IL VERTICE
Monti: "Sul lavoro riforme strutturali"
Cassa integrazione ridotta al minimoIncontro interlocutorio, ma sui 5 indirizzi del piano del governo arriva la bocciatura della Cgil: "Linee guida non condivise, aspettiamo i contenuti". Modifica drastica del sistema degli ammortizzatori: solo Cig ordinaria, poi indennizzi ai licenziati. "Ignorato" l'Articolo 18
ROMA - Alla riforma del lavoro servono "soluzioni strutturali" e la discussione non può essere limitata alla questione dell'Articolo 18. Era stata questa la premessa di Mario Monti all'incontro sulla riforma del lavoro con le parti sociali, che si è svolto stamattina a Palazzo Chigi. Ma l'Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ufficialmente "ignorato", è stato comunque il convitato di pietra di un vertice al termine del quale, per il premier, al
prima delusione è arrivata dalle parole di Susanna Camusso: "Quelle presentate dal governo - ha detto il segretario della Cgil - non sono linee guida su cui si può sviluppare il confronto: vuol dire che non sono state condivise".
Con il sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero e il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al tavolo hanno partecipato Cgil, Cisl, Uil e Ugl (con i segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella), mentre a rappresentare Confindustria è stato il presidente, Emma Marcegaglia e per Rete Imprese Italia il presidente di turno, Marco Venturi. Presenti anche le delegazioni di Abi e Ania. Monti e la Fornero hanno detto che il governo non procederà con un decreto legge, ma che comunque i tempi del confronto devono essere brevi per arrivare a un testo (più o meno) condiviso entro "tre, quattro settimane".
Le linee guida del piano.
Cinque i capitoli in cui si divide il piano presentato dal governo:
tipologie contrattuali;
formazione e apprendistato;
flessibilità;
ammortizzatori sociali e
servizi per il lavoro. Verranno istituiti altrettanti gruppi di discussione "informatici", un nuovo approccio alla trattativa in cui gli input verranno forniti dal governo per poi lasciare risposte, suggerimenti, indicazioni e critiche alle parti sociali. "E' una riforma ambiziosa, ma non c'è alcuna pretesa di farla senza un largo consenso", ha assicurato il ministro Fornero.
Stretta sulla Cig. Nel dettaglio, il documento del governo prevede una revisione drastica del sistema della cassa integrazione con una stretta sull'attuale durata e la sostanziale limitazione alla cassa ordinaria (52 settimane). L'uso della cig sarà quindi limitatissimo e in sostanza ridotto ai casi in cui si possa riprendere il lavoro rapidamente. Tutti gli altri ammortizzatori, a quel punto, riguarderebbero il sostegno al lavoratore in seguito al licenziamento e nei fatti si tratterebbe di indennità risarcitorie.
Sostegno al reddito dei licenziati - Il ministro Passera ha spiegato che, con l'obiettivo di "
rendere il Paese attraente per gli investitori esteri", per il sistema degli ammortizzatori sociali si intende adottare "un sistema integrato su due pilastri" e dunque cassa integrazione per le
riduzioni temporanee di attività e
sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro. Si sta ragionando sullo schema del reddito minimo, ha spiegato Passera, ma le risorse necessarie sarebbero al momento "non individuabili". Da qui l'ipotesi di inserirlo comunque nella riforma prevedendo però "una applicazione dilazionata".
Lavoro flessibile più caro. Un altro punto riguarda il lavoro flessibile che dovrà costare di più, mentre la conversione da contratto a tempo determinato a indeterminato sarà favorita con la graduazione degli sgravi contributivi anche in rapporto alla formazione svolta.
Contratto e ciclo di vita. Il documento prevede poi una tutela del lavoro "modellato sul ciclo di vita delle persone"; un contratto, in sostanza, che evolva con l'età dei lavoratori. A questi dunque saranno legati i futuri interventi innovativi. Il ministro Elsa Fornero ha detto che si valuterà se l'obiettivo è raggiungibile attraverso il modello del "contratto unico" con tutele alleggerite nella fase di ingresso nel mondo del lavoro.
