La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

votare fini?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: votare fini?

Messaggioda pierodm il 20/11/2010, 14:16

Per come si è messa questa discussione, meriterebbe un forum tutto suo - e non è un caso che, infatti, ci si ritorni spesso sopra a questi argomenti.

Personalmente sono un avversario della prima ora della prospettiva bipolarista, per ragioni ripetute fin troppe volte e quindi condivido pienamente ciò che dice Luca nel merito.
Un bipolarismo che non ha risolto nessuno dei problemi politici che c'erano, ma in compenso ne ha creati di nuovi, dovuti soprattutto al fatto che un sistema bipolare non rispecchia la situazione socio-politica che sta alla base di ogni sistema elettorale: da qui ogni forzatura e ogni paradosso, dei quali parla Luca.

Tuttavia questi eventi - e anche queste forzature - hanno avuto l'effetto collaterale di mettere in evidenza l'ambiguità direi quasi "genetica" del centrismo italiano, e la sua dipendenza pressoché assoluta dalla natura e dalla posizione di ciò che sta alla sua destra e alla sua sinistra.
Io non credo che sia un granché utile inseguire tutte le giravolte fatte dai diversi esponenti della diaspora democristiana.
A me preme assai di più guardare a ciò che avviene nell'ecosistema popolare e sociale da cui trae origine la nomenklatura della diaspora: è qui che si misura la rappresentanza di un partito, e l'eventuale pretestuosità delle sue peregrinazioni.

Per quanto è a mia conoscenza diretta, ho sempre avuto l'idea che l'elettorato centrista (intendo DC e pentapartito) fosse costituito da una minoranza "popolare", ragionevolmente laica e dotata di un virtuoso senso delle istituzioni e della "decenza civile", e da una maggioranza piuttosto magmatica di tipo andreottiano, doroteo e sbardelliano che era politicamente e culturalmene assai più vicino alla destra di quanto non fosse disposto ad ammettere - la destra a sua volta molto italiana, ossia per metà ex fascista, per metà mezza monarchica, comunque più clericale che non cristiana, e non certo la destra liberaldemocratica di tipo "europeo".
Una maggioranza per molti versi qualunquista, che identificava la propria "moderazione" con questo qualunquismo.

Nel momento di una forzatura bipolare c'è stato sicuramente un periodo di disorientamento, ma a mano a mano la realtà sopra detta è venuta fuori: la maggioranza sbardelliana con Berlusconi, la minoranza dall'altra parte.
Il problema nasce dal fatto che l'adesione al berlusconismo della parte doroteo-sbardelliana dell'elettorato era scontata, e per così dire naturale, mentre dall'altra parte ha pesato e pesa tuttora il fattore K, che però - passata l'era della guerra fredda - si manifesta in tutta la sua capziosità, e mette in luce più le deficienze del centrsmo exDC che quelle della sinistra.
Assistiamo quindi allo scenario un po' surreale di cosiddetti "moderati" i quali sono costretti a penose contorsioni per giustificare la propria adesione ad un berlusconismo che di moderato non ha nulla, e che è spesso indecente ed eversivo, mentre la parte "popolare" mostra scontentezze e obiezioni verso la sinistra che non si riesce a capire in che cosa consistano e che di conseguenza sembrano prodotte soprattutto da una sindrome pregressa, da una coazione a ripetere vecchie formule, che già nel periodo d'oro erano alquanto discutibili sul piano etico e sociale.
Il bipolarismo costringe ad una scelta tra coalizioni forzate e innaturali, ma il vero problema sta nel fatto che c'è una maggioranza di elettorato che trova in questa forzatura una specie di legittimazione al peggio, verso il quale è naturalmente portata e che per lungo tempo era stata arginata, sublimata, assorbita dal polmone democristiano e pentapartitico.

In subordine, ciò significa porsi una domanda: una volta caduto Berlusconi, che fine faranno i milioni di voti che gli sono appartenuti? Ossia che fine farà quella maggioranza "moderata" che è stata capace di digerire Andreotti e Sbardella, e poi Berlusconi, Dell'Utri, Previti e Gasparri?
Il problema italiano era e rimane sempre questo, che fin dai tempi del mio liceo ci descriveva un professore di filosofia di fede liberale: non c'è una destra liberal-democratica, non solo e non tanto nella "classe dirigente", ma nell'elettorato.
Quindi, vorrei dire ad alcuni, che pure mi sembrano dotati di buone intenzioni: non sarebbe in caso che facciate pace con la realtà e smetteste di considerare la sinistra il problema con il quale avete a che fare?
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: votare fini?

Messaggioda matthelm il 20/11/2010, 14:34

Lucameni, la ricostruzione storica mi sembra realistica, debbo aggiungere un fatto che forse molti non conoscono, Berlusconi venne allora a Brescia da Martinazzoli, fondatore e segretario del Partito popolare, per almeno due volte per convincerlo ad entrare in Forza Italia. Si sa come finì, Martinazzoli, distante mille miglia da quel "personaggio", rifiutò qualsiasi collegamento ed affrontò la campagna elettorale attaccato frontalmente, e anche brutalmente, da destra e sinistra.

