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Gli scontri di Piazza Navona

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda franz il 01/11/2008, 10:39

Scontri di Piazza Navona
la verità monca del governo

Una serie di immagini dimostrano che prima i giovani di estrema destra
picchiano a sprangate alcuni studenti medi senza che nessuno intervenga

di ANDREA DI NICOLA

ROMA - Uno scontro, anzi un assalto dei centri sociali contro i ragazzi pacifici di Blocco studentesco. La verità costruita dalla polizia e confezionata dal governo è bell'e pronta per andare in onda su Tg e televisioni. Tutto vero: gli universitari sono entrati in piazza Navona ed hanno affrontato i neofascisti di Blocco studentesco. Tutto vero, ma solo una parte della verità. Una parte perché non dice cosa è successo in quella piazza romana prima dello scontro. Non dice insomma, come ricostruito da un ragazzo che ha scritto a Repubblica e come testimoniato da decine di foto che, prima dell'azione degli universitari, un camioncino pieno di mazzieri aveva aggredito a cinghiate e a sprangate gruppi di quindicenni che fino a quel momento avevano giocosamente, accompagnati dai loro professori, contestato il decreto Gelmini.

Dal famigerato pulmino bianco sono scesi studenti, molti evidentemente fuoricorso, che a botte e calci si sono posizionati nel cuore dell'assembramento di ragazzini delle medie superiori spargendo violenza e terrore allo scopo di connotare a destra la protesta studentesca. Solo a questo punto intervengono gli universitari chiamati dai più giovani per cercare una difesa che la polizia non ha saputo offrire. Dal corteo della Sapienza arriva un gruppone, a mani nude tanto che per attaccare usano i tavolini e le sedie dei bar che trovano in piazza e inizia il confronto con i neofascisti.

Per motivi oscuri le forze dell'ordine si accorgono solo di questa seconda fase della prima, dell'attacco ai liceali da parte di Blocco studentesco non si accorgono. I funzionari di polizia, che pure non erano distanti da dove avveniva il macello dei diritti, dicono di non essersene accorti e non ne fanno cenno nelle loro ricostruzioni. Tanto meno ne fa cenno in Parlamento il sottosegretario Nitto Palma vendendo al Parlamento e al Paese una verità monca che però le tecnologie smontano nel giro di poche ore. Le foto parlano chiaro e, a meno che questo non sia un Paese di maestri di Photoshop, ci dicono che quella del governo e della questura è una verità monca. Quasi una menzogna.
(31 ottobre 2008)
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda franz il 01/11/2008, 10:39

Accusa alle forze dell'ordine: non si sono messe di mezzo, li hanno lasciati fare
«Così abbiamo sbaragliato i fascisti»
Il racconto dei militanti di Rifondazione: ci hanno chiamati, quelli avevano già fatto tre aggressioni


ROMA — «Parliamoci chiaro: prima che arrivassimo noi c'erano già state tre aggressioni contro persone finite all'ospedale o comunque rimaste ferite. Ammesso e non concesso che ce l'avesse avuta prima, quella gente non aveva più alcuna legittimità a stare in piazza. Abbiamo chiesto che fossero allontanati, e niente. Gli abbiamo gridato di andarsene, e niente. A quel punto li abbiamo caricati e sbaragliati. Basta, finito. Inutile stare a nascondersi o girarci intorno».

Partito della Rifondazione comunista, sede della Direzione nazionale, terzo piano. Simone ha 32 anni e un linguaggio diretto. Accanto a lui ci sono Emiliano, 30 anni e quasi due metri d'altezza, e Yassir, 33 anni e una denuncia per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale: l'hanno fermato e liberato dopo una notte passata in gattabuia. Sono impiegati del settore organizzazione del partito (quello che un tempo si sarebbe chiamato Servizio d'ordine), e mercoledi scorso erano in piazza Navona. Raccontano la loro versione dei fatti con una premessa, affidata a Emiliano: «Per noi l'antifascismo è un valore irrinunciabile. E' il fondamento della nostra Costituzione, ed essere antifascisti oggi significa difendere la democrazia, la pace e la libertà di espressione».

