La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Diritti umani, informazione e comunicazione

Informazioni aggiornate periodicamente da redattori e forumisti

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 18/01/2011, 18:04

Contenuto della pagina
Prigioni segrete Cia in Lituania: occorre riaprire le indagini
(18 gennaio 2011)

Il 14 gennaio 2011, con una decisione giudicata prematura da Amnesty International, il procuratore generale della Lituania ha chiuso le indagini sulla presunta collaborazione dei servizi di sicurezza (Ssd) del paese baltico coi colleghi statunitensi della Cia nell'allestimento e nella gestione di centri segreti di detenzione.

Nel dicembre 2009, una commissione parlamentare d'inchiesta aveva concluso che tali centri di detenzione erano effettivamente esistiti e che funzionari dell'Ssd dovevano essere posti incriminati per "abuso di potere".

Il procuratore generale, motivando la sua decisione, ha affermato che i funzionari dell'Ssd in questione si erano resi responsabili di reati amministrativi non informando le autorità di governo su quanto era a loro conoscenza ma che, nel frattempo, era intervenuta la prescrizione.

Nel novembre 2010, una delegazione di Amnesty International aveva incontrato i magistrati che stavano conducendo l'inchiesta sulle prigioni segrete, consegnando loro un nuovo rapporto sulle crescenti prove della complicità dell'Europa nel sistema di rendition e detenzioni segrete. I delegati di Amnesty International avevano ottenuto assicurazioni che le indagini sarebbero andate avanti e non era stato loro fatto cenno ad alcun termine di prescrizione.

Secondo Amnesty International, vi sono ancora numerose prove da esaminare. La Lituania ha il dovere di indagare su queste prove in modo approfondito e imparziale. Chiudere le indagini significa impedire l'accertamento delle responsabilità su gravi violazioni dei diritti umani.

Altre news su
http://www.amnesty.it/archivio-tutte-ne ... /2011/MM/1

Appelli
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/Ser ... Pagina/904

http://www.amnesty.it/elenco-appelli-firma-online.html


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 21/01/2011, 22:26

http://www.amnesty.it/iran_12_giugno_pr ... azar_Ahari

Iran: attivista per i diritti umani condannata a 4 anni di carcere
Data di pubblicazione dell'appello: 21.01.2011
7° Aggiornamento - Status dell'appello: aperto

Shiva Nazar Ahari, giornalista del Comitato reporter per i diritti umani, messo al bando dal governo iraniano, si è vista confermare in appello la condanna a quattro anni di carcere per "atti contro la sicurezza nazionale" e ulteriori capi d'accusa. Rischia anche di subire decine di frustate, poiché non è chiaro se questa parte della sentenza di primo grado, poi commutata in una multa, sia stata ripristinata in appello. La condanna a ulteriori due anni di carcere per "essersi riuniti e aver colluso contro la sicurezza di stato" è stata annullata.


Attualmente è in libertà, ma dovrebbe essere convocata al più presto per iniziare a scontare la pena.


La donna è stata arrestata il 14 giugno 2009, e poi rilasciata su cauzione il 23 settembre 2010. Nel 2002 e 2004 era stata arrestata a causa del suo lavoro in favore dei diritti umani; nel 2005 è stata condannata a un anno di detenzione, ma la sentenza è stata sospesa per cinque anni.
Saeed Ha'eri è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione e 74 frustate per "disturbo dell'ordine pubblico" e per "associazione e collusione con l'intento di danneggiare la sicurezza dello stato".

Un terzo membro del Chrr, Kouhyar Goudarzi, rimane in carcere, dove sta scontando una condanna a un anno di detenzione.

[firma l'appello]

Capo della magistratura
Ayatollah Sadegh Larijani
Office of the Head of the Judiciary
Pasteur Street, Vali Asr Avenue, south of
Serah-e Jomhouri
Tehran, 1316814737
Islamic Republic of Iran
Email: info@dadiran.ir, bia.judi@yahoo.com
(in the subject line: FAO Ayatollah Larijani)

Eccellenza,

Sono un simpatizzante di Amnesty International, l'Organizzazione internazionale che dal 1961 lavora per difendere i diritti umani in ogni parte del mondo dove vengono violati.

Le chiedo di non arrestare Shiva Nazar Ahari perché, in tal caso, sarebbe prigioniera di coscienza, detenuta solo per il pacifico esercizio del suo diritto alla libertà di espressione, associazione e assemblea.

Le chiedo di rivedere le accuse contro Shiva Nazar Ahari e Saeed Ha'eri e gli altri membri del Chrr, formulate solo a causa delle loro pacifiche attività in favore dei diritti umani.

