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Shalit è libero: consegnato a Israele

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Shalit è libero: consegnato a Israele

Messaggioda franz il 18/10/2011, 8:41

Israele, Gilad Shalit torna libero
In cambio della scarcerazione di 477 detenuti palestinesi


MILANO - È tornato in libertà Gilad Shalit, il soldato israeliano rapito nel giugno 2006 da un commando palestinese in un blitz sul confine tra lo Stato ebraico e la Striscia di Gaza, e diventato in questi cinque anni di prigionia il simbolo della tensione in Medioriente. E mentre il giovane israeliano è stato condotto in Egitto e liberto, in cambio il governo di Gerusalemme ha stipato tre convogli di 133 detenuti palestinesi, rimessi in libertà in Cisgiordania. Un altro convoglio con 147 detenuti è arrivato invece al valico di Kerem Shalom, situato nei pressi della Striscia di Gaza. In totale, sono stati rimessi in libertà da Israele 477 detenuti, tra cui 27 donne.

LA LIBERAZIONE DI SHALIT - Gilad Shalit è stato trasferito in Egitto attraverso il valico di Rafah, per poi fare rientro in Israele. Ad accoglierlo il premier Benjamin Netanyahu e i suoi familiari , che fin dalle prime ore del giorno lo hanno atteso presso la base area di Tel Nof, nel sud del paese. Shalit è stato catturato nel giugno 2006 da un commando palestinese in un blitz sul confine tra lo Stato ebraico e la Striscia di Gaza. In passato c'erano stati numerosi tentativi di ottenere la liberazione di Shalit, che oggi ha 25 anni. Era stata avviata anche una trattativa, ma ben presto si è arenata. La questione era finita anche davanti alla Corte Suprema israeliana. Lo stallo delle trattative è stato superato solo il 12 ottobre scorso, quando è stato dato l'annuncio del raggiungimento di un accordo per la liberazione del soldato, in cambio della quale il governo israeliano ha dato il suo assenso alla scarcerazione di un migliaio di palestinesi reclusi nelle carceri israeliane.

I TENTATIVI DI LIBERAZIONE - Il caporale israeliano, che ha anche nazionalità francese, si trovava nelle mani delle milizie palestinesi ormai da cinque anni. Le forze armate israeliane hanno più volte tentato di liberarlo con la forza. La prima operazione venne lanciata nella zona meridionale della Striscia appena quattro giorni dopo il sequestro. Successivamente iniziarono le prime trattative con la mediazione egiziana, sulla base della richiesta palestinese di uno scambio di prigionieri: ai mediatori venne consegnata una lettera autografa del militare, la cui autenticità venne confermata dalle perizie calligrafiche. All'inizio del 2009 era stato annunciato un possibile accordo sulla base del rilascio di un migliaio di prigionieri palestinesi, poi arenatosi per i disaccordi fra le parti sulla lista dei detenuti da liberare. Nel settembre del 2010 Israele ha accettato di rilasciare 20 detenute palestinesi in cambio di un video che provasse che Shalit era ancora in vita: il 2 ottobre le immagini - che mostrano il militare con in mano un giornale datato 14 settembre - è stato trasmesso dalle televisioni israeliane. A complicare le trattative nel corso degli anni sono state non solo le richieste palestinesi che il governo dello Stato ebraico ha sempre respinto giudicandole eccessive, ma anche il perdurante blocco della Striscia di Gaza e l'offensiva missilistica palestinese culminata nell'offensiva israeliana del gennaio 2009. Infine l'epilogo positivo del sequestro, durato quasi 2.000 giorni, grazie a un accordo sulla liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi.

Redazione Online
18 ottobre 2011 08:35 www.corriere.it


MEDIO ORIENTE
Il caporale Shalit consegnato
alle autorità egiziane

Al via l'operazione che porta alla liberazione del caporale israeliano, prigioniero da cinque anni nella Striscia di Gaza. Spiragli per il processo di pace: il Quartetto (Ue, Usa, Russia Onu) annuncia una riunione per il 26 ottobre. Ad accogliere il militare anche il premier Benjamin Netanyahu

Il caporale Shalit consegnato alle autorità egiziane Un convoglio lascia il carcere di Ketziot (reuters)
GERUSALEMME - Il caporale israeliano Ghilad Shalit è stato trasferito da Gaza in territorio egiziano, all'altezza della città di Rafah. Lo riferisce una emittente di Hamas. Shalit adesso si troverebbe, ha affermato il canale televisivo Al-Aqsa di Hamas, nel lato palestinese della frontiera di Rafah. In Israele per ora non c'è conferma. Il caporale Shalit resterà in mani egiziane per il lasso di tempo necessario a trasferire in territorio palestinese le prime 27 prigioniere.

