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Gli immigrati non fanno concorrenza

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Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda Robyn il 19/04/2011, 20:32

Gli immigrati non fanno concorrenza agli italiani.Infatti più persone lavorano e più lavoro si crea.Ma anche per gli immigrati al pari dei cittadini comunitari vale il merito ciao robyn
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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda pianogrande il 19/04/2011, 23:23

Non sono d'accordo e vedo la cosa in senso positivo.
Posso anche condividere il fatto che, gli immigrati, come biglietto di ingresso, fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare (e con retribuzioni e diritti per i quali gli italiani non si scomoderebbero di certo).
In secondo ordine, però, vengono le cose che gli italiani non sanno più fare.
Tra queste, e da tempo, io metto il sindacato e la politica.
La seconda generazione sta crescendo.
Gente con titolo di studio ma, ancora, (in un certo senso, fortunatamente) non pienamente integrata.
In questo caso, per integrato, intendo non omologato e rimbambito dalla nostra bassissima cultura di massa.
Questa gente ci darà la nuova politica ed il nuovo sindacato.
Sarà il rovescio della medaglia (il lato positivo) del fatto di esser stati tenuti ai margini.

Non manca molto tempo per questa nuova politica e per questo nuovo sindacato.
Ecco una risposta che mi sento di dare a chi continua a chiedere (quasi legandolo al diritto di parola) di fare proposte per uscire dalla cacca in cui ci troviamo: fare largo alle forze fresche ed innovatrici che hanno "invaso" il nostro paese.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda Robyn il 20/04/2011, 21:02

Non fanno concorrenza nel senso che più persone lavorano e più è ampia la domanda che fà crescere il lavoro.Fanno concorrenza sul lato del reddito e dei diritti.Infatti reddito e diritti devono essere pari ai lavoratori italiani.Sul fatto che fanno lavori che gli italiani non vogliono più fare sono solo parzialmente d'accordo.Infatti per esempio si dice che gli italiani non vogliono più fare gli elettricisti.Questo non è affatto vero,forse al nord è così.In realtà ripeto,che all'età di 20 anni il lavoro di eletttricista,che mi piace,perche molto interessante e variegato,non me lo dava nessuno nonostante avessi fatto l'Itis.Diciamo che l'idea che è rimasta dell'elettricista è quello che mette la lampadina.Ma non è così.Si passa dagli impianti civili a quelli industriali,dalle insegne ai pannelli votovoltaici,dagli uffici alle attività commerciali,dall'impianto d'antenna all'impianto antifurto etc etc etc .Diciamo che non bisogna raccontare stupitaggini perche il lavoro dell'elettricista è come si sarebbe detto un tempo un mestiere ed è per questo che bisogna darle a chi cerca di non dartelo proprio perche richiede studio e formazione ciao robyn
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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda flaviomob il 20/04/2011, 21:45

Per questo è necessario che gli immigrati, che in termini di pil pro capite sono più produttivi degli italiani, ottengano un pieno godimento dei diritti elettorali.


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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda franz il 21/04/2011, 8:23

Ma anche se facessero concorrenza, che problema c'è?
Sia che facciano meglio il lavoro, sia che lo facciano ad un prezzo inferiore, abbiamo molto da guadagnarci.
Nel primo caso abbiamo lavori fatti meglio, nel secondo beni e servizi che possono costare meno.
In entrambi i casi è uno stimolo per noi a fare meglio e a buon mercato.
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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda flaviomob il 21/04/2011, 14:41

In un paese che evolve, fa ricerca, avanza sul piano della qualità di servizi e prodotti, non c'è nulla da temere.
Nel paese delle tangenti, del lavoro nero, dei ricercatori precari a vita e della fuga dei cervelli si arriva alla guerra tra poveri. La contrazione dei servizi sociali e dell'edilizia popolare inasprirà ancora il clima: già oggi chi non può permettersi di pagare un affitto ma ha comunque un reddito sopra una soglia minima non accede all'edilizia popolare.


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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda franz il 21/04/2011, 15:53

flaviomob ha scritto:già oggi chi non può permettersi di pagare un affitto ma ha comunque un reddito sopra una soglia minima non accede all'edilizia popolare.

Alllora è sbagliata la soglia di accesso all'edilizia popolare, non il concetto di concorrenza.
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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda cardif il 21/04/2011, 20:05

Fermo restando che una società civilmente organizzata e la Costituzione dovrebbero garantire pari dignità alle persone (equi compensi, pari sicurezza sul lavoro, ...) indipendentemente da razza, religione, sesso ..., il fabbisogno è legato alla composizione futura della società, per l'età.
qua c'è un artivolo al riguardo:
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/0 ... -13454868/

"Il governo ora chiede più immigrati "Ne servono due milioni in dieci anni"
Il documento del Welfare: l'Italia si reggerà sui lavoratori stranieri. Il fabbisogno: 100mila persone in più all'anno nel 2011-2015 e 260mila fino al 2020.
"
Segue commento.