La sollecito ad assicurare che durante il periodo di detenzione Saeed Ha'eri non sia soggetto a punizioni crudeli o a fustigazioni.

Le chiedo di rispettare la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani, che richiede la loro protezione da ogni forma di violenza o minaccia a causa del loro lavoro, e garantire che nessun membro della Chrr sia esposto a intimidazioni, molestie o qualsiasi forma di ritorsione per le sue pacifiche attività. Le ricordo che il Chrr ha ricevuto il riconoscimento giuridico di Organizzazione non governativa.

Le ricordo che raccogliere e pubblicare informazioni sulle violazioni dei diritti umani è un diritto garantito dall'articolo 19(2) del Patto internazionale sui diritti civili e politici, del quale l'Iran è stato parte, che include "libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, oralmente, per iscritto o a mezzo stampa o in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta".

Grazie per la sua attenzione.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 21/01/2011, 22:46

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/Ser ... DPagina/74

Appelli on line
1.

21/01/11 - Iran: attivista per i diritti umani condannata a quattro anni di carcere
Shiva Nazar Ahari © Archivio privato

Shiva Nazar Ahari, giornalista del Comitato reporter per i diritti umani, è stata condannata a quattro anni di carcere per "atti contro la sicurezza nazionale". Chiedi di rivedere le accuse contro Shiva e gli altri attivisti per i diritti umani!

2.

20/01/11 - Azione urgente Usa: l'Illinois a un passo dalla fine delle esecuzioni!
Il governatore Pat Quinn © AP GraphicsBank

Sia la camera che il senato dell'Illinois hanno approvato una legge per l'abolizione della pena di morte nello stato. La legge è in esame presso il governatore Quinn che ha 60 giorni di tempo per prendere una decisione. Firma l'appello, aiutaci a convincere il governatore!

3.

19/01/11 - Azione urgente Pakistan: donna cristiana rischia l'esecuzione
Aasia Bibi © Archivio privato

Aasia Bibi rischia di essere messa a morte con l'accusa di blasfemia. Tale accusa in Pakistan è formulata in termini vaghi e applicata arbitrariamente da parte della polizia e della magistratura.

4.

18/01/11 - Aggiornamento Iran: si teme l'avvenuta esecuzione di un curdo iraniano
Impiccagione pubblica©ApGraphicsBank

Si teme che la condanna a morte di Hossein Khezri, membro della minoranza curda in Iran, sia stata eseguita il 15 gennaio 2011, nel nord-ovest dell'Iran. Chiedi chiarezza al governo iraniano!

5.

17/01/11 - Azione urgente Iran: Nasrin Sotoudeh, avvocatessa per i diritti umani deve essere rilasciata!
Nasrin Sotoudeh © Payvand.com

Nasrin Sotoudeh, avvocatessa iraniana per i diritti umani, madre di due bambini di 10 e tre anni, è stata condannata, il 9 gennaio, a 11 anni di carcere. È prigioniera di coscienza, detenuta solo in relazione al suo lavoro di avvocato, e deve essere rilasciata immediatamente e senza condizioni.

6.

13/01/11 - Terzo aggiornamento Iran: sette persone a rischio esecuzione!
Ja'far Kazemi © Archivio Privato

La condanna a morte di Ali Saremi (o Sarami) è stata eseguita il 28 dicembre 2010 nel carcere di Evin a Teheran, per la sua presunta partecipazione ad un gruppo d'opposizione illegale. Altre sette persone con accuse legate alla stessa organizzazione sono state condannate a morte. Ferma la pena di morte, firma l'appello!

7.

13/01/11 - Azione chiusa: Attivisti tunisini arrestati!
Hamma Hammami © Amnesty International

Grazie alle 1420 persone che hanno firmato. Gli attivisti sono stati liberati!

8.

12/01/11 - Che i nostri diritti siano legge: difendere i diritti economici, sociali e culturali
©iStockphoto.com/arturbo

Per troppe persone, il diritto a un alloggio adeguato, al cibo, all'acqua, alla salute, al lavoro e all'istruzione, è negato ogni giorno. Chiedi al governo di intervenire e firmare Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali!

9.

12/01/11 - Azione urgente Stati Uniti: Jordan Brown, 13 anni, rischia l'ergastolo!
Jordan Brown©Archivio privato

Il 25 gennaio, la Corte superiore della Pennsylvania deciderà se processare il 13enne Brown in un tribunale per adulti. In tal caso, rischierebbe l'ergastolo senza libertà vigilata. Chiedi il rispetto del diritto internazionale!

10.

