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Il muro del Debito

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Il muro del Debito

Messaggioda franz il 29/12/2011, 14:47

Su Repubblica cartacea del 27-12-2011:
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/p ... cle=18P9NZ
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Re: Il muro del Debito

Messaggioda flaviomob il 09/01/2012, 1:57

Non c'è solo il debito, però...

http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... bruxelles/

Perché Monti è corso a Bruxelles

di Leonardo Becchetti, da repubblica.it

In Italia continuiamo a beccarci come i capponi di Renzo ignorando che, oltre i lodevoli sforzi di tutti, il nostro destino si gioca tra l’inettitudine tedesca e le strategie degli speculatori.

E’ da qualche mese che insistiamo sul fatto che la crisi si gioca su tre piani (finanza internazionale, Europa e Italia). In Italia il dibattito è stato sinora tutto schiacciato sul primo piano. Ma quasi tutti i progressi che potevamo fare in termini di gestione di finanza pubblica sono stati fatti e adesso, cogliendo l’occasione del viaggio di Monti in Europa, non resta che lavorare sugli altri due piani. Si rischia altrimenti di scivolare in un circolo vizioso. Facciamo sacrifici, l’economia ristagna ed entriamo in recessione, lo spread non scende, facciamo altri sacrifici, la recessione peggiora e così via. Con il governo Monti e un avanzo primario quasi al 5 percento, e una condizione di sostenibilità del debito che consente ulteriori margini di manovra nonostante la previsione di un calo del PIL dell’1,6 percento il discorso che la colpa è dell’Italia non regge più.
In realtà c’è qualcosa che non va sui mercati finanziari che impedisce la soluzione del problema. Proviamo a spiegarlo.

Chi opera tutti i giorni sui mercati del debito sa benissimo che da qualche tempo le maggiori banche d’affari (non solo americane, purtroppo anche alcune nordeuropee) hanno assunto un atteggiamento molto aggressivo sui titoli di stato italiani. Hanno venduto quelli in portafoglio, e questo è del tutto legittimo, facendo calare i prezzo ed aumentare lo spread. Non si sono limitate però a questo. Con una strategia ancora più aggressiva riescono a condizionare il prezzo dei titoli con ancora meno risorse operando sul mercato dei cds sui titoli di stato. Lì non c’è bisogno di acquistare e vendere l’intero ammontare e si gioca con molte meno risorse solo sui premi. Ed è possibile comprare l’assicurazione sui nostri titoli anche senza averli. Giocando sui cds ed aumentando la domanda fanno salire lo spread tra cds sui titoli italiani e titoli tedeschi e questo spread condiziona quello ben noto sul mercato sottostante. Si tratta di una precisa strategia di attacco.

Non è un caso che lo spread in questi ultimi tempi sia peggiorato costantemente nel pomeriggio in occasione dell’apertura dei mercati d‘oltreoceano. Poiché il mercato dei cds è un mercato del tutto opaco (i prezzi sono decisi da quattro o cinque grandissime banche) è difficile rispondere con armi convenzionali contro un attacco che ha risorse quasi illimitate fornite ai “salvati” dalle stesse banche centrali. Non c’è niente di cui stupirsi perché nella storia della finanza molte volte abbiamo assistito ad attacchi speculativi. Quello che è stupido è rispondere ad armi nucleari con qualche baionetta. Se la pressione al ribasso sui nostri titoli fosse generata (come sarebbe giusto che fosse) soltanto dalla vendita di investitori stranieri che hanno i titoli in portafoglio essa si esaurirebbe progressivamente. Se continuiamo a consentire a chi non ha i titoli di puntare al ribasso con risorse pressochè illimitate rischia di non esaurirsi mai.

Avere il privilegio di essere valuta di riserva è nell’economia globale un vantaggio formidabile perché consente di poter finanziare il proprio debito a tassi più bassi. Far fuori l’euro nella battaglia per la valuta di riserva in pieno svolgimento (i cinesi e giapponesi hanno appena deciso di fare a meno del dollaro nelle loro transazioni commerciali) fa comodo a molti. L’attacco agli spread corrisponde ad una moderna strategia di divide et impera. Lo spread è il cavallo di Troia che può far saltare l’euro proprio perché crea un cuneo tra paesi forti e paesi deboli dando l’illusione ai primi di poter fare a meno dei secondi.

Quello che è certo è che ciò che chiamiamo mercato e pensiamo dia oracoli saggi cui dobbiamo sottostare è qualcosa di molto diverso ma noi siamo masochisti ed innamorati, continuiamo a comportarci come quella moglie che picchiata dal marito razionalizza e pensa che in fondo sia colpa sua. Niente complotti ma interessi forti e mercati tutt’altro che perfetti ci stanno portando dove non vorremmo.

