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La vera rivoluzione

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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda Loredana Poncini il 02/01/2012, 19:10

flaviomob ha scritto:La «massificazione» è l'opera di spersonalizzazione spirituale e morale dell'individuo perseguita per ovvi motivi dai regimi totalitari o come diretta conseguenza della civiltà dei consumi ( Devoto - Oli )

Ci aggiungerei anche l'essere conseguenza del potere politico-terreno dell'integralismo religioso. Un altro pericolo è dato quindi dal fanatismo.

Tutti elementi da tenere in forte considerazione, oggi. I rischi legati alla crisi finanziaria ci portano molto vicini al pericolo di un nuovo salto nel baratro, al contagio di grandi masse da parte di ideologie totalitarie, magari fondate su una visione razzista che veda nel diverso e nell'estraneo la causa di tutti i mali.


Mi e Vi domando, prima ed oltre le opinioni personali,( opinabili per definizione!) :
la vera rivoluzione, quella annunciata nel Vangelo, se espressa in un forum, è una mera ideologia tra le altre ?
Temo che l'accanimento a filtrare tutto attraverso l'imbuto politico, in internet più che mai, ci induca a barcamenarci tra gli "-ismi" massificanti creando persino neologismi (tipo il "caritatismo di Franz ! ! ! ) sino a "ideologizzare le convinzioni di una semplice cattolica come io sono !
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda franz il 02/01/2012, 19:41

Loredana Poncini ha scritto:Mi e Vi domando, prima ed oltre le opinioni personali,( opinabili per definizione!) :
la vera rivoluzione, quella annunciata nel Vangelo, se espressa in un forum, è una mera ideologia tra le altre ?

Domanda veramente complessa che meriterebbe un forte approfindimento.
A grandi lienee la prima cosa che mi viene in mente è che tutto sommato questa rivoluzione, piu' che vera (e legittimamente ognuno puo' ritenere che lo sia o no) è antica. Per nulla nuova. Sono 2000 anni che se ne parla. Ma non vedo risultati. Infatti ne sono seguite altre, sia in capo religioso (maometto e le varie suddivisioni del cristianesimo) sia in campo politico e culturale (illuminismo, rivoluzione scientifica rivoluzione industriale). Perché la "vera rivoluzione" annunciata dal Vangelo non prende piede mentre da circa 200 o 300 anni ben altre ideologie hanno preso piede, dando prosperità e progresso? Oggi la Chiesa denuncia falsi ed illusori miti ma intanto il papa viaggia in aereo, tutti noi possiamo essere operati al cuore (se ci sono donatori) e viviamo decisamente meglio di 2000 anni fa non certo (oggettivamente) per la parola del Vangelo. La quale ha sicuramente avuto un impulso propulsivo nei primi secoli della sua storia ma ha visto secolo bui, durante il medioevo e con la pagine aberranti dell'inquisizione, del contrasto con la scienza, delle crociate, delle conquiste in america latina e del nord, con il genocidio dei nativi americani. Un motivo ci sarà e ritengo sia dovuto al fatto che quel messaggio è stato distorto e piegato a certi interessi e interpretazioni di parte e di potere. Tutto finito, dirai, ma come possiamo oggi essere sicuri che non lo sia piu? Chi è che afferma cio' che è vero e non è vero? Un'autorità religiosa (quindi di potere) oppure ogni singolo cristiano? Perché c'è crisi di vocazioni, perché c'è calo dei credenti? Perché la vera rivoluzione di cui con orgoglio giustamente parli è sta cosi' distorta da provocare gli scandali che sappiamo, estesi in tutto il mondo, della pedofilia dei clerici? Come è possibile tutto questo? Cosa c'è che non va? Qualcosa nell'uomo o nel messaggio?
Scusa quindi se alle tue domende rispondo con altre ma ritengo che il punto sia li'.
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda pianogrande il 02/01/2012, 19:45

Mah!
Le ideologie possono essere tutte utilissime.
Vanno giudicate una per una.
Non dovrebbe bastare la definizione di ideologia per squalificare qualcosa (come, a volte, basta la definizione di filosofia).
L'importante è farne un uso di pratica applicazione.
Anche se la situazione ideale non venisse mai raggiunta, il fatto di avere un faro, un punto di riferimento, può aiutare molto a livello operativo.
Tra l'altro, questo faro può avere la sua evoluzione.
In fondo, la vera questione (pratica, operativa) è il metodo che si usa per cercare di realizzare un ideale.
Posso avere le migliori intenzioni del mondo ma, se per imporle, uso i carri armati e l'eliminazione fisica ......
Insomma.
Il discorso non si può limitare alla situazione che voglio creare ma va completato con il metodo che intendo usare per ottenere questo risultato.
Questo, tra l'altro, contribuisce molto a tenere i piedi per terra.
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda Loredana Poncini il 02/01/2012, 20:08

