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In tremila al Big bang di Renzi

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Stefano'62 il 05/11/2011, 2:23

franz ha scritto:In ogni caso, per definizione ogni politico che ha successo è anche un politico che tiene alla sua carriera politica e sa dire le cose giuste al momento giusto. O magari riesce ad essere ascoltato al momento giusto.
Le cose che dici tu finiscono sui giornali? Ecco, quelle di Renzi si'.

L'unico problema è che Renzi è troppo "targato ex-DC" per piacere a chi sappiamo (ed PCI)... e siccome non fa il "bravo ragazzo" ma dice pane al pane e vino al vino sulla gerontrocrazia interna (sia ex DC che EX PCI) direi che le resistenze e le antipatie si comprendono benissimo, comrese quelle di Bindi.

Io non so il perchè e il percome delle simpatie altrui.
E nemmeno sapevo che renzi era un ex-DC,ma ora tutto mi torna.

So solo che di certo non si è dato alla politica a quarant'anni,però i suoi cento punti sono usciti solo ieri.
Invece che,per esempio,non dico dieci anni fa,ma almeno due o tre,cioè già in piena emergenza da crisi e da inizio del declino del piccolo-grande porcello.

Se poi le idee sue e di quelli come lui vanno a finire sui giornali,e le mie e di quelli come me invece no,significa due cose:
la prima,che quei giornali non prendono soldi da me,ma da loro;
la seconda,che quelli per cui la politica è un lavoro hanno interesse acchè le cose che dice la gente,cioè quelle che sono davvero da dire e da fare,non vengano dette e non vengano fatte,se non quando e come pare a loro.

Dunque la risposta è cavargli la tetta,come diciamo in romagna...cioè cavargli i baiocchini (quelli ufficiali ma anche quelli sotterranei da lobby e da corruzione,altrimenti la cura diventa peggio del male),cavargli cioè quel quid che avvicina alla politica di mestiere i machiavellici.
Via i soldi e via le prebende.

Per essere ricca di idee,la politica deve essere povera.

Io non so se renzi sia davvero come lo immagino,la mia è solo una impressione.
Ma le sue uscite sul berlusconismo e il glissare sul dimezzamento dei costi della politica è un biglietto da visita che più pessimo non si può.
E lo rivela come vecchio.

Quindi a me non interessa se Renzi ha la maglietta bianca o quella rossa o quella rosa o quella grigia.
A me interessa solo che sotto la maglietta sia pulito,e per pulito non intendo solo senza scheletri nell'armadio,ma che non sia uno di quelli che intendono lasciare la politica così com'e ora.
Sporca sudicia e fetida,e oltretutto cara da matti.

Per chiarezza:
Se il PD non contribuirà a voltare pagina davvero,per esempio lasciando spazio alle primarie a illustri sconosciuti mai sentiti nominare prima (che stiano lì giusto il tempo per imparare a memoria il loro nome,per fare quello che i loro elettori gli chiedono di fare,e per poi sparire a loro volta per fare spazio ad altri che obbediscano alla gente) io NON VOTERO' PER IL PD.
Non solo Renzi,ma anche Bersani,D'alema,Vendola,Bindi e compagnia bella (per non citare un pò partigianamente solo i vari Casini,Buttiglione etc),cioè i vecchi dinosauri,centro o sinistra che siano,devono sparire.
Non avranno mai più il mio voto.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 05/11/2011, 8:46

Stefano'62 ha scritto:So solo che di certo non si è dato alla politica a quarant'anni,però i suoi cento punti sono usciti solo ieri.
Invece che,per esempio,non dico dieci anni fa,ma almeno due o tre,cioè già in piena emergenza da crisi e da inizio del declino del piccolo-grande porcello.

Ma non è che ogni sindaco italiano elabora 100 punti per sistemare l'Italia.
Ranzi, come altri 8000, fa il sindaco e basta. E mi pare di ricordare che questa cosa dei 100 punti - relativamente alla sola città di Firenze - era stata tirata in ballo alle elezioni comunali. Occuparsi della città - una volta eletto - e non dei problemi del paese è sintomi di serietà, visto che un sistema funziona quando ognuno al suo posto fa il suo lavoro.

