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Il nuovo governo

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il nuovo governo

Messaggioda lucameni il 18/11/2011, 20:21

Nemmeno uguale.
Peggio.
Perchè a fronte della perdita di tempo (e quindi denaro e energie, attività) perse per seguire le sue riforme farsa, interpretarle, applicarle alla meno peggio, tutto, nel senso di organizzazione, formazione e selezione del personale, è rimasto uguale.
A bilancio negativo in più vanno le spese per le visite fiscali che a mio avviso nemmeno ripagano i vantaggi delle diminuite assenze (inutili se poi all'interno dell'amministrazione gli stessi che hanno evitato di stare a casa poi non combinano un tubo in ufficio).
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Il nuovo governo

Messaggioda cardif il 19/11/2011, 1:43

franz ha scritto:Non so se il 20%, per venire alla tua proposta, basta....

Voglio chiarire.
"L'ISTAT, ente preposto alla pubblicazione di questo indicatore, calcola la pressione fiscale come il rapporto tra l'ammontare delle imposte e il Prodotto Interno Lordo. All'interno dell'ammontare delle imposte sono incluse le imposte dirette, le imposte indirette e le imposte in conto capitale. Sono anche inclusi i contributi sociali che i lavoratori e i datori di lavoro versano ai fini pensionistici." (wikipedia)
quindi la pressione fiscale è una media complessiva macroeconomica.
E non c'entra con l'irpef che un contribuente versa allo Stato sul suo reddito.
Prendo questo a caso: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... iew=Libero
La aliquote irpef nel 2008, ancora valide, sono qua, a pag.13:
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wc ... c065cef0e8
Supposto che 100.000 euro sia l'imponibile al netto delle spese detraibili, l'irpef che un notaio (o chiunque abbia questo reddito) paga è:
25.420 + (100.000 - 75.000)x0,43 = 36.170 euro; aggiungendo un massimo di 1,6% per addizionale regionale e comunale, pari a 1.600 euro, si arriva ad un totale di 37.770 euro; cioè un'aliquota media del 37,77%.
E' chiaro che il notaio può darsi che fumi e consumi benzina, e ci paga le accise. Certamente mangia e si veste, e ci paga l'IVA. Cioè paga tasse sui consumi, e si arriva alle aliquote macro. Ma mica queste le può mettere a carico del cliente.
E' l'irpef la tassa che paga sul reddito; perciò quando fa una fattura di 500 euro, per esempio, è a questa aliquota che ci si deve riferire.
Poi potrebbe essere che non faccia la fattura, e si faccia pagare in contanti dal cliente, 'accontentandosi' di un importo inferiore. Ma questo già succede. E qua deve intervenire un maggior controllo della finanza e l'accertamento patrimoniale: se ha accumulato un capitale per incassi non fatturati dovrà pur avere qualche problema con l'Agenzia delle Entrate (nell'acquisto di fabbricati o titoli).
Però la somma degli importi fatturati è l'imponibile lordo (l'incasso); a questo importo vanno detratte le spese (locazione, materiale, consumi vari). Di conseguenza l'imponibile netto è inferiore. Se ha per esempio il 20% di spese, l'imponibile dell'importo fatturato è l'80%. Quindi se fa una fattura di 500 euro, paga l'irpef su 400 euro. Con l'aliquota calcolata prima, paga il 37,77% di 400 euro, cioè 151 euro, che corrispondono al 30% dei 500 euro.
L'aliquota calcolata scende notevolmente se l'imponibile è inferiore (facile da calcolare).
Io ho ipotizzato (mica proposto; a chi potrei, del resto?) il 20% di ritenuta d'acconto. Se si va oltre succede che lo Stato incassa subito più delle tasse che gli vanno versate, e quindi dovrà restituire il di più. Non mi pare ortodosso, diciamo; dovrebbe restituire il di più con gli interessi.
Il metodo dell'acconto a cui mi riferisco comporta un interesse di chi paga a conservare una ricevuta dell'acconto versato. Per esempio consentendogli di portarne in detrazione almento una parte (come è per le fatture per spese mediche).
Ma già imporre questa procedura, prevedendo sanzioni in caso di inosservanza, può dare buoni frutti contro l'evasione.
Dopodicché, se risparmiando accumula capitale già tassato, va bene. Ma se lo investe, sul ricavato (interessi o altro) è giusto che paghi le tasse.
Va bè, forse sono andato troppo sul tecnico.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Il nuovo governo

