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"Nuova" Scuola

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Rivolta contro il maestro unico

Messaggioda franz il 06/09/2008, 9:54

Sindacati e genitori pronti alla mobilitazione contro il ministro Gelmini
I Cobas: sciopero il 17 ottobre. La Sicilia: diremo no ai tagli

Rivolta contro il maestro unico
Precari in piazza il 27 settembre

di MARIO REGGIO

ROMA - Assemblee nelle scuole, volantinaggi, raccolte di firme. Insegnanti e genitori si mobilitano contro il ritorno del maestro unico alle elementari ed il taglio di 87 mila cattedre nei prossimi tre anni. I Cobas stanno preparando un fitto calendario d'iniziative: il 27 settembre a Roma convegno nazionale dei precari, il 17 ottobre sciopero nazionale e manifestazione nella Capitale. E davanti alle scuole, il giorno d'inizio delle lezioni, mobilitazione "frozen", in italiano congelamento: gli insegnanti si sdraieranno in strada per simulare la morte della scuola pubblica.

Anche la Cgil sta affilando le armi: ieri, assieme a Cisl e Uil, a Venezia ha affittato cinque vaporetti che sono sfilati davanti alla Mostra del Cinema per protestare contro i tagli nella scuola e la politica del ministro Brunetta, vessillifero della crociata governativa contro i fannulloni nel pubblico impiego. Domani sempre a Venezia, in occasione della Regata, storica verranno stesi lungo il Canal Grande quattro striscioni dei confederali sui temi della scuola e dell'università. Per il ministro Mariastella Gelmini non sarà un autunno tranquillo.

L'idea di tornare al maestro unico alle elementari, rassicurando che il tempo pieno non verrà toccato, anzi potenziato, non convince il mondo della scuola e molti genitori. Padri e madri degli oltre 850 mila bambini che frequentano le elementari statali dalle 8 e mezza di mattina alle quattro e mezzo di pomeriggio. Ma non sono solo le organizzazioni sindacali a protestare. Il segretario regionale del Movimento per l'Autonomia Lino Leanza, il partito del presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, ha annunciato: "Ci opporremo ai tagli previsti dal ministero della Pubblica Istruzione.

Saremo al fianco di docenti, studenti e sindacati per le grandi mobilitazioni già previste alla ripresa dell'anno scolastico e per tutto l'autunno. Dopo le sue poco felici dichiarazioni sulla qualità dell'istruzione in Sicilia - conclude Leanza - adesso la Gelmini conferma i timori paventati, tagliando 2.500 insegnanti e 160 non docenti, e di questo passo la Sicilia perderà nei prossimi tra anni 15 docenti".

Insorgono anche i sindaci dei piccoli Comuni: "I sindaci sono giustamente preoccupati - si legge in un comunicato della Lega autonomie - dal progetto di accorpamento per molte scuole elementari nei territori collinari e montani, con gravi disagi per gli studenti che già a sei anni si troveranno nella condizione di pendolari. E i costi ricadranno sulle famiglie e le casse dei Comuni che dovranno organizzare i servizi di scuola bus".

Ma serve davvero tornare al maestro unico? "È una vera patacca ad uso e consumo dell'opinione pubblica, una pura operazione di propaganda - commenta Benedetto Vertecchi, ordinario di Pedagogia Sperimentale a Roma Tre - quando tenteranno di farlo si accorgeranno che anziché degli attuali tre, i maestri diventeranno cinque". Ecco la spiegazione: "Il maestro unico dovrebbe essere competente ed in grado di insegnare la lingua italiana, le norme sul traffico, la salute, la matematica, le scienze, la geografia - afferma Vertecchi - e chi lo dice sarebbe un ciarlatano. Allora dovranno trovare altri maestri che siano in grado di insegnare una lingua straniera, la musica, la ginnastica e coprire l'ora di religione. In tutti i Paesi moderni esiste un sistema di presenze multiple di insegnanti, perché a differenza di 30 o 40 anni fa la società è mutata e le conoscenze si sono moltiplicate. Leggere, scrivere e far di conto non basta più".

