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Neve: gran parte d'Italia nel caos

Discussioni su aspetti locali di attualità, specifici o comuni a vari luoghi, ove già non affrontati nei forum tematici. Riforme locali: decentramento e federalismo.

Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda flaviomob il 05/02/2012, 2:46

Se Roma è stata in grado di accogliere milioni di pellegrini per il Giubileo e altre manifestazioni (non necessariamente religiose) ed entra in crisi per una nevicata, significa che non ci si è organizzati adeguatamente. Blocco dei mezzi privati, potenziamento dei mezzi pubblici, sale sulle strade e ordinaria manutenzione per gli alberi più deboli. Qualche anno fa anche a Milano vi furono gravi problemi sui mezzi pubblici elettrificati (filobus e tram) per la neve, ma non furono certo per la quantità delle precipitazioni. Forse non ci si aspettava la neve a inizio novembre, ma anche allora fu la disorganizzazione a generare tanti inconvenienti, non certo la portata del fenomeno.

Mi pare che a Bologna si parli addirittura di un metro di neve, qualche giornale sostiene che ai 60 cm dei giorni precedenti si aggiungono, in previsione , altri 30 cm. Ma è possibile fare somme di questo genere, a distanza di giorni?

Infine, -8 a Torino, città circondata dalle Alpi, non sono certo una situazione imprevedibile in inverno.


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Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda franz il 05/02/2012, 10:55

Stefano'62 ha scritto:Sì infatti.
Ho visto pochissime riprese dall'Umbria per esempio,e li di neve invece se ne vedeva eccome,eppure tutti a parlare di Roma.
Ma perchè ?
Anche il giornalismo in Italia non è un granchè.

Anche loro erano forse impreparati. Quando la circolazione è bloccata e stanno tutti a Roma, in sede, non ci si puo' mettere in viaggio. Quindi pochi servizi dalla periferia dell'impero e tutti a filmare l'evento che buca il video a livello internazionale; che non è un metro a L'Aquila ma 10 cm a Roma.
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Alemanno alla PC: il piano antineve c'è, non mi serve nulla

Messaggioda franz il 05/02/2012, 11:36

LA POLEMICA
"Il piano antineve c'è, non mi serve nulla"
E il sindaco disse no alla Protezione civile

Nei colloqui con Gabrielli le sottovalutazioni e i ritardi del Campidoglio di CARLO BONINI

ROMA - Che gli uomini "spalino". Che donne, vecchi, bambini "non escano di casa per andarsi a fare le foto". Ogni disfatta ha un suo bollettino da consegnare alla Storia. E quando alle 12 di ieri il sindaco Gianni Alemanno invita con tono perentorio a "raggiungere i quattro centri di distribuzione pale" prima che arrivi il gelo, la città capisce che è tutto finito. Meglio, che nulla è mai iniziato. Perché in quel si "salvi chi può", la resa certifica un abbandono che si fa arrogante. E per giunta bugiardo. Come uno Schettino qualunque di fronte al suo naufragio, il sindaco perde la testa, rovescia il tavolo. Se la prende con i romani che "non mettono le catene". Accusa la Protezione civile di previsioni meteo errate. Evoca il complotto contro la città eterna, "regolarmente informata in ritardo" delle calamità che Iddio le riserva. È uno spettacolo raggelante, che Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, chiosa a "Repubblica" così: "Sono un uomo delle istituzioni e provo un'amarezza infinita. Pur di proteggere se stesso e dissimulare le proprie responsabilità, c'è un sindaco pronto a distruggere il lavoro e la credibilità di un intero sistema di Protezione civile. È incredibile".

Già, ma di incredibile c'è soprattutto come è nata questa Caporetto. Ci sono le comunicazioni tra Comune e Protezione civile, e almeno un atto interno del Gabinetto del Sindaco,
che Repubblica ha raccolto e che documentano come Roma è stata abbandonata a se stessa.

