La Germania alza le stime di crescita dall'1,4 al 3,4% nel 2010. Berlino ride e l'euro vola
Balzo in avanti dell'euro, immediatamente dopo la diffusione delle nuove stime del governo tedesco sulla crescita del Pil, alzate per il 2010 dal precedente 1,4% al 3,4 per cento. Per il 2011 - secondo quanto comunicato dal governo tedesco - il Pil dovrebbe posizionarsi su un più modesto 1,8 per cento. La notizia dell'accelerazione dell'economia tedesca ha messo le ali all'euro, salito oltre quota 1,40 dollari, arrivando a 1,4019 da 1,3966 immediatamente prima e a 113,59 yen contro 113,29.
I listini europei, che avevano aperto in calo in scia alla debolezza dei mercati asiatici e in attesa di una lunga serie di trimestrali, hanno invertito portandosi in terreno positivo. A Piazza Affari l'indice FTSE IT All Share guadagna lo 0,25 per cento. Fanno meglio Parigi (+0,68%), Londra (+0,7%) e Francoforte (+0,43%) . A Milano corre Fiat (+3%) dopo i dati del terzo trimestre, superiori alle attese degli analisti.
La Borsa di Tokyo ha archiviato una seduta all'insegna dell'incertezza (-0,05%), caratterizzata da un tentativo di rimbalzo abortito nel finale. Market mover del periodo continua ad essere la debolezza del dollaro nei confronti dello yen, sebbene le dichiarazioni del segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner, in un'intervista al Wall Street Journal, abbiano rilanciato un po' il biglietto verde e, di conseguenza, l'azionario nipponico. Le società votate all'export, come Sony e Kyocera , hanno riguadagnato terreno grazie all'indebolimento dello yen, ma senza mostrare un'inversione di trend.
Negativa anche la Borsa di Shanghai (-0,68%) dopo la diffusione dei dati macro che evidenziano nel terzo trimestre una crescita del Pil (Prodotto interno lordo) del 9,6% tendenziale, contro il +10,3% dei tre mesi precedenti. Il numero è comunque leggermente sopra le attese, fissate a +9,5 per cento. Sotto controllo l'inflazione del paese, che si attesta in settembre al 3,6%, in linea con le attese, contro il 3,5% di agosto. I dati confermano il quadro di una seconda economia globale forte ma lontana da ogni ipotesi di surriscaldamento. Tanto che gli operatori ritengono che, dopo il rialzo a sorpresa dei tassi di questa settimana, per ora altri interventi in questa direzione non ce ne saranno.
Appuntamenti di giornata
Sul fronte macro dall'Europa è arrivata la stima flash dell'indice Pmi composito calcolato da Markit per la zona euro che ha ottobre si è attestato a 53,4 punti, in calo da 54,1 in settembre e al di sotto delle stime di 53,6 punti. L'indice manifatturiero dell'eurozona é indicato a 54,1, in rialzo da 53,7 di settembre e superiore alle stime di consensus di 52,7, ma l'indice servizi é invece calato a 53,2 da 54,1 del mese precedente e contro una stima di 53,7. Per quanto riguarda la Francia si è confermato il rallentamento dell'economia. L'indice composito è scivolato a 55,3, ai minimi da settembre 2009, da 58,1 di settembre. Il dato conferma un'Europa a due velocità, dove la buona performance della Germania é stata compensata dal declino della Francia.
Sono attesi per il pomeriggio dagli Stati Uniti i dati sulle richieste di sussidi e l'indice della Fed di Philadelphia.
I titoli da tenere d'occhio
Osservato speciale dei mercati finanziari il titolo eBay che ieri ha riportato una trimestrale superiore alle attesa e nel pre-Borsa ha guadagato il 4 per cento. Si presentano oggi all'appuntamento con i conti American Express, AT&T Corp, Caterpillar, Xerox, GlaxoSmithKline, Nokia, Novartis.
Cambi
Dopo la chiusura in rialzo di Wall Street e le indicazioni del Beige Book della Fed di ieri l'euro ha recuperato terreno nei confronti del dollaro e questa mattina ha consolidato la posizione della vigilia oltre quota 1,39.
Si apre il G20
Potrebbero arrivare spunti per i mercati finanziari anche dal G20. Oggi, infatti, si aprono in Corea i lavori del G20 finanziario con la riunione dei viceministri finanziari e dei numeri due delle banche centrali delle prime venti economie mondiali. Intervenuto ieri da Seoul in qualità di presidente del Financial Stability Board, organismo incaricato dal G20 di proporre misure che riducano i rischi per le grandi banche - le cosiddette too big to fail - Mario Draghi ha spiegato che l'Fsb non si finalizzerà alcuna proposta finché le singole autorità nazionali non avrenno concordato le modalità di fallimento per gli istituti di credito di importanza sistemica
In sede G20, ha detto sempre ieri il governatore Bankitalia, verrà inoltre chiesto di eliminare, ove possibile, il requisito dell'approvazione di istituzioni o strumenti finanziari da parte di un'agenzia di rating.
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