(6 settembre 2008)
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Re: Rivolta contro il maestro unico

Messaggioda franz il 06/09/2008, 10:27

franz ha scritto:Ma serve davvero tornare al maestro unico? "È una vera patacca ad uso e consumo dell'opinione pubblica, una pura operazione di propaganda - commenta Benedetto Vertecchi, ordinario di Pedagogia Sperimentale a Roma Tre - quando tenteranno di farlo si accorgeranno che anziché degli attuali tre, i maestri diventeranno cinque". Ecco la spiegazione: "Il maestro unico dovrebbe essere competente ed in grado di insegnare la lingua italiana, le norme sul traffico, la salute, la matematica, le scienze, la geografia - afferma Vertecchi - e chi lo dice sarebbe un ciarlatano. Allora dovranno trovare altri maestri che siano in grado di insegnare una lingua straniera, la musica, la ginnastica e coprire l'ora di religione. In tutti i Paesi moderni esiste un sistema di presenze multiple di insegnanti, perché a differenza di 30 o 40 anni fa la società è mutata e le conoscenze si sono moltiplicate. Leggere, scrivere e far di conto non basta più".

Sono d'accordo che un solo docente non puo' insegnare tutto ma vedo che anche all'estero la base piu' importante (lingua, matematica, storia e scienze, educazione civica, disegno) viene affidata ad un maestro unico, che alle elementari è anche il normale punto di riferimento affettivo dei bambini e che questo insegnante accompagna i bambini per tutti e 5 gli anni.

Poi è chiaro che la lingua straniera, la religione ed altre nozioni particolari (musica, ginnastica) e specialistiche devono essere introdotte da chi queste cose le sa ... e le sa insegnare. Figuriamoci se il governo di CD rinuncia ai 23'600 insegnanti di religione!

Se vogliamo poi parlare di paesi moderni dovremmo anche vedere quanto pagano gli insegnanti (il doppio come minimo) e quante ore di isegnamento fanno a scuola (i dati li ho già postati nei giorni scorsi e si va dal 20 al 50% in piu').

Quanto al fatto che leggere e far di conto oggi non basti piu' è vero ma è anche vero che il nostro modello scolastico attuale, a quanto si vede dai dati PISA, è ben lontano dall'ottenere anche questo semplice risultato.
I nostri ragazzi sono indietro proprio nel campo delle scienze e della matematica. E con questo sistema scolastico.
Appare quindi chiaro che un maggior numero di docenti per alunni alle elementari non porta a maggiori risultati didattici (anche per la mancanza di selezione e controllo della qualità dei docenti stessi) ed è prevalentemente funzionale al mantenimento di organici elevati (problema piu' sindacale che didattico.)

Si tratta di cambiare, quindi. Ma si sa che nella scuola qualsiasi cambiamento proposto (da CD o dal CS) trova immancabilmente resistenze, scioperi, occupazioni e che il mondo della scuola è bravissimo a dire di NO ma mai ha avanzato proposte alternative (diverse dal rimanere come oggi).

Questo è il vero cancro della scuola italiana. La mancanza di cambiamento. Ci vorrebbe un Obama anche da noi.

Ciao,
Franz
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Gelmini: scuola non sarà mai più un ammortizzatore sociale

Messaggioda franz il 07/09/2008, 17:25

GELMINI: BASTA A UNA SCUOLA COME STIPENDIFICIO E AMMORTIZZATORE SOCIALE
07/09/2008
07 set. - ''E' finita una epoca: la scuola non sara' mai piu' un ammortizzatore sociale se lo mettano bene in testa tutti, sindacati compresi se non vogliono risultare impopolari nel paese''. Lo ha detto all'ANSA il ministro dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, Mariastella Gelmini.

Perche' - ha aggiunto - il contribuente italiano deve pagare in tasse il triplo dei soldi se al posto di 3 maestri ne basta 1, se al posto di 4 bidelli e personale amministrativo ne bastano 3?
I soldi risparmiati con l'opera di razionalizzazione del governo devono essere utilizzati per rendere la scuola italiana come quella degli altri grandi paesi europei.

Perche' qualcuno non vuole che si razionalizzi la spesa per investire in tecnologie e innovazione? E' proprio quello che sta cercando di fare il governo. Ridurre la spesa per liberare risorse. Il bilancio del ministero dell'istruzione e' utilizzato, infatti, per il 97% per pagare stipendi''.
(ANSA).''Per troppi anni logiche sindacali e governi compiacenti hanno ribaltato la missione della scuola. La scuola e' fatta per gli studenti non per pagare una cifra spropositata di stipendi che sono pure da fame, cosi' come gli ospedali non sono fatti per gli stipendi dei medici ma per i malati''.