Messaggioda cardif il 19/11/2011, 2:15

Matthelm, ti riporto solo tre riferimenti in cui viene interpretato come 'rinnovamento generazionale' quello che dice Renzi.
http://www.ilgiornale.it/interni/al_gov ... comments=1
"neanche una parola sulla mancanza di rinnovamento generazionale, uno dei cavalli di battaglia del Big-Bang."
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11 ... in/167784/
"Il nuovo che avanza, lo svecchiamento, il rinnovamento generazionale."
http://vedinapoli.corrieredelmezzogiorn ... _e_no.html
"Bersani ha bisogno di de Magistris per fare il vuoto intorno a Renzi, il sindaco di Firenze, che lo sta mettendo nell'angolo sul fronte del rinnovamento generazionale e strategico"
Così l'hanno capita in molti; non me la sono inventata io.
A me non me ne frega niente di attaccare Renzi. E' solo un problema politico: volendo io votare per il CS, me ne faccio un problema se il futuro leader dovesse essere più apprezzato dalla destra che dalla sinistra (come risulta dal sondaggio che ho riportato).
Adesso che te l'ho spiegato, ti è difficile capirlo? (questo è il tipo di espressioni offensive che tu ritieni di usare senza offesa, non altro)
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Il nuovo governo

Messaggioda franz il 19/11/2011, 9:05

cardif ha scritto:Supposto che 100.000 euro sia l'imponibile al netto delle spese detraibili, l'irpef che un notaio (o chiunque abbia questo reddito) paga è:
25.420 + (100.000 - 75.000)x0,43 = 36.170 euro; aggiungendo un massimo di 1,6% per addizionale regionale e comunale, pari a 1.600 euro, si arriva ad un totale di 37.770 euro; cioè un'aliquota media del 37,77%.
E' chiaro che il notaio può darsi che fumi e consumi benzina, e ci paga le accise. Certamente mangia e si veste, e ci paga l'IVA. Cioè paga tasse sui consumi, e si arriva alle aliquote macro. Ma mica queste le può mettere a carico del cliente.

E certo che invece le mette a carico del cliente.
Quando un'impresa (che sia libero professionista o la FIAT, non importa) stabilisce il prezzo della sua prestazione / bene in vendita ci DEVE mettere dentro TUTTI i costi, imposte comprese, e non certo la sola IRPEF/IRES. Ma anche cosi' fosse, non credo che quel professionista ipotizzi di vivere senza un piano previdenziale ed anche questo costo sarà finanziato dal reddito che percepisce.
Ecco perché ci deve mettere tutti gli elementi di costo, l'affitto, la macchina e la benzina, lo stipendio delle segretarie o degli operai, gli oneri sociali suoi e del personale, l'IVA, le imposte di bollo, l'onere della burocrazia, il computer o i macchinari (o il loro ammortamento).
In questo senso l'ammontare dei costi fiscali e contributivi si avvicina molto al dato macroeconomico, anche per un singolo professionista. Considera quindi che quando compri un qualsiasi oggetto o paghi una prestazione, quell'importo è forzatamente caricato di tutti gli oneri burocratici fiscali e contributivi che lo Stato comporta.
Non discuto la proposta in se', nel suo concetto; discuto una aliquota del 20% che mi sembra troppo bassa in riferimento all'alto costo della pressione fiscale. Anzi ritengo che la ritenuta d'acconto non debba essere pari o superiore alla pressione fiscale ma pari o leggermente superiore alle spese dello stato (in teoria dovrebbero essere uguali ma stante il fatto che esiste un deficit, la pressione fiscale è solitamente inferiore).
Nel grafico qui sotto vedi perché la svizzera attua una ritenuta d'acconto del 35% e comprendi quale dovrebbe essere da noi per essere efficace
http://www.google.it/publicdata/explore ... l=en&dl=en
Chiaro che qui l'esagerazione non starebbe in una ritenuta d'acconto del 50% ma nel fatto che le spese dello Stato siano, a livello macroeconomico, di quella entità. Non dovrebbe infatti sfuggirci che piu' sono elevate le spese dello stato (e quindi la pressione fiscale) e maggiore è la spinta all'evasione. Ed anche la burocrazia fa la sua parte, perché oltre ad essere un costo diretto (i burocrati li paghi con le tasse) la burocrazia comporta oneri alle aziende. Perdita di tempo per ottemperare a disposizioni a volte inutili (viva quelle utili ma sono ben poche) che si trasformano in tempo che i dipendenti dedicano ai formulari invece che a fare business e far guadagnare l'impresa.
E' quindi naturale considerare che chi lavora nel sommerso risparmia un'infinità di oneri, molto piu' del 20%.
La soluzione, a mio avviso, non sta in misure repressive ma nella reale e graduale diminuzione delle spese dello stato per andare almeno verso la media delle economie avanzate (41%) aumentando pero' la qualità (oggi scadente) dei servizi forniti in cambio.
Ultima modifica di franz il 19/11/2011, 10:08, modificato 2 volte in totale.
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Re: Il nuovo governo

