http://it.wikipedia.org/wiki/Estrema_destraCon
estrema destra (a volte destra radicale) si intende la posizione di un soggetto, gruppo, movimento o partito politico che si caratterizza per una interpretazione radicale e massimalista delle posizioni tipiche della destra, quali ad esempio conservatorismo e nazionalismo.
In Europa un movimento di estrema destra può appartenere allo spettro politico parlamentare oppure rimanerne al di fuori (destra extraparlamentare). I movimenti di estrema destra in alcune zone del continente europeo ed americano possono essere di ispirazione neofascista, o appoggiare il neonazismo.
Definizione
La definizione non rigorosa di estrema destra, marcatamente variabile anche a seconda dell'area geopolitica, rende oggetto di dibattito la dimensione ed il numero di movimenti e partiti classificabili in questo modo. Molti di questi inoltre rifiutano tale qualifica giudicandola pregiudizievole o denigratoria. L'aggettivo «estrema» sembra richiamare in effetti estremismo, mentre certi movimenti respingono questo appellativo considerandolo come un'etichetta arbitraria loro assegnata dagli avversari politici per oscurarne le concrete proposte politiche.[1]
La larga maggioranza di questi movimenti cavalca sentimenti di opposizione all'immigrazione, considerandola uno strumento delle classi liberiste per introdurre nuovo capitale umano sul territorio. Agli occhi dei seguaci di questi movimenti ciò non solo sottrarrebbe posti di lavoro, ma diminuirebbe a livello nazionale lo stipendio medio di tutta la popolazione; altro motivo di opposizione è il degrado sociale e la delinquenza generata dai migranti; la maggioranza dei movimenti di estrema destra esistenti non ha mai sostenuto posizioni razziste o le sostiene nei suoi programmi, ma in Germania sono ancora presenti alcune forme di neonazismo razzista.
Gli aspetti ideologici su cui si fondano portano a volte al rifiuto parziale dei valori democratici (come, per esempio, il parlamentarismo), considerati corrotti e inadeguati, spesso soggetti all'ingerenza di poteri extranazionali come l'UE, le Nazioni Unite e le lobby di potere presenti sul territorio nazionale. Essi infatti prediligono forme di partecipazione più dirette, come lo Stato organico[2][3], che sarebbero capaci di integrare il volere popolare ad un forte potere centrale. Tali movimenti, in nome del bene comune, si oppongono a qualsiasi forma di società segreta, da quelle Massoniche a quelle legate alla delinquenza organizzata, che in nome di interessi privati, derogasse da questo principio. Dichiaratamente antisionista, alcune frange minoritarie dell'estrema destra hanno riproposto, a più riprese, le teorie del complotto massone-giudaico pansionista che vede come protagonisti numerosi personaggi dell'alta finanza, stranamente tutti appartenenti al mondo ebraico.
Alcuni movimenti affermano che il termine «estrema destra» sia molto ambiguo ed è utilizzato dai commentatori politici e dai partiti maggioritari per classificare un gran numero di formazioni politiche che ben poco hanno in comune, si collocano in posizioni contrapposte rispetto a certi argomenti e provengono da storie politiche diverse od opposte (ad esempio, guardando all'estrema destra francese, si può notare come, a fronte di una maggioranza di partiti nati dal collaborazionismo con il Nazional Socialismo, esistano (rari) movimenti che hanno avuto origine all'interno della resistenza francese, come ad esempio i realisti della Confraternita di Notre Dame del Colonnello Rémy.
Viceversa alcuni movimenti, pur rifacentisi al fascismo, si collocano a sinistra, ad esempio la Sinistra nazionale, e Socialismo Nazionale. Quest'ultimo seppur non si dichiari esplicitamente di sinistra, respinge con sdegno anche l'ipotesi di classificarsi come movimento politico di destra.
Non esiste una definizione unanime, quindi si ritrovano sotto questo appellativo sia sostenitori di regimi totalitari che alcuni parlamentari, sia movimenti rivoluzionari che controrivoluzionari.
Alcuni movimenti di estrema destra, soprattutto tedeschi, rivelano comunque in modo chiaro il loro legame con il neonazismo attraverso un ricco apparato simbolico ed espliciti riferimenti al regime del Terzo Reich.
Estrema sinistra
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Con
estrema sinistra si intende la posizione di un soggetto, gruppo, movimento o partito politico che si caratterizza per una interpretazione radicale e massimalista delle posizioni tipiche della sinistra, come progressismo, socialismo e comunismo. Un movimento di estrema sinistra può appartenere allo spettro politico parlamentare oppure rimanerne al di fuori (Sinistra extraparlamentare). Movimenti di ispirazione marxista si identificano spesso con questa definizione.
Può assumere diverso significato a secondo del luogo in cui viene usato. In Italia l'uso riguarda l'identificazione di movimenti del recente passato che si trovavano a sinistra del Partito Comunista Italiano (come i gruppi della sinistra extraparlamentare). Nel gergo politico odierno con estrema sinistra viene talvolta identificata quell'area politica parlamentare composta dai partiti che si richiamano al marxismo, come il Partito della Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti Italiani (per questi due partiti la terminologia è stata oggetto di battaglia linguistica da parte dell'ex-segretario del PRC ed ex-presidente della Camera dei deputati Fausto Bertinotti che non ha mai nascosto di preferirle la definizione di Sinistra radicale)[senza fonte].
Oggi con estrema sinistra si indicano perlopiù le aree della sinistra antagonista, l'attivismo politico dei Centri sociali e le soggettività comuniste fuoriuscite dal PRC come Sinistra Critica, il Partito Comunista dei Lavoratori, Partito di Alternativa Comunista e il movimento Comunisti - Sinistra Popolare. In Francia vengono indicate con tale termine i partiti politici a sinistra del Partito Comunista Francese (PCF), fra cui i principali sono Lutte Ouvriere, (LO), e Ligue Communiste Révolutionnaire (LCR). La definizione di "estrema sinistra" è comunque generica e include tutte le posizioni più radicali.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.