Anche con l'uso della violenza? Risponde Simone: «A nessuno di noi piace andare in giro a caricare i fascisti, ma capitano situazioni particolari. Come l'altro giorno. Con la polizia che non ha fatto niente per impedire lo scontro fisico». Lo interrompe Yassir: «Sono diciotto anni che partecipo alle manifestazioni, e ti assicuro che non avevo mai visto prima un fascista così da vicino. Perché sempre si sono messi in mezzo per evitare il contatto diretto, o ci chiudevano piazze o strade presidiate da loro. Stavolta invece è come se avessero detto "prego, accomodatevi". Io non penso a complotti, però qualche cattivo pensiero può venire. Anche perché questa storia è cominciata molto prima di mercoledì».

Il riferimento è ai giorni precedenti, lunedì e martedì, quando «i fascisti» del Blocco studentesco hanno conquistato la testa del corteo degli studenti medi o issato il loro striscione al sit-in davanti al Senato. «Sempre con quel camioncino bianco pieno di mazze nascoste — insiste Simone — senza che nessuno lo fermasse. Noi in quelle due occasioni abbiamo abbozzato, per evitare problemi, ma in piazza Navona, mercoledì, s'è passato il segno». Racconta Yassir: «Io stavo andando al lavoro quando mi ha telefonato un ragazzo del liceo Tasso per avvisarmi che i fascisti stavano picchiando la gente. Temevo che esagerasse, ho chiamato altre persone, e tutti confermavano le aggressioni. Parlavano di sangue. Ho radunato altri compagni e siamo andati». Insieme a quelli dell'università: «E mica sono il Settimo Cavalleggeri! — sorride Simone —. Era già previsto che venissero anche loro, hanno solo accelerato un po' il corteo». Con il loro camioncino: «Certo — risponde Emiliano - quello c'è sempre, per gli altoparlanti e i megafoni. Mazze non ce n'erano, stai sicuro. Quando siamo arrivati abbiamo trovato la piazza terrorizzata dalle violenze precedenti e i fascisti schierati in formazione, coi bastoni pronti. A quel punto che fai?». Già, che fai? Yassir: «Abbiamo formato un cordone e fino all'ultimo abbiamo tentato di tenerlo, ma la piazza dietro spingeva e quelli davanti aspettavano co' 'sti bastoni come fossero giocatori di baseball». E voi coi caschi in testa: «Certo, per protezione. A mani nude, però. A un certo punto non abbiamo tenuto più e c'è stato lo scontro. Coi poliziotti a godersi lo spettacolo».

Sono volate le sedie dei bar. «Di vimini... Ne vola una, ti arriva addosso, la rilanci no? A me un fascista m'ha tirato una scopa — continua Yassir —, l'ho parata, ho visto arrivare i carabinieri dall'altra parte e ho avuto paura di restare in mezzo. Mi sono lanciato tra i tavolini dei bar. Mentre correvo mi sono sentito prendere alla gola e stringere, mi stavano soffocando. Poi mi hanno buttato a terra, e mentre temevo che arrivasse una coltellata ho sentito dire "soggetto immobilizzato". Erano poliziotti, per fortuna». Quindi sono intervenuti. «Per disperderci — puntualizza Simone —, dopo che avevamo neutralizzato i fascisti e ridotto quel camioncino come doveva essere ridotto. Questi sono doppiamente pericolosi: militarmente, perché picchiano la gente, e politicamente perché rischiano di avere un effetto catalizzatore su giovani cosiddetti "neutri", soprattutto in certe scuole e periferie, dove ci sono logiche più da comitiva che da gruppo politico, un po' da stadio». Emiliano: «Coi loro metodi: o ti adegui e fai quello che dicono loro oppure menano. A Roma da due anni le aggressioni si sono moltiplicate. Dicono di essere contro questo governo, ma non mi pare se poi spunta un sottosegretario che si appiattisce sulla loro versione. Comunque al corteo dello sciopero non si sono visti». Ancora Simone: «Noi da quando siamo rimasti senza parlamentari abbiamo molte più difficoltà a gestire la piazza, mentre loro si sentono protetti. Mercoledì qualcuno di noi s'è dovuto prendere un permesso dal lavoro per venire a cacciare i fascisti, ma ti pare normale?».