Fornero: "Si parte col piede giusto" - Alla fine, il ministro Fornero ha annunciato che non avrebbe consegnato il documento del governo: "Lo riguardo un po' - ha detto - , ci lavorerò ancora, tengo conto delle cose che mi avete detto, formulerò alcune ipotesi sui cinque punti e nel giro di una settimana ci rivedremo". Il giudizio sull'incontro, intanto, è positivo: "Siamo partiti col piede giusto", ha detto rimarcando l'apertura al dialogo da parte dei sindacati.
Le reazioni: gelo Cgil - La bocciatura della Cgil arriva subito: "Non c'e stata nessuna condivisione delle proposte che il ministro ha illustrato - dice Susanna Camusso all'uscita dall'incontro - . Per questo aspettiamo l'agenda dei tavoli. Per noi si parte dall'agenda e non da contenuti già predeterminati". Per quanto riguarda la riforma della Cig, Camusso afferma che "le parti sociali al tavolo sono tutte d'accordo sul fatto che non si può superare la cassa integrazione straordinaria". Per Camusso, comunque, si è trattato di unincontro propedeutico ad attivare un confronto di merito, dunque, "utile" soprattutto a chiarire al governo che il mercato del lavoro "è una materia complessa", da gestire "con attenzione". "E credo che il messaggio sia arrivato chiaro", dice Camusso.
La Uil: "Disponibili a discutere" - "Abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere", ha detto alla fine Luigi Angeletti leader della Uil. L'unico modo per uscire dalla crisi "è creare buoni posti di lavoro", ha aggiunto Angeletti, e per farlo non si può discutere solo di mercato di lavoro. "Per noi è decisivo che il confronto si svolga anche sui temi delle liberalizzazioni, delle politiche fiscali e degli investimenti. Siamo ottimisti - ha concluso Angeletti -. Ci accingiamo a fare questo lavoro per salvare il Paese".
La Cisl: no a forzature - Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, ritiene che il governo non debba procedere con forzature perché va fatto tutto per salvaguardare la coesione sociale. Tra le eventuali forzature ci sarebbe un eventuale colpo di mano sull'Articolo 18: "Focalizzare sull'articolo 18 tutti i mali della produttività e del lavoro - dice Bonanni - ci sembra un colpo alle persone, è irriverente e anche sbagliato perché distrae dalle cose davvero da fare. E se qualcuno pensa di risolvere queste carenze con l'articolo 18 sbaglia di grosso". Un messaggio rivolto soprattutto a Confindustria.
Ugl: anche riforma fiscale - Secondo Giovanni Centrella, segretario dell'Ugl, "la discussione dovrebbe partire dal documento di Cgil, Cisl e Uil condiviso dall'Ugl", mentre "accanto a quella del lavoro non possono mancare una riforma fiscale e stimoli agli investimenti, altrimenti questo tavolo non produrrà gli effetti sperati". A proposito dell'Articolo 18, Centrella ha detto che il governo dovrebbe cercare invece di accelerare il reintegro dei lavoratori licenziati, oggi affidato ai tempi lunghissimi della giustizia ordinaria.
Marcegaglia: "Più flessibilità in uscita" - Emma Marcegaglia, parlando di una "buona" riunione, sollecita infatti il governo a fare "attenzione a ridurre le forme di flessibilità in linea con l'Europa", mentre il problema, dice la presidente di Confindustria, "non è la flessibilità in entrata", che in Italia è minore che in Germania, ma quella in uscita. "Ma siamo pronti a combattere gli abusi". Sugli ammortizzatori sociali, Marcegaglia concorsa sul fatto che, dovendo "fronteggiare una grande crisi", per ora è meglio "non procedere a grandi cambiamenti". Anche Venturi, presidente di Rete imprese, ritiene che si debba affrontare il tema della maggiore flessibilità in uscita, ma occorre anche affrontare temi quali la riduzione del costo del lavoro e la lotta al sommerso.
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... -28609336/
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)