Il vertice di giovedì
Bisogna dunque tornare indietro di qualche giorno. Alle 19.30 di giovedì 2 febbraio, quando Gianni Alemanno entra negli uffici della Protezione Civile accompagnato da Tommaso Profeta, l'uomo responsabile della sicurezza e dei piani di protezione civile della città. Gabrielli ha convocato il Comitato nazionale tecnico per discutere e aggiornare i piani per l'emergenza che ha colpito il centro-nord. È un tavolo dove normalmente non vengono invitati gli enti locali. Ma questa volta, quello che sta per abbattersi su Roma consiglia la presenza del sindaco, dei rappresentanti della provincia (l'assessore alla sicurezza Ezio Paluzzi) e della Regione (il dirigente generale Luca Fegatelli). Ad Alemanno, insomma, non sfugge il motivo per cui è stato convocato. Anche perché, il sindaco sa bene che la città che amministra è l'unica a non avere ancora, ad otto anni dall'entrata in vigore della direttiva che lo impone, un "centro funzionale" per il monitoraggio delle condizioni ambientali. Per sapere che tempo farà, Alemanno ha due soli strumenti: il televideo e la Protezione civile.

Il bollettino che gli viene consegnato è chiaro. I meteorologi prevedono per venerdì 3, fino all'alba del 4, "precipitazioni combinate" pari a 35 millimetri d'acqua. Con una postilla ovvia. Se sarà acqua o neve, dipende da dove si collocherà lo "0" termico. Alemanno, che per giunta è un alpinista, dovrebbe sapere che quei 35 millimetri d'acqua, se trasformati in neve, significano 35 centimetri. E, almeno giovedì sera (al contrario di quanto dirà poi), la questione sembra essergli chiara. Si lascia infatti con Gabrielli con un impegno e una scommessa guascona: "Caro prefetto, allora ce la giochiamo con un grado. Venerdì osserveremo la temperatura. Se raggiungiamo lo "0" in città, faccio partire il "piano neve"". Il capo della Protezione civile prende atto, ma insiste. Gli chiede se non ritenga opportuno allertare comunque il "Sistema nazionale di protezione civile". Quello che consente di far affluire a Roma da altre parti del territorio nazionale, mezzi e risorse aggiuntive per fronteggiare l'emergenza. Alemanno ringrazia, ma declina: "Il piano c'è, non ho bisogno di nulla".

Il fax che svela la menzogna
Il sindaco, del resto, in quelle ore ha una sua coerenza. Sa così bene quello che sta per precipitargli sulla testa ed è così convinto di poter fare da solo che il pomeriggio del 2 ha disposto la chiusura delle scuole per venerdì e sabato. Ma c'è di più. Conosce a tal punto quale emergenza si avanza che martedì 31 gennaio, il suo Tommaso Profeta (l'uomo che è con lui alla Protezione civile), ha inviato alle 3000 associazioni di volontariato della città una comunicazione ufficiale che invita alla immediata mobilitazione. Leggiamo: "In riferimento all'informativa di condizioni meteo avverse protocollo RK 206/2012 e il possibile peggioramento della situazione meteo con rischio neve a quote basse, dalla serata del 31 gennaio, si ritiene indispensabile l'attivazione di presidi per far fronte alle eventuali esigenze di Protezione Civile, connesse all'assistenza alla popolazione". Il sindaco chiede "a partire dalle 23 del 31 gennaio, fino a cessate esigenze", squadre di 4 volontari che verranno pagati a forfeit (20 euro ciascuno).

Le tre telefonate
È solo nella notte tra venerdì e sabato, quando comprende che il suo "piano neve" forse non è mai neppure partito, che Alemanno è aggredito dal panico. Alle 20 chiama una prima volta Gabrielli. "Per caso avete delle lame (gli spazzaneve ndr.)?". Una domanda non solo tardiva, ma inutile, visto che il Dipartimento non ha mezzi propri. Alle 23, una seconda chiamata. "Ho bisogno di 50 tonnellate di sale". E se possibile, questa nuova richiesta è ancora più surreale della prima, perché su Roma nevica ormai da oltre 12 ore e il sale, lo sa chiunque, va sparso prima che la neve attecchisca sull'asfalto. Intorno alla mezzanotte, l'ultimo grido di chi sta naufragando: "Mi dia l'esercito", chiede Alemanno a Gabrielli confondendolo con il Prefetto, l'unico per legge autorizzato a far uscire mezzi e uomini dalle caserme.

