franz ha scritto:Loredana Poncini ha scritto:Mi e Vi domando, prima ed oltre le opinioni personali,( opinabili per definizione!) :
la vera rivoluzione, quella annunciata nel Vangelo, se espressa in un forum, è una mera ideologia tra le altre ?
Domanda veramente complessa che meriterebbe un forte approfindimento.
A grandi lienee la prima cosa che mi viene in mente è che tutto sommato questa rivoluzione, piu' che vera (e legittimamente ognuno puo' ritenere che lo sia o no) è antica. Per nulla nuova. Sono 2000 anni che se ne parla.
Condivido a grandi linee l'intervento di Franz, ma vorrei aggiungere qualcosa, anche se forse è già stata detta da altri.
Qui siamo su un forum politico, e mi auguro che la politica dell'Ulivo cui questo forum fa riferimento sia condivisa da molti, indipendentemente dalla loro fede religiosa.
Per Loredana è giusto ed ovvio fare riferimento al suo credo e ritenere il Vangelo l'annuncio della "vera rivoluzione", ma per altri è altrettanto ovvio non provare gli stessi sentimenti, e ritenere quindi il Cristianesimo un evento storico (certo "rivoluzionario" all'epoca), una "ideologia" oltre che una religione, che può essere messa sullo stesso piano di altre ideologie ed altre religioni.
Franz dice anche:
franz ha scritto: Chi aderisce a quel messaggio per forza non puo' considerarlo "alla pari" ma lo sentirà diverso e superiore. La sua anlisi sarà meno obiettiva ma conoscerà l'argomento meglio di altri.
Fa parte della natura umana, stefano. Sentire che la propria idea è la "vera rivoluzione" e quindi non alla pari con altri è perfettamente umano e razionale e non significa affatto automaticamente rendere inferiori gli altri.
Ed ha ragione.
L'essere umano, per sua stessa natura, è costretto a vivere in una condizione di ambivalenza: da una parte la certezza di essere nel giusto, di praticare "l'unica vera Fede" nell'Universo, e di seguire l'unica ideologia che può portare l'umanità al benessere, alla salvezza, alla felicità.
Contemporaneamente però deve dare spazio, nella propria mente e nel proprio cuore, alla possibilità che anche altri abbiano - almeno in parte - ragione, che esistano quindi verità alternative alle proprie, e che vedere la realtà da un solo punto di vista è limitante.
Se questo spazio di apertura verso gli altri viene chiuso, si cade negli integralismi, e la storia della Chiesa ne mostra parecchi, tragici eventi.
Per questo, riterrei opportuno non introdurre elementi religiosi in un discorso politico. Perché significherebbe confondere due differenti piani della realtà e portare a divisioni in contrasto con gli obiettivi comuni.
annalu