Messaggioda franz il 19/11/2011, 9:25

cardif ha scritto:A me non me ne frega niente di attaccare Renzi. E' solo un problema politico: volendo io votare per il CS, me ne faccio un problema se il futuro leader dovesse essere più apprezzato dalla destra che dalla sinistra (come risulta dal sondaggio che ho riportato).

Io invece non me ne faccio un problema perché, sul piano realistico, non credo nelle favole per cui chi prima votava a destra ora vota a sinistra (e per questo si vince) perché quell'elettore è diventato di sinistra.
Le persone possono cambiare idee sui partiti e su personaggi che li guidano in funzione del comportamento politico e delle cose dette dai politici. Quindi se il centro sinistra (che tutti sappiamo quanta % raccoglie) vuole vincere deve attirare voti da destra, deve assere apprezzata (e non disprezzata) anche da buona parte della destra. E questo anche se quelli di destra che dovessero aprezzare alcune nostre posizioni, rimangono fondamentalmente di destra e non si "convertono" (cosa che invece ritengo sia la speranza ingenua di molti).
Tutto questo si realizza pero' uscendo dagli schemi destra-sinistra e facendo proposte politiche oggettivamente utili al paese. Non mi preoccupo di sapere se il governo Monti è di destra o di sinistra, se fa cose ottime.
Se Renzi fa proposte che sono apprezzate anche destra, non mi scandalizzo. Vado a vedere i contenuti singoli e come detto alcune le ritengo giuste, altre no. Se solo l'80% delle proposte è OK per il 70% del paese (e quindi non solo per la sinistra) ecco che si puo' vincere con il 56% anche se quanche proposta non piace alla parte piu' a sinistra del nostro schieramento.
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Lunedi tocca a noi

Messaggioda Robyn il 19/11/2011, 10:55

Lunedi tocca a noi con la riforma della flessibilità sicura per i nuovi assunti
Basta con i casi "clinici",anche perchè gli inattivi non rientrano con le attuali
regole ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Il nuovo governo

Messaggioda Iafran il 19/11/2011, 11:34

franz ha scritto:
cardif ha scritto:A me non me ne frega niente di attaccare Renzi. E' solo un problema politico: volendo io votare per il CS, me ne faccio un problema se il futuro leader dovesse essere più apprezzato dalla destra che dalla sinistra (come risulta dal sondaggio che ho riportato).

Se Renzi fa proposte che sono apprezzate anche destra, non mi scandalizzo.