''I dipendenti della scuola sono piu' di 1.300.000 e sono troppi. Io voglio una scuola con meno professori, piu' pagati e in cui viene riconosciuto il merito di tanti bravi che ogni giorno lavorano tra mille difficolta'. Il bilancio del ministero dell'Istruzione - ha ricordato il ministro - e' utilizzato, infatti, per il 97% per pagare stipendi''.

''Questo e' un governo rivoluzionario, un governo che vuole rivoltare la pubblica amministrazione come un calzino. Un governo che vuole eliminare gli sprechi e riformare il Paese''. ''In questo senso le parole che si levano contro le iniziative del governo, in particolare mie e del ministro Tremonti, sono solo di chi vuole che nulla cambi e che la scuola rimanga un luogo che scontenta contemporaneamente professori e studenti. Il problema della scuola italiana - ha aggiunto - non e' 'quanto' denaro si spende ma 'come' viene speso. Ormai e' minoranza nel Paese l'idea che basti aggiungere soldi alla scuola per farla andar bene. Non e' vero, la scuola in Italia e' come una macchina con il motore rotto, non basta aggiungere benzina, si deve aggiustare il motore per farla funzionare''.

Secondo il ministro, ''lo dimostra il fatto che gli investimenti pubblici per la scuola in Italia sono in linea con gli altri Paesi, ma la qualita' e' fortemente inferiore. Da tutte le indagini e' dimostrato che la qualita' della scuola non dipende dal numero di ore che i ragazzi passano a scuola ma dalla qualita' della didattica. I paesi migliori nelle classifiche ocse pisa sono quelli che hanno il minor numero di ore''.

''Il tempo pieno non sara' toccato anzi eliminando la compresenza di piu' professori e aumentando di ottomila posti i docenti del tempo pieno, si aumentera' sensibilmente il numero di famiglie che usufruiranno del tempo pieno''. ''Addirittura - ha aggiunto il ministro - come risulta a una simulazione fatta da Tuttoscuola il tempo pieno potra' essere incrementato del 50%. Questo e' il mio obiettivo''. (Ansa).

http://www.clandestinoweb.com
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Re: Gelmini: scuola non sarà mai più un ammortizzatore sociale

Messaggioda FreeRider il 07/09/2008, 18:00

GELMINI ha scritto: I paesi migliori nelle classifiche ocse pisa sono quelli che hanno il minor numero di ore''.

Noi allora dovremmo essere assolutamente tra i migliori, dato che siamo abbondantemente sotto la media OECD quanto a numero di ore. Ed anche come finanziamento della scuola pubblica (diversamente da quanto afferma) siamo sotto la media, in proporzione al PIL.
Ma sul resto credo che valga la pena riflettere e considerare che Gelmini non solo ha ragione (per quanto questo possa darmi fastidio) ma che quello che dice è abbondantemente condiviso nel paese, e non solo nel nord.
Non meravigliamoci se la destra ha vinto e procede con queste riforme.

La storia del 97% è vera ed è ignobile, per un sistema formativo moderno.
In volume del personale è enorme ed ingiustificato rispetto al numero di studenti. Potremmo giustificare 1'300'000 addetti se avessimo 13 milioni di studenti.
Molto probabilmente quel volume era corretto negli anni del baby boom, quando nascevano il doppio di bambini rispetto ad oggi. Gli stipendi dei docenti sono vergognosamente bassi, rispetto agli altri paesi ma è anche vero che fanno molte meno ore rispetto ai colleghi.

Una cosa va detta. E' comprensibile che la destra affronti un tema (in questo caso la scuola) in modo molto diverso da noi. Noi non faremmo mai quelle cose. E' un bene che ci sia l'alternanza di governo perché permette ad altri di fare riforme che noi non faremmo mai e poi a noi di completare l'opera facendo quello che non hanno fatto gli altri.
Se il numero di docenti dovesse fortemente diminuire ed avvicinarsi alla media europea i primi ad esserne avvantaggiati saranno i docenti stessi, che potranno avere stipendi adeguati alla loro professionalità e poi gli studenti, che avranno a che fare solo con i piu' preparati e motivati.

