'applicazione della parte relativa alle scuole superiori
Accolte diverse osservazioni venute in queste settimane dalle parti sociali

Scuola, la riforma slitta al 2010
"Maestro unico solo su richiesta"

Confermato il tempo pieno di 40 ore nelle elementari
di SALVO INTRAVAIA

ROMA - Rinviata di un anno la riforma delle scuole superiori. E' il primo risultato del braccio tra mondo della scuola e governo condotto negli ultimi due mesi. Ma dall'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi, concluso da poco, emergono altre importanti novità. Salta, in pratica, il maestro unico alla scuola elementare e viene confermato il tempo pieno di 40 ore alla scuola elementare. Le importanti novità, che rappresentano un'autentica marcia indietro dell'esecutivo, sono scaturite da un mini vertice svoltosi ieri tra il premier, Silvio Berlusconi, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, il collega dell'Economia, Giulio Tremonti e il presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea.

La novità senz'altro più importante è lo slittamento di un anno (al 2010/2011) della riforma delle scuole superiori: licei, istituti tecnici. Per l'istruzione professionale è tutto ancora in alto mare. I regolamenti verranno presentati al Consiglio dei ministri del prossimo 18 dicembre ma la riforma partirà dal primo settembre 2010. "Per dare modo alle scuole e alle famiglie - si legge in una nota del ministero - di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi". Sul secondo ciclo "si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti".

I punti principali della riforma prevede "lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici, più legame tra le richieste del mondo del lavoro e la scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie". Dagli 820 indirizzi scolastici (tra sperimentazioni e ordinamenti) si passa a 5 licei (classico, scientifico, artistico, delle scienze umane, linguistico e musicale) e 11 indirizzi per quanto riguarda gli istituti tecnici. Inoltre, "saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni" e verranno aumentate le ore di "studio della lingua inglese, delle discipline scientifiche e di matematica".

La riforma delle scuola primaria (l'ex elementare e media) e della secondaria di primo grado (la scuola media) partirà dal prossimo anno ma rispetto al disegno della Gelmini subirà alcune importanti modifiche. Salta infatti il maestro unico alla scuola elementare (con impegni di 24 ore settimanali) che si trasforma in "maestro prevalente". Come era stato chiesto, infatti, dalla commissione Cultura della Camera l'orario settimanale di 24 ore sarà solo una opzione che le famiglie potranno chiedere accanto alle 27 e alle 40 ore. Nessuno obbligo, quindi, per le scuole.

La scuola dell'infanzia dove erano a rischio le 40 ore settimanali del cosiddetto "tempo normale" resterà praticamente invariata e viene confermato il Tempo pieno con due insegnanti per classe, così come richiesto dal Parere Aprea. Alle medie l'orario settimanale sarà di 30 ore anziché 29 come ipotizzato dal Piano-Gelmini. Il numero massimo di alunni per classe non verrà elevato. Infine, il Governo, si è dichiarato disponibile ad aprire un tavolo sul precariato.
La marcia indietro del governo non soddisfa Flc Cgil e Cobas che confermano lo sciopero generale di domani.

(11 dicembre 2008)
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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda Gab il 11/12/2008, 23:01

Ebbene si.
Si sono rimangiati tutto o quasi! Per ora.
Penso che aspettano tempi migliori. 1 anno o due ?

Ma vedrete diranno che come dicevano loro non sarebbe cambiato nulla. Che le proteste erano strumentali.
Che la stampa ha detto cose errate. Che le maestre che protestavano non ne avevano alcun motivo.

Maestri si .. ma di comunicazione! Loro!

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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda franz il 11/12/2008, 23:40

Gab ha scritto:Ebbene si.
Si sono rimangiati tutto o quasi! Per ora.
Penso che aspettano tempi migliori. 1 anno o due ?

Ma vedrete diranno che come dicevano loro non sarebbe cambiato nulla. Che le proteste erano strumentali.
Che la stampa ha detto cose errate. Che le maestre che protestavano non ne avevano alcun motivo.

Maestri si .. ma di comunicazione! Loro!

Gab

mah, vedremo se non è cambiato molto, come sostengono quelli che confermano lo sciopero
o se è cambiato tutto, come potrebbe essere sostenuto da chi volesse piantare la bandiera
della vittoria.
Intanto per quanto riguarda il rinvio della riforma delle scuole superiori (licei, istituti tecnici)
si tratta delle riforma fatta dal precedente governo Prodi, anche se inizata ancora prima dalla
Moratti.
Ma a quanto pare quando in Italia si rinvia, sono tutti contenti :-)

Ciao,
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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda Gab il 12/12/2008, 11:33

franz ha scritto:...
Ma a quanto pare quando in Italia si rinvia, sono tutti contenti :-)
...


Dipende cosa si rinvia.
Se ritieni sbagliato un cambiamento il rinvio almeno ti da una parte della ragione.

Comunque non ci capisco piu' nulla!
Quanto segue è cio' che ha dichiarato la M S Gelmini :

Gelmini: confermato il superamento del modulo un solo maestro responsabile del percorso formativo

Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
Roma, 11 dicembre 2008
"La responsabilità del percorso formativo e didattico nella scuola elementare resta in capo ad un unico docente.

Questo modello didattico che supera l’organizzazione del modulo può essere declinato con l’opzione a 24 ore nel caso in cui il docente sia in grado di insegnare tutte le materie previste e quindi anche l’inglese, oppure a 27 ore con l’utilizzo di tre ore aggiuntive per l’insegnante di inglese e di religione e in ogni caso non ci sarà compresenza in classe.

Le famiglie potranno scegliere tra 24, 27 e 30 ore di lezione settimanali oppure il tempo pieno di 40 ore. Con l’eliminazione delle compresenze ci saranno più classi che faranno tempo pieno".

tratto da http://www.pubblica.istruzione.it/minis ... quar.shtml
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