Si è detto tante volte che Berlusconi ha fatto solo gli affaracci suoi (sporchissimi), in barba a quelli che lo ritenevano di "destra" e che gli hanno consentito di avere la maggioranza parlamentare (agevolata dagli imbrogli che ha potuto "sfornare"). Lo dicevano i "sinistri", i centristi, un bel po' di "destri" (anche gli industriali) ma soprattutto lo dicevano le inchieste giudiziarie e coloro che erano all'esterno del nostro piccolo mondo, in Europa (che si sganasciavano dalle risate o che si scandalizzavano per le sue assurdità).
E' troppo facile dire di "essere chissà che cosa" a parole", se, poi, è quello che certa "gente" piace sentire, ancora meglio se permette di avere il potere e di "concretizzare" qualsivoglia intenzione, anche la più truffaldina.
Adesso che si è intaccato il "carisma comunicativo" di Berlusconi, e ci si è ricreduti sul fatto che il personaggio poteva fare una qualsivoglia politica lecita, molti rimangono speranzosi sul nuovo che deve avanzare, e sono più guardinghi (in virtù dell'esperienza maturata) a che questo nuovo sia veramente basato su quei principi etici calpestati dal precedente governante, che non sia insomma una riproposizione del bluff che la società ha patito finora e che ha aggravato i problemi dell'Italia.

Il fatto stesso che Renzi si sia imposto (quasi con irruenza) e che faccia discutere "Renzi si, Renzi no alla guida del PD" la dice lunga sul rispetto che ha dei valori della democrazia.
Io, invece, sono molto soddisfatto dagli interventi e dal fare di Franceschini e di tanti altri.
Non so perché si deve acclamare l'irruenza e non la sobrietà (Monti mi sembra che stia insegnando tanto) e considerare tutta la sofferenza vissuta ... come non esistita.
Non è questione di destra o di sinistra, adesso è questione di onestà, di serietà, di ponderatezza per progettare e realizzare il benessere del Paese.
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Re: Il nuovo governo

Messaggioda cardif il 19/11/2011, 14:04

franz ha scritto:E certo che invece le mette a carico del cliente....

Parliamo di cose diverse.
Un discorso è quello dell'azienda. Questa è ovvio che deve mettere tra le spesse tutto ciò che è dell'azienda e tutti gli oneri che versa anche sulle paghe degli eventuali dipendenti (ma non le spese che l'a.d. o gli operai fanno per comprarsi la tv per casa loro, spero!).
Dall'incasso totale viene detratto l'importo totale delle spese e resta l'utile.
A questa si potrebbe consentire di versare meno contributi e tasse per consentirle di rimanere sul mercato (per esempio con la riduzione dell'irap nel caso di nuove assunzioni).
Altro discorso è che l'utile dell'azienda, per semplificare, va a costituire reddito del titolare (persona fisica); e su questo reddito personale costui paga le tasse, con tutto quel che ho già scritto.
E' sbagliato sommare le tasse dell'attività che vanno nel bilancio con quelle della persona fisica.
Oggi chi lavora a progetto versa a forfait un'aliquota del 20% al netto delle spese, se il suo reddito lordo è inferiore a 30.000 euro l'anno (regime semplificato). E questa è buona parte dei contribuenti libero professionisti. Quanto gli si vuol trattenere?
Altro discorso ancora è la necessità dello Stato di realizzare un certo incasso per far fronte alle spese che fa. E' evidente che sprechi e sperperi vanno evitati (continuiamo pure qua il discorso della riduzione di comuni e province, di vitalizi, di pensioni dei politici da calcolare col sistema contributivo anche per loro, di appalti controllati, ecc?)
Per quanto riguarda l'evasione, la tracciabilità facilita gli accertamenti per casi come questo:
"Un dentista affermato, sulla quarantina, con due studi a Firenze e altri tre a Milano, Lucca e Pisa. Un professionista di successo, proprietario di auto di lusso, barca, casa con piscina e altri immobili di prestigio. Beni costosi, troppo anche per un uomo dai guadagni decisamente consistenti. Un'anomalia che ha insospettito la Guardia di Finanza e che ha fatto scattare una verifica fiscale. E' cosi' saltato fuori che tra il 2005 e il 2009 il dentista avrebbe dichiarato solo la meta' di quanto effettivamente incassato, 'dimenticando' fatture per oltre 600 pazienti, redditi per piu' di 6 milioni e mezzo di euro e Irap per quasi 280.000.Gli accertamenti attraverso il rilevamento dei pagamenti effettuati con pos, incrociati con le schede dei pazienti, avrebbero portato alla scoperta di prestazioni non fatturate verso oltre 600 pazienti. Scoperti anche una trentina di conti correnti in diverse banche in Italia e capitali non dichiarati portati all'estero per oltre un milione di euro. Il presunto evasore e' stato denunciato per dichiarazione infedele dei redditi, rischia la reclusione fino a tre anni e una pesante sanzione. E' per il nucleo tributario l'ennesima azione di contrasto all'illegalita' fiscale."
http://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL128399
Imporre al paziente di effettuare una ritenuta è un modo per impedire questo nero.