10/01/11 - Russia: ancora nessuna giustizia per Zelimkhan Murdalov!
Zelimkhan Murdalov©Archivio Privato

Zelimkhan Murdalov non è stato più visto dal 2 gennaio 2001. Ad oggi ancora nessuno è stato condannato per il suo rapimento e non si sa che fine abbia fatto! Chiedi anche tu giustizia per Zelimkhan!

11.

30/12/10 - Azione chiusa 8° aggiornamento - Iran: Sakineh Mohammadi Ashtiani, una vita in bilico
Sakineh Mohammadi Ashtiani © Archivio Privato

Grazie alle oltre 85.000 persone che hanno firmato per salvare la vita di Sakineh Mohammadi Ashtiani. Vi terremo aggiornati sull'evoluzione del caso.

12.

29/12/10 - Iran: appello per annullare le condanne dei registi Panahi e Rasoulof
Ja'far Panahi© AP GraphicsBank

Alessandro Gassman, Andrea Paolotti, Valentina Lodovini, Martin Scorsese, Sean Penn e Lina Wertmuller invitano, insieme a tanti altri registi, a firmare l'appello per annullare la condanna di Jafari Panahi e Rasoulof. Firma anche tu!

13.

29/12/10 - Azione Urgente Sudan: prigioniero di coscienza condannato a un anno di carcere
Mudawi Ibrahim Adam©Evelyn Hockstein/Polaris

Il 22 dicembre Mudawi Ibrahim Adam, difensore dei diritti umani, è stato condannato a un anno di carcere a seguito di un processo iniquo. È prigioniero di coscienza, detenuto solo a causa del suo lavoro in favore dei diritti umani. Chiedi il suo rilascio immediato!

14.

28/12/10 - Azione chiusa 3° aggiornamento Arabia Saudita: condanna a morte in riesame!
'Ali Hussain Sibat©Archivio privato

Grazie alla 1202 persone che hanno firmato in favore di Ali Hussain Sibat! Vi terremo aggiornati sull'evoluzione del caso.

15.

23/12/10 - Appello chiuso Iraq: violenze contro le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender
Gay Pride Genova 2008 © Amnesty International

IGrazie alle 2792 persone che hanno firmato in difesa delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender che vivono in Iraq.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 25/01/2011, 14:27

http://www.avaaz.org/it/stop_corrective_rape/?rc=fb

Lo "stupro correttivo", l'orrenda pratica di stupro delle lesbiche nel tentativo di "curare" la loro omosessualità, sta diventando una vera e propria emergenza in Sud Africa

Millicent Gaika, nella foto sopra, è stata legata, strangolata, torturata e stuprata ripetutamente in un attacco lo scorso anno. Ma alcuni coraggiosi attivisti sudafricani stanno rischiando la loro vita per far sì che il caso di Millicent sia la miccia per il cambiamento. Il loro appello al Ministro della giustizia è esploso fino a raggiungere le 130.000 firme, costringendolo così a difendersi in tv.

Se saremo in tanti per amplificare e far crescere esponenzialmente questa campagna, potremo aiutare a mettere fine allo "stupro correttivo". Chiediamo al Presidente Zuma e al Ministro della giustizia di condannare pubblicamente lo "stupro correttivo", penalizzare i crimini d'odio e guidare un cambiamento radicale contro lo stupro e l'omofobia. Firma la petizione ora e condividila con tutti.

http://www.amnesty.it/shell-fornisce-da ... in-nigeria

Nigeria, la Shell fornisce dati non credibili sulle fuoriuscite di petrolio
(25 gennaio 2011)

Impiegato della Shell sorveglia la perdita di una conduttura a Iwhrekan. ©Kadir van Lohuizen
Impiegato della Shell sorveglia la perdita di una conduttura a Iwhrekan. ©Kadir van Lohuizen

Amnesty International e Friends of the Earth International hanno presentato un reclamo ufficiale contro la Shell per violazioni degli standard di base sulla responsabilità delle imprese stabiliti dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Organisation for Economic Co-operation and Development - Oecd).

Secondo le due organizzazioni, l'utilizzo di informazioni ingannevoli e dubbie per attribuire la responsabilità della maggior parte dell'inquinamento petrolifero nel Delta del Niger ai sabotatori ha violato le linee guida dell'Oecd destinate alle imprese multinazionali.
Il reclamo è stato presentato ai punti di contatto dei governi olandese e inglese presso l'Oecd.

Il 26 gennaio, l'impatto delle attività della Shell sull'ambiente e sui diritti umani in Nigeria sarà esaminato durante un'udienza del parlamento tedesco.