"Cosa c'è che non va ?" "L'uomo o il messaggio ?" mi chiede Franz.
La risposta della Bibbia, nella Genesi, è che l'uomo ha disubbidito al Creatore mangiando il frutto dell'albero del bene e del male,cioé facendosi dio. Di lì comincia la storia di noi mortali, cacciati dal Giardino. E questo spiega anche come il messaggio, la bella notizia che è Gesù, la rivelazione che noi tutti siamo amati dall'Amore che ci ricrea -facendosi in 3- per salvarci (in gran parte da noi stessi !) non trovi orecchie che ci credano, tanta è la superbia che ci opprime e comprime in illusioni terribili, perché ci alienano nella pseudoautosufficienza...
"Posso davvero aggiungere un'ora sola alla mia vita ? " Me lo chiedo mentre sento un aereo sfrecciare nel cielo (abito vicino all'areoporto di Caselle) e me lo chiedevo mentre assistevo ad un trapianto di polmoni all'ospedale Molinette...
Dalla silice al silicio ne abbiamo inventate di tutti i colori , ma la domanda resta . :shock:
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda Stefano'62 il 02/01/2012, 23:24

franz ha scritto:
Loredana Poncini ha scritto:Mi e Vi domando, prima ed oltre le opinioni personali,( opinabili per definizione!) :
la vera rivoluzione, quella annunciata nel Vangelo, se espressa in un forum, è una mera ideologia tra le altre ?

Domanda veramente complessa che meriterebbe un forte approfindimento.

Secondo me invece c'è poco da approfondire ed è molto semplice.
La risposta è:dipende da chi la professa.
Nel caso in questione per come posto da Loredana,lo è certamente.

L'ideologia non è questa o quella visione del mondo,nessuna idea o principio che possa scaturire o essere vagliato da una mente è ideologia di per sè,ma nel momento in cui la mia idea personale diviene parte (e magari vi si esaurisce) di un qualcosa di massificante,e proprio in forza di questo la amplifico e la elevo più o meno arbitrariamente ad un rango superiore alle altre,allora diventa ideologia,nel senso che io la vivo in modo ideologico.
E questo droga il mio modo di rapportarmi al prossimo.

Un conto è elaborare in modo convinto la propria idea del Mondo,un altro pensare che sia perfetta e superiore alle altre e che tutti dovrebbero riconoscerla come tale.
Nel momento in cui Loredana si stupisce del fatto che l'enunciazione dei Vangeli possa essere definita ideologia al pari di altro e allunga le mani per differenziarla dalle altre,di fatto stabilisce che ogni altra visione è inferiore,e questo è esattamente il brodo di cultura degli ismi e delle intolleranze,quelle più insidiose,quelle in buona fede.

Per quanto i principii Cristiani che propugna Loredana appartengano pure a me,devo ricordare che non sono un'esclusiva cattolica ma sono emersi un pò ovunque nella storia anche laica dell'Umanità.
Devo dire anche che se domani una rivoluzione culturale,una specie di virus,omologasse le menti dell'Umanità su una qualsiasi singola visione,sarebbe la fine del pensiero Umano e l'inizio della vita vegetale.

Ribadisco che la vera rivoluzione sarebbe la fine della supponenza ideologica e l'inizio del dialogo,alla pari.
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda pianogrande il 02/01/2012, 23:39

Stefano'62 ha scritto:[

Un conto è elaborare in modo convinto la propria idea del Mondo,un altro pensare che sia perfetta e superiore alle altre e che tutti dovrebbero riconoscerla come tale.
Nel momento in cui Loredana si stupisce del fatto che l'enunciazione dei Vangeli possa essere definita ideologia al pari di altro e allunga le mani per differenziarla dalle altre,di fatto stabilisce che ogni altra visione è inferiore,e questo è esattamente il brodo di cultura degli ismi e delle intolleranze,quelle più insidiose,quelle in buona fede.

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Ribadisco che la vera rivoluzione sarebbe la fine della supponenza ideologica e l'inizio del dialogo,alla pari.


Il problema mi sembra ben centrato.
Vale anche per le religioni.
Vallo a raccontare al seguace di una religione che di religioni, al mondo, ce ne sono migliaia e tutte sono in missione per conto di Dio.
Nel caso della religione cattolica romana e l'Italia, nasce, addirittura un problema linguistico.
La religione cattolica romana è <la> religione, così come il campionato di calcio è <il>campionato.
Gli insegnanti di religione cattolica sono insegnanti "di religione".
Così per i preti etc....

Quando cominceremo ad usare qualche articolo indeterminativo in riferimento alle nostre idee, quello sarà un gran giorno ed andremo tutti un po' più d'accordo.

Perfino le democrazie possibili possono essere tantissime.
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda franz il 03/01/2012, 9:29

Stefano'62 ha scritto:Nel momento in cui Loredana si stupisce del fatto che l'enunciazione dei Vangeli possa essere definita ideologia al pari di altro e allunga le mani per differenziarla dalle altre,di fatto stabilisce che ogni altra visione è inferiore,e questo è esattamente il brodo di cultura degli ismi e delle intolleranze,quelle più insidiose,quelle in buona fede.

