ranvit ha scritto:No, questa volta Napolitano ha toppato perchè è stato di parte...
ancora una volta dalla parte giusta... per fortuna...
Sulla retorica della Resistenza ti sottoscrivo e proprio perché con quella retorica non si è fatto comprendere quello che anche tu non hai capito e che io ho cercato di spiegare a mio modo...
Quel tuo aborrire il fascismo
"cosi' come il comunismo" sottintende l'equivoca impalcatura con la quale oggi taluni pensano di poter far leva per "riabilitare" ciò che non è riabilitabile. Il "son tutti uguali" declinato in altra forma che però si ritrova nelle tante semplificazioni anche in altri campi della politica.
Quel che la retorica della Resistenza ha prodotto, come giustamente noti tu, è finire per far confondere vittime e carnefici... Se è vero, come è vero, che non si può sostenere come degna di rispetto un'ideologia che pone l'uomo in diritto di sopprimerne altri in ragione di una sua supposta supremazia razziale o addirittura etica, non si può allegramente stabilire un parallelo tra fascismo e comunismo come fossero cose simili se non uguali...
Aborrire il comunismo per le aberrazioni di cui attraverso di esso taluni si sono resi responsabili è cosa comprensibile e finanche giusta, ma i gulag e gli stermini non stanno scritte in un'ideologia che fonda le sue radici nei principi illuministi di uguaglianza e libertà... cosa invece che è per il nazismo e il fascismo.
Continuare in questa operazione di falsa imparzialità significa ricordare le porcherie di Stalin (e ci mancherebbe non lo si facesse), ma dimenticarsi di Gramsci, anzi peggio... considerarli uguali.
Sarebbe come aborrire il Cristianesimo per le porcherie che lo hanno caratterizzato per centinaia di anni con le crociate e l'inquisizione e dimenticarsi di "Francesco", e di tutti i martiri che in nome di Cristo non hanno tolto la vita, ma hanno donato la loro. Perché il messaggio evangelico dice di amare il prossimo tuo come te stesso, non di sopprimere "l'infedele".
In nome della "falce e martello" come in quello della "Croce" sono state commesse delle porcherie inenarrabili, ma se questo condanna senza sconti chi si è macchiato di queste porcherie, tali porcherie rimangono ascrivibili a chi le ha commesse non a degli ideali (addirittura a una fede) che strumentalmente sono stati utilizzati dagli individui che le hanno commesse per sostenere il fondamento del loro comportamento abnorme. Sostenere, d'altro canto, che partecipare alla Repubblica di Salò merita rispetto quando è oggettivamente evidente che quell'iniziativa, come tutte le altre iniziative del fascismo e del nazismo, del resto, non sono delle "distorsioni" dell'ideologia, ma la sua semplice attuazione sarebbe un tragico errore se frutto di una incapacità di analisi... sarebbe meschinità se furbesco tentativo di riabilitare ciò che non è riabilitabile.
Non può considerarsi colpa essere "di parte" quando la "parte" non è un punto di vista, ma la zona nella quale la civiltà accetta di confrontarsi e l'atra parte è quella che la civiltà nega.