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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda mauri il 07/09/2008, 19:17

questi i dati al 2006
http://www.contoannuale.tesoro.it/sicoS ... iziale.jsp
1.150.000 dipendenti della scuola compreso i precari, ma tutto il comparto pubblico è di 3.300mila dipendenti che costano 163miliardi, e non si sa che cifre ha preso la signora gelmini volpini visto che dice che per la sola scuola paga in stipendi 147miliardi
nella scuola gli stipenti medi sono di 24mila euanno lordi, i più bassi
l'età media superiore ai 50 anni e la metà dei dipendenti oramai nonni andranno in pensione entro 3-4 anni
quindi i tagli celi facciamo noi in automatico
la signora gelmini volpini garantisce il tempo pieno con l'insegnante unico? e come lo farà, mah
i lavoratori si pagheranno i precari del pomeriggio se vogliono continuare a lavorare mantenendo i figli a scuola
la signora gelmini volpini invita a fare proposte e piantarla con le critiche, condivido,

proposta,
maestra unica di 30 ore settimana di 5 giorni, compreso la mensa, con uno stipendio di 2.500 euro netti con classi di max 15 studenti
idem alle medie e superiori

scuola privata, fanno pena sono dei diplomifici che prendono soldi in cambio del diploma, mi riferisco alle superiori
la signora gelmini volpini dice che il 97 x 100 dei soldi stanziati per l'istruzione vanno in stipendi, ergo per la scuola rimangono meno di 1miliardo e 400milioni circa, povera scuola italiana siamo dietro alla libia come finanziamenti per l'istruzione ed è questa la verità quindi non è colpa nostra se l'istruzione non viene finanziata, signora gelmini volpini caccia i soldi e non girare la frittata, bah

ma qui di riforma non si parla più?
ah già c'è quella della moratti, è da dopo di lei che si fanno sparate unatantum giusto per rimanere sui giornali e dare il contenino, vedi esami riparazione che nessuno si sogna di pagarci come lavoro in più
ma il ns ministro ombra che dice? o è un fantasma
le cose sono ben diverse da come vogliono farcele apparire
bella settimana, mauri
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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda moderatore il 07/09/2008, 19:55

mauri ha scritto:questi i dati al 2006
http://www.contoannuale.tesoro.it/sicoS ... iziale.jsp
1.150.000 dipendenti della scuola compreso i precari, ma tutto il comparto pubblico è di 3.300mila dipendenti che costano 163miliardi, e non si sa che cifre ha preso la signora gelmini volpini visto che dice che per la sola scuola paga in stipendi 147miliardi

La moderazione ricorda che nell'ambito delle regole sul rispetto personale (che come tutte le regole valgono per tutti) non è ammesso il dileggio sui cognomi.

Il documento citato indica in 1.157.194 il personale di Scuola e A.F.A.M. ed altri 116.942 per l'Università e quindi sotto il ministero di cui si parla stanno 1'274'136 dipendenti (facilmente arrotondabile a 1'300'000). Cercando in rete "gelmini 147 miliardi" non si trova nulla per cui non comprendiamo dove tu abbia preso quella cifra. Se esistono dichiarazioni simili (che sarebbebro una graziosa "chicca") ti preghiamo di indicarci il link. Noi abbiamo trovato un riferimento al costo di 42 miliardi su un articolo di repubblica, riportato anche sul nostro forum.

Grazie,
la moderazione
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Re: Gelmini: scuola non sarà mai più un ammortizzatore sociale

Messaggioda franz il 07/09/2008, 20:58

GELMINI ha scritto: ''I dipendenti della scuola sono piu' di 1.300.000 e sono troppi.


da http://www.itd.cnr.it/tdmagazine/PDF23/EUROPA2.pdf
Dati sulle scuole
Totale scuole pubbliche: 13.500
Totale classi: 370.260
Classi nella scuola materna: 39.557
Classi nella scuola elementare: 141.216
Classi nella scuola secondaria inferiore: 80.887
Classi nella scuola secondaria superiore: 108.600
Dati sui docenti
Totale docenti: 741.437 (nelle scuole pubbliche)
Scuola materna: 80.666
Scuola elementare: 253.857
Scuola secondaria inferiore: 175.605
Scuola secondaria superiore: 231.309

Dati sugli studenti
Totale studenti: 7.590.892 (nelle scuole pubbliche)
Scuola materna: 915.011
Scuola elementare: 2.570.064
Scuola secondaria superiore: 1.686.408
Scuola secondaria superiore: 2.419.409
Nella scuola materna, che non è obbligatoria,
il rapporto tra bambini e loro insegnanti
è di 11,34. Nella scuola elementare e nella
media inferiore, entrambe inserite nel ciclo
dell’obbligo, il rapporto tra gli alunni e
i loro insegnanti è rispettivamente di 10,12
e 9,60. Nella scuola secondaria superiore, il
cui primo anno rientra nel ciclo dell’obbligo,
il rapporto tra gli alunni e i loro insegnanti
è di 10,46.


