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Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 21/03/2012, 17:34

Secondo me invece è finito,lui e il PD tutto,se si mettono dalla parte di una riforma di destra.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda matthelm il 21/03/2012, 18:07

Stefano'62 ha scritto:Secondo me invece è finito,lui e il PD tutto,se si mettono dalla parte di una riforma di destra.


Ma quale riforma di destra, questi slogan non funzionano più neanche per i lavoratori. Possibile che non si capisca che l'attuale sistema ingessato è dannoso per tutti. La Cgil per non spaccarsi cerca di scaricare su le altre parti sociali e il Pd un ritardo che pagherebbe l'Italia che non è quella dei padroni.
Quì Bersani ci lascia la faccia e il Pd diventa un ferro vecchio dando ragione a chi lo ha sempre visto come espressione della sola sinistra.
Non è esattamente l'immagine di un partito riformista ma della ruota di scorta del vecchio sindacalismo conservatore.
Tutte scommesse perse. Va bé finirà, pazienza.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 21/03/2012, 19:11

Questa è reazione.
Le riforme,necessarie,sono altro.
E riguardano i deboli,non i forti.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda franz il 21/03/2012, 19:17

Stefano'62 ha scritto:Questa è reazione.
Le riforme,necessarie,sono altro.
E riguardano i deboli,non i forti.

Benaltrismo a parte (non so come si faccia a dire che una riforma del mercato del lavoro in Italia non sia necessaria) questa riforma affronta prorio il problema dei contratti dei precari, che sono i deboli.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 21/03/2012, 19:40

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Questa è reazione.
Le riforme,necessarie,sono altro.
E riguardano i deboli,non i forti.

Benaltrismo a parte (non so come si faccia a dire che una riforma del mercato del lavoro in Italia non sia necessaria) questa riforma affronta prorio il problema dei contratti dei precari, che sono i deboli.

Chi lo dice che non è necessaria....
Ho ben scritto che lo è.
Il punto è che l'art 18 e i licenziamenti sono fuori tema.
Il punto è che quando un equilibrio è sbilanciato da una parte,le persone intelligenti lo correggono lavorando sul lato opposto,non peggiorando gli squilibri.

Riforma di destra,rigurgito iper liberista.
Il liberalismo è altro,e pure il benaltrismo.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda matthelm il 21/03/2012, 19:44

Il punto è che la Cgil teme di essere attaccata dalla sinistra. Giochetti vecchi anche quelli. Si può andare all'infinito con queste "strategie" sindacaliste.
Un sindacato vecchio.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda franz il 21/03/2012, 19:49

Stefano'62 ha scritto:Il punto è che l'art 18 e i licenziamenti sono fuori tema.

Il governo ha sempre detto che l'art 18 faceva parte della riforma.
Non al primo posto ma nemmeno all'ultimo.
Mi pare che l'assetto trovato sia simile a quanto avviene in gemania, che non è proprio un caso di ultra-liberismo.
Ma anche se lo fosse, viva la germania, la sua produttività, il suo welfare, i suoi ammortizzatori, la sua alta occupazione, la bassa disoccupazione, e quindi viva i rigurgiti di liberismo, se proprio li vuoi definire tali. ;)
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda matthelm il 21/03/2012, 19:55

IdV promette: Vietnam parlamentare!
Commentiamo?
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda flaviomob il 21/03/2012, 20:04