Discorso su Renzi: chiunque fa delle proposte è difficile che se le veda accettate al 100%. A livello di proposte, sono d'accordo che vanno discusse e, se condivise, vanno accettate quelle di tutti (anche se vengono da uno dell'opposizione).
Altro è la valutazione complessiva su una persona a poter esprimere la guida del CS. Per questo, se necessario, ci sono le primarie. Se a queste dovesse essere scelto uno che non mi convince (tipo Renzi), io comunque voto il CS (parlo per me, naturalmente). Ma nel frattempo posso esprimere una mia valutazione, come fanno gli altri su Vendola, per esempio. Non mi sono stracciato le vesti per difendere questo, né per criticare Renzi: ho letto e fatto delle riflessioni (è questo che si fa qua, no?)
Vuol dire che, se un eventuale Governo Renzi dovesse funzionare bene, dirò di aver sbagliato valutazione; oppure dirò 'l'avevo detto' (anche se con poca soddisfazione).

Iafran ha scritto:Il fatto stesso che Renzi si sia imposto (quasi con irruenza) e che faccia discutere "Renzi si, Renzi no alla guida del PD" la dice lunga sul rispetto che ha dei valori della democrazia.

Infatti; e questo fa parte anche della mia valutazione.
Ha ragione Rosy Bindi a dire che Renzi divide e Bersani unisce.

Aggiungo questo al discorso di prima:
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/1 ... ref=HREA-1
Nel bilancio dell'azienda tra le spese c'è sicuramente lo stipendio all'a.d., che continuerà a prendere lo stipendio anche se dovesse venire condannato, fino a quando continuerà a svolgere quel ruolo. E lui è persona fisica ...

Aggiungo pure che Monti mi è piaciuto moltissimo quando ha detto che avrebbe preferito che si parlasse di fiducia e non di 'staccare la spina'. Questo Governo non è un elettrodomenstico: non è un asciugacapelli, e nemmeno un polmone artificiale (riferimento implicito ad un'Italia che ne ha bisogno.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Il nuovo governo

Messaggioda flaviomob il 19/11/2011, 14:57

E' il termine giusto. A Renzi manca la sobrietà ed è questa caratteristica che lo avvicina allo "sfascio tutto" di Berlusconi. Poi può anche avere idee valide, o meno. Preferisco lo stile di un Civati, più rispettoso delle differenze (e delle generazioni precedenti, perché non si può fare di tutta l'erba un fascio) o quello sobrio e ironico di Monti.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Il nuovo governo

Messaggioda Iafran il 19/11/2011, 17:38

cardif ha scritto:Questo Governo non è un elettrodomenstico: non è un asciugacapelli, e nemmeno un polmone artificiale (riferimento implicito ad un'Italia che ne ha bisogno.


Ha detto così:

<< Se è possibile rendere questo concetto di profonda dipendenza del Governo dal Parlamento con un'espressione diversa da quella di "staccare la spina" sarei grato (applausi in Aula)... perché di nuovo ... avremmo dei problemi di identità, non ci consideriamo un apparecchio elettrico e poi saremo, forse, incerti se siamo un rasoio o un polmone artificiale >>

http://tg24.sky.it/tg24/politica/2011/1 ... itter.html
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