La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

In tremila al Big bang di Renzi

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda franz il 29/10/2011, 9:37

Cento idee e una WikiPd
In tremila al Big bang di Renzi

Al via la convention dei post rottamatori fino a domenica Renzi in collegamento con Otto e mezzo: «Mi candido? Per ora no, ma in futuro potrebbe essere...»

FIRENZE - Il Big bang del Pd è cominciato. Luogo: Firenze, stazione Leopolda. Protagonisti, il sindaco di Firenze Matteo Renzi e i «post rottamatori» del partito, che fino a domenica porteranno avanti una convention in cui si discute di Italia e futuro.

Leopolda bis/ La diretta Twitter di David Allegranti
http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... olda.shtml

http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 0595.shtml

LA CASA DEI POST ROTTAMATORI - Sul palco la “casa” dei post rottamatori (in versione minimalista: un divano, un frigorifero, una scrivania e dietro uno schermo che cambia a seconda dell'occasione) che ospita gli interventi dei partecipanti. Quasi mille le sedie in platea per la serata di apertura della tre giorni. Il sindaco, abito nero e cravatta viola, parte subito con i contenuti: «Domenica saranno messi subito online i nostri 100 punti, centro proposte concrete di governo». Ma c'è di più: «Per due mesi, fino a gennaio, potranno essere integrate con il contributi di tutti. Un sorta di Wikipedia, o meglio una WikiPd». Fuori dalla Leopolda un mini campo da calcio, con due porte e due palloni e uno da basket. Le pareti della ex stazione sono nerissime, con qualche dinosauro che spunta. Nella sala principale ci sono circa 80 sedie, almeno per la prima serata; saranno 1.200 sabato e domenica. Renzi vuole parlare di contenuti, dalle pensioni («Siamo disponibili a ragionare, è normale che ci sia bisogno di metterci mano») all'abolizione del valore legale del titolo di studio. E il Pd? «Siamo tutti del Pd qui dentro (anche se mancano bandiere o riferimenti al partito, ndr) e io non sono il guastafeste del partito» .

CINQUE MINUTI DA PREMIER - La kermesse politica, partita venerdì sera con circa tremila persone, si articola con brevi interventi di cinque minuti e una domanda: «Che faresti se tu fossi premier?». «Siete tantissimi, quindi non siete andati tutti a Napoli». E' Davide Faraone, deputato regionale in Sicilia, ad aprire la serata, dopo un video del regista Fausto Brizzi, con immagini che mixano big bang, eventi storici e momenti della prima edizione della convention. «Chi interverrà alla Leopolda - spiega Faraone - dovrà dire cosa farebbe se fosse a Palazzo Chigi: Palazzo Chigi, non Palazzo Grazioli». «Il nostro Big bang spaventerà chi non vuole cambiare - prosegue -. In questa tre giorni parleremo solo di bella politica». Parte un lungo applauso quando prende la parola il sindaco Renzi, che lancia il primo video sul ministro Bossi e i suoi ghigni: «Dobbiamo avere anche il coraggio di dire che chi è malato deve farsi curare», standing ovation. Su Facebook inizia ad arrivare qualche critica: «Ci dicono che dobbiamo essere più concreti, lo saremo non vi preoccupate», replica Renzi.

IL COLLEGAMENTO CON OTTO E MEZZO - Alle 20.30, prima dell'inizio del Big bang, parte il collegamento in diretta su La7 a Otto e Mezzo. «Quanta voglia ha Renzi di candidarsi?» chiede una Lilli Gruber assolutamente non disposta a fare nessuno sconto al sindaco di Firenze: «Per il momento no, ma per il futuro potrebbe essere, prima però bisogna fare le primarie». Chi potrebbe correre allora per guidare la coalizione di centrosinistra? «Zingaretti più di quello che sembra, aspira a essere candidato leader; Vendola certamente sì. Di Pietro no, credo che voglia solo un po' di voti per sè e non perchè crede di poterlo fare; Debora Serracchiani non credo abbia questa mira e Rosy Bindi sì». E Prodi? «Nella logica del ricambio generazionale non è possibile riprendere il candidato che già c'è stato in passato. E poi il primo che non vuole fare il candidato Premier è lui». «Se vinciamo noi - ha aggiunto Renzi - dobbiamo sapere che cosa facciamo. L'ultima volta che siamo al governo dopo venti mesi siamo andati a casa e questo sarebbe inaccettabile». Su Zingaretti e Letta commenta «sono compatibili con il rinnovamento. Un governo tecnico? Sarebbe la dimostrazione di impotenza della sinistra». E parlando di cose concrete dice: «Niente in contrario alla reintroduzione dell'Ici», mentre dribbla «da vecchio politico», come sottolinea la Gruber, le domande della giornalista sulla Bce e Bini Smaghi.

