La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Sono rientrati per rimandare

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 13/08/2011, 15:47

Non male le prime proposte del Pd (ma la cura dimagrante a Ministeri e Enti locali andrebbe mantenuta seppur mitigata) ...ma se fosse al governo le applicherebbe? ; La mia previsione è....NO



http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HRER1-1


CRISI
Una tantum sui capitali, evasione e crescita
Ecco le controproposte dei democratici
Da Bersani una serie di punti alternativi per affrontare l'emergenza. "Manovra Tremonti iniqua e non adatta alla ripresa del Pil". Tra le proposte dismissioni immobili pubblici, liberalizzazioni e meno oneri sociali e investimenti su tecnologia e ricerca.

Una tantum sui capitali, evasione e crescita Ecco le controproposte dei democratici



ROMA - Per il Pd le decisioni prese dal Consiglio dei ministri "sono inadeguate e poco credibili rispetto alla sfida che il paese ha di fronte". Non solo. Sono "fortemente inique sul piano sociale e fiscale". In sintesi, per i democratici, la manovra del governo scarica il costo del rientro dal deficit pubblico sui ceti popolari e sugli onesti che pagano le tasse. E' inoltre un intervento destinato a deprimere l'economia invece di rilanciarla e non prevede nulla di significativo per la crescita.

Dal partito di Bersani arriva dunque una "contromanovra" per affrontare l'emergenza, "con soluzioni più eque ed efficenti" e soprattutto "in grado di fornire un sostegno selettivo alla crescita". Ecco i punti:

Una tantum sui capitali esportati. Si prevede un prelievo straordinario una tantum sull'ammontare dei capitali esportati illegalmente e scudati, in modo da perequare il prelievo su questi cespiti alla armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie al 20 per cento e di adeguare l'intervento italiano alle medie delle analoghe misure prese nei principali paesi industrializzati. Gran parte di questi 15 miliardi dovrà essere utilizzata per i pagamenti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle piccole e medie imprese e per alleggerire il patto di stabilità interno così da consentire immediati investimenti da parte dei comuni.

Lotta all'evasione. Un pacchetto di misure efficaci e non solo di facciata contro l'evasione fiscale, tali da produrre effetti immediati, consistenti e concreti. Si propongono dunque alcuni interventi, tra i quali figurano le misure anti-evasione che in parte riprendono quelle dolosamente abolite dal governo Berlusconi: tracciabilità dei pagamenti superiori a 1.000; obbligo di tenere l'elenco clienti-fornitori, il vero strumento di trasparenza efficiente; descrizione del patrimonio nella dichiarazione del reddito annuo con previsione di severe sanzioni in caso di inadempimento.

Imposta progressiva sui valori immobiliari. Il Pd vuole l'introduzione di una imposta ordinaria sui valori immobiliari di mercato, fortemente progressiva, con larghe esenzioni e che inglobi l'attuale imposta comunale unica sugli immobili, in modo di ricollocare l'Italia nella media e nella tradizione di tutti i maggiori paesi avanzati del mondo.

Dismissioni immobili pubblici. Nella proposta democratica un piano quinquennale di dismissioni di immobili pubblici in partenariato con gli enti locali (obiettivo minimo 25 miliardi di euro).

Liberalizzazioni. Il Pd propone di realizzare immediatamente almeno una parte delle proposte di liberalizzazione che il partito ha già preparato e presentato: ordini professionali, farmaci, filiera petrolifera, RC auto, portabilità dei conti correnti, dei mutui e dei servizi bancari, separazione Snam rete gas, servizi pubblici locali. Il Pd è contro la privatizzazione forzata, ma non contro le gare e la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Tutto questo si può fare immediatamente senza bisogno di riforme costituzionali.

Politiche industriali per la crescita. Bersani propone subito misure concrete per alleggerire gli oneri sociali e un pacchetto di progetti per l'efficienza energetica, la tecnologia italiana e la ricerca, con particolare riferimento alle risorse potenziali e sollecitabili del Mezzogiorno.