Il "bollettino" che non c' é
Il resto è noto. Fino all'ultima mossa. Una nuova ordinanza di chiusura delle scuole per lunedì, basata sul "bollettino meteorologico" dell'Aeronautica militare. Dovrebbe essere lo schiaffo ai meteorologi della Protezione civile. È invece l'ultimo grottesco fotogramma della disfatta. Perché - come confermano alla Protezione civile - non esiste nessun bollettino dell'Aeronautica per lunedì. Ma solo una telefonata del sindaco a un ufficiale di guardia.

(05 febbraio 2012) www.repubblica.it
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Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda Stefano'62 il 05/02/2012, 12:19

franz ha scritto:Anche loro erano forse impreparati. Quando la circolazione è bloccata e stanno tutti a Roma, in sede, non ci si puo' mettere in viaggio. Quindi pochi servizi dalla periferia dell'impero e tutti a filmare l'evento che buca il video a livello internazionale; che non è un metro a L'Aquila ma 10 cm a Roma.

Si ma allora dovrebbero raccontarci che stanno cercando di raggiungere le zone colpite,non fare finta di stare in mezzo a una tormenta finta solo per prenderci per il sedere con un servizio comodo a due minuti dal calduccio del loro ufficio.
Tra l'altro in questo modo alimentano le proteste di chi non ha diritto di protestare,per esempio quelliche perdono tempo a lamentarsi su internet invece che acccettare i duemila badili messi a disposizione,o a fare foto polemiche dei sacchi di sale.
Sacchi che abbiamo anche noi in ogni stradina,con la differenza (ed è tutta li) che noi invece che fotografarli li apriamo e li usiamo.
E solo chi vive nella tale stradina può conoscere i punti nevralgici dove spargerlo,ed è per questo che vengono lasciati all'arbitrio di chi ci vive.

A me Alemanno non sta simpatico,ma mi sembra che non sia più colpevole dei suoi stessi concittadini che lavorano solo di bocca o si lamentano su internet al calduccio e a braccia conserte rifiutando i badili sacrosanti,o di una protezione civile che ti dice che se non è zuppa è pan bagnato (sono capace pure io di prevedere il tempo così).

Chiunque viva in zone fredde sa benissimo che in caso di neve non bastano gli spazzaneve,che spostano la neve dalle strade per impilarla ai lati,e che quindi sono utili solo nelle grandi arterie dove la loro azione non seppellisce le auto parcheggiate,col risultato di avere strade libere ma nessuna auto pronta all'uso.
Ma serve anche il lavoro spicciolo nelle altre zone,per spostare la neve da qui dove dà fastidio,a li dove ne dà meno o dove riuscirà più velocemente a sciogliersi.
E questo lo può sapere solo chi ci vive e si può fare solo coi badili o con piccoli mezzi privati,perchè gli spazzaneve sono troppo grossi e formano lunghe pareti di neve che poi ghiaccerà dietro alle auto ferme,bloccandole fino alla primavera.
Questo significa che i mezzi da neve devono fare il lavoro solo dove serve,e altrove ci vogliono tante braccia di singoli cittadini ognuno che si libera i suoi dieci metri davanti a casa o al negozio,facendo piccoli cumuli un pò ovunque dove solo chi ci vive può sapere dove da fastidio o meno.
Quindi l'unica vera risposta sono proprio quei sacchi di sale o ghiaia e quei badili che Alemanno offre inutilmente ai suoi pigri concittadini.
In certe zone lo si sa,in altre no o si finge utilmente o lo si rifiuta,e la differenza sta tutta lì.
E i giornalisti dovrebbero informarsi come si deve e diffondere il civismo,non alimentare le lamentele dei bamboccioni,quelli veri.