Giovanni Bianconi
01 novembre 2008 www.corriere.it
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda franz il 01/11/2008, 10:47

Mi pare che sia un errore cercare di capire chi ha iniziato.
Il governo come al solito dà la colpa alla sinistra.
Rifondazione e centri sociali sarebbero intervenuti perché per primi avevano iniziato i fascisti.
Sembra di essere all'asilo.

Chiunque abbia iniziato, ci si rivolge alla Polizia, allo Stato.
Non ci si fa giustizia da sé lanciando sedie e tavolini.
Ma è chiaro che questo è chiedere troppo per un giovane rifondarolo o dei centri sociali.

L'immaturità di un movimento si vede da come non sa reagire alle provocazioni e di fa prendere nel gioco della violenza.
Non mi riferisco agli studenti, che sono un movimento giovane e fresco, ancora non strutturato.
Mi riferisco invece a centri sociali e rifondazione comunista, che in pratica sono caduti nella trappola che il loro vecchio "amico" Kossiga aveva "telefonato" in modo cosi' appariscente.
C'è quasi da pensare che si siano prestati al gioco e che i veri infiltrati siano li'.

Ciao,
Franz
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda SILPI48 il 01/11/2008, 11:03

Caro Franz
ti sbagli e la tua ricostruzione dei fatti non corrisponde a realtà, ai vari tg, ieri in parlamento il ministro (o sottosegretario che sia, visto che non presto molta attenzione a quello che dice questo "governo"), la colpa è tutta dei comunisti che non smettono di provocare e i poveri ragazzi di destra i bastoni li hanno presi dopo, dal furgone, per difendersi [io mi chiedo perchè riempire il furgone di bastoni, forse volevano portare il tricolore in piazza]. Questa è la verità sbandierata da tutti i tg maggiormente visti e questa sarà la verità a cui gli italiani crederanno.
Il PD deve però avere il coraggio di smascherare queste falsità pretendendo di far trasmettere (qualcuno avrà pure filmato la cosa) tutte quelle immaggini che dimostrano che i veri bastonatori sono di destra.
Mi sbaglierò, ma si sta ripetendo il G8 di Genova, se la poilizia non bastona i manifestanti ... sta a guardare.
Al di là di questo, sono convinto che non bisogna cedere a queste provacazioni. Quando gli agitatori fascisti si sono intromessi bisognava abbandonare la piazza facendo sapere che la destra impedisce di esprimere pacificamente le proprie idee.
Berlusconi perde consensi? Peccato ch questa perdita di consensi non va al PD (questa volta chiediamoci perchè e non nascondiamoci dietro il politichese)
Voglio solo ricordare che negli anni venti del secolo scorso, il fascismo è salito al potere cominciando proprio in questo modo, con le bastonature di piazza e le partigianerie della stampa.
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda franz il 01/11/2008, 12:32

SILPI48 ha scritto:Caro Franz
ti sbagli e la tua ricostruzione dei fatti non corrisponde a realtà, ai vari tg, ieri in parlamento il ministro (o sottosegretario che sia, visto che non presto molta attenzione a quello che dice questo "governo"), la colpa è tutta dei comunisti che non smettono di provocare e i poveri ragazzi di destra i bastoni li hanno presi dopo, dal furgone, per difendersi [io mi chiedo perchè riempire il furgone di bastoni, forse volevano portare il tricolore in piazza]. Questa è la verità sbandierata da tutti i tg maggiormente visti e questa sarà la verità a cui gli italiani crederanno.
Il PD deve però avere il coraggio di smascherare queste falsità pretendendo di far trasmettere (qualcuno avrà pure filmato la cosa) tutte quelle immaggini che dimostrano che i veri bastonatori sono di destra.

