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In tremila al Big bang di Renzi

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lodes il 30/10/2011, 16:47

Anch'io ho parlato di pregiudizi e confermo. Posto che ho chiarito che non parlo di Renzi sindaco perchè non sono di Firenze penso di poter intervenire sul tema "Renzi rottamatore e personaggio nazionale. Ed è qui che vedo i pregiudizi. Li vedo nelle definizioni che vengono date di Renzi: "antipatico", "primo della classe", "è di destra", "berlusconiano" e altro ancora. A ciò si aggiungono le attribuzioni date a chi guarda a Renzi con attenzione: "predisposti a crearsi un nuovo mito e,appunto, salvatore della patria", "bisognosi di un leader" ecc..

Torno a dire Renzi alla Leopolda, e non solo, ha espresso delle idee politiche e le ha fatte esprimere ad un variegato mondo espressione della società civile. Ha parlato del conservatorismo della sinistra, della necessità di una nuova regolamentazione del mercato del lavoro (Ichino) dello stato sociale, del valore del merito, della riforma dello stato e della politica a cominciare dal numero dei mandati, dell'abolizione del finanziamento ai partiti, di una scuola che promuove il merito, di una università competitiva ecc. ecc. Allora se la risposta a Renzi che parla così è che è antipatico dico che questo è un pregiudizio. Io non sono in cerca di un collettivo di forze che porti avanti le soluzioni indicate da Renzi. Un collettivo che sappia finalmente fare quel partito di sx che non abbiamo. Renzi in tutto questo sarà credibile se saprà aggregare quelle forze che richiama Manuela. Facciamo un servizio al paese se smettiamo di discutere da opposti pregiudizi e stiamo alle soluzione dei problemi: soluzioni però che abbiano la capacità di sbloccare il paese e portarlo nella modernità. La modernità della generazione digitale che si sta affacciando sulla scena della storia. Renzi, la Leopolda vanno in quella direzione? Questo e ciò che dobbiamo verificare.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda annalu il 30/10/2011, 16:56

lucameni ha scritto:Temo davvero che 17 anni di berlusconismo abbiano creato aspettative, un modo di pensare alla politica ormai trasversale, che colpisce anche coloro che si ritengono lontani anni luce da quel personaggio.
Bisogna prenderne atto.

Purtroppo sono d'accordo anche su questo. E' cambiato l'uso del linguaggio, il giudizio sulla sincerità e sulla menzogna, ed anche il rispetto verso le donne. Come dici tu, non resta che prenderne atto.
Ma tornando a Renzi: c'è chi porta a merito di Renzi il fatto che abbia detto che Vendola e Bertinotti sono responsabili della caduta del governo Prodi. E' un'affermazione coraggiosa? A me sembra un dato di fatto scontato, se mai ci sono differenze sul peso da dare al loro contributo, visto che alla caduta di Prodi hanno contribuito anche altri, per esempio Veltroni (ma dire questo richiederebbe più coraggio). Anche qui, berlusconianamente, viene giudicato coraggioso chi "osa" affermare l'ovvio.
E invece nessuno sembra soffermarsi nemmeno un momento sul fatto che Renzi suscita grande entusiasmo tra i berlusconiani convinti: alcuni - tra quelli ormai delusi dall'ultimo Berlusconi - si dichiarano disponibilissimi a votare Renzi, se si presentasse come candidato presidente del Consiglio, e lo danno quindi come potenzialmente vincente.
Qui, delle due l'una: o molti berluschini hanno davvero perso la ragione, oppure la pensano come Luca e come me, e vedono in Renzi delle caratteristiche che lo identificano come uno di loro.
Certo, il Pd ha bisogno di una scossa, di riprendere vita e vivacità. Dubito però che sia Renzi a poter portare una ventata di novità positiva.