Qua c'è l'intero documento del Ministero del Lavoro sulle previsioni:
http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/0 ... e_2011.pdf

che si conclude così:
"Le previsioni del fabbisogno di manodopera
Il fabbisogno di manodopera è legato contemporaneamente alla domanda e all’offerta
di lavoro.
Sono molte le variabili che possono influire sia sul lato della domanda di lavoro, che da
quello dell’offerta. Sul primo versante per esempio: il ciclo economico, la produttività, il
rapporto di convenienza tra fattori produttivi e i costi indiretti legati alla tutela dei
lavoratori (costi di assunzione, di previdenza, ecc.). L’offerta invece viene condizionata
da variabili di tipo economico, demografico, sociale, logistico e normativo.
Il modello proposto perciò prevede la stima indipendente di domanda e offerta di
lavoro e il loro incrocio determinerà l’eventuale fabbisogno di manodopera. Dal lato
dell’offerta si prevede tra il 2010 e il 2020 una diminuzione della popolazione in età
attiva (occupati più disoccupati) tra il 5,5% e il 7,9%: dai 24 milioni e 970 mila del 2010
si scenderebbe a una valore compreso tra i 23 milioni e 593 mila e i 23 milioni circa nel
2020. Dal lato della domanda gli occupati crescerebbero in 10 anni ad un tasso
compreso tra lo 0,2%e lo 0,9%, arrivando nel 2020 a quota 23 milioni e 257 mila nel
primo caso e a 24 milioni e 902 mila nel secondo.
Sono state fatte tre ipotesi di fabbisogno: un’ipotesi minima, un’ipotesi di massima e
l’ipotesi più probabile.
Nello scenario di minimo fabbisogno si stima che non ci sarà praticamente necessità di
ulteriore manodopera almeno per i prossimi dieci anni. Tuttavia è un mercato ben
distante dalla realtà attuale, verso il quale si può al massimo “tendere”, peraltro non
senza rischi, come ad esempio quello di acuire ulteriormente il divario territoriale Nord-
Sud. L’ultimo scenario risulta il più probabile perché si pone in mezzo tra quello di
minimo e quello di massimo: nel periodo 2011-2015 il fabbisogno medio annuo
dovrebbe essere pari a circa 100 mila, mentre nel periodo 2016-2020 dovrebbe
portarsi a circa 260 mila.
"

Se è attendibile questa analisi si deve prenderne atto ed attrezzarsi.
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda Robyn il 21/04/2011, 21:08

Ci risiamo.Ci sono tanti modi per rendere meno costosi beni e sevizi primo fra tutti l'innovazione ridurre la filiera etc.Credo che il reddito sia sempre insufficente ed un reddito insufficente non solo non permette di condurre un'esistenza libera serena e dignitosa ma ha riflessi negativi per tutti.Mi accorgo sempre di più che mettendo le cose da un punto di vista razionale non c'è che da perderci.Allora bisogna parlare in modo cattolico"Gli immigrati devono condurre un'esistenza dignitosa al pari dei lavoratori italiani,quindi tutti i lavoratori immigrati e non devono condurre un'esistenza libera e dignitosa per se e la propria famiglia" ciao robyn
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Re: Gli immigrati non fanno concorrenza

Messaggioda franz il 22/04/2011, 7:52

cardif ha scritto: ....L’offerta invece viene condizionata
da variabili di tipo economico, demografico, sociale, logistico e normativo

Direi anche "formativo". Se abbiamo bisogno di tecnici e ingegneri ma sforniamo
laureati in lettere, filosofia, giurisprudenza .....
Se non possiamo "importare" validi tecnici da fuori europa perché i criteri
restrittivi dei nostri albi professionali, da abolire, impongono una antistorica
italianità, .... se invece i nostri tecnici migliori emigrano e vanno in paesi in
cui quelle restrizioni nazionalistiche e illiberali non esistono, il nostro fabbisogno
aumenta. Inoltre sorge spontanea un'altra domanda: se continua la fuga dei cervelli
e blocchiamo l'immigrazione qualificata, chi mai verrà da noi a lavorare?
Solo masse di disperate e poveri cristi, solo lavoratori dequalificati, a basso
reddito.

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