BARICCO AL BIG BANG - Poi arriva lo scrittore Alessandro Baricco. «Nella foto di famiglia» dell'attuale classe dirigente «ci sono individui stanchi, diventati nel tempo cinici e disincantati. Con loro non si costruisce niente; ora servono persone con menti allegre e senza troppe sconfitte alle spalle». «La politica italiana ha bisogno del Big bang - spiega - il paese ha da gestire la fine di una stagione e mi auguro che le persone che costruiranno il paese per i miei figli siano persone diverse da quelle che hanno vissuto questa. Lo scrittore ha rivelato di essere venuto alla Leopolda «perchè Renzi mi incuriosisce molto - ha detto - e sono stufo di vedere quello che fa da lontano, di leggerlo solo sui giornali o di vederlo in tv». Inoltre, ha aggiunto, «con l'energia che sento scorrere qui mi sembra di percepire una specie di vicinanza, di complicità: ho il sospetto che qui alla Leopolda ci sia un tipo di voglia e di intelligenza meno lontane di quelle che spesso ho intorno a me»

VOLONTARI, LA PIU' GIOVANE E IL PIU' ANZIANO - I cancelli della Leopolda si sono aperti alle 20 e la struttura si è riempita subito: sindaci e amministratori arrivati da tutta Italia, ma anche tanti cittadini. La più giovane si chiama Eleonora Izzo, ha 16 anni e frequenta la terza del liceo classico Dante, lo stesso di Matteo Renzi. Si occupa del banco merchandising (magliette coi brontosauri della politica). «Perché sono qui? Perché le idee del sindaco mi appassionano, e poi perché voglio vedere come andrà a finire davvero». Il più anziano è Bruno Quartini, classe '32, viene da Gavinana e si occupa dell'organizzazione. «Ho iniziato la mia militanza politica col Pci, nel 52 e ne vado orgoglioso. Ora i tempi sono cambiati e la politica va rivoluzionata. E non ho paura di essere rottamato, darò il mio contributo». Nella sala accanto all'ala principale è stata allestita l'area “ristorazione”, con decine di tavoli tondi e lasagne al pesto per tutti.

NESSUNA DIVISIONE» - Per il Pd «non porteremo neanche un elemento di divisione, ma delle idee», dice Renzi. «Il problema non è se saremo uniti o no dopo la Leopolda - ha aggiunto il sindaco -, il problema è che quando il centrosinistra è stato al Governo il giorno dopo si è messo a litigare. Se davvero toccherà a noi del centrosinistra governare il futuro cosa facciamo, una riedizione dell'altra volta? Secondo me gli elettori ci portano via. Dobbiamo quindi metterci d'accordo su cosa fare e su come farlo».

«IDEE E PASSIONE» - Renzi ha spiegato che dalla Leopolda emergeranno «tante idee, entusiasmo, passione, la voglia di non vedere soltanto gli aspetti negativi del momento che stiamo vivendo, ma anche il coraggio, l'orgoglio, la voglia di partecipare di tante persone. Da mezza Italia stanno arrivando a Firenze donne e uomini che credono nella politica e che vogliono portare progetti e idee». Renzi ha poi ribadito che per il centrosinistra ci dovrà essere «non solo la constatazione che il Governo ha fallito, ma anche la necessità di portare delle idee alternative. Che gli altri non siano stati all'altezza delle aspettative lo sanno anche i sassi, la vera questione è cosa fareste se toccasse a voi governare il Paese. Mi aspetto - ha concluso Renzi - che in questi tre giorni si parli di questo, non di polemiche, coalizioni, alleanze. Parliamo delle questioni vere, degli italiani».

LA CONTESTAZIONE DI SABATO - «Ma lo conosci veramente (Matteo Renzi, si intende, ndr?)». Centinaia di volantini, con questa domanda, saranno distribuiti davanti alla stazione Leopolda, sabato mattina. Si chiama Big Bluff Bang, l'altra Leopolda organizzata da Sinistra e cittadinanza, Federazione della sinistra, Verdi e altri cittadini indipendenti. E alla fine del volantino troverete anche la risposta: «Se lo conosci, lo eviti». Sarà una contestazione “pacifica” e nel “rispetto delle idee altrui”, specificano gli organizzatori, anche se non autorizzata.