A metà degli anni Novanta, la Shell aveva ammesso che gran parte dell'inquinamento petrolifero nel Delta del Niger era dovuto a negligenze della compagnia. Adesso, invece, attribuisce la responsabilità della gran parte dei problemi ai sabotaggi messi in atto dalle comunità locali e da criminali, citando dati non credibili che hanno la pretesa di dimostrare come il 98 per cento delle fuoriuscite di petrolio dipenda dai sabotaggi.

Nonostante il sabotaggio nella regione sia un problema, Amnesty International e Friends of the Earth International hanno ripetutamente contestato l'uso da parte della Shell di questi dati, che sono stati duramente criticati dai gruppi ambientalisti e dalle comunità locali. In base alla legge nigeriana, quando le fuoriuscite sono classificate come conseguenza di sabotaggio, la Shell non ha l'obbligo di risarcire per il danno arrecato alle persone e ai loro mezzi di sussistenza.


Friends of the Earth International e Amnesty International hanno constatato che in molti casi le compagnie petrolifere hanno una significativa influenza nella definizione delle cause ufficiali delle perdite.

Malgrado le ripetute richieste, la Shell non ha ancora spiegato su cosa si basano i dati pubblicati e come sono stati raccolti. Inoltre, Amnesty International e Friends of the Earth International hanno documentato casi dove la Shell sosteneva che la causa delle fuoriuscite era il sabotaggio, affermazioni messe in dubbio da altre indagini o da tribunali.

Nel 2009 la Shell è stata costretta a rivedere le informazioni ingannevoli che aveva fornito sulle cause delle fuoriuscite di petrolio. Dopo aver sostenuto più volte che l'85 per cento di tutte le perdite nel 2008 era stato causato da atti di sabotaggio, ha annunciato che quella cifra era più vicina al 50 per cento. Entrambe le dichiarazioni non sono state adeguatamente spiegate. Inoltre, la Shell non ha fatto quasi nulla per correggere l'effetto negativo che la diffusione del dato dell'85 per cento ha generato.

In più di mezzo secolo di attività della Shell nel Delta del Niger, le migliaia di fuoriuscite hanno causato un danno ambientale spaventoso. L'acqua che le persone usano per bere e da cui pescano sono contaminate, mentre la terra necessaria per l'allevamento e l'agricoltura è stata distrutta.

L'uso improprio di dati sulle cause delle perdite di petrolio, e il fallimento della Shell e del governo nel garantire indagini eque e credibili sulle violazioni dei diritti umani, negano giustizia e risarcimento alle comunità locali.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 25/01/2011, 21:35

Human Rights Watch boccia l’Italia: “Razzismo e xenofobia”. Più colpiti rom e sinti

Nel rapporto annuale ‘World Report 2011′ una fotografia di 649 pagine delle zone in cui i diritti umani sono più a rischio. Pesanti accuse nei confronti della diplomazia: “I governi chiudono gli occhi”. “Universale codardia” nei rapporti con la Cina

kenneth roth Human Rights Watch boccia l’Italia: “Razzismo e xenofobia”. Più colpiti rom e sinti

Dalle esecuzioni in Iran alle “persecuzioni” degli attivisti in Russia fino alle “diffuse discriminazioni” contro i cristiani copti in Egitto e alla drammatica condizione di sottomissione delle donne in Arabia Saudita: le violazioni dei diritti umani nel mondo sono ancora all’ordine del giorno, come denuncia oggi Human Rights Watch (Hrw) nel suo rapporto annuale ‘World Report 2011′, scaricabile interamente sul sito dell’organizzazione.

Una fotografia di 649 pagine delle zone più a rischio ma anche un pesante j’accuse nei confronti della diplomazia, in primis quella dell’Ue, il cui “ritualistico supporto al ‘dialogo’ e alla ‘cooperazione’ con i governi repressivi è troppo spesso una scusa per non far nulla in tema di diritti umani”, ha affermato l’organizzazione con base a New York. Per non parlare della “quasi universale codardia” nei rapporti con la Cina, uno dei più lampanti esempi di come i governi “effettivamente chiudano i loro occhi davanti alla repressione”. “Malgrado più di una dozzina di Paesi continuino a perseguire un dialogo sui diritti umani con il governo cinese, poche di queste opache discussioni hanno prodotto risultati significativi nel 2010″, ha denunciato Human Rights Watch. Una dura critica che arriva all’indomani della visita negli Usa del presidente cinese, Hu Jintao, ricevuto alla Casa Bianca e al Congresso. La situazione dei diritti umani in Cina è tuttavia solo una delle numerose emergenze denunciate nel suo rapporto da Hrw.

