Certo, decisamente condivisibile, soprattutto quando dice:
Pagare tutti, pagare meno. La lotta all'evasione non dovrebbe essere uno strumento per aumentare il gettito. Ma per ridistribuire il reddito a favore di chi le tasse le ha sempre pagate. Solo restituendo gli introiti dell'evasione recuperata, in forma di minori aliquote, si può dare un senso di maggior equità. Per questo avevo proposto che il Governo stabilisse, per ogni anno, un livello obiettivo di pressione fiscale, per poi restituire le imposte raccolte oltre quel livello nell'anno successivo. Una misura del Tax gap permetterebbe inoltre di comunicare al pubblico quanta parte delle aliquote è dovuta "all'addizionale evasione": così ogni cittadino onesto avrebbe una misura di quanto paga in più grazie agli evasori, e toccherebbe con mano il beneficio di un'eventuale maggiore legalità. Perché dovrebbe essere chiaro che se cosi' non si facesse dovremmo considerare un effetto (spiacevole) di cui non si parla mai: le imposte si traslano. Cosa vuol dire? Che se poiché le imposte fanno parte ovviamente della struttura dei prezzi, se noi scoviamo evasori i prezzi dei beni da loro forniti aumenteranno, contenendo ora un elemento che prima non avevamo. Se pero' le imposte scendono (come aliquote) a causa dell'emersione, dovrebbero scendere i prezzi di chi prima era onesto. Sono i consumatori che pagano IVA, IRAP, IRES dei lavoratori che hanno prodotto quel bene.
Quindi se gli introiti vengono resi l'anno dopo, sotto forma di calo delle aliquote, dovremmo assistere (si spera) ad un calo dei prezzi.
Staremo a vedere. Di certo scenderanno le aliquote ma non la pressione fiscale. Quella è determinata dall'ammontare dlele spese dello stato e se le spese non scendono, non scende nemmeno la pressione fiscale. L'evasione non c'entra. Il suo calo rende solo piu' equo il carico per i singoli, non lo diminuisce a livello macroeconomico.
Altro punto forte e pregevole del testo è quello sulla semplificazione.
La semplificazione. L'evasione si combatte anche con la trasparenza e la semplicità. Un normativa complessa e intricata come quella italiana moltiplica le possibilità di aggirare le regole, pagando meno del dovuto, e rende infinitamente più difficili e onerosi i controlli. In questo campo si potrebbe fare molto. Tre gli esempi. Primo, ogni deduzione, detrazione, sussidio, contributo, agevolazione, incentivo, crea un'opportunità per ottenere indebitamente soldi dallo Stato. E moltiplica il numero e la complessità delle verifiche, rendendo più probabile l'evasione. Quelle per le imprese andrebbero tutte azzerate, in cambio di un abbattimento dell'Irap, per raccogliere il necessario consenso politico. Per gli individui lascerei solo quelle per i familiari a carico e le spese sanitarie, sempre in cambio di minori aliquote.Da notare che questo, se applicato seriamente, elimina anche l'altro aspetto (su cui invece ho forti perplessità): quello dell'abuso di diritto.
L'abuso di diritto (illustrato nel testo riportato) nasce proprio perché la normativa è complessa e presenta varie opportunità per l'elusione. Semplificando e togliendo scorciatoie, sparisce anche la possibilità di tentare strade per risparmiare imposte (elusione). L'abuso di diritto nasce perché è lo Stato che lo ha servito ai furbetti del quartierino, legiferando in modo sporpositato e dando agevolazioni a destra e a manca.
Sull'abuso di diritto segnalo questa interessante discussione:
http://noisefromamerika.org/articolo/sp ... so-diritto
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)