Guarda che io non ho presentato alcuna "versione dei fatti" (quelle sono sui giornali) ma solo una critica di fondo alla mancanza di responsabilità e senso dello stato di chi, provocato, invece di ricorrere alla Polizia si fa giustizia da solo, contrattaccando i provocatori di destra a colpi di tavolini e sedie.
Sono quindi convinto che chi ha iniziato i pestaggi sono provocatori di destra ma anche che per l'ennesima volta degli stupidi sono caduti nella provocazione ed hanno reagito come abbiamo visto, dando l'occasione al governo per sbandierare la violenza come minimo di sinistra e se va male degli "opposti estremismi".

Riusciamo per lo meno a convenire che in caso di aggressioni subite si deve pretendere l'intervento delle forze di Polizia e non dei centri sociali?

Ciao,
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda annalu il 01/11/2008, 14:12

franz ha scritto:Riusciamo per lo meno a convenire che in caso di aggressioni subite si deve pretendere l'intervento delle forze di Polizia e non dei centri sociali?

Ciao,
Franz

Purtroppo, questa tua considerazione di puro buon senso, alcuni non sono in grado di raccoglierla, anche dopo che Cossiga li ha avvisati.
Tu dici:
franz ha scritto: [...] Mi riferisco invece a centri sociali e rifondazione comunista, che in pratica sono caduti nella trappola che il loro vecchio "amico" Kossiga aveva "telefonato" in modo cosi' appariscente.
C'è quasi da pensare che si siano prestati al gioco e che i veri infiltrati siano li'.

In questa tua ultima frase a mio parere manca un anche: i veri infiltrati sono certamente anche lì. Altrimenti la strategia della tensione non riesce bene.

D'altra parte, come tu stesso sottolinei, l'Onda studentesca è nuova ed impreparata, del tutto ovvio che non sappiano affrontare le aggressioni con le difficili tecniche della non violenza, che richiedono di saper anche farsi picchiare senza reagire, unico modo perché sia impossibile ogni forma di equivoco.

Quello che mi preoccupa, è che le idee devono chiarirsi con grande rapidità, perché la situazione mi pare veramente esplosiva.

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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda Paolo65 il 01/11/2008, 19:25

Ormai su certe cose sono drastico: chi va in piazza per menare le mani va riempito di mazzate da parte delle forze dell'ordine, per far capire che la democrazia è bella perchè è il luogo del dialogo e del confronto, e chi vuole spezzare questa importante conquista civile,con atti violenti, viene ripagato con la stessa moneta.

Forse alla 3a o 4a volta che torna a casa coi bozzi, il violento cambierà idea ed accetterà le regole democratiche.

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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda franz il 01/11/2008, 22:30

Paolo65 ha scritto:Ormai su certe cose sono drastico: chi va in piazza per menare le mani va riempito di mazzate da parte delle forze dell'ordine, per far capire che la democrazia è bella perchè è il luogo del dialogo e del confronto, e chi vuole spezzare questa importante conquista civile,con atti violenti, viene ripagato con la stessa moneta.

Forse alla 3a o 4a volta che torna a casa coi bozzi, il violento cambierà idea ed accetterà le regole democratiche.

Paolo

Permettimi di non essere affatto d'accordo.
Chi va per menare non va menato ma va messo in carcere.
Ritengo che 6 mesi di carcere siano piu' educativi delle mazzate che dici.

In effetti la società moderna ha sostituito le pene corporali (mazzate, frustate, botte) con il carcere.
Che è la privazione della libertà - da parte dello Stato - per un certo periodo.

Penso che uno impari molto di piu' da 6 mesi di carcere (e le carceri italiane non sono quelle turche ma nemmeno quelle del lussemburgo) che da 5 minuti di "mazzate da parte delle forze dell'ordine".

Se poi uno non impara, ripeterà a sue spese l'esperienza.