Italia – “Razzismo e xenofobia sono un problema pressante”
La violenza razzista e xenofoba in Italia resta un problema pressante”. Si apre così il paragrafo dedicato al nostro Paese nel rapporto annuale di Human Rights Watch, in cui si critica la politica italiana su immigrazione, respingimenti e discriminazione della comunità dei rom e dei sinti. L’organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani ricorda nel testo gli incidenti di Rosarno del gennaio 2010 affermando che “molti paesi hanno espresso preoccupazione sul razzismo e la xenofobia in Italia” durante il consiglio dei Diritti umani delle Nazioni unite che si tenne nel febbraio scorso. Hrw inoltre afferma che “Rom e sinti continuano a sopportare un alto livello di discriminazione e povertà nonché deplorevoli condizioni di vita sia nei campi autorizzati sia in quelli abusivi”. Il rapporto ricorda anche come il Comitato europeo per di diritti sociali del Consiglio d’Europa nell’ottobre scorso abbia pubblicato una “condanna per l’Italia per le discriminazioni nei confronti dei Rom” per “gli alloggi, l’accesso alla giustizia, all’economia e all’assistenza sociale”.

Inoltre, sempre secondo Hrw, l’Italia “ha continuato a deportare i sospettati di terrorismo in Tunisia, tra i quali Mohammed Mannai” nonostante i risaputi rischi di maltrattamento. Si ricorda poi che nel rapporto di aprile scorso del Comitato europeo per la prevenzione della tortura si afferma che “l’Italia viola la proibizione di respingimento quando intercetta barche di emigranti che cercano di entrare in Italia, restituendoli alla Libia senza selezionare chi avrebbe potuto godere della protezione internazionale”. Nel testo si menziona anche la situazione degli eritrei a cui il nostro Paese non ha concesso asilo respingendoli in Libia nel 2009.

Anche fatti del G8 di Genova del 2001 sono entrati nel rapporto di Human Rights Watch: l’organizzazione osserva che, nonostante la condanna subita da 25 poliziotti su 29 accusati, “il ministro dell’Interno” ha deciso di non sospendere gli agenti accusati di violenze. “Nel maggio scorso a Genova – si legge – la Corte d’appello ha condannato 25 dei 29 poliziotti accusati di violenze contro i dimostranti al summit G8 del 2001, ribaltando le sentenze di prima istanza”. “Il ministro degli Interni – continua il rapporto – ha detto che non avrebbe sospeso gli agenti. Sono in corso di giudizio appelli contro la sentenza di maggio”.

Il rapporto di Hrw non è tenero nemmeno nei confronti degli altri Stati: “Troppi governi accettano le razionalizzazioni e i sotterfugi di governi repressivi, sostituendo a pressioni per il rispetto dei diritti umani approcci più morbidi quali “dialogo” privato e “cooperazione”. “Anziché opporsi con fermezza ai leader violenti – si legge – molti governi, tra cui alcuni Paesi membri dell’Unione europea adottano politiche che non generano pressioni volte a un cambiamento”. “Il sostegno ritualistico al ‘dialogo e alla ‘cooperazione’ con governi repressivi costituisce, troppo spesso, una scusa per non fare nulla riguardo ai diritti umani – ha detto Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Watch – I ‘dialoghi costruttivi’ dell’Ue sono tra gli esempi più straordinari di questa tendenza globale”.

Egitto - Diffuse discriminazioni contro i cristiani egiziani
Human Rights Watch ha accusato l’Egitto di “diffuse discriminazioni” contro i cristiani copti e le altre minoranze religiose. “Sebbene la Costituzione egiziana assicuri pari diritti a prescindere dalla fede religiosa – si legge nel rapporto – esistono diffuse discriminazioni contro i cristiani egiziani, cosi’ come un’intolleranza nei confronti delle sette musulmane non ortodosse”. I cristiani egiziani, che rappresentano il 10 per cento di una popolazione stimata intorno agli 80 milioni di abitanti, affermano di essere considerati cittadini di serie B, lamentando violazioni della loro libertà di culto e una sistematica esclusione dall’accesso ai vertici della vita economica, sociale e politica. La comunità è stata oggetto di numerosi attentati terroristici, l’ultimo dei quali la notte di Capodanno ad Alessandria d’Egitto, in cui sono morti 23 fedeli. In seguito agli appelli lanciati in difesa dei cristiani da Benedetto XVI, l’università di Al Azhar, il massimo centro dell’Islam sunnita, ha deciso di interrompere il dialogo con la Santa Sede, per ritorsione contro quella che è stata considerata una “interferenza negli affari interni del Paese”. Lo stesso presidente egiziano, Hosni Mubarak, ha ribadito ieri che l’Egitto non accetterà “alcuna pressione o interferenza”, affermando che “il tempo dei protettorati e delle tutele straniere è finito e non tornerà”. Negativo anche il giudizio di Human Rights Watch sulle libertà politiche in Egitto. Il Cairo, ha scritto l’organizzazione, nel 2010 ha continuato a “sopprimere il dissenso”, “perseguitare gli attivisti dei diritti umani” e imprigionare “giornalisti, blogger ed esponenti dei Fratelli musulmani”, gruppo radicale islamico che rappresenta la principale opposizione nel Paese. Inoltre, il governo “continua a rifiutare di rendere noto il numero delle persone detenute in base alla legislazione di emergenza”, una cifra che secondo Hrw ha raggiunto quota 5 mila.