Martinazzoli non entrò nella Margherita e non aderì mai al PD pur riservando estrema attenzione per quei due partiti.

A distanza di anni mi chiedo se non avesse ragione lui.

Il fatto certo è che fu lasciato solo... con la Bindi e Buttiglione, anche se ottenne poi circa un 16% che oggi sarebbe una percentuale di consensi da grande partito.

Il vero problema è che poi non ci furono più leader all'altezza di guidare con coraggio un polo di centro-sinistra vero che non obbligasse, come dici tu, a scegliere tra Bertinotti e Berlusconi.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: votare fini?

Messaggioda lucameni il 20/11/2010, 15:41

Che Berlusconi fosse andato a Brescia non lo ricordo.
Ricordo bene semmai un incontro nel 1993 di Martinazzoli ad Arcore col Cavaliere che pare gli avesse offerto sostegno per il polo di centro con a capo Segni.
Ovviamente era una delle sue tante bufale e Martinazzoli se ne ritornò a casa avendo la chiara impressione che in realtà fossi lui a voler scendere in politica in prima persona.
Come diceva Montanelli, B. di bugie ne dice talmente tante che si convince lui stesso della loro verità. I suoi collaboratori e conoscenti ne erano consapevoli ma per un imprenditore poco male: un simpatico raccontaballe e la cosa finiva lì. Quando però poi si scende in politica e si vuole raccontare una cronaca fasulla .......

Martinazzoli è stato anche presidente UDEUR ma con l'assicurazione che il partitino non sarebbe andato a destra.
E difatti, vista la mala parata, si è dimesso per tempo, prima del ribaltone e prima che venisse fuori il fango targato Ceppaloni.
Mi spiace davvero per Martinazzoli, non credo neppure che porti sfiga ma anzi abbia visto già da tempo i limiti di questo nostro pietoso bipolarismo. Fermo restando che poi ha sempre votato per quel centrosinistra che era (è ancora?) il meno peggio.
Il solito adagio del turarci il naso di cui - purtroppo - rintengo responsabili anche i vari Parisi della sitazione, così tanto appassionati di questi schieramenti armati da costruirci degli inverecondi dogmi di fede.
Con questo non voglio affatto sostenere la buona fede di chi vuole un centro mobile volto a scegliere furbescamente dove stare dopo le elezioni, ma la legittimità di proposte alternative a questa sinistra di quaquaraquà inciucisti o della destra populista e antidemocratica.
E sempre fermo restando che, se costretto dalla situazione politica, pur sopportando male la compagnia sinistra con tutti gli slogan e bufale spacciate per normalità (in realtà vera disinformazione), un democratico farebbe bene a rifuggire dall'astensionismo e sostenere ancora un centro sinistra.
In attesa, una volta depurata l'Italia dal berlusconismo (l'impresa più ardua), di poter rivolgere senza drammi le attenzioni altrove.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: votare fini?

Messaggioda ranvit il 20/11/2010, 17:27

Continuo a ritenere il bipolarismo il sistema migliore in un contesto democratico occidentale. Che i cittadini decidano! Vogliono "questo" o "quello". Il "centro" nel contesto di cui sopra non ha alcun significato se non quello di elettori che possono votare qua o là. Cosi' come le estreme, ineliminabili frange di massimalisti.
Il bipolarismo mette a tacere gli "spacca capello in quattro" e i professionisti delle chiacchiere nonchè gli "amanti" delle divisioni....anche quando si è solo in due. Per non parlare dei campioni dell'1 o 2 percento che fanno il bello ed il cattivo tempo. O del 0,5 % in piu' o in meno che fa cantare vittoria o piangere per la sconfitta.

Poi accade che siamo in Italia....e tutto si complica. La presenza della Chiesa impedisce una libera crescita civile del Paese e quella di una sinistra che da "comunista" spaventava i cosiddetti moderati, mentre oggi spaventa per la totale mancanza di un qualsivoglia progetto spingendo gli elettori meno politicizzati a votare un parvenu (diventato anche pericoloso) come Berlusconi.

Ciononostante, fatto il piu' ed il meno, per non ricascare nelle mani degli azzeccagarbugli, preferisco il bipolarismo.
E, se dovesse servire, anche votare Fini.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: votare fini?