L'elemento di novità pero' è da questa estate, da quando cioè sono emersi due problemi drammatici concomitanti.
Il primo è la crisi di credibilità del governo e del paese per la gestione del debito pubblico, che ha impanicato mercati e spinto il nostro spread a limiti insostenibili per le finanze pubbliche nonché indotto il governo a fare 3 o 4 manovre correttive, decine di annunci e cambi di rotta in pochi mesi. Il secondo, altrettanto drammatico, nasce dalla presa d'atto della totale assenza di un'alternativa credibile, di un'opposizione seria e preparata. E questo spaventa ancora di piu' mercati e gli altri governi europei. Nell'opposizione la parte determinante è del PD, il quale sembra allo sbando, privo di una politica coerente, ancora diviso tra una visioni economiche opposte, guidato da anziani che si combattono nei corridoi (d'alema e veltroni) e da anziani che fanno da cerniera (Bersani). Credo che Renzi sia intervenuto proprio per questo, parlando di dinosauri. Ed io non me la sento di dargli torto perché qui su questo stesso forum se contiamo gli interventi critici verso il PD credo che ottiniamo la totalità e non ricordo invece interventi di lode ... non dico sperticata ma almeno decente.
Se ne è parlato anche a Ballaro'. Non abbiamo solo un governo allo sbando. Il problema nostro è che manca anche l'opposizione, l'alternativa. E qui si fa bene Renzi o De Luca o chiunque voglia ed abbia filo da tessere a farsi avanti a dare un po' di spore a questo PD scialbo, minestrone senza sale.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda flaviomob il 05/11/2011, 9:04

Franz
Francamente il tuo ragionamento è pazzesco (e ammetto che sto esagerando ... non sul "pazzesco" ma sul "ragionamento").


Una frase francamente offensiva ed inaccettabile tra persone civili.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Robyn il 05/11/2011, 11:25

Particolarmente interessanti le osservazioni di Matthelm sù Blair.Blair già c'è stato in Italia ed era Alcide De Gasperi che riusciva a mescolare giustizia sociale,liberalismo etc.Dove si trovano oggi gli eredi di quella tradizione non è difficile dirlo,cioè nel cs.Quella tradizione è più attuale che mai anche se adattata ai tempi ciao robyn
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Stefano'62 il 05/11/2011, 12:55

Franz ho capito i motivi per cui Renzi trova consensi,non critico quello.
Critico l'assurdità di definirlo "nuovo".

Quindi sarò ancora più chiaro in proposito,anche se onestamente sono assolutamente certo di esserlo stato a sufficienza già prima.

Il "nuovo" di cui c'è bisogno non è individuale nè anagrafico nè metodologico,si tratta di un nuovo concetto di politica,e di conseguenza anche di aministrazione,da contrapporre a quello vecchio e oggi decretato fallimentare dalla storia.

Il politico del futuro dovrà essere povero !!!!!!!!!!!!!!
Oggi il politico arraffone e machiavellico è per definizione più forte di colui che ha la passione per il bene comune,che quindi raramente arriva ai vertici anche se avrebbe le idee più valide per essere un buon politico,e di colui che ha le migliori competenze per amministrare e sarebbe un ottimo amministratore pubblico.
Invece l'arraffone la fa da padrone e occupa sia i posti del politico sia quelli del tecnico,lasciando ai migliori di lui al massimo un ruolo di consulenza.

Come si fa ad eliminare tale vantaggio dato dalla mancanza di scrupoli ?
Semplicissimo,eliminare i baiocchini,che sono l'unico loro stimolo,così gli arraffoni andranno ad arraffare altrove,nel privato se troveranno i gonzi che si lasceranno infinocchiare.
Basta con la festa nel Pubblico a danno di noi poveracci che gonzi non siamo ma abbiamo le mani legate e non possiamo licenziarli (anzi loro bastardi vorrebbero facilitare i nostri,di licenziamenti,e ostacolare le nostre,di pensioni).
A casa,tutti e senza la cena,e se sono incazzato nero io che sto bene e sono felice,pensate a quanta gente c'è in giro pronta a fargli la festa se li pescano per strada.

La politica del futuro dovrà essere a termine,e non dovrà dare niente altro che gratificazione personale a chi ha la passione per il bene comune,e compensi commisurati alle effettive (e provate) competenze agli amministratori.
Ed esistono mille modi per far sì che i volonterosi possano prestarsi temporaneamente alla Pubblica Amministrazione senza dolorose conseguenze reddituali o lavorative sul loro impiego,che basterà mettere in sabbatico.

Questo è l'unico "nuovo" possibile.
Tutto il resto è vecchiume marcio putrido e maleodorante di interesse personale invece che pubblico,dove l'inquadramento politico è spesso solo una scelta strategica di campo invece che una convinzione personale.
Quanti di voi pensano che ogni politico creda davvero ai principii con cui si riempie la bocca ?
Presentarsi e dire ho un'idea nuova per fare questo e quello,pensioni di qua,sanità di la,e via dicendo,non è essere nuovi.
Si tratta solo di marketing mentre il prodotto è sempre quello : la mia carriera politica.