Iran - Dall’estate 2009 peggioramento continuo
Nel corso del 2010 “si è aggravata la crisi dei diritti umani in Iran“, esplosa in tutta la sua gravità nell’estate 2009, dopo la repressione delle forze d’opposizione che contestavano i risultati delle elezioni presidenziali. Nella parte del rapporto dedicata allo stato arabo vengono denunciati i metodi utilizzati dal governo per mettere a tacere le voci critiche e consolidare il potere. In Iran “proseguono le restrizioni alla libertà d’espressione e di associazione, come anche le discriminazioni su base religiosa e sessuale”. Hrw punta il dito in particolare contro “le confessioni estrapolate sotto tortura” agli attivisti politici, grazie alle quali la magistratura iraniana ha inflitto agli oppositori condanne detentive o anche alla pena capitale. Secondo il dossier, dopo le elezioni presidenziali del giugno 2009, le forze di sicurezza iraniane hanno compiuto 6.000 arresti. Grave anche la situazione delle minoranze religiose nella Repubblica Islamica, in particolare di sunniti, bahài, sufi e cristiani, i quali, secondo Hrw, subiscono discriminazioni nelle scuole e sui posti di lavoro. (ER)

da Il Fatto Quotidiano

http://stopthecensure.blogspot.com/2011 ... talia.html


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 25/01/2011, 22:56

COMUNICATO STAMPA
CS002-2011

AMNESTY INTERNATIONAL: TRATTAMENTO INUMANO PER IL SOLDATO USA ACCUSATO DI AVER TRASMESSO INFORMAZIONI A WIKILEAKS

Amnesty International ha sollecitato le autorita’ statunitensi ad alleviare le dure condizioni di detenzione preventiva cui e’ sottoposto Bradley Manning, il soldato accusato di aver trasmesso informazioni a Wikileaks.

Manning, 23 anni, e’ stato arrestato nel maggio 2010 e accusato di ‘trasferimento di informazioni riservate’ e ‘diffusione di informazioni sulla difesa nazionale a una fonte non autorizzata’. Un mese prima, Wikileaks aveva diffuso immagini relative a un attacco Usa con elicotteri Apache, che aveva ucciso due dipendenti della Reuters in Iraq nel 2007.

Dal luglio 2010, Manning e’ detenuto in una cella d’isolamento 23 ore su 24, privato di cuscini, lenzuola ed effetti personali. Rischia fino a 52 anni di carcere.

La settimana scorsa, Amnesty International ha scritto al segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, chiedendo una revisione delle restrizioni cui Manning e’ sottoposto. Secondo Susan Lee, direttrice del programma Americhe dell’organizzazione per i diritti umani, ‘le condizioni di detenzione di Manning sono inutilmente severe e si configurano come trattamento inumano. Manning non e’ stato condannato per alcun reato, ma le autorita’ militari statunitensi paiono usare ogni mezzo a loro disposizione per punirlo durante la detenzione. Questo contravviene al principio d’innocenza, che gli Usa sono tenuti a rispettare’.

Martedi’ 18 gennaio Manning e’ stato posto in status di ‘rischio di suicidio’: e’ stato privato di tutti i vestiti salvo che delle mutande e gli sono stati sottratti gli occhiali per buona parte della giornata. A seguito delle proteste di Manning e dei suoi avvocati, lo status e’ stato tolto due giorni dopo.

Manning e’ ora considerato detenuto in ‘massima custodia’ nonostante non vi sia traccia di alcun atto di violenza o di reati disciplinari da parte sua durante la detenzione. E’ ammanettato mani e piedi durante tutte le visite e non gli e’ permesso lavorare.