Ciao,
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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda Paolo65 il 03/11/2008, 9:57

In sostanza il principio che deve passare è il seguente:

1.di fronte ai violenti le forze dell'ordine hanno il dovere di usare la forza e se qualcuno va all'ospedale, si tiene i bozzi
2.avendo commesso un reato si va in carcere a meditare sulle proprie responsabilità

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Re: Gli scontri di Piazza Navona

Messaggioda pierodm il 03/11/2008, 19:20

Personalmente non sono mai stato un presenzalista in manifestazioni e cortei. qualche volta servono, la maggior parte delle volte no, fermo restando che comunque significano sempre qualcosa.
Precisato questo, per eliminare fattori personali, la cosa più grave è la complicità della polizia - non certissima, ma molto probabile, viste anche altre non poche esperienze.
E' la cosa più grave non solo in se stessa, ma anche perché seppellisce la buona novella per cui "in presenza di violenze bisogna rivolgersi alla polizia".
Il fatto è che, quando ci troviamo in un clima di manifestazioni di piazza, la realtà diventa magmatica e la "verità" inafferrabile: in parte per il fatto stesso che entrano in gioco i comportamenti, la presenza fisica stessa di migliaia di persone, in parte perché è la situazione ideale per chiunque voglia alzare polvere e mestare nel torbido - e mettiamo nel conto anche che perfino nei gruppi più autocontrollati e consapevoli ci possono essere piccoli gruppi asimmetrici, nevrotici, esagitati.
In sostanza, farsi un'idea esatta è molto difficile, a meno di non avere un criterio ben preciso per cercare di capire.
Uno dei criteri più utili è il sempre valido "cui prodest", vale a dire "a chi giova".
Nel caso di piazza Navona, come altre volte, buttarla in caciara giovava soprattutto, se non esclusivamente, al governo.

Piuttosto, a proposito di polizia, dice bene Franz (a parte la sporca facenda della possibile complicità): non è suo compito ingaggiare tafferugli.
In questi vent'anni, i peggiori episodi di guerriglia urbana sono stati quelli "calcistici", sia dentro sia fuori gli stadi.
Ebbene, è davvero grottesco vedere gli agenti che praticamente fanno a botte con gli energumeni, scambiandosi bastonate e sassate, accettando in sostanza ciò che gli energumeni desiderano di più, ossia la violenza e la confusione.
Quindi non è vero che qualche "bozzo" scoraggia i violenti, ma anzi li fa sentire eroi: le bande di ultrà cercano proprio questo, menare ed essere menati, colpire ed essere colpiti, ossia cercano il tafferuglio in se stesso.
La polizia deve prevenire. Se non può prevenire deve sedare. Se non può sedare deve mettere le manette ai polsi degli esagitati.

Io non so se la nostra polizia sia capace di prevenire o di sedare, senza ingaggiare risse a colpi di bastone.
Ho il sospetto che non ci provi nemmeno, in parte per una cattiva abitudine, in parte perché mal comandata e male addestrata. E in parte perché, in determinate situazioni, vuole esattamente fomentare il casino: il più delle volte, però, si tratta di abitudine a comportarsi più da celerini che da agenti della sicurezza, e meno che mai da investigatori.
Infatti, la maggior parte delle volte queste bande di energumeni violenti, calcistici o politici, sono gente nota, o almeno sono noti i loro punti di ritrovo, le loro sedi associative, i bar e le piazze dove s'incontrano.
Negli anni passati - ma ancora oggi - alcuni gruppi di ultras fascisti fanno capo - ufficiosamente, ma notoriamnte - perfino a radio locali, attraverso le quali si scambiano notizie e direttive.
Non servirebbe Nero Wolfe per individuarli e metterli in condizione di sicurezza, volendo.
Quello che non ho precisato è che, almeno a Roma, il confine tra i gruppi fascisti ultras e le bande neofasciste di militanza "politica", questi confini sono assai labili: in pratica, si tratta spesso delle stesse persone.

Purtroppo, non è una questione che investe soltanto questo governo, dal ministro via via giù per li rami delle questure, ma tutti i governi che si sono succeduti in questi anni, compresi quelli "democratici".
Quello che cambia, adesso, è che al governo ci sono antichi (...) colleghi e camerati di questi gruppi d'azione, e che risulta fin troppo facile immaginare che non si tratta più di "disattenzione" o di "omissione di riforma", ma di un calcolo e di una strumentalizzazione coerente con certi programmi.
pierodm
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