Shalit è stato trasferito a Rafah a bordo di un Suv, che poi ha fatto velocemente rientro a Gaza. A Rafah si sono dirette anche le famiglie dei prigionieri palestinesi, per accogliere i loro cari. A una trentina di loro, però, non sarà permesso di tornare a casa. Quelli considerati i più pericolosi da Israele saranno esiliati in Giordania, Turchia, Qatar e Siria. Fuori dall'abitazione della famiglia di Shalit, a Mitzpe Hilla, è stato messo in piedi un grande schermo, sul quale scorrono i messaggi twitter di congratulazioni e gioia per il rilascio del soldato.

I genitori del caporale, Noam e Aviva, hanno lasciato questa mattina la casa di famiglia di Mitzpe Hila, in alta Galilea, e sono saliti su un pulmino scortato dalla polizia che li sta accompagnando verso la base militare di Tel Nof, nel centro d'Israele. Qui, più tardi nella giornata, è previsto l'incontro con il figlio. All'incontro ci sarà anche il primo ministro Netanyahu. Da lì, se le sue condizioni di salute saranno
ritenute buone, con i genitori il militare potrà partire in elicottero alla volta della sua casa, a Mitzpe Hilà, nell'Alta Galilea. Le autorità si sono impegnate a proteggere la 'privacy' dei Shalit dal previsto assalto della stampa che sarà perciò tenuta lontana.

Intanto è iniziato all'alba lo scambio di prigionieri che porterà alla liberazione del caporale israeliano Ghilad Shalit, sequestrato il 25 giugno del 2006 da un commando palestinese. L'agenzia Reuters riferisce che veicoli con a bordo detenuti palestinesi hanno lasciato le carceri israeliane. Raggiunto con la mediazione egiziana, l'accordo tra il governo di Benjamin Netanyahu e Hamas, la formazione islamista che controlla la Striscia di Gaza, prevede il rilascio di centinaia di palestinesi rinchiusi nelle prigioni dello stato ebraico. Nell'imminenza dell'operazione, da ieri sera sono off limits, come "zona militare", i valichi 1 a sud d'Israele verso la Striscia di Gaza e il Sinai egiziano.

L'ultimo ostacolo allo scambio è stato superato ieri in tarda serata, qundo è arrivato il via libera della Corte suprema israeliana che ha respinto il ricorso presentato dai parenti delle vittime di attentati perpetrati da alcuni dei detenuti palestinesi che saranno liberati. Una decisione ampiamente prevista, considerando l'importanza politica dell'accordo.

Davanti alla Corte c'è stato un drammatico confronto tra il padre di Ghilad Shalit, Noam, e i congiunti di vittime di attentati che chiedevano di non procedere a uno scambio "immorale", equivalente a un insulto alla memoria dei loro cari e un "premio al terrorismo". In difesa dell'accordo - descritto come rischio calcolato, frutto di uno stato di necessità - si è pronunciato l'avvocato dello Stato.

Poche ore dopo la decisione della Corte suprema l'operazione ha preso il via. Sui primi automezzi che hanno lasciato il penitenziario di Ketziot c'erano 96 detenuti, per lo più donne dirette in Cisgiordania. Se tutto andrà bene, gli israeliani rilasceranno oggi 477 detenuti e altri 550, pure inclusi nell'accordo di scambio, torneranno liberi nei prossimi due mesi.

Malgrado le polemiche, lo scambio ha il sostegno della grande maggioranza degli israeliani: secondo l'ultimo sondaggio del quotidiano Yedioth Aharonoth, la decisione di Netanyahu è condivisa dal 79% dei cittadini. L'accordo ha già avuto effetti positivi, con nuovi spiragli per il processo di pace: il Quartetto (Ue, Usa, Russia e Onu) ha annunciato una riunione per il 26 ottobre prossimo cui parteciperanno anche israeliani e palestinesi, anche se non in colloqui diretti bensì in incontri 'separati' tra il team per il Medio Oriente e i rappresentanti delle due parti.

Grazie all'intesa si è allentata anche la forte tensione politica e militare nei rapporti di Israele con Hamas e soprattutto con l'Egitto, pubblicamente ringraziato dal premier israeliano per il ruolo cruciale svolto nel facilitare l'accordo di scambio. E' in questo clima di maggiore buona volontà che si inserisce la notizia, giunta dal Cairo, di un imminente scambio di detenuti tra i due Paesi. Israele si preparerebbe a liberare 81 prigionieri egiziani in cambio di due israeliani: Ilan Grapel, accusato di spionaggio dall'Egitto, e Oda Tarabin.
A quanto risulta, la maggior parte degli egiziani sono detenuti per reati comuni. Secondo un'anonima fonte diplomatica, citata dall'agenzia egiziana MENA, la liberazione dei due israeliani rientra in uno sforzo complessivo per allentare le tensioni tra Egitto e Israele e dovrebbe portare al ritorno al Cairo dell'ambasciatore israeliano dopo un'assenza di circa un mese, in seguito all'assalto all'ambasciata israeliana da parte di manifestanti egiziani.

(18 ottobre 2011) www.repubblica.it
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Re: Shalit è libero: consegnato a Israele

Messaggioda flaviomob il 14/02/2012, 1:54



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