Quindi io non ce l'ho con Renzi in particolare,ma con tutti quelli che restano aggrappati a quella vecchia e odiosa concezione della politica come carriera,e rifiutano l'avvento della politica come servizio a termine e più simile al volontariato gratuito;e alla vecchia concezione dell'Amministrazione Pubblica come cosa loro,e rifiutano il passaggio alla meritocrazia vera dei tecnici competenti senza sponsor.
La colpa attuale specifica di Renzi è quella di presentarsi come nuovo quando di nuovo in lui c'è solo il cambio dell'olio,ma la macchina è sempre il solito vecchio catorcio inutile inefficiente rumoroso e dispendioso.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda cardif il 05/11/2011, 13:52

Sulle proposte di Renzi ho sentito Fassina del PD, stamattina a Omnibus su La7, dire che sono per il 50% quelle del PD e per il resto cose 'scopiazzate' da articoli di giornale. E' proprio l'idea che mi ero fatta.
Fassina ha pure detto che ci sono delle regole (uno Statuto) nel PD; una è che il segretario viene eletto con le primarie, come è avvenuto; un'altra è che alle primarie di coalizione per le elezioni ci va il segretario. E' proprio quello che sapevo.
Nonostante ciò, Bersani ha detto che è disponibile anche a fare delle primarie interne al PD per selezionare un altro concorrente. Se si dovessero fare, Renzi potrà concorrere, e casomai, vincerle pure e andare a concorrere alle primarie di coalizione contro altri (Di Pietro, Vendola ?); per poi sfidare Alfano, designato ieri dal selezionatore Berlusconi. E potrebbe pure andare.
Renzi afferma che lui, essendo nato nel '75, è più giovane de Bersani che è nato nel '51. E su questo gli dò ragione.
Che da questo discenda che è più adatto a governare, gli dò torto.
Non sono d'accordo che il leader lo scelga la piazza mediatica (l'abbiamo già visto che può succedere).
E non sono d'accordo che si saltino le regole, il cui rispetto è garanzia dell'esistenza della democrazia.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda matthelm il 05/11/2011, 14:20

Renzi, l’alieno che serve al Pd

L’antipatia suscitata da Matteo Renzi tra i politici del Pd è direttamente proporzionale alla sua popolarità tra gli elettori, del centrosinistra e oltre. Più questa cresce e più aumenta anche l’altra.
Così, l’incontro della Leopolda ha segnato sia la punta massima di interesse degli italiani per la novità rappresentata da Renzi, sia l’apice della sua cattiva fama dentro il gruppo dirigente democratico. La ragione di questo “fuoco amico” sempre più battente sul sindaco di Firenze non sembra dipendere dalle cose che Renzi dice, tant’è che quasi mai le contestazioni si riferiscono a qualche sua specifica idea o proposta .
No, Renzi indigna e dispiace nel suo, nel nostro partito non per quello che vuole ma per quello che è. Per la prima volta, infatti, nel centrosinistra italiano emerge una possibilità di leadership che, per anagrafe e per biografia, non appartiene né alla storia del Pci/Pds/Ds né, peraltro, a quella della Democrazia cristiana, che Renzi non ha fatto in tempo a incontrare.
Questa diffusa allergia del Pd verso Renzi rivela la profonda, finora irrisolta contraddizione tra l’ambizione dichiarata da cui è nato il Partito democratico – dare finalmente all’Italia un partito di centrosinistra post-novecentesco, libero dalla mentalità “cattocomunista” che ha dominato per mezzo secolo la sinistra italiana – e l’essenza del 95 per cento dei dirigenti del Pd, che di quella mentalità sono fedele e spesso autorevole espressione.
Renzi, insomma, incarna il Pd come ha sempre detto di voler essere, e proprio questo lo rende un alieno per buona parte della nomenclatura democratica. Come uscirne? Diranno i prossimi mesi se Renzi diventerà un possibile leader del Pd e del centrosinistra. Ma un fatto è già sicuro: il suo linguaggio diretto, la sua capacità di politicizzare temi oggi popolarissimi tra i cittadini ma quasi ignorati dalla classe dirigente – dalla rabbia dei giovani verso l’attuale welfare che li esclude da diritti e tutele, all’ambiente come motore prioritario di sviluppo, fino all’insofferenza dilagante nei confronti dei privilegi della “casta” politica e delle altre piccole e grandi corporazioni – servirebbero come il pane a un Pd che voglia veramente entrare nel cuore degli italiani.
Certo, il discorso pubblico di Renzi contiene diversi “lati oscuri”, primo fra tutti la tendenza a tradurre il no, sacrosanto, ai tanti conservatorismi della sinistra italiana, nell’adesione a posizioni e analisi “tardo-liberiste”, da Marchionne in giù, che l’attuale, convulso passaggio d’epoca mette altrettanto in mora (tendenza che oltretutto rischia di alienargli irrimediabilmente il consenso della parte più dinamica e vitale dell’elettorato di sinistra).
Ma detto questo, e aggiunto che la sinistra tradizionale, avendo governato nel corso degli ultimi vent’anni tutti i grandi paesi occidentali (Italia compresa) non è proprio credibilissima ora che s’indigna contro gli eccessi di liberismo e lo strapotere dell’economia finanziaria, resta che Renzi è ossigeno puro per il presente e il futuro del nostro centrosinistra. Qualcuno ha scritto che il suo sarebbe «populismo di centro».
A noi pare, piuttosto, che il “popolo” della Leopolda, di centro o no, sia al momento l’immagine più fedele di un Pd “rivoluzionario”, capace di guidare la voglia di futuro e di cambiamento che sale tra gli italiani.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 05/11/2011, 15:13