Manning e’ anche sottoposto al regime di ‘prevenzione di lesioni’, sorvegliato a vista ogni cinque minuti e costretto a dormire su un letto di metallo, nonostante gli psichiatri dell’esercito avessero giudicato tali misure non necessarie.

‘Le condizioni repressive imposte a Manning violano gli obblighi degli Usa di trattare i detenuti con umanita’ e dignita’. Inoltre, temiamo che l’isolamento prolungato, che come e’ stato provato produce danni psicologici, possa pregiudicare la capacita’ di Manning di difendersi’ – ha concluso Lee.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 24 gennaio 2011

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

Leggi tutti gli altri comunicati stampa all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/archivio-tutte-ne ... icati.html


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 29/01/2011, 15:56

Ultimi appelli:

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/Ser ... DPagina/74

Appelli on line
Visualizza l'elenco delle azioni urgenti
Puoi firmare gli altri appelli selezionando il periodo:
Selezione corrente: Tipo Documento: Appelli, Azioni Urgenti
Anno:

1. 2011
2. 2010
3. 2009
4. 2008



1.

28/01/11 - Quarto aggiornamento Iran: due condanne a morte eseguite, quattro in attesa di esecuzione!
Ja'far Kazemi © Archivio Privato

Le condanne a morte di Ja'faz Kazemi e Mohammad Ali Haj Aghaei sono stata eseguite il 24 gennaio 2011 nel carcere di Evin a Teheran, per la presunta partecipazione ad un gruppo d'opposizione illegale. Altre quattro persone con accuse legate alla stessa organizzazione sono state condannate a morte. Ferma la pena di morte, firma l'appello!

2.

28/01/11 - Iran: nuove accuse per Majid Tavakkoli!
Majid Tavakkoli © Archivio privato

Il 27 dicembre 2010, Majid Tavakkoli è comparso davanti al tribunale del carcere di Evin, Teheran, dove ha dovuto rispondere di ulteriori accuse di "propaganda contro il sistema". I suoi familiari sono stati intimiditi e la sua casa perquisita. Chiedi il suo rilascio immediato!

3.

26/01/11 - Che i nostri diritti siano legge: difendere i diritti economici, sociali e culturali
©iStockphoto.com/arturbo

Per troppe persone, il diritto a un alloggio adeguato, al cibo, all'acqua, alla salute, al lavoro e all'istruzione, è negato ogni giorno. Chiedi al governo di intervenire e firmare Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali!

4.

25/01/11 - Cina: ancora nessuna giustizia per Mao Hengfeng!
Mao Hengfeng

Mao Hengfeng è stata ripetutamente arrestata per aver difeso i diritti riproduttivi delle donne e le vittime di sgomberi forzati. Ora sta scontando una pèena di 18 mesi di "rieducazione attraverso il lavoro". Chiedi il suo rilascio immediato!

5.

25/01/11 - Messico: Padre Alejandro Solalinde deve essere protetto!
Padre Solalinde@ Amnesty International

Alejandro Solalinde Guerra è un sacerdote cattolico che ha dedicato la sua esistenza ai migranti, per offrire loro un posto sicuro, lontano dalle bande criminali. A cuasa del suo lavoro, è continuamente minacciato e in pericolo. Chiedi al governo messicano di proteggerlo!

6.

25/01/11 - Iraq: 10 anni in attesa di giustizia!
Walid Yunis Ahmad@ Amnesty International

Walid Yunis Ahmad è una delle migliaia di persone che in Iraq sono detenute senza accusa né processo. Chiedi che rilasciato immediatamente ed incondizionatamente, o accusato di un reato di accertata natura penale e sottoposto a processo.

7.

21/01/11 - Iran: attivista per i diritti umani condannata a quattro anni di carcere
Shiva Nazar Ahari © Archivio privato

Shiva Nazar Ahari, giornalista del Comitato reporter per i diritti umani, è stata condannata a quattro anni di carcere per "atti contro la sicurezza nazionale". Chiedi di rivedere le accuse contro Shiva e gli altri attivisti per i diritti umani!

8.

20/01/11 - Azione urgente Usa: l'Illinois a un passo dalla fine delle esecuzioni!
Il governatore Pat Quinn © AP GraphicsBank

Sia la camera che il senato dell'Illinois hanno approvato una legge per l'abolizione della pena di morte nello stato. La legge è in esame presso il governatore Quinn che ha 60 giorni di tempo per prendere una decisione. Firma l'appello, aiutaci a convincere il governatore!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 04/02/2011, 23:04

Ringraziando il forum per l'ospitalità, vi inoltro gli ultimi appelli di Amnesty, a cui si può come sempre aderire anche via web:

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/Ser ... DPagina/74

#

04/02/11 - Azione Urgente Egitto: attivisti per i diritti umani arrestati!