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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 30/10/2011, 18:03

annalu ha scritto:E invece nessuno sembra soffermarsi nemmeno un momento sul fatto che Renzi suscita grande entusiasmo tra i berlusconiani convinti: alcuni - tra quelli ormai delusi dall'ultimo Berlusconi - si dichiarano disponibilissimi a votare Renzi, se si presentasse come candidato presidente del Consiglio, e lo danno quindi come potenzialmente vincente.
Qui, delle due l'una: o molti berluschini hanno davvero perso la ragione, oppure la pensano come Luca e come me, e vedono in Renzi delle caratteristiche che lo identificano come uno di loro.

Ok, soffermiamoci.
Come cavolo pensiamo di vincere le elezioni, se non portiamo ex elettori del centro destra a votare per noi?
Pensiamo di rubarci i volti tra di noi, pd, idv, se, grillini, .... ok, in questo siamo bravissimi ma non si vince.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda ranvit il 30/10/2011, 18:17

Temo davvero che 17 anni di berlusconismo abbiano creato aspettative, un modo di pensare alla politica ormai trasversale, che colpisce anche coloro che si ritengono lontani anni luce da quel personaggio.
Bisogna prenderne atto.


Meno male che lucameni (e annalù) c'è :D :D :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Iafran il 30/10/2011, 18:22

matthelm:
Parla di politica e di fatti concreti non di solo antiberlusconismo mattina e sera, quello è già scontato e non si vive solo di quello come taluni stucchevoli nostri rappresentanti.


Il "berlusconismo" non è stato inventato "dall'antiberlusconismo", né finirà con la caduta del "megapremier", purtroppo per quelli che "la casta" ... se la sorbiranno.



Meno male che lucameni (e annalù) c'è :D :D :D

Un bel discorso, proprio un bel discorso! Non c'è che dire ... oggettivo e assolutamente impersonale. Salute!
Ultima modifica di Iafran il 30/10/2011, 18:27, modificato 1 volta in totale.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda ranvit il 30/10/2011, 18:27

Mi sta diventando sempre meno antipatico :D

http://firenze.repubblica.it/cronaca/20 ... ref=HREA-1

POLITICA
Renzi chiude il Big Bang alla Leopolda "Partiamo dai pionieri, non dai reduci"
Ultimo giorno della convention dei rottamatori a Firenze. Il sindaco di Firenze per ora non si candida e lancia online il suo Wiki-Pd: "Faremo 100 proposte per l'Italia". Proseguono le polemiche con Bersani e Vendola. "Noi non scalciamo per le poltrene ma non accettiamo ordini". Il sindaco di Firenze: "Temo che di fronte al fallimento del centrodestra il centrosinistra non sappia rispondere. Basta con le liturgie del centralismo democratico". E ancora: "Partiam,o dai pionieri, non dai reduci
di MICHELE BOCCI E ERNESTO FERRARA


"C'è un problema di rapporti con le vecchie liturgie di partito e con il centralismo democratico: un metodo che andava bene nel '900". Così, chiudendo il Big Bang della Leopolda 2, Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, ha sfidato il gruppo dirigente del Pd: un invito ad aprirsi all'ascolto delle ragioni dei rottamatori, a tornare sui programmi e a non lasciarsi invischiare in una discussione tutta interna ai gruppi dirigenti. Renzi risponde così alle critiche di Bersani, mentre contesta a Vendola il "tradimento" dell'esperienza di governo di Prodi, quel "tradimento che portò all'inciucio che aprì la strada al governo di D'Alema".

Dalla ex stazione fiorentina, però, non parte una candidatura alle primarie. Renzi ha invece indicato ai suoi compagni di strada i prossimi tre mesi come l'orizzonte per lavorare al "WikiPd", alle "cento proposte" che già da questa sera saranno online per cominciare a scrivere il programma del partito. E a chi lo critica per l'eccesso di attenzione ai social network, il sindaco di Firenze risponde: "Se 22 milioni di italiani vanno in Rete, è lì che io continuerò ad andarli a cercare".