Pubblica amministrazione, istituzioni e costi della politica. Nella proposta democratica si legge che in Italia la riduzione della spesa deve riguardare non tanto sulla spesa sociale, ma l'area della Pubblica Amministrazione, le istituzioni politiche e i settori collegati. A Cominciare dal Parlamento: il primo passo è il dimezzamento del numero dei parlamentari. Il Pd ha presentato da tre anni proposte specifiche su questo punto. Su sollecitazione dei gruppi parlamentari del Pd la discussione su questi progetti è stata calendarizzata in Parlamento per settembre. Si agisca immediatamente. Da lì in giù, bisogna intervenire su Regioni, Province, Comuni con lo snellimento degli organi, l'accorpamento dei piccoli comuni, il dimezzamento o più delle province secondo l'emendamento presentato dal Pd e dall'Udc alla manovra di luglio o, in alternativa, riconducendole ad organi di secondo livello, accorpamento degli uffici periferici dello Stato, dimezzamento delle società pubbliche, centralizzazione e controllo stretto per l'acquisto di beni e servizi nella pubblica amministrazione. In più: la ripresa di un vero lavoro di spending review, interrotto dal governo Berlusconi, dal punto di vista di una politica industriale per la pubblica amministrazione. Il Pd ha proposte specifiche su ciascuno di questi punti. In particolare sui costi della politica il riferimento è il programma contenuto nell'ordine del giorno presentato due settimane or sono in Parlamento.

"Sulla base di questi punti", dice Bersani "dal 20 agosto in poi, una volta esaminato il testo presentato dal Consiglio dei ministri, ci rivolgeremo alle forze sociali e alle opposizioni per aprire un confronto volto a perfezionare la proposta alternativa agli interventi del governo, a presentare gli emendamenti in Parlamento ed a sollecitare il sostegno dell'opinione pubblica per il cambiamento di una manovra depressiva, poco credibile e ingiusta".

(13 agosto 2011)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda franz il 13/08/2011, 16:02

flaviomob ha scritto: Il governo della Libertà mi impone tasse svedesi per continuare a fornirmi servizi centrafricani.

Concordo anche io con Gramellini ma diciamoci la verità: questo comportamento è comune a tutti i governi da 30 anni a questa parte, non solo l'attuale.
Il punto di equilibrio va trovato con tasse anche meno delle svedesi ma servizi che siano almeno all'altezza della germania.
E quando sono state fatte proposte per avvicinarci a quell'obbiettivo, ecco che sono sorte complicazioni, ostacoli, si ma, no, niet e quant'altro.
Se siamo ridotti cosi' è perché la politica, con sindacati ed industrie, non ha mai saputo trovare un punto di equlibrio europeo.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda pianogrande il 13/08/2011, 22:17

Insomma.
I veri ricchi e potenti non piangono neanche stavolta.
Loro se la ridono (magari anche al telefono).
Non c'è bisogno del terremoto dell'Aquila per farli sghignazzare.
Basta e avanza il cuore grondante sangue del loro degno rappresentante al governo.

Se la ridono della protezione dei loro malaffari fatta con i voti dei poveracci (il vero capolavoro del berlusca).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda franz il 14/08/2011, 18:28

ranvit ha scritto:E' tutta la classe politica italiana che fa schifo!
E' necessario rottamarla!

Sono sempre di piu' ad essere d'accordo!


Il vero deficit è di classe dirigente
Tutte le Borse del mondo stanno soffrendo perdite gravi. I rendimenti sul debito pubblico di svariati Paesi europei sono ai massimi storici dell’era euro, mentre i loro bilanci continuano a essere in rosso. In almeno altrettanti Paesi avanzati, Stati Uniti inclusi, il debito pubblico in percentuale del Pil si avvia a superare o ha già superato quota 100 per cento. Conclusione: siamo tutti nei guai, la crisi è mondiale, i fattori che la determinano sono tutti o quasi esterni all’Italia.

Mal comune mezzo gaudio, insomma: quindi buone vacanze a tutti e arrivederci a metà settembre. Questo il succo del discorso pronunciato mercoledì scorso da Berlusconi alla Camera, ma anche dell’atteggiamento complessivo del Parlamento e delle élite politiche italiane, le quali sono tutte in allegra partenza per le vacanze dopo la chiacchierata con le parti sociali. Viene da chiedersi se non abbiano ragione a comportarsi in questa maniera e se, di fronte alla generalizzazione dei fenomeni di crisi finanziaria, non sia il caso di smetterla con le continue accuse d’incompetenza e truffaldinità che da varie parti (la mia inclusa) continuiamo a tirare loro addosso. La risposta è no: non solo le accuse sono meritate, ma son troppo leggere.