Messaggioda lucameni il 20/11/2010, 18:28

Non è questione di bipolarismo si o bipolarismo no.
Semmai ha importanza capire quale tipo di bipolarismo si vuole, se in questo bipolarismo ci sia spazio per altre proposte o meno, oppure, secondo la vulgata parisiana, Polo e Ulivo erano e sono gli unici soggetti possibili ad alternarsi, come per verità di fede rivelata.
Io ritengo che il bipolarismo sia una tendenza politica, culturale, elettorale, che in una società sana non è qualcosa di ingessato ma che permette un ricambio di forze politiche se sia opportuno.
Un po' quello che poteva capitare in GB anni fa quando, pur con un sistema brigativamente detto bipartitico (ma con un forte terzo partito sottorappresentato) i liberaldemocratici stavano quasi rimpiazzando prima i laburisti e poi i conservatori come partito maggioritario nel sistema elettorale.
Ovvero la dinamica rimane quella bipolare o bipartitica, pur potendo partecipare alle elezioni più schieramenti (con le loro legittime velleità di contendersi il primato di primo o secondo partito= ma non è considerato uno scandalo (e non vedo come possa esserlo in una democrazia, sempre con buona pace dei Rovati di turno) che i protagonisti di questo sistema possano cambiare o evolversi.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

Re: votare fini?

Messaggioda pierodm il 20/11/2010, 18:41

Mi scuso della mia intromissione nel discorso, che evidentemnte non è gradita, ma la cosa c'interessa un po' tutti.
Lasciando da parte le ricostruzioni storiche, sule quali c'intendiamo facilmente sui punti poco importanti e facciamo da sordi su quelli che contano, scendiamo terra terra: vorrei sapere come mai i "moderati" sono così esigenti, così critici e intransigenti verso quella che chiamano "la sinistra", mentre dai partiti e dagli uomini che rappresentano il loro "moderatismo" sono stati e sono capaci di farsi fare di tutto, sopportando i comportamenti più svergognati, o - da quelle parti cosiderate più virtuose - sono stati e sono capaci di sopportare il vuoto d'idee più sfiancante e la peggiore mediocrità.

In subordine, mi piacerebbe sapere che cosa di preciso imputano alla sinistra, tanto da farsene un così ostinato raccapriccio. L'inciucismo e l'incertezza di questa attuale sinistra, tra l'altro, mi sembra che siano con ogni evidenza dovuta al desiderio di avvicinarsi per quanto possibile ai "moderati", sia come formazioni partitiche, sia soprattutto come correnti di pensiero - e questo non da oggi, ma fin dai tempi del consociativismo.

Il discorso sul bipolarismo lo riprendiamo un'altra volta: mi giunge nuovo che Luca sia possibilista in materia, dopo aver letto molte volte la sua riprovazione che avevo capito fosse sia di fatto sia di principio.
Avevo capito male?
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: votare fini?

Messaggioda ranvit il 20/11/2010, 18:50

Lucameni, condivido quanto hai detto.
Che io sia per il bipolarismo in linea generale non vuol dire che non veda di buon occhio altre forze. D'altra parte bipolarismo non è bipartitismo e quindi è implicito che si parli di piu' forze. Per esempio in Italia oggi si sta formando un terzo polo. Che io valuto molto positivamente. Gli attuali poli sono una vera schifezza :D e ne emerge quindi un altro. Benissimo.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: votare fini?

Messaggioda franz il 20/11/2010, 19:20

lucameni ha scritto:Ovvero la dinamica rimane quella bipolare o bipartitica, pur potendo partecipare alle elezioni più schieramenti (con le loro legittime velleità di contendersi il primato di primo o secondo partito= ma non è considerato uno scandalo (e non vedo come possa esserlo in una democrazia, sempre con buona pace dei Rovati di turno) che i protagonisti di questo sistema possano cambiare o evolversi.

In germania oltre ai due principali partiti (socialdemocratici e popolari centristi) ci sono sempre stati i liberali, dagli anni 90 i verdi e dal 2005 la sinistra del Link. Sono 6 i partiti che superano lo sbarramento ma il sistema è quello bipolare dell'alternanza. O governano i socialdemocratici coi verdi (che non sono paragonabili ai nostri) oppure i popolari con i liberali. Il sistema è rimasto bipolare ma pur di non imbarcare gli estremisti della Link (incompatibili con la socialdemocrazia) hanno tutti trovato un'intesa con la grande coalizione, quando nessuna delle due coalizioni aveva i numeri per governare.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: votare fini?

Messaggioda mauri il 20/11/2010, 19:47

visto che funziona in germania non vedo perchè non lo debba in italia
l'unica cosa da cambiare nella riforma elettorale sono i candidati che dobiamo scegliere noi e le percentuali e premi vari
poi cosa si intende per sinistra pierodom?
quella sinistra che ha consegnato il paese alla destra e berlusconi io non la voto di sicuro
va bene sbagliare 1 volta ma 2... nemmeno la lega è stata così stupida
buona domenica, mauri
mauri
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1961
Iscritto il: 16/06/2008, 10:57

Re: votare fini?

Messaggioda lucameni il 20/11/2010, 19:58

La mia riprovazione sta sopratutto in come si è evoluto il sistema italiano, ma su una tendenziale dinamica bipolare non ho molto da contestare.
Basta sia un sistema non rigido e tale da permettere il ricambio dei principali "contendenti", se sia il caso.
Ovvero: la palla agli elettori e non confondere le leggi elettorali con attestazioni di fede.
In quel caso ben venga l'eresia.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
lucameni
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1679
Iscritto il: 22/06/2008, 1:36

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 31 ospiti

cron