Oggi il novello salvatore della patria avrebbe detto una cosa del genere: non si può essere progressisti a parole e conservatori nelle scelte.
Frase ad effetto e giustissima se appunto a queste parole seguissero contenuti coerenti (perchè poi bisogna sempre capire che scelte sono).
Tant'è di questo parliamo: parole ed entusiasmi che da queste nascono.
Con tanto di editoriali che ci raccontano di massimi sistemi senza entrare nel merito dei fatti.
Più facile parlare e scrivere - tanto per dire - di Blair (ma che c'entra?) e poi glissare sui detti e contraddetti ad esempio di Renzi.
Sui contenuti e sulla credibilità di chi le pronuncia le parole (sarebbe credibile Berlusconi se mai adesso dicesse qualcosa di giusto?) si glissa.
Normale sia così: la politica diventata marketing e l'apparenza prevale su tutto e anche sul buon senso e sul dire: "ma poi questo qui ce l'ha raccontata giusta? Non sarà meglio andare a vedere cosa ha fatto e detto prima di orgasmare alle belle parole di questo qui?".
Il cosiddetto riformismo italiano è in queste condizioni.
Prendiamo atto.

Certamente se poi - come abbiamo letto chiaramente in questo forum - anche il suo operato da amministratore locale, senza nemmeno voler considerare le sue affermazioni su argomenti di interesse nazionale, sarà considerato qualcosa di ininfluente, "a prescindere", allora per Renzi è fatta.

Fermo restando la necessità di un veloce e radicale ricambio tra i leader e meno leader del centro sinistra, al di là degli scherzi, sono piuttosto sgomento per la sicurezza con la quale si considera "nuovo" e quindi non criticabile e non contestabile il Renzi della situazione (ma potrebbe essere chiunque altro). Oltretutto rifiutando esplicitamente di considerare e voler conoscere aspetti che potrebbero rendere meno nobile e meno specchiata (e quindi meno pane al pane e vino al vino) la figura di questi "nuovi".
Ri-prendiamo atto.

http://www.cristianolucchi.it/2011/07/2 ... -elefante/
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 05/11/2011, 15:59

Stefano'62 ha scritto:Il politico del futuro dovrà essere povero !!!!!!!!!!!!!!

Mah, guarda io vorrei tanto che fosse almeno competente.
Perché di un povero incompetente non ce ne facciamo un nulla al quadrato.
E per essere competente uno deve dimostrare di aver saputo fare cose adeguate nella vita, compreso mettere a frutto le proprie conoscenze per fare cose utili (dico un chirurgo, un falegname, un piccolo imprenditore, un artista, idraulico) alla collettività.
Il concetto di povero, nella vita di oggi, mi indica una persona che (a parte eventuali sfortune fisiche o di malattia) è cosi' inadeguato alla vita del 2010 da non avere nemmeno un reddito decente. Significa avare un'educazione di basso livello e scarse conoscenze da mettere a disposizione della collettività. Non lo vorrei come politico ma penso che come prete andrebbe benissimo. Forse confondi la religione con la politica? Non mi meravilgierei ;) Molti a sinistra lo fanno :lol:
O pensi forse che solo gli arruffoni siano "ricchi"?
Anche questo è un concetto etico-religioso, moralisteggiante, perché parte dal pregiudizio (medievale) che la ricchezza (intesa come "non povertà") non sia un merito. Pauperismo proiettato nel 2000! Per nulla "nuovo".
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Stefano'62 il 05/11/2011, 17:22

Davvero non hai capito che per povero intendevo dire che dalla politica non ci deve cavare un soldo ?
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