ROSSI E SERRACCHIANI - Cento idee sono forse un po' troppe, chiosa il presidente della Toscana Enrico Rossi, ricordando le 200 pagine del programma dell'Unione, all'origine di un'esperienza non finita bene, che pone l'accento su quella che pare la vera posta in palio: la candidatura di Renzi alle primarie. «In politica lo scontro delle idee è vita, quello delle persone è vanità». Lo afferma l'europarlamentare del Pd, Debora Serracchiani, a poche ore dall'inizio della convention convocata da Matteo Renzi alla Stazione Leopolda. Secondo Serracchiani «non dobbiamo mettere a rischio neanche a parole l'unità e la compattezza del Pd, perchè una volta che l'abbiamo sfasciato non ce ne sarà un altro. Per questo sono contenta di sapere che da Matteo e da chi sta con lui non verrà neanche un elemento di divisione. E benvenuti anche i progetti e l'entusiasmo, che metteremo accanto - sottolinea - a quelli di Bologna, a quelli di mille circoli del Pd e a quelli di ogni singolo elettore che decide di scriverci un'e-mail per farci una critica o darci un'idea».

«CANDIDATE SARANNO LE IDEE» - Il sindaco rottamatore ha tuttavia spesso detto che «candidate saranno le idee», senza però arretrare un passo rispetto alla promessa di candidare un giovane. Un candidato, è stato fatto spesso osservare, che difficilmente potrebbe avere un nome diverso dal suo. «Renzi faccia il sindaco, ma se, sbagliando, si vuole candidare è sbagliato stopparlo», dice ancora Rossi, favorevole a primarie di coalizione dove, ha ribadito, il candidato del Pd è Bersani. Da parte sua Renzi ha giudicato positivamente il fatto che Bersani abbia spiegato «che si può correre liberamente alle primarie: ne ho mai dubitato», dice, anche perchè «il Pd senza le primarie non è il Pd». «Mi aspetto che in questi tre giorni si parli di questo, non di polemiche, coalizioni, alleanze. Parliamo delle questioni vere, degli italiani», dice Renzi.

«MA QUALE GUASTAFESTE DEL PD...» - E i primi temi cominciano ad emergere: abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, abolizione del valore legale del titolo di studio, una discussione sugli ordini professionali, l'idea che l'Italia «possa ripartire scommettendo sulle questioni ambientali». La sfida, insomma, è sulle proposte oltre che sul rinnovamento del Pd e di chi lo guida. Anche se, dice, «non mi sento un guastafeste del Pd. Noi crediamo nel Pd». La festa, invece, vorrebbero guastarla a Renzi i suoi detrattori fiorentini, come i lavoratori dell'Ataf, l'azienda di trasporto pubblico a rischio privatizzazione e del Maggio musicale impegnati con il sindaco-presidente della loro fondazione in un braccio di ferro. Per sabato hanno convocato una manifestazione di protesta proprio davanti alla Leopolda: «Non sa fare il sindaco di Firenze, figuriamoci il Paese...»

Alessandra Bravi
Federica Sanna
28 ottobre 2011 www.corriere.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Un aiuto dall'uomo di Prodi

Messaggioda franz il 29/10/2011, 9:40

http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 2345.shtml
Un aiuto dall’uomo di Prodi
Alcune delle proposte che saranno lanciate al «Big bang» porteranno anche la firma di Giulio Santagata, ministro per l’attuazione del programma nel governo Prodi

BOLOGNA — I contatti fra prodiani e renziani arrivano a una svolta. Alcune delle proposte che saranno lanciate il prossimo fine settimana al «Big bang» porteranno anche la firma di Giulio Santagata, ministro per l’attuazione del programma nel governo Prodi, fondatore nel 2005 della Fabbrica del Programma che è servita per l’elaborazione del programma dell’Unione, curatore delle due campagne elettorali di Prodi per le primarie e le elezioni politiche del 2006. Lo rivela Matteo Richetti, presidente del Consiglio regionale emiliano.

Il nuovo compagno di viaggio di Matteo Renzi non capisce la polemica sul poco tasso di democraticità garantita e certificata alla Leopolda , come se non fosse un’iniziativa ideata da dirigenti e iscritti al Pd: «Alla Leopolda ci sono contenuti che stiamo scrivendo a quattro mani con Giulio Santagata, che ha fatto il responsabile della Fabbrica del Programma e che è disponibile a ragionare con noi, ovviamente in un lavoro che il giorno dopo sarà messo dentro il Pd. Cosa facciamo, anche Santagata è fuori dal Pd secondo lo schema bizzarro di qualcuno? Ma stiamo scherzando?». Non scherziamo affatto: Santagata è un prodiano doc. A dimostrazione che, se non il Professore, almeno il mondo che gira intorno a lui tiene molto d’occhio Renzi. Per dire: per giovedì sera era in programma una riunione dei parisiani per decidere chi, a partire da Arturo Parisi in persona, sarebbe andato da Renzi. Intanto però al Big bang ci sarà Santagata, e ci sarà anche Richetti, che lancerà una proposta sulle pensioni: «Il sistema contributivo per tutti da subito». Comunque Richetti avverte di non essersi iscritto a nessuna corrente, neanche a quella di Renzi, ammesso che esista. Per questo è venuto anche in piazza Maggiore «con la massima attenzione, perché da qui escono proposte utili e necessarie. Nessuno mi dica che le proposte del Pd ci sono già, perché sappiamo la fatica che stiamo facendo per arrivare a una sintesi politica nuova».

