La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda franz il 12/02/2012, 11:47

L'Osservatorio
Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso
Per averlo l'84% è disposto a guadagnare meno

Oltre il 70% è pronto ad allontanarsi da casa per un impiego sicuro. Ma solo il 56 andrebbe in un altro Paese

Davvero i giovani italiani hanno in mente solo il mito del posto fisso e vedono con sfavore l'idea di mettersi in gioco in termini più imprenditoriali? E davvero tendono a cercare solo posti di lavoro vicini alla famiglia di origine?
I dati di una recente ricerca scientifica, condotta tra i giovani fra i 18 e i 34 anni, ci aiutano a comprendere, al di là delle affermazioni e ipotesi che si sono succedute in questi giorni, come stanno realmente le cose.

La sicurezza e la stabilità del posto costituiscono senza dubbio, ancora oggi, l'elemento più attrattivo in un lavoro per la maggioranza relativa dei giovani italiani. Alla richiesta di scegliere qual è l'aspetto più importante in una occupazione, più di uno su tre cita senza esitazione il «posto fisso» che risulta contare assai più dello stipendio e ancor più dell'interesse del tipo di lavoro. Meno del 4% cita come elemento più importante la possibilità di fare carriera o quella di imparare cose nuove ed esprimere le proprie capacità. La posizione stabile rappresenta dunque per gran parte della popolazione giovanile (ma anche per quella più matura) il connotato più atteso. Il che è per molti versi comprensibile, dato che non tutti debbono possedere necessariamente uno spirito imprenditoriale e che, nella fase economica che stiamo attraversando, conquistare un posto fisso costituisce per molti un grande privilegio (anche se le ricerche condotte in passato mostrano come anche prima della crisi la stabilità dell'impiego abbia sempre rappresentato l'aspetto più ambito in una occupazione). Risulta particolarmente attratto dalla sicurezza del posto di lavoro chi possiede titoli di studio più bassi e, ovviamente, chi in questo momento è alla ricerca di un impiego.

Questi orientamenti sono confermati anche dalle risposte al quesito relativo alla preferenza tra un lavoro «sicuro anche se meno redditizio» e uno «meno sicuro con più prospettive di reddito»: quasi nove giovani su dieci (per l'esattezza l'84%) optano senza esitazione per la prima alternativa. La remunerazione può anche essere esigua, quello che importa è la sicurezza. Di qui una netta (per il 75%, con una diminuzione, comunque, rispetto a due anni fa quando era l'84%) predilezione per un mercato del lavoro «meno flessibile, con meno possibilità di licenziamenti, anche a costo di stipendi più bassi» piuttosto che uno «più flessibile, ma che favorisce stipendi più elevati». Al riguardo si riscontrano significative differenze territoriali, con una forte accentuazione a favore di una minor flessibilità del mercato del lavoro tra i giovani residenti nelle regioni meridionali (beninteso, anche la gran parte degli under 34 che abitano al Nord opta per quest'ultima alternativa).

Per conquistare il posto fisso, la netta maggioranza dei giovani italiani è disposta ad affrontare molti sacrifici, compreso quello di trasferirsi lontano da casa propria. In particolare, oltre il 70% - e ancor più tra i residenti nel meridione e nel Nord-Est - si dichiara pronto ad accettare un lavoro anche lontano dalla propria regione di residenza (ma il 30%, quasi uno su tre, non risulta disposto a una soluzione simile). Invece solo poco più di metà (56%) dei giovani italiani dice sì all'idea di un posto di lavoro, anche se fisso, in un altro Paese europeo: l'apertura appare molto maggiore tra i giovanissimi fino a 24 anni, mentre si attenua, forse a causa di famiglie già formate, tra chi ha tra i 25 e i 34 anni. È curioso notare che la disponibilità a trasferirsi appare relativamente più elevata tra chi possiede un diploma di scuola media superiore. I laureati, invece, forti del loro titolo di studio, appaiono paradossalmente più restii a spostarsi.
Questa è, dunque, la cultura del lavoro prevalente nelle nuove (ma anche nelle vecchie) generazioni del nostro Paese. Se è vero, come molti autorevoli studiosi e osservatori hanno sottolineato in queste settimane, che la prospettiva del posto fisso a vita è ormai sulla via del tramonto, travolta in particolare dai processi di globalizzazione e dalla sfavorevole congiuntura economica, è vero anche che questo mutamento pare accolto con grande sfavore e ostilità dagli italiani (e non solo da questi ultimi).