PS
Ogni tanto la protezione civile diffonde tra noi bagnini in mare qulche allerta meteo marina.
Non ne azzecca mai una e mai una volta che sia mai riuscita ad avvisarci prima di un evento straordinario.
Tra noi bagnini è una vera e propria barzelletta,se annunciano 50 nodi,sappiamo con certezza che possiamo stare tranquilli che non saranno più di 20 (hanno il vizio di esagerare per pararsi il culo dicendo "noi ve lo avevamo detto",e perchè nell'annuncio dell'emergenza molti ci marciano lucrando sulla reperibilità).
Gli allerta buoni e puntuali ci provengono solamente dalla marina militare e sono sempre uguali a quelli dell'aeronautica,mentre quelli della protezione civile sono sempre e sempre e sempre differenti.
Io non so il perchè,forse hanno sistemi differenti di previsione,oppure hanno diversi sistemi di valutazione delle conseguenze.
Fatto sta che la protezione civile funziona bene dopo i disastri,ma nella previsione assolutamente no.
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Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda annalu il 05/02/2012, 12:36

flaviomob ha scritto:Se Roma è stata in grado di accogliere milioni di pellegrini per il Giubileo e altre manifestazioni (non necessariamente religiose) ed entra in crisi per una nevicata, significa che non ci si è organizzati adeguatamente.

Comincio a pensare che su una cosa Ranvit abbia proprio ragione: una certa percentuale di razzismo-anti-sud, e la poca voglia di modificare i propri pregiudizi, vi spingono a non voler "leggere" nemmeno le informazioni più ovvie e documentate.

Ho mai parlato di nevicata eccezionale? Ho detto, al contrario, che di neve a Roma ne è caduta di più nei due episodi precedenti del '56 e dell'85, eppure i disagi questa volta sono stati enormemente maggiori.
Quello che è stato eccezionale non è stata la neve e nemmeno il freddo, del tutto normale per la stagione: è la caduta degli alberi ad essere stata straordinaria.
Vi ho mandato due foto di un viale in una villa romana del tutto irriconoscibile per gli alberi caduti e la foto dello stesso viale anni prima (ed allora era molto peggio tenuto rispetto ad adesso) e voi credo abbiate pensato, che so, ad un errore voluto, una sorta di stupidità senile da parte mia, perché certo un minimo di meraviglia il confronto lo avrebbe meritato.
Non solo: le foto degli alberi caduti sulle strade sono di due strade ai lati opposti del mio caseggiato, un grande caseggiato con cortile centrale. Nel mio cortile ci sono molti grandi alberi, alcuni decisamente instabili, ma sono chiusi all'interno del caseggiato, e non è accaduto loro assolutamente nulla: quale la differenza rispetto alla strada? A mio parere una sola, il cortile è riparato dal vento!
Ovviamente, dato che gli alberi sono caduti a Roma, voi parlate di cattiva manutenzione. A parte che la cattiva manutenzione degli alberi del mio cortile è oggetto di liti condominiali continue (ed un paio di alberi, negli anni, sono caduti da soli, proprio per la cattiva manutenzione) ed invece questa volta non è accaduto nulla (e giusto così: la neve caduta non era molta), sono caduti alberi che erano stati potati di recente, in luoghi centrali dove la manutenzione è buona: questa critica può giustificare la caduta di alcuni alberi come il pino postato da Franz, non l'ecatombe per le strade e nei parchi.

Non voglio certo difendere Alemanno, ma se ci fosse stata una grande nevicata "normale" (come quella dei due episodi passati) le sue indicazioni sarebbero state più o meno adeguate, i disagi ci sarebbero stati, i commenti pure, ma non sarebbe successo quello che è accaduto.
Ho sentito anch'io Veltroni da Fazio vantare la propria efficienza: ho dovuto spegnere il televisore!! :evil: A Roma c'ero anch'io quando era lui il sindaco, e non ha proprio di che vantarsi. E' stato molto meglio il sindaco Rutelli, ed è tutto dire! E comunque, proprio in quanto ex-sindaco, avrebbe dovuto capire che la situazione era straordinaria, ma certo uno come lui non poteva perdere l'occasione per attaccare un avversario politico!