Ma in fondo, nota qualcuno, questa è Bologna, casa sua, come può non abbondare nei toni morbidi? In attesa, tuttavia, di vedere quali saranno le innovazioni renziane, ieri a Bologna è stato presentato un nuovo sistema di instant poll via cellulare, inventato dal fiorentino Samuele Mori. Durante la convention si poteva partecipare a un sondaggio componendo un numero di telefono che anziché far partire una telefonata lanciava un sondaggio con domande sul Pd, il rinnovamento della classe dirigente e della politica in generale. Alcuni dati, uno divertente l’altro più serio: secondo il sondaggio, il 75 per cento si sente un innovatore, solo il 5 per cento un rottamatore e il 20 nessuno dei due. Ma il dato politicamente più interessante è sul modello di alleanza: il 69 per cento dei votanti civatiani sceglie una coalizione con Pd, Sel e Idv. Il consigliere regionale lombardo legge i numeri e dalla platea partono gli applausi. Un pubblico «leftist» e molto presente nei sommovimenti della società civile, come testimonia anche l'attenzione di Civati & co. al referendum elettorale contro la legge elettorale Porcellum.

David Allegranti
24 ottobre 2011
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Da Bersani agli ex popolari del Pd ecco chi teme Renzi

Messaggioda franz il 29/10/2011, 9:57

Da Bersani agli ex popolari del Pd
ecco chi teme l'offensiva di Renzi

Il wiki-sindaco a molti non piace, dal segretario Pd alla Bindi e neanche a Civati e Serracchiani, che pure l'anno scorso erano alla Leopolda con lui. I prodiani lo sostengono, Berlusconi lo ha invitato e piace ai leghisti scontenti
di CONCITA DE GREGORIO

PUÒ piacere o non piacere, ma è bravo. È bravo a parlare, la cadenza toscana la battuta pronta lo aiutano, e dunque a stare in tv. È bravo a capire cosa serve e cosa no per arrivare dove vuole.

È bravo a intuire i tempi e i modi, i toni che sempre risultano eccessivi ma funzionano, alla fine, in tempi di eccesso al ribasso. Allo scherno è subentrata la paura, se e quando ci saranno le primarie del centrosinistra Renzi sarà l'avversario da battere: per il segretario, per Vendola e Di Pietro se le primarie saranno di coalizione, per tutti. Si è candidato con chiarezza e con anticipo, alla battaglia per la rottamazione generazionale ha poco a poco sostituito quella delle idee, ha mosso se stesso sulla scacchiera con un gioco che deve andare a dama, quella: provincia, comune, governo.

Può piacere o dispiacere, Matteo Renzi - superstar del weekend alla stazione Leopolda di Firenze, Big Bang non solo del Pd - e a moltissimi non piace. Non al segretario del Pd Bersani ("Bersani ha un'idea del partito antica, novecentesca") nè ai suoi giovani leoni, oggi in leggerissimo dissenso dalla linea del segretario ma pur sempre dentro quel recinto, il confine segnato dall'ortodossia ex Pci ex Ds, compagine ancora forte ma in evidente sofferenza dentro un'autentica trincea difensiva ossessionata dal nemico interno. Non piace perché viene dalla Dc, e dunque nell'amalgama mal riuscita del Pd rappresenta, per i Ds, "quegli altri". Non piace neppure a una parte consistente degli ex popolari, Rosy Bindi in testa, per motivi di stile, di programma e in fondo certo di rivalità.

Renzi va a messa la domenica e in ritiro spirituale l'estate. È favorevole al nucleare controllato, non ha votato sì a tutti e quattro i referendum sicuro che sull'acqua pubblica ci fosse qualcosa da discutere, non è un paladino dei matrimoni gay ma neppure omofobo, piace agli industriali e ai parroci. Per i cattolici del Pd della vecchia guardia è un rivale temibile, imbattibile sul fronte dei social network, della banda larga e di twitter, roba che Bersani dice di "farsi governare da altri" come se fossero maiali, che poi non si butta via niente ma intanto sporcano e fanno rumore.

Non piace più un granché neppure a Civati e Serracchiani, che alla Leopolda dell'anno scorso erano con lui, anche per via di quella sua così visibile ambizione personale: Renzi vuol fare le primarie e di seguito il presidente del consiglio, "è un furbo", dicono di lui, è uno addestrato alla competizione fin dall'asilo, uno che fa melina al capitale e alle massonerie, alle nobildonne fiorentine e ai Della Valle, "non è affidabile". "Divide e non unisce", dice Rosy Bindi, "al contrario di Prodi" il quale tuttavia seppur attraverso i suoi uomini lo sostiene: sarà pure che c'è in ballo la corsa al Quirinale, che l'alleanza eventuale del Pd con Casini porta in pegno il Colle per Pierferdy e che i prodiani hanno altre ambizioni, ma insomma lo sostiene. Parisi e i prodiani alla Leopolda ci sono. D'Alema lo detesta come chiunque non sia sé medesimo o altri da lui forgiati. Veltroni sta a guardare in crescente silenzio essendo stato Zingaretti, in principio, il suo quarantenne di riferimento.