Quindi abbiamo 7.590.892 come studenti e 1.157.194 come personale (docente e non docente) ma non comprendo come si possa passare da 741.437 docenti ad un totale generale di 1.157.194.
Possibile che la differenza (il personale non docente e precario ma pagato) arrivi in totale a 415'757? Cosa fa tutta questa gente? Qui mi pare che prima di tagliare sui docenti e le classi ci siano ben altri comparti nel ministero in cui andare ad indagare su chi fa cosa e perché.

Il dato di 3 milioni mezzo di studenti che avevo trovato tempo fa consultando il datawarehouse dell'ISTAT era viziato dal fatto che quella tabella si riferiva alla sola popolazione con età superiore a 15 anni. Abbiamo comunque, con i nuovi dati, che per ogni 6.56 studenti c'è un addetto della scuola, tra docenti, presidi, segretari, dipendenti dei ministeri e dei provveditoriati. Continuano a sembrarmi tanti, troppi. Il dato generale di un docente ogni 10.24 studenti è sempre alto, soprattutto nelle elementari (10.12), rispetto ad altri dati esteri che avevo visto. Il fatto è che il rapporto studenti/docenti nelle elementari è addirittura superiore a quello delle medie inferiori (9.6) a quasi uguale a quello dei licei (10.46), dove giustamente ci sono tantissimi docenti che fanno tantissime materie. Nelle medie pero' non ci sono le compresenze, che invece, con i vari moduli, sono una caratteristica delle elementari. Due insegnanti in classe non credo che esistano in nessuna parte del mondo.

Ciao,
Franz
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Insegnante unico: Bossi contrario

Messaggioda franz il 08/09/2008, 7:30

SCUOLA: BOSSI, SONO CONTRARIO A INSEGNANTE UNICO

Oggi ci sono molti insegnanti specializzati, qualcuno dice insegnante unico, ma se c'e' un solo insegnante rovina i bambini. Lo ha affermato il leader della Lega Nord e ministro per le Riforme Umberto Bossi nel corso della festa del partito a Torino, esprimendo contrarieta' riguardo alla proposte dell'insegnante unico avanzata dal ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. "Tocca al ministro controllare che gli insegnanti siano bravi, un insegnante unico costa un sacco di soldi in meno, onestamente, in un momento in cui non ci sono i soldi e' chiaro che si parli di insegnante unico; se c'e' un solo insegnante e' piu' facile che si rovini il bambino, se ci sono piu' insegnanti almeno qualcuno e' buono".

http://www.repubblica.it


Nuovi sviluppi:

Durante il suo intervento Bossi è stato interrotto da una donna, che ha urlato: "Mandala a casa la Gelmini". La risposta: "Se comincio a mandare un ministro a casa è facile che si ingrippi il governo. Facci fare il federalismo fiscale figliola, poi ci pensiamo".

Dura e immediata replica del ministro dell'istruzione: 'Sono stupefatta - afferma Gelmini - della confusione mentale di Bossi, che a metà agosto ha detto che tre maestri erano troppi e ne bastava uno perché serviva un riferimento unico. Il 7 settembre dice esattamente l'opposto. Si metta d'accordo con sè stesso prima di parlare di scuola. Per fortuna - conclude il ministro dell'istruzione - il governo, con le misure previste da Tremonti e da me attuate, grazie al voto del parlamento ha già deciso"
(8 settembre 2008)
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OCSE: Tanti insegnanti, ma pagati male

Messaggioda franz il 09/09/2008, 11:50

Presentato il rapporto sull'istruzione dell'organizzazione internazionale
Secondo lo studio dell'Ocse, i fondi ci sono, ma sono spesi male

Tanti insegnanti, ma pagati male
E l'Italia non investe sull'Università

Negli atenei ancora pochi fondi e percentuali troppo alte di abbandoni

LONDRA - Tanti insegnanti, ma sottopagati; pochi investimenti negli atenei; studenti universitari che in percentuali altissime non arrivano alla laurea. E' la poco confortante fotografia dell'istruzione secondaria e universitaria italiana così come viene scattata dal rapporto annuale elaborato dall'Ocse.