Sia chiaro: da almeno tre anni a questa parte né i vertici della Commissione europea, né il governo spagnolo (per non parlare di quelli portoghese e greco), né il Parlamento e i due governi statunitensi che si sono succeduti, hanno dato prova di essere all’altezza del drammatico compito storico che si trovavano e ancora si trovano (grazie anche alla loro insipienza) di fronte. Questo fatto va riconosciuto e andrà ricordato alle anime belle che, di fronte ad ogni fallimento dei meccanismi di mercato, sentenziano che solo lo Stato e la politica possono salvarci. Se è vero che i mercati a volte falliscono e lo fanno gravemente, i governi e la politica falliscono molto più spesso e in modo molto più dannoso.

Anche in un quadro generale tanto desolante, le élite socio-politiche italiane rappresentano un caso a parte. Visto dall’esterno questo fatto è così ovvio che cominciano a circolare anche per iscritto previsioni di un default italiano. Previsioni che si reggono sul seguente e purtroppo realistico argomento: l’Italia, di per sé, potrebbe farcela, ma con la classe dirigente che si ritrova non ha scampo. Per capire in che senso le élite politico-sociali italiane siano un caso particolare basterà confrontare quanto è successo da noi durante gli ultimi due mesi con quanto invece è accaduto negli Stati Uniti. I problemi, apparentemente, sono simili: deficit e debito pubblico alti e tendenzialmente fuori controllo in congiunzione a una crescita economica debole.

La similarità è apparente perché l’entità dei problemi italiani non è nemmeno comparabile a quella degli americani: un tasso di crescita del 2 per cento, considerato basso negli Stati Uniti, sarebbe un miracolo in Italia, la loro spesa pubblica è circa 10 punti di Pil minore della nostra e lo stesso vale per il carico fiscale. Guardando al futuro, se loro non stanno bene noi, rebus sic stantibus, siamo morti e sepolti. Negli Stati Uniti abbiamo assistito per mesi e mesi a un dibattito pubblico feroce, ma esplicito sulle misure da prendere, con proposte e controproposte provenienti da tutte le parti politiche: dal governo, dai gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione e financo da gruppi “misti” che cercavano soluzioni condivise.

In Italia, nella più totale segretezza, il ministro dell’Economia ha disegnato in poche settimane una manovra “straordinaria” che ha presentato al Parlamento il quale l’ha praticamente approvata a scatola chiusa senza nemmeno sapere cosa contenesse. Tralasciamo il fatto che, nelle sue palesi insufficienze, la manovra Usa è sia tecnicamente che in termini di coraggio politico migliore della italiana, la quale non ammonta a nient’altro che a un massacro fiscale di chi lavora e risparmia. Soffermiamoci anche solo sull’enorme differenza nelle procedure, nella trasparenza e nello sforzo bipartisan di trovare una soluzione. In Italia ho visto solo l’Italia dei Valori presentare una proposta alternativa la quale, al di là delle sue debolezze, è stata così uniformemente ignorata dagli organi di informazione che io, vivendo all’estero, ne sono venuto a conoscenza solo perché Antonio Borghesi me lo ha evidenziato personalmente.

Non basta: il presidente Obama ha prima cercato una mediazione con la controparte – accettandone non solo singole proposte, ma persino l’impianto generale del provvedimento – e poi ha articolato che c’è ancora moltissimo da fare, che lui è in disaccordo con questo e quest’altro aspetto della legislazione testè approvata e che intende agire perché si faccia di più in futuro migliorando, dal suo punto di vista, il provvedimento. L’opposto, insomma, del comportamento del nostro ministro dell’Economia (troppo occupato, forse, a dimettersi da inquilino) e del nostro presidente del Consiglio. I quali non ci hanno ancora detto cosa essi ritengano si debba fare in concreto (riforme costituzional-pubblicitarie e anticipo del pareggio di bilancio a parte) per affrontare i problemi italiani.

Il governo del fare preferisce i fatti alle vuote parole: nel bel mezzo della tempesta finanziaria, è riuscito ad approvare l’ennesimo vilipendio al codice di procedura penale. Sull’onda di tale successo, e con il supporto dell’opposizione, ha anche vietato la concorrenza economica nel settore delle librerie, impedito l’abolizione degli ordini professionali creandone una ventina di nuovi circa, oltre a rafforzare quello dei giornalai, una professione in via di estinzione e, di fatto, resa inutile dal progresso tecnologico. Come le nostre élite politiche, appunto. A chi dobbiamo sottoporre l’istanza di scioglimento di questo Parlamento d’inutili irresponsabili?