A chi piace dunque quello che con tutta evidenza sarà il candidato per così dire nuovo alle eventuali primarie di centrosinistra? Il per così dire nuovo Renzi (in politica da quando aveva 17 anni, cioè ormai quasi da venti, già presidente della Provincia, oggi sindaco) piace al centro e a destra, fra i leghisti scontenti del Bossi servile, fra i delusi del berlusconismo imprenditoriale, le partite iva e i lavoratori autonomi, i piccoli imprenditori che sono tanti. Piace a Berlusconi stesso, che lo invita a casa (Renzi ci va, pazienza per le critiche) e ne elogia le virtù che mancano a se medesimo e ai suoi alleati: non usa il dito medio, non bestemmia, non racconta barzellette sui negri e sugli ebrei, non usa metafore falliche come intercalare, non dice culona alle signore.

La rivoluzione della buona educazione. Matteo Renzi è beneducato e svelto. Furbo, ambiziosissimo. Piace, a sinistra, agli scontenti del Pd e alla sinistra di nuova generazione, a un bel po' di grillini e dipietristi, a quelli che non se ne può più della casta che finora piuttosto silenti - ma in molti - serpeggiano anche nel partito di Bersani. Roberto Benigni gli ha dato di recente la sua benedizione. Santoro lo aveva ospite frequent flyer. A Ballarò e da Lilli Gruber è di casa, la Sette il suo salotto. Nel parterre della Leopolda, la cui sigla è mutuata da una serie americana tv di grande successo, ci sono il giuslavorista Pietro Ichino e Sergio Chiamparino, Alessandro Baricco e il presidente dell'Anci Graziano Del Rio, il vincitore dello Strega Edoardo Nesi, l'inventore dei Gormiti, il fratello di Peppino Impastato, il successore del sindaco assassinato a Pollica, il mago della tv Giorgio Gori, l'inventore della Tecnogym Neri Alessandri.

Sindaci trenta-quarantenni al governo delle città. Apre i lavori Davide Faraone, deputato regionale siciliano anti-Lombardo. Li chiude lui, domenica. Ha predisposto un servizio di baby sitting e di road sharing per arrivare in stazione (vuoi ridurre l'inquinamento? Sei un pendolare? Clicca qui e chiedi un passaggio alla Leopolda, venite insieme). Ha fatto in modo che con "un aggeggino" si possa partecipare alla discussione inviando messaggi in diretta dalla tv, dunque da casa. Troppo inglese, forse, ma chi deve capire capisce. Firma l'invito alla Leopolda con: "Un sorriso, Matteo". È amico personale di Pep Guardiola, l'allenatore del Barca, e chissà che non faccia una sorpresa. Non è abbastanza, certo, per fare un leader di centrosinistra né un presidente del consiglio. È quel che basta, tuttavia, per capire a chi faccia paura, Matteo Renzi, e perché.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 29/10/2011, 10:55

La mia antipatia per Renzi, nata da quando l'ho visto in azione in quel di Firenze come sindaco, è nota.
Mi sono sorbito per un po' pure le sue newsletter e forse tutto quel miele fasullo che grondavano mi ha fatto venire una sorta di rigetto. Oltre ad aver approfondito un po' di questioni sulle quali si è speso in prima persona.
Malgrado la poca autoironia sa usare il mezzo televisivo, non perchè si sappia muovere bene ma perchè tocca delle corde sensibili in chi non è estremista (e forse disinformato).
A parte i suoi bersagli polemici, spesso facili facili, molte delle sue proposte possono anche dirsi giuste. Salvo essere più credibili se fatte da persona realmente credibile.
Comunque sia un certo modo di fare politica, non proprio sobrio, basato molto su annunci, esteriorità, nasce 17 anni fa e vedo ha molto seguito, anche a sinistra.
Non c'è da prenderne atto, salvo rilevare lo sconforto di molti, compreso il mio, nel sentire spesso argomentazioni che, forse in forma leggermente diversa, sono state cavallo di battaglia della sinistra dalemiana e inciucista nel minimizzare gli effetti dell'era berlusconiana anche e soprattutto nel campo della legalità e trasparenza. Dalla quale dovremmo ripartire perchè altrimenti non ci saranno mai alchimie tali da uscire dal pantano.
Da quel lato, almeno ad analizzare i detti e i contraddetti di Renzi, non vedo alcuna novità.
Penso però che susciterà entusiasmi non tanto per la credibilità di quello che dice (pochi conoscono veramente cosa può aver fatto o non fatto, da chi si è circondato), ma perchè, visto che il Cs è tutto una guerra tra bande, il solo fatto di essere contrapposto a personaggi di sinistra più radicale (che nei fatti poi spesso sostengono le peggiori prese di posizione di Renzi) lo farà una sorta di mito.
Non per i contenuti o per chissà cosa, ma per pura e semplice contrapposizione.
Comunque sia voglio rilevare che in quel di Firenze c'è una minoranza di liberali, vuoi anche personaggi dell'estrema destra di area Pd (quell'area alla quale è stato associato Renzi) che proprio non è in sintonia con lui.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda ranvit il 29/10/2011, 12:06