Renzi aveva cominciato respingendo le accuse di carrierismo. "Se qualcuno di quelli che stanno fuori di qui - ha esordito - pensava che la Leopolda fosse l'elenco di ambizioni di qualche giovanotto in cerca di poltrone questi tre giorni sono stati una risposta. E se qualcuno pensava che noi scalciassimo in questo ambaradan per candidarci, aveva una pessima idea di noi. Non siamo ragazzini bisognosi di scalare le tappe, non abbiamo il ballo di San Vito, non corriamo: stiamo bene dove stiamo. Siamo contenti di vivere la nostra esperienza. E siamo convinti di poter fare il nostro lavoro".

Il coraggio del Pd
Renzi ha esosrato il Pd al coraggio politico: "Il colore che più ci fa paura è quello della paura - ha detto -. Il nostro compito è quello di guardare in faccia la realtà e dire che noi non ci tiriamo indietro: perché reclamiamo il futuro, per noi e i nostri figli. I nostri nonni e genitori ci hanno lasciato case e soldi: i nostri politici sono andati al ristorante e ci hanno lasciato il debito da pagare. Quel problema va affrontato. La mia paura è che di fronte al centrodestra che fallisce il centrosinistra non sappia rispondere".

I dinosauri e le decisioni nel partito
"Non so se estingueremo i dinosauri - ha detto ancora Renzi -, ma un impegno lo possiamo prendere: estingueremo i debiti. Smettiamo di pensare che si può spendere oggi e lasciare il conto a chi viene domani". Poi un passaggio dedicato a Bersani: "E' evidente che c'è un problema di rapporto con le vecchi liturgie dei partiti, lo dico con rispetto. E' finita l'era dei dirigenti del partito che danno la linea agli eletti i quali sono poi chiamati a fare il volantinaggio per spiegare cosa devono pensare i cittadini: andava bene nel '900, ora no. Gli elettori devono avere peso e concorrere alla linea del partito. Non ci sto a prendere la linea da uno che non prende nemmeno i voti del suo condominio. Un partito degno di questo nome non si preoccupa di creare burocrazia. E se il Pd vuole vincere deve scrivere un'altra storia. Non si ferma il vento con le mani, non si ferma il desiderio di chi ha voglia: apriamo, spalanchiamo le porte della politica!".

Le primarie e gli zoo
Poi il delicato passaggio su una ipotetica candidatura alle primarie. "Se noi uscissimo da questi tre giorni con una candidatura commetteremmo un tragico errore - ha spiegato il sindaco di Firenze -. Gli italiani non hanno bisogno di sapere cosa pensa Renzi. Noi non vogliamo entrare nel gioco del già visto. Ho ricevuto un sms da un autorevole politico nazionale: 'Ma a te chi te lo fa fare?, scriveva. Tra 8 anni finisci di fare il sindaco di Firenze, avrai 44 anni. Che senso ha che tu venga a candidarti a qualcosa?' Se dovessimo pensarla così sarebbe davvero un problema". Renzi ha esortato il "popolo" del centrosinistra all'impegno diretto e attivo in politica. E ha lanciato un appello: "Basta con un paese in cui cambiano i partiti ma le facce restano le stesse. Abbiamo finito foreste e zoo, a furia di cambiare i simboli".

Il futuro
Infine, il futuro dei rottamatori: "Non faremo una Leopolda 3 l'anno prossimo. Faremo un'associazione, un think tank. Lanceremo il nostro wiki-Pd, con 100 proposte che si possono discutere". Renzi ha affrontato così il tema dell'antipolitica. "Se si chiedono sacrifici al paese i primi a farli devono essere i politici. Senza dire che Beppe Grillo sbaglia, per levargli i voti basta dire che servono veri tagli alla politica. Noi saremo queli che terranno i partiti fuori dalla Rai, dalla Finmeccanica, dalle municipalizzate. Sarebbe facile dire che Bersani è più grande di me, ha l'età di mio padre, e Vendola ha fatto cadere Prodi, provocando l'inciucio che aprì la strada al governo D'Alema. Ma sono errori che non rifaremo. Sarebbe facile dire che Berlusconi ha 5 anni meno di mia nonna, ma a noi interessa invece che stasera alle 20 metteremo online le nostre 100 proposte per l'Italia".

Con la chiusura di Renzi comincia il dopo Leopolda. Dalle 20 di stasera tutti gli interventi dei tre giorni saranno pubblicati on line. I discorsi dei relatori, in quest'ultima gironata, erano stati inframezzati da video, lettura di tweet e anche di momenti dedicati all'alluvione della Lunigiana e della Liguria (Con un applauso è stata espressa vicinanza agli abitanti della provincia di Massa-Carrara ed è stato ricordato il volontario della protezione civile disperso ritrovato a Monterosso). L'editore Guido Castelvecchi aveva colto tutti di sorpresa con un intervento "all'americana". Facendo schioccare le dita a tempo alle persone presenti in sala, ha chiesto che chiudessero gli occhi e "ascoltassero il cuore". Martina Mondadori, figlia di Leonardo e membro del consiglio di amministrazione della casa editrice, aveva invitato Renzi a candidarsi: "Matteo, tocca a te", ha detto. E il produttore televisivo Giorgio Gori, infine, che è stato tra gli organizzatori del Big Bang, aveva lanciato un ammonimento: "I partiti devono uscire dalla Rai".

(30 ottobre 2011)
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 30/10/2011, 18:34

annalu ha scritto:
lucameni ha scritto:Temo davvero che 17 anni di berlusconismo abbiano creato aspettative, un modo di pensare alla politica ormai trasversale, che colpisce anche coloro che si ritengono lontani anni luce da quel personaggio.
Bisogna prenderne atto.

Purtroppo sono d'accordo anche su questo. E' cambiato l'uso del linguaggio, il giudizio sulla sincerità e sulla menzogna, ed anche il rispetto verso le donne. Come dici tu, non resta che prenderne atto.
Ma tornando a Renzi: c'è chi porta a merito di Renzi il fatto che abbia detto che Vendola e Bertinotti sono responsabili della caduta del governo Prodi. E' un'affermazione coraggiosa? A me sembra un dato di fatto scontato, se mai ci sono differenze sul peso da dare al loro contributo, visto che alla caduta di Prodi hanno contribuito anche altri, per esempio Veltroni (ma dire questo richiederebbe più coraggio). Anche qui, berlusconianamente, viene giudicato coraggioso chi "osa" affermare l'ovvio.
E invece nessuno sembra soffermarsi nemmeno un momento sul fatto che Renzi suscita grande entusiasmo tra i berlusconiani convinti: alcuni - tra quelli ormai delusi dall'ultimo Berlusconi - si dichiarano disponibilissimi a votare Renzi, se si presentasse come candidato presidente del Consiglio, e lo danno quindi come potenzialmente vincente.
Qui, delle due l'una: o molti berluschini hanno davvero perso la ragione, oppure la pensano come Luca e come me, e vedono in Renzi delle caratteristiche che lo identificano come uno di loro.
Certo, il Pd ha bisogno di una scossa, di riprendere vita e vivacità. Dubito però che sia Renzi a poter portare una ventata di novità positiva.

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Io non ho neanche fatto riferimento al fatto che Renzi possa essere un "destro" per idee e proposte e quindi criticabile per questo.
Non ho mai nascosto il fatto di non essere un elettore di sinistra convinto ma solo per ripiego e quindi non faccio barricate riguardo tanti principi cari alla sinistra. Al più riconosco che, parimenti, in riferimento a politiche etichettabili "di destra" non bisogna essere sbrigativi e non avere approccio ideologico al contrario. Ad esempio pretendere un mercato del lavoro selvaggio e senza protezione sociale; oppure prendere per buono il decalogo della confindustria nella sua interezza, senza distinguo, senza analizzare punto punto nella consapevolezza che anche questa associazione di imprenditori c'ha messo il suo in questo sfascio, ad esempio cavalcando il fatto che la nostra industria è spesso finanziata dallo stato con sistemi contrattuali truffaldini e quindi ci sono troppi imprenditori che non fanno il loro mestiere, rischiando. Poi non c'è da meravigliarsi se tra le soluzioni proposte da loro per lo sviluppo ci sono punti che vanno a mero vantaggio di qualcuno di loro e non della collettività.
Fare distinguo in merito, anche se la cosa rischia di farti ritrovare in compagnia con la sinistra antagonista, non vuol dire per forza di cose venire meno ad uno spirito riformista o diventare così un elemento parificabile ad un sinistro radicale.
Significa solo mostrarsi liberi (e competenti) nella valutazione delle cose, senza guardare in faccia nessuno, oltre le etichette, spesso fasulle di destra e sinistra.
Mi pare però che ormai i nostri giudizi, come scrive giustamente Lucchi, siano condizionati da annunci (in stile berlusconiano, ribadisco), tali da creare una grande distrazione di massa ed impedendo quell'approfondimento per il quale ormai i media sono carenti.
E ci si entusiasma veramente per poco, a volte sul nulla o su mere balle.
E' anche vero che non si può pensare di vincere le elezioni senza attrarre elettorato che oggi vota a destra.
Vorrei soltanto che fosse fatto convincendo su un programma ragionevole e non con strumenti mediatici cari all'attuale destra. Ovvero proponendosi da furbetti e, magari, non disdegnando di mistificare la realtà.
Poi se l'elettorato di destra, di fede berlusconiana, vorrà votare a sinistra sarà solo un successone e sarò il primo ad esserne felice. A patto che per ottenere il loro voto non ci si sia travestiti da novelli Berlusconi.

http://www.cristianolucchi.it/2011/07/2 ... -elefante/
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda matthelm il 30/10/2011, 19:14

Guerra e pace di PIPPO CIVATI
30 ottobre 2011

«Differenze ci sono, per questo mi “colpisce” l’uso delle parole, anche quando sono le stesse il senso non lo è».
Lo scrive Antonella su Twitter, e «colpisce» me, che sono mesi che cerco una formulazione così.
Il problema è che non c’è solo un problema, ce ne sono molti.
Che Bersani ha dato risposte pessime a Renzi, e totalmente inadeguate. Che ci mancava solo il dibattito sugli «scalci» degli «asini», in effetti, nell’Italia del 2011, per fare una figura da idioti.
Che Renzi è stato sullo schema del Lingotto 2007 e ha detto le stesse cose della Leopolda 2010, ma le dice con energia. E con la passione che trova in chi ascolta. E ha rotto lo schema, solo un cieco non lo vedrebbe. E lo schema, per di più, è sempre più fragile. E solo chi è dentro lo schema, senza mai guardar fuori, può non rendersene conto.
Che se si dice che «le primarie saranno aperte» il venerdì, non si può dire che «il candidato lo sceglie la direzione del Pd» il sabato.
Che il problema è – come ho cercato, nel mio piccolissimo, di dimostrare – di costruire una politica basata sul confronto, non sulla banalizzazione dell’avversario. Sul rispetto degli altri, delle cose che dicono e dell’impatto che hanno.
Che l’ospitalità è accogliere, ma anche andare a trovare. Fermarsi il tempo necessario, discutere, mandarsi a quel Paese, ma cercare la soluzioni dei problemi. Non un problema da aggiungere a quelli che ci sono già.
Che, insomma, un altro problema è quello di confrontarsi, di esserci, all’insegna di una presenza politica di cui il Paese (e anche il Pd) sente la necessità.
Che lo schema da guerra e pace, è sbagliato. Perché personalmente non sono andato a fare la pace, chez Renzi, ma a chiedere l’interlocuzione politica necessaria. A lui e agli altri. Né Canossa, né Teano, perché eravamo solo in una stazione di Firenze, dove c’eravamo già visti, oltretutto. Sono andato perché chiedo di non avere paura del confronto, e voglio dare il buon esempio, in un dibattito politico devastato dai «carnefici» (anche travestiti da vittime) e dall’«imbecillità».
Che la rivoluzione sta nei gesti, negli atteggiamenti, nell’uso delle parole, appunto.
E che quel Pd di cui tutti parlano senza averlo visto mai, non è né il Pd della chiusura in se stesso, né il Pd in outsourcing, in cui siano quelli fuori a dettare la linea, ma una straordinaria via di mezzo.
Che ci vuole un luogo dove confrontare tutte le cose, e arrivare alla sostanza del problema, in modo democratico, senza farla troppo facile. E però ci vuole anche che chi si candida possa farlo, con i propri voti. Dal basso, verso l’alto.
Ecco che cosa abbiamo inteso dire a Bologna e intendiamo dire con #occupyPd. E anche se sembra assurdo a tanti, è questa la soluzione del problema.
Non finisce qui, insomma, anzi: abbiamo appena iniziato. E il tempo stringe. Ma non per noi, noi no, possiamo andare avanti così tutta la vita. Parlo del Paese. E delle cose da fare.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Stefano'62 il 30/10/2011, 19:19

