http://affaritaliani.libero.it/cronache ... 80211.html
Unità d'Italia/ E' deciso: il 17 marzo sarà festa Nazionale. La Lega: follia
Venerdí 18.02.2011 17:02
LO SCONTRO- E al termine della riunione Roberto Calderoli è stato molto netto: "Fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo, un decreto legge privo di copertura … in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed è anche incostituzionale".
LA LEGA: "IN PADANIA NON SI FESTEGGIA"- "Dalle nostre parti, al nord, in Padania, in pochi hanno voglia di festeggiare. La gente ci chiede invece il massimo impegno e la massima determinazione per realizzare il federalismo, per superare la crisi economica che stiamo vivendo e per garantire i posti di lavoro nelle fabbriche. Chi ha voglia di festeggiare lo faccia senza attaccare chi non ha intenzione di farlo". Lo dichiarano in una nota congiunta i capogruppo leghisti di Camera e Senato, Marco Reguzzoni e Federico Bricolo. "Fra pochi giorni passera' anche questa polemica ma, se non realizzeremo le riforme - proseguono - rimarranno i problemi dei cittadini che, ricordiamo a tutti, sono tanti e meritano risposte adeguate. A chi critica la Lega per la sua posizione di contrarieta' riguardo al decreto che istituisce il 17 marzo come festa nazionale, ricordiamo che in piu' occasioni le associazioni di categoria e degli imprenditori hanno dichiarato che in quel giorno era meglio lavorare per sostenere l'economia del Paese e anche il ministro dell'Istruzione si era detta contraria alla chiusura delle scuole". "Il fatto - concludono Reguzzoni e Bricolo - che i nostri ministri abbiano espresso parere contrario sul decreto, conferma la nostra posizione storica, senza pero' incrinare il cammino riformatore del governo".
. . .
Una bella immagine di Nazione operosa, operaia, da operetta nonché da teatrino da trasmettere al Mondo intero.
I leghisti e i masnadieri al Governo dell'Italia: un branco di lupi in una stalla di pecore.
La ministro dell'Istruzione, poi, che si preoccupa di educare solo alla devozione verso il suo "capo" e non al rispetto della storia patria! (Poteva riuscire anche come ministra dell'Agricoltura, per come coltiva il suo "orto").