Renato Mannheimer 12 febbraio 2012 | 9:31
www.corrire.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda flaviomob il 25/02/2012, 13:52

http://www.olivierobeha.it/inevidenza/2 ... -di-potere

Ma davvero lo spauracchio è l’art.18? Oppure dietro c’è sempre e soltanto una lotta di potere?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda franz il 25/02/2012, 15:25

Chissà se Oliviero Beha, che ha qualche anno piu' di me, si ricorda quando al tempo dell'entrata in vigore dello statuto dei lavoratori (1970) i sindacati (tutti e tre) erano contrari all'art 18 e sostenevano la sua incostituzionalità. Avevano ragione, ovviamemente, perché volevano che si estendesse a tutti (o nessuno, aggiungo) ma la situazione in cui valeva per qualcuno e non per altri non era a loro avviso in linea con il dettame costituzionale.

Problema di potere, si chiede Beha? Sentiamo un brano tratto dalla rete:

Lo dico fuori dai denti: l'art. 18 dà fastidio all'imprenditore perchè ti "costringe" a fare una serie di cose che altrimenti eviteresti di fare, dal licenziamento, al mobbing, all'accordo sottobanco (con i soldi in bocca!) con i sindacalisti per far fuori qualcuno, fino a forme iperfantasiose di mettere tutti i fancazzisti in un finto ramo d'azienda, per poi cederlo a una scatola vuota destinata al fallimento. Ma l'art. 18 per un imprenditore con tempo e soldi è tutto fuorchè un ostacolo insormontabile.

Per i sindacalisti no: è la manna dal cielo. E' il feticcio da agitare ai lavoratori per farli iscrivere al sindacato (noi ti proteggiamo, c'è l'art.18, con noi sei tutelato, il padrone non ti può far niente, etc., etc.), è l'arma con cui chiedi soldi al datore di lavoro (lei ha licenziato 10 persone, se non vuole una bella causa di lavoro facciamo finta di accordarci: lei dà XY ai lavoratori come indennizzo, Z a noi che ti aparecchiamo il tavolo (che difatti si chiama "tavolo di trattative")).

Allora: agli imprenditori dà fastidio perchè sono ricattabili (ma come in tutti i ricatti paghi e porti a casa il risultato), ai sindacati serve per ricattare. Ma se domattina la Confindustria dicesse una cosa del genere apriti cielo.

Da questo punto di vista Marchionne li ha serviti con la stessa moneta: li ha ricattati e costretti a firmare il "modello Pomigliano", che è soprattutto un modello di "relazioni industriali" e poco o punto sull'organizzazione del lavoro.

Quindi ti rispondo così: se i sindacati non possono più ricattare il datore di lavoro cambia tutto, l'art. 18 serve solo a ricattare, non certo a impedire i licenziamenti.

Tratto da http://noisefromamerika.org/articolo/pr ... -riformare
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda flaviomob il 26/02/2012, 0:57

L'articolo 18 non ha nulla a che vedere con l'iscrizione ad un sindacato. Tant'è vero che il lavoratore che si sente discriminato o comunque danneggiato dal datore di lavoro si iscrive (se non lo è già) ad un sindacato e questo è obbligato a fornirgli patrocinio legale.