Quanto al Giubileo, l'ottima organizzazione dell'evento non è stato merito del sindaco ma - mi spiace dirlo - del Vaticano: ad ogni angolo di strada, ad ogni incrocio, per tutta la città erano presenti gruppi di Papa-boys, ragazzi volontari che indirizzavano i cittadini, segnalavano i potenziali ingorghi prima che avvenissero, insomma erano presenti ovunque e molto efficienti. Il sindaco si sarà solo raccomandato al Vaticano, ed ora vorrebbe raccoglierne i meriti. Che poi di notte il dirigente Enel dormisse, mi pare normale. Bene ha fatto Veltroni a svegliarlo per avvisarlo del blackout: ma la notte bianca a Roma tutto è fuorché un evento eccezionale. A parte che la fanno tutti gli anni, di spettacoli affollati e di gente in giro per le strade nelle notti d'estate ce ne sono spesso, o Veltroni crede che tutti gli eventi importanti siano solo quelli alla cui organizzazione partecipa anche lui?

Bene, adesso che mi sono sfogata, continuate a parlare di romani incapaci persino di spargere sale sulle strade. Perché il sale, si sa, consente alle automobili di volare al di sopra dei tronchi a terra!
Quanto a me, stanotte ho dormito poco, per l'incessante rumore delle seghe elettriche che sgomberavano le strade dai tronchi, appunto. E non credo che il sale sarebbe stato di grande aiuto.

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Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda franz il 05/02/2012, 13:01

Stefano'62 ha scritto:Chiunque viva in zone fredde sa benissimo che in caso di neve non bastano gli spazzaneve,che spostano la neve dalle strade per impilarla ai lati,e che quindi sono utili solo nelle grandi arterie dove la loro azione non seppellisce le auto parcheggiate,col risultato di avere strade libere ma nessuna auto pronta all'uso.

Mi spiace smentirti parzialmente ma vivendo in zona fredda, dove è usuale avere ben piu' di una nevicata all'anno, di 30 cm o anche piu', alla mie latitudini il parcheggiare le auto in strada è assoluta rarità (solo in particolari e limitate zone blu in periferia e nelle zone con parchimetro in centro) perché ogni abitazione deve avere obbligatoriamente il parcheggio interno allo stabile, coperto o scoperto. Quindi il servizio di sgombero neve libera tutte le strade pubbliche (non libera solo quelle private) e questo anche per ovvi motivi di sicurezza. Come farebbe un'ambulanza o altri mezzi di soccorso a raggiungere un cittadino se solo le grandi arterie fossero libere? E di domenica come puoi pretendere che il negoziante liberi la strada, se magari vive a km di distanza e non sopra il negozio. Il 95% delle auto non è in strada e quindi basta liberare il passo carraio o l'uscita dal garage coperto e la vita riprende normalmente, perché le strade (tutte) sono state pulite e sgombrate.

Sulla protezione civile a mio avviso non è compito fare sue previsioni ma eventualmente riferire le previsioni di enti preposti a tale scopo. Ma si sa in Italia tutti fanno tutto, sovrapponendosi. Fa parte degli sprechi e degli stipendi inutili che si pagano con le tasse.

Nota: ulteriore precisazione per gli spalatori fai da te o chi sostiene che ognuno debba darsi da fare.
Leggere attentamente le avvertenze:
Quando spalare la neve è un rischio http://www.corriere.it/cronache/12_febb ... 99bc.shtml
Ultima modifica di franz il 05/02/2012, 13:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda franz il 05/02/2012, 13:16

annalu ha scritto:Ovviamente, dato che gli alberi sono caduti a Roma, voi parlate di cattiva manutenzione.