Vai Renzi....vediamo che sai fare!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda ranvit il 29/10/2011, 12:44

http://firenze.repubblica.it/cronaca/20 ... -24074638/


CRONACA
Big Bang, proteste all'esterno e a sorpresa arriva Pippo Civati
L'anno scorso sedeva a fianco di Renzi, quest'anno non era stato neanche invitato. L'applauso più lungo per Sergio Chiamparino. Dal palco il sindaco ha risposto ai lavoratori Ataf che lo contestano all'esterno dell'ex stazione con i dipendenti comunali, del Maggio e associazioni dei disabili. All'interno la convention continua, con gli interventi di 5 minuti.
di MASSIMO VANNI e SIMONA POLI in redazione GERARDO ADINOLFI e GAIA RAU


L'anno scorso sedeva alla consolle accanto a Renzi e quest'anno non era neanche stato invitato alla manifestazione: "No Matteo non sapeva fossi qui, io ci tenevo ad ascoltare cosa sta succedendo a Firenze così come sono stato a L'Aquila e a Bologna dove ero io l'organizzatore". Se parlerà o no non è ancora deciso: "Non credo che salirò sul palco, sono qui per ascoltare. Ovviamente della Leopolda non rinnego nulla. Anche se Matteo ha creduto che il mio contributo per questa seconda edizione non fosse importante. Però voglio chiarire un piccolo equivoco, non è vero che nel video del Big Bang sono stato fatto fuori, mi si vede invece benissimo". E alla domanda: "Renzi si candida o no alle primarie? Civati risponde: "Secondo me farebbe bene a candidarsi a questo punto, così ci candidiamo tutti e facciamo una bella competizione alla francese".
Alle 12 Renzi lascia per la prima volta il palco, ed è subito assediato dalle telecamere. "Civati è sempre il benvenuto, come tutti. Qui abbiamo tutti il sorriso". Qualcuno gli fa notare che mancano le bandiere del Pd. "Le bandiere del Pd sono alle manifestazioni del Pd, dice Renzi, quando il partito avrà smesso di ragionare di alleanze e comincerà a parlare di cose concrete, forse avrà più consensi".
Tra gli ospiti eccellenti anche l'ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il sindaco di Siena Ceccuzzi, il parlamentare Arturo Parisi e l'ex calciatore Alessandro Costacurta.

Chiamparino. Se l'arrivo di Civati ha fatto correre un brivido dentro la platea è con Chiamparino che la Lopolda si scalda veramente. Il suo discorso è applauditissimo, al punto da far chiedere a qualcuno un bis perché cinque minuti non bastano: qui tutti vorrebbero ascoltare più a lungo quello che ha da dire l’ex sindaco di Torino. "Non si può andare a votare con questa legge elettorale - ha esordito - oltre che vincere bisogna porsi il problema di governare". "La lettera di Draghi e Trichet - continua Chiamparino - ci dice quello che dobbiamo fare e dimostrare: risanare il paese mettendo l'equità sociale al primo posto anche sulla questione dei licenziamenti. Mi domando se non è di sinistra portare sotto il 30% le partecipazioni dei Comuni nelle Spa e utilizzare il resto per realizzare asili nido." E poi: "Sono colpito dallo spirito della Leopolda ma c'è un problema, ha conclus può pesare nella vicenda politica e nel Pd".

Parisi. Molto atteso anche l'intervento del prodiano Arturo Parisi, parlamentare, sicuramente tra i più anziani in sala. "Era impossibile per me non venire a sentire e a vedere la vita che scorre qui dentro", dice prima di salire sul palco. "Renzi è una delle persone che sto seguendo perché bisogna ascoltare chi è in campo e non chi non c'è. Candidarsi al governo però è un obiettivo molto alto e bisogna unire alla forte personalità una coalizione e un programma di governo. Voglio capire quale sia la proposta di Renzi".