Pensare di poter risolvere la situazione solo facendo i bravi ragazzi a casa nostra può non bastare. La BCE è l’unica che sta tentando di rispondere anch’essa con armi non convenzionali ma in modo ancora troppo prudente. Il rubinetto del credito facile alle banche con durata a tre anni ha consentito alle stesse di porre in atto operazioni di finanziamento e acquisto di titoli di stato alla stessa scadenza con guadagno quasi sicuro (carry trade) e infatti su quella scadenza i rendimenti sono scesi. Ma sulle scadenze più lunghe sinora non si è riuscito a risolvere il problema e i depositi di liquidità delle banche presso la BCE sono ai massimi storici perchè le banche ridepositano gran parte dei soldi presso la BCE stessa.

Per affrontare un’offensiva speculativa di questo genere c’è bisogno di svegliarsi, capire la situazione e mettere in atto interventi molto più drastici. Bisogna regolamentare il mercato dei cds sui titoli di stato e penalizzare con una drastica tassa sulle transazioni (o addirittura proibire) l’uso speculativo dei derivati non di copertura, ovvero l’acquisto di cds per chi non ha il titolo di stato sottostante. Bisogna inoltre far aumentare progressivamente la quota di debito posseduta dai cittadini italiani (esistono varie possibilità a questo proposito). E la BCE dovrebbe intervenire penalizzando la giacenza della liquidità bancaria presso di sè portando a zero o a livelli negativi il tasso adesso pari allo 0,25%.

A casa nostra dobbiamo agire sulle sacche di spreco che possono portare altre risorse (crediti dello stato nel settore delle concessioni del gioco d’azzardo, riduzione spese della difesa, lotta all’evasione) ma utilizzare le nuove risorse non per aumentare un avanzo primario già consistente ma per ridurre le tasse sul lavoro e sui redditi in modo da restituire soldi nelle tasche degli italiani e cercare di contrastare la recessione.

(8 gennaio 2012)


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Re: Il muro del Debito

Messaggioda franz il 09/01/2012, 9:59

Il fatto che siano i cds a far salire lo spread o lo spread a far salire i cds va comunque non solo affermato ma dimostrato (da parte di un economista, naturalmente) cosi' come anche quell'incredibile "cinesi e giapponesi hanno appena deciso di fare a meno del dollaro nelle loro transazioni commerciali" che non si trova da nessuna parte come notizia.
Personalmente non so perché sia possibile comprare un cds anche senza avere il titolo da assicurare ma so che i cds costano e chi li compra paga parecchio, se il titolo è a rischio. Paga un'enormità per un titolo greco e via via a scalare fino ai cds sui titoli piu' suicuri, che costano poco o non esistono affatto. Vietarli? E come, visto che se lo si vieta nei paesi A,B e C ci saranno sempre D, E ed F pronti a venderli? Vedendo il profilo dell'articolista, mi pare che siamo di fronte alla classica impronta etica religiosa, che partendo dal presupposto di aver ragione vuole imporre che tutti facciano come dice lui, vietando cio' che vuole vietare. La modernità vuole che invece di imporre il pesce il venerdi' si vieti il cds come contorno senza pietanza. Tornando al punto, non dovrebbe essere difficile osservare se i prezzi dei cds salgono dopo che è salito lo spread o viceversa. Questo documento potrebbe tornare utile: http://www.bis.org/publ/qtrpdf/r_qt0512ita_e.pdf
Nel documento emerge anche che esistono cds uninominali e plurinominali, da qui è comprensibile che per quello plurinominali non sia necessario legare il cds al titolo da proteggere che non è solo pubblico, puo' essere una qualsiasi banca o azienda in orod di default). Dovrebbe essere chiaro che i maggiori utilizzatori sono i fondi pensione ed i fondi in genere, che lo fanno per proteggere il portafoglio di titoli dal fallimento. Chiaro che poi il portafoglio è dinamico per cui i titoli vanno e vengono ma il cds rimane. Mi sembra quindi molto difficile quindi imporre un legame assoluto tra cds e possesso del titolo da assicurare, visto che i paesi che hanno molti fondi pensione non aderiranno mai a questa idea.
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Re: Il muro del Debito

Messaggioda ranvit il 09/01/2012, 10:39

Francamente Franz....non so chi abbia ragione tra te e Becchetti; di cds non ne capisco un tubo.


Quello che so pero' è che condivido totalmente quando l'articolista dice :

Bisogna inoltre far aumentare progressivamente la quota di debito posseduta dai cittadini italiani (esistono varie possibilità a questo proposito). E la BCE dovrebbe intervenire penalizzando la giacenza della liquidità bancaria presso di sè portando a zero o a livelli negativi il tasso adesso pari allo 0,25%.

A casa nostra dobbiamo agire sulle sacche di spreco che possono portare altre risorse (crediti dello stato nel settore delle concessioni del gioco d’azzardo, riduzione spese della difesa, lotta all’evasione) ma utilizzare le nuove risorse non per aumentare un avanzo primario già consistente ma per ridurre le tasse sul lavoro e sui redditi in modo da restituire soldi nelle tasche degli italiani e cercare di contrastare la recessione.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il muro del Debito

Messaggioda franz il 09/01/2012, 11:21

ranvit ha scritto:Francamente Franz....non so chi abbia ragione tra te e Becchetti; di cds non ne capisco un tubo.