Sarebbe da leggere "Ovviamente, dato che gli alberi sono caduti, voi parlate di cattiva manutenzione".
Se un po' di neve bagnata ed un po' di vento moderato (nelle stazioni meteo romane non ho trovato raffiche superiori a 33km/h mentre il 1 febbraio ho visto anche punte di 80) fa cadere alberi, mi sembra legittimo parlare di cattiva manutenzione a Torino come a Milano, A Bonn come a Parigi. E chiaramente Roma non ha nessun salvacondotto per essere esentata da una critica di cattiva manutenzione degli alberi. Francamente ho cercato nei testi qui sopra di comprendere il fatto specifico di una città notoriamente imprepratata alla neve (e ne ha ottimi motivi visto che nevica assai raramente) ma la manutenzione degli alberi deve essere fatta sempre, non solo per questioni di neve, piu' o meno bagnata, ma anche dei sempre piu' frequenti e violenti temporali estivi.

Nel tuo cortile probabilmente gli alberi deboli erano già caduti prima - come racconti - ed il vento (per la protezione del cortile) non ha sommato la sua azione al peso della neve bagnata. Fuori e in campo aperto le due cose, neve bagnata e vento, si sono sommate. Ma nessuna delle due è stata un evento eccezionale. 10 cm di neve bagnata e vento a 20km, con raffiche di 30. Insieme lo diventano se gli alberi non sono stati ben curati, se le loro radici sono soffocate dall'asfalto dei marciapiedi, se la manutenzione è fatta al risparmio. A me queste critiche sembrano oggettive e non guidate da pregiudizio. Se non lo fossero (oggettive) allora va tutto bene cosi' e quindi è inutile lamentarsi con alemanno, la protezione civile, chi doveva sapere e non ha fatto e chi doveva fare e non ha saputo.
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Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda flaviomob il 05/02/2012, 13:49

Annalu, intanto non mi pare civile esordire accusando chi critica un'organizzazione comunale (non certo i privati cittadini che, pagando le tasse, avrebbero diritto a una serie di servizi vitali in presenza di nevicate modeste, peraltro rare) di razzismo o altre sciocchezze simili. Non vedo perché ci debbano essere santuari incriticabili quando abbiamo tranquillamente parlato dei tram che anni fa non funzionavano a Milano dopo una breve nevicata, della mafia al Nord, delle Molinette di Torino.

In secondo luogo, le foto di una via con gli alberi caduti che significato può avere, se nessun mezzo di informazione ha riportato questo evento come emergenza estesa a tutta la città, ne' si è letto di raffiche di vento eccezionali, bufera o tempeste? La prima ipotesi che si può fare in una circostanza simile è che quegli alberi avessero dei problemi. In ogni caso come giustificare che zone prive di alberi siano comunque bloccate e che il sistema di tangenziali-gra romano sia in crisi? Alberi anche in corsia di sorpasso? ;)

PS: da Lia Celi

Vaticano nella morsa del gelo, la Chiesa chiede la revisione dei Pattini Lateranensi.


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Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda annalu il 05/02/2012, 14:53

flaviomob ha scritto:In secondo luogo, le foto di una via con gli alberi caduti che significato può avere, se nessun mezzo di informazione ha riportato questo evento come emergenza estesa a tutta la città, ...
PS: da Lia Celi

Vaticano nella morsa del gelo, la Chiesa chiede la revisione dei Pattini Lateranensi.


Beh, gli alberi caduti sono un problema esteso a tutta la città.
Da Il Messaggero:

Parchi e ville imbiancati
la neve fa strage di alberi

Migliaia di tronchi spezzati e rami caduti
L'assessore Visconti: sostituiremo tutte le piante

Immagine
di Maria Lombardi

ROMA - I rami si piegano sotto il peso della neve, i tronchi malati si spezzano e precipitano sui prati bianchi e su altri alberi caduti. E’ strage nei parchi della città. Da villa Ada a villa Borghese, da villa Pamphili al Pratone delle Valli, ogni angolo di verde è un cimitero di lecci, platani, pioppi, cedri e magnolie. Un patrimonio di foglie che la nevicata ha distrutto. Non solo nelle ville storiche. Lungo viale Parioli gli oleandri sono tutti adagiati sui tetti delle macchine e sull’asfalto, troppo fragili per resistere ai cumuli di neve che si sono depositati nella notte. Soffrono sotto il peso dei fiocchi compatti senza spezzarsi. Sono piegate le chiome di gran parte degli alberi che costeggiano le strade di tutta la città.
I danni al verde pubblico non sono ancora stati calcolati, ma sono di sicuro grandi.