La protesta. Si è aperta tra le contestazioni dei lavoratori fiorentini la seconda giornata alla Leopolda del Big Bang, la convention dei rottamatori organizzata da Matteo Renzi. All'ingresso dell'ex stazione Leopolda si sono dati appuntamento questa mattina vari gruppi di lavoratori che protestano contro le misure adottate da Renzi in qualità di sindaco di Firenze. "Ho chiesto agli autisti Ataf solo 10 minuti in più al giorno di lavoro", ha risposto dal palco Renzi che ha promesso di ritornare sulla protesta per spiegare le misure adottate come sindaco di Firenze.

Circa 200 le persone che contestano il sindaco rottamatore. Ci sono i dipendenti Ataf, del trasporto pubblico locale, che contestano la privatizzazione dell'azienda: "L'Ataf non si vende", dicono mostrando un cartello con Renzi e Cetto La Qualunque. Le associazioni dei disabili che protestano in carrozzella contro le misure e i provvedimenti adottati per la pedonalizzazione di piazza Pitti e di via Tornabuoni, i dipendenti comunali che hanno cartelli e slogan e le educatrici precarie degli asili nido la cui gestione, affermano, "Renzi appalta a cooperative esterne". Slogan, cartelli, striscioni accompagnano la protesta: "Firenze è precaria", "No al Big Bluff" e la maglietta "Renzi il sindaco che la destra ci invidia". Protestano anche i lavoratori del Maggio con un enorme striscione con un grande autobus guidato da Berlusconi, e dietro, tra i passeggeri, la soprintendente Colombo con il suo cane e Renzi.


Gli interventi. Sala ancora non del tutto piena, ma Renzi annuncia: "Perché aspettare che si riempia se già ci sono centinaia di persone pronte a partecipare?" Ad aprire la convention è Matteo Richetti, presidente dell'assemblea regionale Emilia Romagna. Ha aperto la seduta parlando dei costi delle istituzioni, " Nella mia Regione i costi sono di oltre 5 milioni per 50 consiglieri regionali, 8 euro a cittadino. Se si applicasse a tutte le altre Regioni si scenderebbe da 1 miliardo e 200 milioni di costi a 480 milioni. Il primo intervento della seconda giornata è di Emanuela Guerra, studentessa di giurisprudenza di Genova che ha parlato di diritti di cittadinanza raccontando la storia di una bambina di 4 anni, che viene dal Togo, e che quando guarda la bandiera italiana dice "Quella è la mia bandiera". Ma non potrà essere italiana fino ai 18 anni. Poi è stato il turno di Irene Sorani, imprenditrice fiorentina. "In Italia per un lungo periodo non sono andate avanti le imprese migliori ma quelle che erano più in grado di creare relazioni, a volte trasparenti a volte meno rendendo fragile tutto il sistema".



Il bilancio. Nella prima giornata del Big Bang, che si è conclusa con l'invito di Alessandro Baricco a non "muoversi sempre per secondi" e a "non aver paura di perdere" hanno partecipato 2135 persone per un incasso di autofinanziamento di 8500 euro. Diecimila le segnalazioni e i commenti sul sito internet dell'evento. "La Leopolda è autofinanziata, non riceviamo una lira dai partiti", precisa Renzi, "e pubblicheremo tutti i costi e le entrate sul sito Internet".




(29 ottobre 2011)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda matthelm il 29/10/2011, 13:23

Bene Renzi una boccata di ossigeno. E ci voleva proprio.
Parla di politica e di fatti concreti non di solo antiberlusconismo mattina e sera, quello è già scontato e non si vive solo di quello come taluni stucchevoli nostri rappresentanti.
L'ho sentito dalla Gruber: ottima impressione. Piace ed assieme a Civati mi aspetto, finalmente, il NUOVO PD che finora è mancato.
Certo non piacerà alla sinistrasinistra, ai vecchi ds o popolari ma questo è un pregio e una garanzia.
Rappresenta il nuovo riformismo post ideologico e finalmente europeo.
Ci conto per continuare a sperare.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 29/10/2011, 13:30

Matthelm tra coloro che lo considerano un emerito bluff aggiungi pure qualcuno che vota a sinistra a malincuore malgrado non sia di sinistra.
Io che sono di Firenze e magari un pochino lo conosco.
Confermo: il berlusconismo, inteso come apparenza e menefreghismo della legalità, è proprio anche della sinistra.
Peraltro se questo è il "nuovo" son contentissimo di rappresentare il vecchio.
Possibilmente ante-1994.

Mi ri-cito (come era scontato): "Penso però che susciterà entusiasmi non tanto per la credibilità di quello che dice (pochi conoscono veramente cosa può aver fatto o non fatto, da chi si è circondato), ma perchè, visto che il Cs è tutto una guerra tra bande, il solo fatto di essere contrapposto a personaggi di sinistra più radicale (che nei fatti poi spesso sostengono le peggiori prese di posizione di Renzi) lo farà una sorta di mito."