Attivisti per i diritti umani e giornalisti sono stati arrestati dalle forze di sicurezza egiziane nel tentativo di mettere a tacere le voci indipendenti che seguono le proteste in Egitto. Firma l'appello, chiedi il loro rilascio e la garanzia del diritto alla libertà d'espressione!


04/02/11 - Senegal: Khady Bassène, una vita in cerca di giustizia!

Khady Bassène, donna senegalese di 62 anni, vive una situazione economica precaria, dopo la sparizione forzata del marito per mano dei soldati nel 1999. Khady ha cercato di scoprire la verità e ha chiesto un risarcimento, ma non ha ricevuto né spiegazione né alcun indennizzo. Aiuta Khady ad ottenere giustizia!

03/02/11 - Azione urgente Manifestanti in Sudan rischiano la tortura!

Dopo le proteste di domenica 30 gennaio 2011 a Khartoum, la capitale del Sudan, i servizi di sicurezza e la polizia hanno arrestato oltre 70 persone, di cui 20 sono ancora in carcere. Rischiano la tortura o altri maltrattamenti. Firma subito!


03/02/11 - Iraq: 10 anni in attesa di giustizia!

Aggiornamento - Dopo quasi 11 anni di detenzione senza accuse ne processo, Walid Yunis Ahmad è stato incriminato. Ora si teme che le sue accuse siano state prefabbricate. Chiedi giustizia per Walid!


01/02/11 - Azione urgente Egitto: manifestanti a rischio!

Dal 25 gennaio 2011, almeno 14 manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza e oltre 1000 persone sono state arrestate. Chiedi il rispetto dei diritti umani per i manifestanti egiziani! Firma l'appello!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 06/02/2011, 17:10

Siamo fuori dall'ambito dei diritti umani ma... io spero che questa notizia si riveli un falso, perché mi rifiuto di crederci!!!

http://www.lastampa.it/lazampa/girata.a ... zione=News

LAZAMPA.it

Svizzera: non paga la tassa comunale, le uccidono il cane

L'incredibile gesto da parte delle autorità municipali
RECONVILLIER (Svizzera)
Perdere la vita per 50 franchi svizzeri, più o meno 38 euro. E' la triste fine toccata a un barboncino di tre anni nella cittadina di Reconvillier (Svizzera). Le autorità municipali hanno ucciso il cagnolino perchè la sua proprietaria, la signora Marilena Iannotta, si era dimenticata di pagare la tassa locale per il possesso del "quattrozampe". Gli agenti, riferisce il fratello, hanno portato via l’animale e non hanno voluto sentire ragione malgrado la signora si fosse offerta di pagare immediatamente il dovuto.

Una morte annunciata. Alla fine del 2010, un comunicato diramato dal comune ingiungeva ai proprietari di cani di pagare la tassa annua di 50 franchi, pena la possibile uccisione dei loro animali; un procedimento, quest'ultimo, autorizzato dall'art. 4 della legge cantonale sulla tassa dei cani del 1904. Da allora, rileva il sindaco, la maggioranza dei morosi ha pagato l'arretrato.

La decisione aveva scatenato dure polemiche e anche minacce di morte per il sindaco: «Ma stiamo parlando di una quarantina di persone. Non di migliaia. - si era difeso Flavio Torti, primo cittadino di Reconvillier da nove anni -. Ecco perché ritengo che sia fuori di testa tutto questo clamore. Mi hanno scritto dall’Inghilterra, dagli Stati Uniti. Animalisti infuriati, estremisti pronti a fare di tutto nel nome della "giustizia"».

«Non mi è mai accaduta una cosa simile - spiegava a inizio gennaio scorso Torti -. La trovo gravissima visto che noi, in realtà, non abbiamo fatto nulla. A Reconvilier non è stato ucciso alcun animale. E c’è gente che parla di massacro, addirittura alcuni tirano in ballo Hitler». Ora però un cane è stato ucciso. Non un oggetto sequestrato o pignorato come quando non si paga un mutuo o altre tasse. No, è stato ucciso un essere vivente la cui unica colpa è stata quella di vivere in una cittadina dove un sindaco ha fatto riferimento a una legge emanata oltre 100 anni fa.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Diritti umani, informazione e comunicazione

Messaggioda flaviomob il 16/02/2011, 10:39

http://www.youtube.com/watch?v=HneX9xnU ... r_embedded

Mio fratello che guardi il mondo

Ivano Fossati


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

PrecedenteProssimo

Torna a Rubriche fisse

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Google [Bot] e 1 ospite