Cosa c'entra la Germania con questa riforma? E' chiaro che togliendo ogni paletto (tranne il risarcimento in denaro) al licenziamento per motivi economici, ogni azienda sfrutterà questa possibilità per far fuori i dipendenti scomodi, evitando il percorso disciplinare (o peggio discriminatorio) che rimane più ostico. Quindi avremo i lavoratori più anziani gentilmente accompagnati alla porta con questo escamotage, senza più alcuna tutela fino all'età della pensione (perché i soldi per gli ammortizzatori sociali sono insufficienti), i sindacalisti "antipatici" fatti fuori con una falsa causale e dall'altra parte un sacco di precari con contratti a trentasei mesi meno un giorno, dopodiché si cambia, fuori anche loro e via con un'altra infornata da trentasei mesi (meno un giorno). Questo è un sistema arlecchino fatto a pezze, dove la tela è sfibrata e il tessuto è insufficiente a coprire il tutto. L'obiettivo vero è aumentare il potere di ricatto dei padroni, far fuori le voci indesiderate, mettere un'intera generazione ai margini senza integrare autenticamente i giovani. Si parla tanto di articolo 18 e per nulla di ricerca o di produttività. Siamo un paese in declino e se passa questa linea i precari aumenteranno (ci sarà un esercito di cinquantenni e persino sessantenni a spasso) e gli stipendi si abbasseranno considerevolmente.


http://www.unita.it/economia/i-giuslavo ... 5-1.393744

I giuslavoristi:
«Il governo mente sui contratti dopo 36 mesi e reintegro sotto i 15»


O il Governo è incredibilmente «disinformato» oppure è «spregiudicato», ma in entrambi i casi mente in modo «sconcertante», visto che tenta di «far apparire come concessioni» ai sindacati quelle che in realtà «sono tutele già acquisite da anni dalla legge». A dirlo sono decine e decine (per la precisione 53) di giuslavoristi, professori ed esperti di diritto che da Bologna si ergono a protestare contro le novità annunciate oggi dal Governo Monti in tema di lavoro. Novità che novità non sono, sostengono, visto che le due normative annunciate oggi a tutela dei lavoratori esistono già da tempo nel nostro ordinamento.

Si tratta dell'obbligo di assumere un lavoratore a tempo indeterminato dopo 36 mesi di contratti a termine e dell'estenzione dell'obbligo di reintegro in caso di licenziamento discriminatorio anche in un'azienda con meno di 16 dipendenti.

I primi firmatari della nota stampa sono Umberto Romagnoli, Luigi Mariucci, Piergiovanni Alleva, Giovanni Orlandini e Sergio Matone. Seguono tanti altri nomi di esperti del diritto per la maggior parte di Bologna (21) ma anche di altre città italiane (Torino, Firenze, Milano, Roma).

Il Governo, che fa queste proposte «per far digerire la pillola delle modifiche peggiorative», le ha presentate come nuove e ha fatto «affermazioni false». I 53 giuslavoristi indicano anche dove: l'estensione dell'obbligo di reintegro nelle aziende piccole è previsto dall'articolo 3 delle legge 109 del 1990, mentre il termine massimo dei 36 mesi è previsto dall'articolo 5 comma 4 bis del decreto legislativo 368 del 2001. «A prescindere dalle valutazioni che ciascuno vorrà dare dei nuovi provvedimenti che il governo Monti si accinge ad adottare - scrivono i 53 esperti di diritto - è veramente sconcertante il livello di disinformazione (se c'è buona fede) o di spregiudicatezza (se c'è malafede) di chi vuol fare apparire a milioni di cittadini come concessioni alle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori quelle che sono tutele già acquisite da anni dalla legge».


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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Robyn il 21/03/2012, 21:43

Sulla riforma si fà dell'allarmismo.Per quando riguarda il gmo se il datore di lavoro non attiva il filtro sindacale il licenziamento è invalido.Inoltre la scelta dei lavoratori si deve basare sù una rigida logica di equità sociale"Inghilterra,Francia,Germania".Già al di sotto dei 15 c'è il divieto di discriminazione e per la lavoratrice madre.La soglia può scendere a 10 dipendenti per gli altri diritti così come in Europa.Infine non mi pare che servano i 36 mesi ma i 24 mesi.Sinceramente non mi ricordo di chi è l'idea dei 36 mesi.I 36 mesi mi ricordano la madre di un mio amico che da bambino lo faceva mangiare a più non posso.Mangia mangia che diventi intelligente e cresci,ma a via di mangiare era bambino abuso obeso
ciao robyn
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