La Protezione civile del Campidoglio segnala l’emergenza e i pericoli: per il rischio che altri tronchi possano crollare e altri rami venire giù è stato decisa la «chiusura parziale» di alcuni parchi. Impossibile accedere da ieri mattina in un tratto di villa Borghese a causa del pericolo per il crollo di alcuni alberi. La tormenta ha distrutto esemplari anche pregiati di magnolie, pini, lecci e cedri. Cancelli sbarrati a villa Ada e così pure a villa Chigi e in tutti gli altri parchi dove gli alberi sono finiti a terra. Nonostante i divieti la gente riusciva a intrufolarsi dai piccoli varchi aperti o dalle aree riservate ai cani per godersi lo spettacolo del verde imbiancato e divertirsi con snowboard e sci.

Intanto sono iniziate le operazioni di rimozione degli alberi crollati sotto il peso della neve e la prossima settimana saranno verificate le condizioni di stabilità degli altri tronchi. Tutte le squadre dei Servizi giardini, assicurano in Campidoglio, hanno lavorato sin dalle prime ore di ieri mattina per far fronte all’emergenza. Ancora non c’è una stima dei tronchi spezzati o danneggiati dal maltempo. «Gli alberi di Roma non sono abituati a questi eventi e non reggono il peso della neve», spiega l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Marco Visconti. «Comunque li sostituiremo. Tutti gli esemplari delle ville storiche distrutti verranno ripiantumati».
L’ingresso di villa Ada è un groviglio di tronchi distesi, un incastro di fusti spezzati. Si tratta di alberi alti che adesso sono adagiati uno sull’altro e impediscono il passaggio dall’entrata secondaria. «Nella notte sentivamo un tonfo ogni cinque minuti», racconta chi abita su via Salaria. «Abbiamo subito capito che si trattava degli alberi caduti».

Chiome sull’asfalto in tantissime altre strade. Sulla Cassia sono finiti per terra tantissimi tronchi, altri sono venuti giù in tutta la città: da via Val Padana al Muro Torto, da viale Parioli al lungotevere. Il pericolo è che i crolli continuino nei prossimi giorni. Non si contano le auto schiacciate dai tronchi precipitati. I viali alberati sono una sfilata di foglie piegate. Ieri sotto il sole alcuni parchi si sono trasformati in piste da sci. C’era chi si lanciava con lo snowboard lungo i prati di Villa Borghese, chi scivolava con lo slittino a Villa Chigi, chi approfittava delle distese imbiancate per indossare sci e casco, proprio come in montagna. «Sembra di stare a Central Park», Paolo ha portato le due bambine a Villa Chigi per giocare con la neve. I cancelli della villa sono chiusi, ma si entra dall’area cani. Anche lì molti alberi sono caduti.

Domenica 05 Febbraio 2012 - 11:36 Ultimo aggiornamento: 11:37
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Re: Neve: gran parte d'Italia nel caos

Messaggioda flaviomob il 05/02/2012, 15:02

Ecco la fonte meteo del sindaco Alemanno...

http://a1.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos- ... 4570_n.jpg

Questa invece è perla autentica:

http://archiviostorico.corriere.it/2012 ... 2021.shtml

Qui, un sondaggio del Messaggero

http://www.ilmessaggero.it/sondaggio.php?ris=S
Ultima modifica di flaviomob il 05/02/2012, 15:11, modificato 2 volte in totale.


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