Quello che so pero' è che condivido totalmente quando l'articolista dice :

Bisogna inoltre far aumentare progressivamente la quota di debito posseduta dai cittadini italiani (esistono varie possibilità a questo proposito). E la BCE dovrebbe intervenire penalizzando la giacenza della liquidità bancaria presso di sè portando a zero o a livelli negativi il tasso adesso pari allo 0,25%.

A casa nostra dobbiamo agire sulle sacche di spreco che possono portare altre risorse (crediti dello stato nel settore delle concessioni del gioco d’azzardo, riduzione spese della difesa, lotta all’evasione) ma utilizzare le nuove risorse non per aumentare un avanzo primario già consistente ma per ridurre le tasse sul lavoro e sui redditi in modo da restituire soldi nelle tasche degli italiani e cercare di contrastare la recessione.

Il pezzo riportato lo condivido anche io ed ho perplessità solo nell'opportunità di aumentare la quota di debito detenuta da italiani. Mi sembra un appello tipo l'oro della patria, di mussoliniana memoria. Se fosse tutto nostro, capisco, non avremmo pressioni internazionali (perché il punto è diminuire il debito estero) ma a ben pensarci le pressioni internazionali sono quelle che ci stanno salvando.
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Re: Il muro del Debito

Messaggioda pianogrande il 09/01/2012, 11:33

Sono d'accordo con Franz.
Ne abbiamo parlato a proposito dell'Ungheria.
L'autarchia del debito avrebbe salvato la miserabile cricca Berlusconi - Lega come l'isolamento salva una dittatura come quella nord coreana.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il muro del Debito

Messaggioda trilogy il 09/01/2012, 12:02

A me sembra in massima parte un articolo molto discutibile.

E tutto da dimostrare che siano i cds ad ampliare lo spread e non viceversa.
Aumentare la quota di debito delle famiglie italiane? E' un'idea molto pericolosa da ogni punto di vista, che può provocare una fuga di capitali solo a parlarne.
I soldi depositati dalle banche presso la BCE sul finire della settimana erano sui massimi storici.
Azzerare il rendimento a questi depositi è possibile, ma credo che serva a poco. Quando le banche depositano grandi cifre alla BCE nei fine settimana vuol dire che non si fidano a fare prestiti neanche tra loro. Il rendimento è l'ultima cosa che guardano altrimenti impiegherebbero i fondi sull'interbancario, è un comportamento dettato dalla ricerca di sicurezza.
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Re: Il muro del Debito

Messaggioda flaviomob il 09/01/2012, 12:21

Aumentare la quota di debito delle famiglie italiane? E' un'idea molto pericolosa da ogni punto di vista, che può provocare una fuga di capitali solo a parlarne.


Non è forse simile al modello giapponese? Debito concentrato all'interno, interessi bassi e sostenibili, risparmio diffuso e alla luce del sole, immune alle speculazioni. Certo non si può realizzare dall'oggi al domani, ma secondo me è auspicabile. Anche perché con gli interessi al 6% il fallimento dell'Italia è garantito, magari rinviato di qualche semestre...


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Re: Il muro del Debito

Messaggioda trilogy il 09/01/2012, 12:43

flaviomob ha scritto:
Aumentare la quota di debito delle famiglie italiane? E' un'idea molto pericolosa da ogni punto di vista, che può provocare una fuga di capitali solo a parlarne.


Non è forse simile al modello giapponese? Debito concentrato all'interno, interessi bassi e sostenibili, risparmio diffuso e alla luce del sole, immune alle speculazioni. Certo non si può realizzare dall'oggi al domani, ma secondo me è auspicabile. Anche perché con gli interessi al 6% il fallimento dell'Italia è garantito, magari rinviato di qualche semestre...


già, infatti il giappone non si è più ripreso dallo scoppio della bolla immobiliare e finanziaria degli anni 90. Dopo il tracollo dei prezzi 20 anni fa continua ancora a subire periodiche spinte deflattive, e la crisi debito giapponese è solo questione di tempo. I'errore grave che c'è dietro tutta una serie di commenti giornalistici è che tutta l'attenzione viene rivolta a dove prendere i soldi, mentre come impiegarli è un aspetto irrilevante, come se fossero variabili indipendenti. Non è assolutamente così: costi - rischi - rendimenti sono intimamente legati e vanno valutati assieme. Ad esempio se costringi gli italiani a sottoscrivere debito pubblico, poi butti i soldi nel cesso, hai solo rinviato il problema.
La qualità degli impieghi è un punto cruciale, per la crescita ma nessuno ne parla.
Ultima modifica di trilogy il 09/01/2012, 12:50, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il muro del Debito

Messaggioda ranvit il 09/01/2012, 12:48

Infatti!
Nè credo che si parlasse di obbligo nell'acquisto del debito italiano; per esempio si è chiesto di pagare i fornitori dello Stato con titoli e se ho capito bene le associazioni di categoria sono favorevoli....non vedo quindi nè l'autarchia nè pericoli.

Del resto qualcosa bisogna fare...visto che anche i "professori" e non solo Berlusconi sono riusciti fin'ora a rallentare gli attacchi esteri.
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