Non è detto che per forza definire la proprie diversità significhi dichiarare inferiori gli altri.
Altrimenti che dire del PCI che affermava con forza la sua diversità (in tanti campi, soprattutto morali)?
A mio avviso si puo' essere diversi dagli altri (e lo siamo tutti e molti di noi sanno che cio' è un valore) senza per forza dover far scattare la molla dell'inferiorità di A rispetto a B. Sinceramente anche io ritengo che le religioni non siano tutte uguali e che abbiano messaggi diversi. Esiste un sottofondo comune a tutte ma non per questo le metto in un gran calderone.
Quindi se Loredana dice che il messaggio del Vangelo non la stessa cosa (o alla pari) di altri messaggi (religiosi o laici) non dice una cosa errata. Chi non aderisce a quel messaggio puo' analizzarlo dall'esterno, fare una critica che avrà il merito della maggiore obiettività ma si esporrà alla critica di "non conoscere initimamente" l'oggetto che critica. Chi aderisce a quel messaggio per forza non puo' considerarlo "alla pari" ma lo sentirà diverso e superiore. La sua anlisi sarà meno obiettiva ma conoscerà l'argomento meglio di altri.

Fa parte della natura umana, stefano. Sentire che la propria idea è la "vera rivoluzione" e quindi non alla pari con altri è perfettamente umano e razionale e non significa affatto automaticamente rendere inferiori gli altri. O almeno non per tutti. Direi che per qualcuno (ma è un suo problema psicologico ed un nostro problema poi di convivenza civile) l'adesione ad una idelogia è anche motivo per salire sul piedestallo e considerare inferiori gli altri. Ma non è cosi' per tutti coloro che sono convinti che il loro "ismo" (quello che ritengono "vero") abbia un fondo di verità superiore a quello degli altri.
Intanto allora cominciamo a individuare chi sale sul piedistallo solo per poter considerare inferiori gli altri (o per problemi di potere) e poi vedrai che il dialogo tra tutti coloro che sono convinti (e perché mai non dovrebbero esserlo) della propria verità diventerà piu' facile.
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda Stefano'62 il 03/01/2012, 12:15

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Nel momento in cui Loredana si stupisce del fatto che l'enunciazione dei Vangeli possa essere definita ideologia al pari di altro e allunga le mani per differenziarla dalle altre,di fatto stabilisce che ogni altra visione è inferiore,e questo è esattamente il brodo di cultura degli ismi e delle intolleranze,quelle più insidiose,quelle in buona fede.

Non è detto che per forza definire la proprie diversità significhi dichiarare inferiori gli altri.

Dire che la mia è una ideologia diversa dalle altre è sottolineare una diversità.
Dire che la mia non è una ideologia ma le altre invece si,significa inserire la mia idea su un piano diverso.
Ultima modifica di Stefano'62 il 03/01/2012, 13:30, modificato 1 volta in totale.
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda franz il 03/01/2012, 13:13

Stefano'62 ha scritto:
franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Nel momento in cui Loredana si stupisce del fatto che l'enunciazione dei Vangeli possa essere definita ideologia al pari di altro e allunga le mani per differenziarla dalle altre,di fatto stabilisce che ogni altra visione è inferiore,e questo è esattamente il brodo di cultura degli ismi e delle intolleranze,quelle più insidiose,quelle in buona fede.

Non è detto che per forza definire la proprie diversità significhi dichiarare inferiori gli altri.

Dire che la mia è una ideologia diversa dalle altre è sottolineare una diversità.
Dire che la mia non è una idelogoia ma le altre invece si,significa inserire la mia idea su un piano diverso.

Certo. Anche dire che il comunismo ed il liberalismo sono diversi e su piani diversi, allora. Ma è vero.
Anche cristianesimo e buddismo sono su piani diversi, difficile negarlo.
E allora?
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Re: La vera rivoluzione

Messaggioda Stefano'62 il 03/01/2012, 13:29

Semplice,
i piani sono diversi fino a che le idee e i pricipii sono patrimonio del raziocinio dei singoli (o di una loro somma),nel senso che sono ancora plasmabili dal ragionamento,come i mattoni di una personalità aperta e in evoluzione,invece che subiti passivamente (ideologicamente).
Ma convergono tutte sul piano ideologico quando vengono vissute in modo dogmatico,o massivo che è quasi la stessa cosa.
Che questo accada ai singoli o alle masse non fa differenza formale,cambia "solo" la portata sostanziale delle implicazioni negative.

Persino un principio di quelli sui piani più elevati (nel senso di rango dell'oggetto,non di superiorità rispetto ad altro) e facilmente condivisibile,come lo sono molti di quelli che apprezzo nei Vangeli,può facilmente diventare strumento di morte se diventa ideologia in una mente chiusa e dogmatica,basta pensare all'inquisizione o agli stati confessionali del medio oriente.
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