Il Fatto Quotidiano, 10 agosto 2011
Michele Bolrdin (quello di NfA, tanto "amato" da certi sinistri di perlulivo!)
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda lodes il 14/08/2011, 18:53

L'articolo di Boldrin lo trovo condivisibile e mi piacerebbe conoscere le argomentazioni di chi non è d'accordo. Che ci sia un deficit di classe dirigente è evidente. Quello che sconcerta è che nell'opposizione (politica e sociale) non si vede all'orizzonte nuovi soggetti, nuove figure.
lodes
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 208
Iscritto il: 18/01/2011, 18:26

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda franz il 15/08/2011, 9:47

lodes ha scritto:L'articolo di Boldrin lo trovo condivisibile e mi piacerebbe conoscere le argomentazioni di chi non è d'accordo. Che ci sia un deficit di classe dirigente è evidente. Quello che sconcerta è che nell'opposizione (politica e sociale) non si vede all'orizzonte nuovi soggetti, nuove figure.

Ed è probabile che per questo i mercati penalizzino l'Italia: non vedono grandi alternative nel breve periodo.
Anche l'attuale opposizione, che vede il PD come maggior forza politica, è frastagliata e divisa. Unico fatto rilevante è che tutto sommato malgrado qualche episodio la levatura etico morale dell'opposizione è di gran lunga superiore a quella del centro destra (ma essendo questa a zero, ci vuole poco ad elevarsi). Quelle che mancano sono invece le competenze della classe dirigente. Vediamo cosa avanza di nuovo (Orfini?) nel PD : http://rassegna.camera.it/chiosco_new/p ... cle=12VUE8 e cosa ne pensa Adinolfi: http://www.ilpolitico.it/2009/11/25/21255/#more-21255 e c'è da mettersi le mani nei capelli.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 15/08/2011, 11:20

Il solo fatto che Orfini ha appoggiato la Fiom me lo rende...antipatico :D
La crociata poi contro il "liberismo" (che non sta bene neanche a me...basterebbe "buonsensismo") è solo uno spot elettorale: per quanto mi riguarda in Italia di liberismo non c'è proprio niente. Piuttosto c'è mediocrità e delinquenzialità assolute, a destra ma anche a sinistra.

Di Adinolfi meglio non parlarne: non dice niente!


Non so come andrà a finire, ma certo non si intravvedono soluzioni... :(


Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda pianogrande il 16/08/2011, 11:17

Solo un pensierino.
L'eliminazione dei piccoli comuni.
Ci sono comuni di montagna dove gente affezionata al posto e piena di buona volontà si dà da fare, normalmente, gratis e verrà mandata a scopare il mare.
Questi comuni verranno amministrati da chilometri di distanza e, non di rado, da gente che li vedrà con gli occhi delle antiche ma mai sopite rivalità.
Mi piacerebbe calcolare quante di queste amministrazioni low cost si potrebbero salvare rinunciando non dico ad un aereo adibito a trasporto mignotte con relativa scorta ma solamente ad una auto blu con autista.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda ranvit il 16/08/2011, 11:27

Quello che dice pianogrande puo' anche accadere da qualche parte, ma la necessità di essere eletti e prendere voti negli ex comuni ritengo che in gran parte lo eviterà.

Il problema è che in Italia c'è tanta, troppa gente che vive, e molto bene, solo di politica. E il punto è che non solo costano loro ma soprattutto "fanno affari"....

Io sarei per accorpare i Comuni al di sotto dei 10.000 abitanti non mille!!!

Le Province? Tutte!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Sono rientrati per rimandare

Messaggioda franz il 16/08/2011, 21:28

pianogrande ha scritto:Solo un pensierino.
L'eliminazione dei piccoli comuni.
Ci sono comuni di montagna dove gente affezionata al posto e piena di buona volontà si dà da fare, normalmente, gratis e verrà mandata a scopare il mare.
Questi comuni verranno amministrati da chilometri di distanza e, non di rado, da gente che li vedrà con gli occhi delle antiche ma mai sopite rivalità.
Mi piacerebbe calcolare quante di queste amministrazioni low cost si potrebbero salvare rinunciando non dico ad un aereo adibito a trasporto mignotte con relativa scorta ma solamente ad una auto blu con autista.

Concordo in pieno con piano (opps scusate l'allitterazione) e vivendo in montagna, sulla alpi, concordo al centomilapercento.
Non credo nelle fusioni coatte e negli accorpamenti forzati.
Che ogni comune viva del suo, senza fare debiti, e poi se vogliono mettersi insieme, per volontà o necesstà, lo facciano.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 15 ospiti

cron