annalu ha scritto:ROMA - I rami si piegano sotto il peso della neve, i tronchi malati si spezzano e precipitano sui prati bianchi e su altri alberi caduti. E’ strage nei parchi della città.
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Ovviamente la quantità di neve caduta è stata ampiamente sovrastimata, ma tra zona e zona la variabilità è molta. Per esempio, se da me non erano più di una decina di centimetri, a Monte Mario erano certo molti di più, e così via..
Affrontiamo i due problemi.
1)
i tronchi malati si spezzano. E' uno dei nodi. Dovrebbe essere normale censire la salute degli alberi, sia nei parchi cittadini sia sulla strade, perché quelli malati possono cadere sulle teste e sulle macchine. Questo durante una normale nevicata (non serve una eccezionale) o durante un temporale estivo. I parchi veramente naturali, come ce ne sono un po' il tutto il mondo, sono di due tipi. Gestiti (puliti dagli aberi che cadono) o lasciati a se stessi, allo stato naturale, come sono: non si puo' toccare una foglia. Dopo ogni inverno in quello assolutamente naturale possiamo osservare un gran numero di alberi caduti per la neve. È una cosa del tutto naturale, che comporterà poi una assimilazione del tronco nella natura e la nascita di nuovi alberi al loro posto. Ma questo non puo' avvenire in città. Alberi o rami malati vanno individuati e tagliati. Il fatto che cosi' tanti alberi siano caduti è un chiaro indicatore che la manutenzione è stata assolutamente insufficente e inadeguata, pensata al motto di "tanto non succede nulla".
2)
tra zona e zona la variabilità è molta. Molto chiaro il motivo. Tra Almanno e Gabrielli si dicuteva dello zero termico, e piu' precisamente quello che conta è il "limite altimetrico delle nevicate". Sopra nevica. Sotto piove. A volte in montagna questo limite è perfettamente delineato sulle fiancate delle valli, perché si vede nettamente la zona imbiancata che arriva fino ad un certo punto e sotto no. Come se avessero usato un pennello ed una riga per spargere la neve. Roma si è trovata esattamente in mezzo, con zone elevate in cui nevicava di piu', zone piu' in basso dove prevaleva la pioggia e zone intermedie di neve bagnata. Che è molto pericolosa. Ma di solito lo è per i tetti, che possono cedere sotto il peso della neve bagnata. Non per gli alberi, se sono ben curati e se quelli malati sono stati eliminati e sostituiti con altri giovani e sani.
Allora ricapitoliamo. Come al solito abbiamo varie possibilità:
1) imprevedibile / prevedibile
2) evento eccezionale o nella norma
Che la nevicata fosse stata prevista, è noto. Non si puo' conoscere, una settimana prima, l'intensità della nevicata e se la manutenzione degli alberi non è stata fatta a dovere, è forse anche troppo tardi per chiudere la stalla. Ma chi gestisce la cosa pubblica non puo' sperare nel classico "io speriamo che me la cavo, male che vada dico che l'evento era eccezionale e mi hanno dato le previsioni sbagliate e in ritardo".
Che a Roma la neve sia sempre fatto eccezionale, è noto. Concordo con Annarosa che dice all'interno del fatto in se' inusuale che a Roma nevichi, questa volta si è verificato qualche cosa di ulteriormente fuori dall'ordinario (neve poca ma bagnata e vento a raffiche in alcuni posti) tuttavia la natura puo' essere "straordinaria" ma gli uomini dovrebbero essere sempre "ordinariamente organizzati" per proteggere persone e e cose.
Tirando le somme:
3) responsabilità:
a) evento exxezionale naturale (l'uomo non poteva farci nulla)
oppure
b) colpe e manchevolezze nella manutenzione degli alberi, sottostima dei pericoli e dei danni, messa a rischio di persone cose.
Probabilmente la verità sta nel mezzo. Pur nella eccezionalità se le cose fossero stata fatte a dovere gli alberi ed i rami caduti sarebbero state decine, non migliaia. Incomprensibile poi il blocco del traffico dove non ci sono alberi, come riportato anche da Flavio. Questa la situazione sabato mattina alle nove:
http://video.repubblica.it/dossier/neve ... 7343/85736 anche dove non ci sono alberi caduti, si vede bene che a quasi 20 ore dalla nevicata nessuno ha ancora pulito le strade principali.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)