Il grosso problema delle aziende straniere che operano in Italia, secondo molti giuslavoristi, è che vengono condannate a pagare spese legali e talvolta a transigere anche quando hanno ragione.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda pianogrande il 26/02/2012, 12:08

Una riflessione.
Quando, dopo tutte queste più o meno nobili tenzoni, i sindacati (o, almeno, certi sindacati) saranno stati messi fuori gioco, che succederà?
I lavoratori dipendenti non avranno più rappresentanti?
No.
Ci sarà un fiorire di iniziative per riempire questo vuoto.
Sicuramente, qualche imprenditore estero non verrà ad investire da noi perché le relazioni sindacali sono nel caos.
Questo si sta già preparando con la diminuzione delle tessere dovuta alla repressione (legata, sopratutto, alla precarietà).
Il problema vero è che in un paese con imprenditori, politici e sindacalisti, generalmente, incapaci di confrontarsi senza trucchi e senza inganni, per i lavoratori dipendenti, è durissima.
Il problema vero è la classe dirigente che non funziona.
In altri paesi, molto più prosperi del nostro, i sindacati funzionano benissimo e la loro attività è istituzionalmente regolamentata.
E' più facile distruggere che riformare.
Questo era, più o meno, il rimprovero che si faceva ai rivoluzionari del sessantotto e derivati.
In questo caso, va fatto, innanzitutto, alla nostra imprenditoria che, invece di modernizzarsi, vuole continuare a pasticciare senza sindacati tra ...... (metteteci quello che volete).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda franz il 26/02/2012, 12:17

pianogrande ha scritto:Una riflessione.
Quando, dopo tutte queste più o meno nobili tenzoni, i sindacati (o, almeno, certi sindacati) saranno stati messi fuori gioco, che succederà?
...
Il problema vero è la classe dirigente che non funziona.
In altri paesi, molto più prosperi del nostro, i sindacati funzionano benissimo e la loro attività è istituzionalmente regolamentata.

Non credo che debbano essere messi "fuori gioco" ma che debbano giocare in modo diverso.
La classe dirigente, dici. Verissimo. Anche quella sindacale non funziona.
Ognuno ha quello che si merità?
Si, ma occhio che questo passaggio con Monti è un punto nodale importante e dopo nulla sarà come prima.
Chissà se i partiti lo hanno capito? E i sindacati? E gli imprenditori?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda pianogrande il 26/02/2012, 12:29

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Una riflessione.
Quando, dopo tutte queste più o meno nobili tenzoni, i sindacati (o, almeno, certi sindacati) saranno stati messi fuori gioco, che succederà?
...
Il problema vero è la classe dirigente che non funziona.
In altri paesi, molto più prosperi del nostro, i sindacati funzionano benissimo e la loro attività è istituzionalmente regolamentata.

Non credo che debbano essere messi "fuori gioco" ma che debbano giocare in modo diverso.
La classe dirigente, dici. Verissimo. Anche quella sindacale non funziona.
Ognuno ha quello che si merità?
Si, ma occhio che questo passaggio con Monti è un punto nodale importante e dopo nulla sarà come prima.
Chissà se i partiti lo hanno capito? E i sindacati? E gli imprenditori?


Guarda che lo dico anche io.
Il problema vero è che in un paese con imprenditori, politici e sindacalisti, generalmente, incapaci di confrontarsi senza trucchi e senza inganni, per i lavoratori dipendenti, è durissima.
Se il governo Monti farà (o avvierà) questo miracolo gli posso perdonare anche qualche male-fatta.
Ultima modifica di pianogrande il 26/02/2012, 12:31, modificato 1 volta in totale.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda franz il 26/02/2012, 12:31

pianogrande ha scritto:Il problema vero è che in un paese con imprenditori, politici e sindacalisti, generalmente, incapaci di confrontarsi senza trucchi e senza inganni, per i lavoratori dipendenti, è durissima.

Forse per questo nutrono speranze in Monti.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda pianogrande il 26/02/2012, 12:32

Oops!
Si sono incrociati i messaggi.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Giovani e lavoro, il sogno resta il posto fisso

Messaggioda franz il 26/02/2012, 13:21

pianogrande ha scritto:Oops!
Si sono incrociati i messaggi.


Flic o floc?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58


Torna a Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti