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"Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda ranvit il 28/10/2011, 12:18

flaviomob ha scritto:Ma per favore ranvit! ricordati come dileggiavi chi era contro il nucleare e poi, sull'onda emotiva della paura scatenata da Fukushima, hai immediatamente cambiato bandiera! :lol:



Sugli imbonitori ha già risposto Franz.

Sul nucleare, ci puoi credere o no, ho sempre avuto dei dubbi.....e comunque solo gli stolti non cambiano mai idea.
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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda flaviomob il 28/10/2011, 13:19

E sul riscaldamento globale? L'effetto serra? Pensi che siano balle? Pensi che la stragrande maggioranza della comunità scientifica mondiale, premi Nobel compresi, si sbagli?

Poi definire degli scienziati "iettatori"... credi ancora agli untori? :lol:


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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda franz il 28/10/2011, 17:10

flaviomob ha scritto:E sul riscaldamento globale? L'effetto serra? Pensi che siano balle? Pensi che la stragrande maggioranza della comunità scientifica mondiale, premi Nobel compresi, si sbagli?

Non so a chi lo chiedi ma rispondo lo stesso. Quasiasi cosa esista o non esista per quanto riguarda il cambiamento climatico, non c'entra con quanto successo in liguria. Non è possibile dimostrare una relazione causa effetto diretta. Questi fenomeni sono sempre successi, solo che stanno diventando sempre piu' frequenti. Il problema è capire perché.
Per quanto riguarda il cosiddetto "riscaldamento globale" ormai non se ne parla piu'. C'è un nuovo concetto, che annulla e sostituisce il prededente. Si chiama "cambiamento climatico". Il cambiamento è assodato mi pare da tutti. Anche perché da qualche anno è apparso evidente un "raffreddamento globale" e quindi per non smentire il "riscaldamento" si è posto l'accento sul "mutamento". Le cause sono in discussione e ci sono teorie diverse. La scienza non è democratica e quindi il numero dei sostenitori delle diverse tesi non è prova di verità o falsità. In ogni caso "E' una menzogna colossale quella diffusa dai media che fa apparire una sparuta minoranza gli scienziati che non si sono accodati sull'origine antropogenica del Riscaldamento Globale" Stanley B. Goldenberg, Scienziato del NOAA.

Una tesi lega il cambiamento all'aumento della CO2 (quindi cause antropiche), altre cercano altre cause, di tipo esterno (per esempio il Sole, responsabile della evaporazione degli oceani e quindi della principale fonte di effetto serra: il vapore acqueo). In questi casi si continua ad indagare, anche usando i dati del passato, visto che come sappiamo i cambiamenti climatici sono avvenuti a decine, se non centinaia. Ed indagando emergono prova sia a favore di una tesi sia dell'altra. Se la causa sia l'uomo oppure la natura, ancora non è chiaro.

Non è nemmeno chiaro se una temperatura + elevata ed un maggior tasso di CO2 siano solo dannosi.
Che dannosi lo siano (per chi vive sulla costa) è chiaro ma ci sono anche risvolti positivi innegabili per quanto riguarda l'agricoltura in zone in cui oggi non è praticabile perché fa troppo freddo (per esempio la grande tundra siberiana).
Chiarissimo invece che l'effetto serra non è affatto dannoso. Senza, la Terra avrebbe una temperatura media di 20 gradi sotto zero e non ci sarebbe vita sul pianeta.
Altrettanto chiaro che in epoche recenti ci sono state variazioni maggiori della attuale.
Mutamenti non irreversibili, che sono terminati da soli.
Per il riscaldamento abbiamo l'epoca romana http://www.nipccreport.org/articles/201 ... 011a4.html mentre per il raffreddamento abbiamo la piccola era glaciale medioevale, quando si poteva pattinare sul giaccio del Tamigi e gelò il Lago di Garda. http://it.wikipedia.org/wiki/Piccola_era_glaciale

Direi quindi di concentrarci sul risanamento del territorio, perché è in ogni caso da fare, indipendentemente dal clima.

Link utili
http://it.wikipedia.org/wiki/Riscaldamento_globale
http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_serra
http://it.wikipedia.org/wiki/Cambiamento_climatico
http://www.nipccreport.org/archive/temperature/rwp.html (riscaldamento romano)
http://www.nipccreport.org/archive/temperature/mwp.html (anomalia meioevale)
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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda flaviomob il 30/10/2011, 1:03

Non sapevo che fossi tuttologo. Se affermazioni documentate provengono da gente che ha fatto della propria vita un mestiere concentrandosi sugli studi sul clima, le ritengo più affidabili delle tue opinioni personali, che nel particolare ti vedono in compagnia dell'ex presidente statunitense Bush jr., personaggio che ha sempre nutrito una relazione piuttosto problematica con parametri puramente ornamentali per una grande democrazia, quali trasparenza e verità.
Poi è ovvio che certi fenomeni sono sempre esistiti, ma è la relazione tra entità, frequenza e localizzazione di questi eventi che ci informa del mutamento in atto.

In particolare su wikipedia viene riportato che

Questa voce o sezione sull'argomento ecologia è ritenuta non neutrale.
Motivo: edit su edit la voce è diventata una sintesi di teorie che negano il fenomeno


http://it.wikipedia.org/wiki/Riscaldamento_globale


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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda franz il 30/10/2011, 10:04

flaviomob ha scritto:Non sapevo che fossi tuttologo. Se affermazioni documentate provengono da gente che ha fatto della propria vita un mestiere concentrandosi sugli studi sul clima, le ritengo più affidabili delle tue opinioni personali,

Ecco, come forse hai potuto leggere piu' che le mie opinioni personali sono quelle di centinaia discienziati scettici, chenche loro sono competenti e del ramo.
Il fatto che poi possa essere in grado di reperirle, in parte capirle, esporle, non fa di me un tuttologo ma un cittadino che fa il suo dovere: si informa e poi discute con gli altri. Se poi altri hanno questa capacità, entrano nel merito e si fa una bella discussione sugosa. Ma vedo che come al solito qualcuno preferisce le scorciatorie tipo "con chi sei in compagnia".
Cosi' va la discussione politica in Italia. Ho provato a proporre qualche cosa di concreto sul tema del finanziamento della sistemazione del territorio e siamo qui a discutere sul riscaldamento climatico e di Bush Jr.
Poi dicono che l'idelologia non è gravemente dannosa per l'umanità.
Bisognerebbe scriverlo ovunque a carateri cubitali, come sulle sigarette.
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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda ranvit il 30/10/2011, 11:14

Gli imbonitori esistono da sempre. C'è gente che si assicura un bel reddito alla faccia dei creduloni. Grazie ai creduloni....
Ci sono scienziati seri e scienziati imbonitori: i primi stanno nei laboratori a fare ricerca i secondi in televisione a raccontare balle, semmai partendo da mezze verità.
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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda flaviomob il 30/10/2011, 16:27

Questo mi sembra un discorso prettamente berlusconiano: ci sono quelli che lavorano e producono (come i magistrati "silenziosi", secondo lui) come lui stesso, poi ci sono i "parolai" (politici a lui ostili, magistrati che indagano su di lui o sulle cricche, etc)
Il contenuto del tuo intervento, ranvit, è questo. Quintessenza di berlusconismo.
Il "succo" invece è che le buone idee vanno comunicate. La comunicazione è il nostro problema e ottimi scienziati che vanno in televisione a divulgare le proprie conoscenze fanno un buon servizio a tutta la comunità.
Ma i centristi, da sempre d'accordo a lasciare il monopolio privato dell'informazione a Berlusconi e pronti a immettere i loro raccomandati (cattolicissimi) nei posti di potere di raiuno non se ne possono accorgere.

Per quanto riguarda il legame tra effetto serra, inquinamento, riscaldamento globale non mi stupisco che venga negato dal liberista Franz, da sempre impegnato nella difesa della casta delle multinazionali che hanno esclusivo interesse ad incrementare i propri utili (anche nel nuke) e se ne fregano della distruzione del pianeta.

Il discorso sulla prevenzione legata al territorio è piuttosto ovvio, ma va inquadrato in un progetto globale, non limitato con interventi locali che non agiscano anche sulle cause ultime.


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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda Iafran il 30/10/2011, 17:49

(Sugli "imbonitori e sugli scienziati")
Gli imbonitori, normalmente, prediligono i cosiddetti "pulpiti", sui quali tendono a porsi.
Una certa "apertura mentale" è necessaria per i loro "fedeli" ... che intendono "riscattarsi".
Agli scienziati occorrerebbe solo tanta pazienza.

Gli eventi piovosi, previsti molto spesso dai progettisti seri (perché obbligati dagli organismi di controllo), possono sfuggire o risultare sottovalutati nell'esecuzione delle opere civili approvate (dove si tende al risparmio), sono, invece, volutamente ignorati dove non sono previste progettazioni dettagliate (miglioramenti fondiari, sistemazioni dei terreni, disboscamenti, etc.).
In questi secondi casi, il più delle volte, si operano interventi, anche con scassi profondi nel suolo agrario, senza tener conto delle alterazioni che si apportano allo stato fisico del paesaggio collinare, e senza considerare adeguatemente le precipitazioni atmosferiche, ma, addirittura, soprassedendo sulla raccolta e sullo smaltimento delle acque piovane (acque vadose).
Un evento piovoso normale dovrebbe far correre le persone giudiziose a porre riparo a qualche avventatezza e a ripristinare i canali di scolo (portandoli alla loro destinazione finale, rappresentata dai torrenti).
Un evento piovoso straordinario, invece, acuirebbe gli effetti dell'imprudenza e aggraverebbe quelli dei tanti arbitrii operati al paesaggio rurale (poi, "la natura si vendicherebbe"!). Le acque vadose, allora, si aprirebbero e percorrerebbero le "vie" più facili, convogliandosi nei percorsi lasciati alla loro libertà: strade o tagli artificiali nei versanti. Questi innaturali "impluvi" raccoglierebbero e trasporterebbero un'immane quantità d'acqua (mista a materiale facilmente eroso) in percorsi non preventivati, arrivando ad interessare anche i sottostanti centri urbani, allagando strade e scantinati (con conseguenze inimmaginabili per cose, animali e persone).

Fuori dai centri urbani gli effetti delle alluvioni si faranno sentire ... nei fondi di altri proprietari, che chiederanno il rimborso dei danni ... a ben individuati colpevoli (a monte)!
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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda ranvit il 30/10/2011, 18:02

Flavio....questo tipo di interventi ti squalifica :oops:
Addirittura "Quintessenza di berlusconismo." per una banale cosa che ho detto....?

Nel merito...che scienziati vadano in televisione ogni tanto va benissimo. Non mi pare il caso pero' dei signori cui mi riferivo: non scienziati che vivono di televisione!
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Re: "Il tarlo del cemento che divora il Belpaese" di S. Settis

Messaggioda franz il 30/10/2011, 18:14

ranvit ha scritto:Flavio....questo tipo di interventi ti squalifica :oops:
Addirittura "Quintessenza di berlusconismo." per una banale cosa che ho detto....?

Nel merito...che scienziati vadano in televisione ogni tanto va benissimo. Non mi pare il caso pero' dei signori cui mi riferivo: non scienziati che vivono di televisione!

Mai che mai nemmeno un pallido tentativo di entrare nel concreto.
Ma questo è chiaro: intile discutere con uno che è palesemente servo delle multinazionali o del berlusconismo. :lol:
Che sia vero o no non importa. L'importante è schivare il pacco della discussione nei dettagli, tanto con il pregiudizio ideologico siamo a posto e abbiamo ragione "a prescindere".
Come intervenire sulla "cause ultime"? ma con il libretto di Mao, ovviamente! :D
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