pinopic1 ha scritto:Ne approfitto per dire che il socialismo riformista non ha avuto fortuna perché non riusciva a fare nessuna riforma per la resistenza di una borghesia retriva e provinciale. Questo dava forza ai massimalisti che poi alla fine neanche tanto sovversivi si potrebbero considerare data la situazione.
Non è solo questione "politica" di borghesia retriva.
È soprattutto questione di sistema povero, senza risorse.
Dove ogni sera si raschia il fondo del pentolone per cercare di trovare qualche moneta rimasta.
Ed è chiaro che sono due facce della stessa medaglia.
Dove non ci sono risorse (perché non si produce abbastanza ricchezza) e non si sviluppa la borghesia, non c'è nulla da ridistribuire con politiche sociali o socialiste.
Per dire, ... in Cina nemmeno oggi c'è un sistema sanitario come lo conosciamo qui da noi.
L'80% della spesa sanitaria è sulle spalle dei cittadini e solo il 20% è rimborsato dallo stato.
In Italia solo nel dopoguerra e con il boom economico ci sono state risorse per il welfare e quindi il riformismo ha potuto fare alcune cose (purtroppo sbilanciate verso le pensioni e pochissimo sul lato assistenziale, perchè la DC preferi' fare assistenza tramite il clientelismo e non tramite il welfare).
Le resistenze tuttavia sono rimaste su base geografica perché c'era sviluppo al nord ed arretratezza al sud (ancora oggi).
Quindi il paese è rimasto sbilanciato sul pieno geo-economico e con un welfare zoppo ed altrettanto sbilanciato, privo di protezioni sociali, di politiche della casa, del lavoro e per la famiglia. Ma generosissimo per le pensioni di anzianità e di invalidità (fino a quando non è finita la pacchia).
Ora che abbiamo finito la storia d'Italia in 30 righe, parliamo delle terza repubblica, che mi interessa di più.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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