franz ha scritto:
annalu ha scritto:E invece nessuno sembra soffermarsi nemmeno un momento sul fatto che Renzi suscita grande entusiasmo tra i berlusconiani convinti: alcuni - tra quelli ormai delusi dall'ultimo Berlusconi - si dichiarano disponibilissimi a votare Renzi, se si presentasse come candidato presidente del Consiglio, e lo danno quindi come potenzialmente vincente.
Qui, delle due l'una: o molti berluschini hanno davvero perso la ragione, oppure la pensano come Luca e come me, e vedono in Renzi delle caratteristiche che lo identificano come uno di loro.

Ok, soffermiamoci.
Come cavolo pensiamo di vincere le elezioni, se non portiamo ex elettori del centro destra a votare per noi?
[....]

Ecco il punto è proprio questo.
Il fatto è che alcuni,me compreso,sono talmente stufi che non sono più interessati alla semplice vittoria del proprio partito come panacea suprema che tutto cura perchè noi abbiamo ragione e loro hanno torto (sì,come no....).
Vogliono invece farla finita una volta per tutte con un modo di intendere la Pubblica Amministrazione,che ha trovato il suo apice nel berlusconismo ma che c'è sempre stato,e che si è comodamente nascosto all'ombra delle contrapposizioni ideologiche.

Non mi interessa cosa può portare il PD alla vittoria.
Mi interessa tutto quello che va nella direzione di evitare ai cialtroni agli approfittatori ai corruttori e ai ladri di infilarsi dove non devono.
E' solo questo il nuovo che ci interessa,non ha età nè un colore politico predefinito.

Ma come può garantirmi di un cambiamento vero un "nuovo" (Renzi) che minimizza e glissa sulla nefandezza del "vecchio" (berlusconismo) che vogliamo abbattere ?
Mi sta benissimo che le canti in faccia ai dinosauri del PD,ma è tutto lì il suo essere "nuovo" ?
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Iafran il 30/10/2011, 19:26

Stefano'62 ha scritto:Non mi interessa cosa può portare il PD alla vittoria.
Mi interessa tutto quello che va nella direzione di evitare ai cialtroni agli approfittatori ai corruttori e ai ladri di infilarsi dove non devono.
E' solo questo il nuovo che ci interessa,non ha età nè un colore politico predefinito.

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