"Nel settore dell'istruzione secondaria l'Italia spende molto denaro, paga però molti professori dando loro uno stipendio molto basso", spiega Andreas Schleicher, responsabile delle ricerche sull'istruzione dell'organizzazione internazionale. "La spesa - precisa il ricercatore - non è il difetto principale dell'Italia". Che anzi, per quanto riguarda la scuola primaria investe più risorse della media Ocse (6.835 dollari per alunno contro 6.252) mentre per la scuola secondaria è in linea con la spesa degli altri stati membri (7.648 dollari contro 7.804). Il vero problema dell'Italia è invece "come vengono spesi" i fondi elargiti dallo Stato. "Esattamente il contrario - aggiunge Schleicher - di quanto fa, ad esempio, un paese come la Corea del Sud", dove il numero dei professori è minore e il loro stipendio è più consistente.

Per quanto riguarda l'università, il documento evidenzia invece il permanere dei difetti storici: altissimo tasso d'abbandono (primo tra i paesi Ocse) e indici di spesa per studente universitario (8.026 dollari) di molto al di sotto della media Ocse (11.512).

Il problema dei tanti giovani che non arrivano a terminare gli studi è stato però in parte risolto grazie alla riforma del 2002 che ha introdotto i corsi di laurea breve. Oggi solo il 19% dei 25-34enni italiani possono vantare un diploma di laurea contro il 33% della media Ocse, ma il tasso di laurea dei nuovi studenti è passato dal 17% del 2000 al 39% del 2006.

Il risultato complessivo è comunque che i nostri atenei hanno una scarsissima capacità di attrarre studenti stranieri. L'Italia occupa infatti una posizione relativamente bassa della classifica. Se, infatti, gli Stati Uniti si confermano il paese che più attrae con il 20% delle preferenze - seguiti da Gran Bretagna (11,3%), Germania (8,9%), Francia (8,5%) e Australia (6,3%) - l'Italia si deve accontentare dell'1,7%. Come la Spagna.
(9 settembre 2008)
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Re: "Nuova" Scuola

Messaggioda mauri il 09/09/2008, 12:39

peccato perchè somiglia a un volpino, sai quelli piccoli...
ho sbagliato, parlava di 47 miliardi
la signora parla di 200mila docenti precari che sommati agli ata i conti possono quasi tornare

ironia leghista
in una scuola di queste parti accade
ieri 1mo giorno di scuola
1 docente di ruolo nel milanese non ha più avuto l'assegnazione provvisoria in calabria, ha 3 figli piccoli, è dovuta tornare qui ebbene se n'è andata in malattia ed è subito ripartita dopo 1 giorno
idem per un 1 docente maschio che si è presentato in doppio petto, incaricato annuale, che solo ieri mattina affermava " quest'anno ce la metto tutta e lavoro sodo, da domattina..."
è sparito, sempre malattia
ora dovranno chiamare 2 supplenti quindi hai 2 e paghi 4,
e questo è accaduto e accade da decenni nella scuola e se continua accadere beh gelmini e c contano frottole
ma si sa i furbi esistono da tutte le parti però la passano liscia e gli è permesso perchè è la prassi, l'uso e forse le regole sono queste
ma peccato che rovinino la categoria perchè invece molti altri docenti si trasferiscono con la prole e con sacrifici lavorano e quando trovano posto a casa loro se ne tornano
per una parte di "statali" e pseudo aspiranti tali il concetto di stato assistenziale permane, andava bene ai tempi della diccì pssì clientelare ma oggi con i debiti che ci hanno lasciato dobbiamo cambiare mentalità
quindi vanno ottimizzate le spese e per fare questo vanno conservate le strutture e gli arredi, i laboratori gli attrezzi, e il personale e gli studenti rispettare e non distruggere perchè "tanto paga lo stato"
e poi non è obbligatorio lavorare sotto lo stato, molti dovrebbero cercarsi un altro lavoro
perciò la cara gelmini se non fa questo non serve a niente tagliare fondi ed eliminare personale 47 rimangono 47 miliardi e rimangono sollo parole al vento come quelle del caro brunetta cui si somma un certo scajola, che vuole farci investire nelle centrali nucleari quando tutti nel mondo le stanno abbandonando
madonna come siamo messi male
buon pranzo, mauri
mauri
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