Mi piacerebbe che il "nuovo" a sinistra, o fosse anche di una destra che non avrei problemi a votare, mostrasse almeno un po' di sobrietà ed evitasse di riproporre, magari con forme più accattivanti, affermazioni e politiche sullo stile D'Alema (che - ironia della sorte - lo contrasta) che hanno foraggiato la destra per anni rendendola complice della peggior sinistra.
L'inciucio, ad esempio, ovvero la spartizione del potere grazie a leggi ad hoc e non solo, giustificato come esercizio di riformismo che non tollera l'antiberlusconismo. Ovvero l'illegalità e la mancanza di trasparenza spacciata per garantismo e riformismo in opposizione al giustizialismo.
Insomma tutte cose così, senza logica e riscontro nella realtà ma che magari suonano bene a fronte di una sinistra più radicale indubbiamente ferma a generalizzare la propria diversità morale e a raccontarci a sua volta un mondo che non esiste.
Dialoghi e contrapposizioni tra mondi spesso immaginari.
Però - ripeto - ha dalla sua il fatto di andare (apparentemente) contro un apparato di dinosauri e quindi, anche se ripropone di fatto le loro peggiori politiche (si veda Firenze e la bufala deii 1000 punti), non può non acchiappare l'immaginario.
Ma giusto l'immaginario perchè la sostanza è a dir poco sconfortante.
Come ci hanno insegnato questi anni l'importante è sognare.
Temo per il risveglio.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda matthelm il 29/10/2011, 13:53

Lucameni come la pensi è chiaro e legittimo e un domani potrai dire l'avevo detto ma io penso che questa novità vada messa alla prova perché peggio di quello che abbiamo visto e vissuto non sarà mai.
Io, per indole, ricordo il "vecchio" perché l'ho provato e vissuto ma non posso pensare che il nuovo possa essere giudicato con quei criteri che difficilmente sono adattabili a persone e situazioni nuove che si incontreranno nel postberlusconismo.
Tu sai che io aborro la sinistra ideologica e parolaia e quindi se in un centrosinistra nasce qualcosa di diverso lo voglio provare e verificare anche se non sono di... Firenze (battutina).
Modestamente, molto, qualcosa di politica ne so e se posso... in Renzi vedo molto sano desiderio di fare qualcosa di positivo con idee nuove e una nuova spinta.
Io mi fido più di lui che di altri similgiovani.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 29/10/2011, 14:03

Lui ha avuto una gran fortuna: essere stato candidato dopo Domenici, che ha creato le basi per lo scempio della città.
E' stato visto, anche in virtù della sua età ed atteggiamento entusiasta, realmente come una discontinuità rispetto il passato; ed inizialmente qualcosa di buono ha fatto veramente.
Poi le cose cambiano e ci si conosce meglio, tanto più se la cosiddetta rottamazione è più mediatica che altro e non si tiene fermi questi propositi nei confronti di sistemi di potere locale (e non solo locale) ben noti. Tipo - piccolo esempio - cooperative amiche degli amici di partito.
Rottamare mediaticamente il dinosauro funziona. Meno facile rottamare comportamenti spesso trasversali; tanto più se si spaccia questa continuità come esercizio appunto di riformismo.

In sintesi: io che ho già visto (da vicino) i suoi detti e contraddetti, la sua smania di apparire e via e via, non mi fido per niente di lui; non fosse altro che nel merito di scelte già operate ne ho visto gli aspetti negativi.
Non sarà certo la diffidenza o la mia lontananza dalla sinistra più radicale, tanto evidente in chi mi conosce da essere spesso tacciato di essere un berlusconiano e fascistoide proprio per le mie polemiche con la sinistra, a farmelo piacere.
Il solo contrapporsi alla sinistra cosiddetta radicale, non può rendermelo accettabile o da considerare un vero riformista.
Oltre la polemica, anche doverosa e necessaria, verso la sinistra c'è altro da dimostrare.
Solo quello, se unito al resto di politiche e scelte già viste, seppur con questo travestimento di nuovo, non me lo rende accettabile.
17 anni di quel berlusconismo che pare non aver ancora convinto poi tanto a ritenere l'antiberlusconismo una condizione necessaria per uscire dal pantano, mi fanno diffidare di coloro che continuano ad usare certi metodi.
A volte lo stile dice molto. E se poi scaviamo dietro l'apparenza possiamo renderci conto che o c'è il nulla o c'è sempre tanta di quella roba che a chiacchiere si dice di non volere più.
Tant'è a me quel tipo ha a dir poco deluso e ad oggi lo considero un bluff.


(alla Leopolda è stato detto che c'erano 20000 persone. Probabilmente stavano tutte attaccate e nascoste non si sa dove. Ad occhio saranno stati un migliaio)
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Prossimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti