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la grande truffa sulla pelle dei parasubordinati

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la grande truffa sulla pelle dei parasubordinati

Messaggioda trilogy il 12/10/2010, 23:51

Vi siete mai chiesti perché i precari e gli "imprenditori di se stessi" che pagano a suon di immani fatiche contributi nella gestione separata Inps non hanno accesso alla simulazione della loro pensione futura come avviene con gli altri lavoratori subordinati?

A dare risposta a questa annosa domanda ci pensa Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, a margine di un congresso: "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale".

Un ottimo successo per le criminali politiche neoliberiste che attivate da governi di centrodestra e fatte progredire con quelli di centrosinistra in Italia hanno contribuito a creare sperequazione sociale, mobbing diffuso e quasi legalizzato, instabilità lavorativa e reddito insufficiente per giovani e meno giovani che si sono affacciati sul mercato del lavoro negli ultimi 15 anni.

In pratica questi "parasubordinati" non avranno la pensione. Pagano salatissimi contributi affinché l'Inps possa pagare la pensione a chi la maturerà nella gestione ordinaria. Stando ai dati ufficiali per i precari che avranno lavorato 40 anni di fila senza perdere neanche un anno di contributi, la pensione non arriverà alla minima!

Come affrontare l'amara verità? Nascondendo ai lavoratori le simulazione, sperando che non se ne accorgano e che non abbiano la forza di scatenare noie dal punto di vista dell'ordine pubblico. Tanto i precari sono già impegnati a sopravvivere di stenti per occuparsi anche del loro futuro.

In ogni caso il tappo esploderà. Prima o poi esploderà. E non sarà piacevole per chi si troverà a governare la politica (complice trasversare e privilegiata di questa situazione) e la previdenza sociale.

http://www.sconfini.eu/Economia/se-dove ... ciale.html

....Autonomi e precari temono che un sistema pensionistico iniquo li costringa a versare contributi anche consistenti, pagando la pensione a chi riesce a maturarla. Senza però poter contare sulla medesima prospettiva. Se ne parla mercoledì mattina a Salvadanaio, in onda dalle 12.15 alle 13, con Maria Rosa Gheido - consulente del lavoro ed esperta in materia previdenziale per Il Sole 24 ore - e Francesco Bogliari - direttore de Il giornale delle partite Iva.

http://marcoloconte.blog.ilsole24ore.co ... cario.html
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Re: la grande truffa sulla pelle dei parasubordinati

Messaggioda franz il 13/10/2010, 7:10

Ma quanto pagano di contributi i "parasubordinati" e gli "imprenditori di se stessi"?
So quanto pagano i lavoratori dipendenti.
Peso che piu' o meno dovremmo saperlo tutti.
Ma l'aliquota di un indipendnete mi sfugge.
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Re: la grande truffa sulla pelle dei parasubordinati

Messaggioda trilogy il 13/10/2010, 8:35

franz ha scritto:Ma quanto pagano di contributi i "parasubordinati" e gli "imprenditori di se stessi"?
So quanto pagano i lavoratori dipendenti.
Peso che piu' o meno dovremmo saperlo tutti.
Ma l'aliquota di un indipendnete mi sfugge.
Franz


(..)per i soggetti senza copertura previdenziale obbligatoria il contributo è stato fissato, per il 2010, al 26,72%, per due terzi a carico dell'azienda e per un terzo a carico del lavoratore. Il contributo è comprensivo dello 0,72% che serve a finanziare il fondo per la maternità, gli assegni familiari e la malattia(..)

La truffa dov'è? Se il datore di lavoro può scegliere tra due contratti e uno costa meno, sceglie quello che gli costa meno. La chiamano elegantemente "flessibilità". Su queste aliquote hanno poi caricato anche il sistema di calcolo contributivo. In pratica hanno scaricato l'aggiustamento dei conti sulla pelle di qualche milione di lavoratori, quella con il potere negoziale più debole.

Poi ci chiediamo perchè l'europa va a destra? Queste schifezze le hanno fatte i governi di centro sinistra con la complicità dei sindacati che non a caso trovi in fondo ai sondaggi sulla fiducia degli italiani: Il 45,5% dei cittadini ha affermato di non nutrire alcuna fiducia nei confronti dei partiti, il 42,24% poca fiducia, per un totale dell'88%. Tassi così alti di sfiducia vengono segnalati solo nei confronti dei sindacati (35,8%) e dalle altre confessioni religiose (35,9%)

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Polit ... 78926.html
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Re: la grande truffa sulla pelle dei parasubordinati

Messaggioda franz il 13/10/2010, 9:34

trilogy ha scritto:(..)per i soggetti senza copertura previdenziale obbligatoria il contributo è stato fissato, per il 2010, al 26,72%, per due terzi a carico dell'azienda e per un terzo a carico del lavoratore. Il contributo è comprensivo dello 0,72% che serve a finanziare il fondo per la maternità, gli assegni familiari e la malattia(..)

La truffa dov'è? Se il datore di lavoro può scegliere tra due contratti e uno costa meno, sceglie quello che gli costa meno. La chiamano elegantemente "flessibilità". Su queste aliquote hanno poi caricato anche il sistema di calcolo contributivo. In pratica hanno scaricato l'aggiustamento dei conti sulla pelle di qualche milione di lavoratori, quella con il potere negoziale più debole.

E' già assurdo che ci siano lavoratori "senza copertura previdenziale obbligatoria". Credo che succeda solo in Italia.
Qui' l'europa che va a destra non c'èntra una beata fava, perché in europa tutti i lavoratori (dipendenti ed indipendnti) hanno una copertura obbligatoria ed i contributi sono uguali per tutti (come ovviamente le prestazioni).
Quindi non esiste alcuna convenienza fiscale o contributiva a scegliere una forma contrattuale invece di un'altra.
Certo che viste le aliquote italiane (42% sommando parte a carico dell'azienda e parte a carico dei lavoratori) se fossero applicate in modo universale ecco che i vari CoCoCo e gli indipendenti dovrebbero pagare all'INPS il 42!
Cosi' potrebbero avere la stessa pensione dei dipedenti a tempo indeterminato.
Cosi' non è ed hai ragione che è per responsabilità dei sindacati e dei partiti di centro-sinitra.
Lo hanno fatto per non toccare qui 12 milioni di lavoratori subordinati ed i loro diritti ben tutelati.
Per non perdere quei voti, ed venire incontro alle richieste di flessibilità delle aziende, hanno creato nuove figure che lo prendono da tutte le parti. Anche sul piano previdenziale.

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Re: la grande truffa sulla pelle dei parasubordinati

Messaggioda trilogy il 13/10/2010, 15:54

L'Inps e le pensioni dei precari
in rete è scoppiata la protesta


Come mai sul sito dell'istituto i parasubordinati non possono calcolare la pensione? Sui blog e siti indipendenti stupore e rabbia per una frase del presidente dell'Inps riportata qualche giorno fa da un quotidiano nazionale. Le risposte di Antonio Mastrapasqua ai quesiti sollevati da chi teme di non ritrovarsi nulla in tasca quando smetterà di lavorare

di FEDERICO PACE
I precari sono più arrabbiati e impauriti di prima di rimanere senza pensione. Sono bastate poche parole per fare esplodere la protesta in rete. Tutto è cominciato quando mercoledì 6 ottobre il Corriere della Sera nelle pagine dell'economia, in un trafiletto non firmato, ha riportato tra virgolette una "battuta che però nasconde un fondo di verità" del presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua. Per la testata di via Solferino, il presidente, ospite a un convengno dell'Ania e Consumatori, avrebbe spiegato che sul sito dell'Inps non si può calcolare la pensione dei parasubordinati perché: "se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale".

Stupore e rabbia. Sui blog e sui siti il tam-tam di protesta ha impiegato un attimo a prendere forma . Tanto che molti siti hanno ripubblicato la stessa notizia esprimendo rabbia, irrequietezza e stupore. Agoravox scrive che "i precari, tenuti all'oscuro o troppo occupati a sopravvivere, difficilmente noteranno la dichiarazione di Mastrapasqua al Corriere della Sera e i media sembrano proprio intenzionati a non rovinare loro la sorpresa. Proprio una bella sorpresa". Contintasca, del circuito Blogosfere, scrive: "l'unico sistema che l'Inps ha trovato per affrontare l'amara verità, è stato quello di nascondere ai lavoratori che nel loro futuro la pensione non ci sarà, sperando che se ne accorgano il più tardi possibile e che facciano meno casino possibile".

Troppo poco per sopravvivere. Sul blog di Beppe Grillo tanti sono i commenti di chi è preoccupato. Un po' dovunque si parla di censura da parte dei media a quanto sta accadendo e del poco che si avrà. Qualcuno fa notare che "il problema non è legato al percepimento della pensione (che non è in discussione) ma all'importo che ne scaturirà, assolutamente insufficiente non dico a vivere, ma anche a sopravvivere". Su Italianimbecilli si scrive che "qui si gioca con i diritti e con la vita dei cittadini che versano il loro sangue per tutta una vita, insieme ai loro contributi". Tante le segnalazioni arrivate anche alla nostra redazione.

Solo a chi manca un anno. Per l'Inps, il fatto che non si possa calcolare la pensione dei parasubordinati sul sito, in realtà non è riconducibile ad alcuna censura. Il presidente Antonio Mastrapasqua, che abbiamo raggiunto telefonicamente per comprendere meglio quello che sta succedendo, ci ha riposto che "attualmente sul sito dell'istituto possono calcolare i valori ufficiali solo le persone che entro i dodici mesi successivi raggiungono il diritto al pensionamento. Questo è l'unico servizio che l'istituto fa." Di fatto, quindi, neppure un dipendente a tempo indeterminato che lavora da quindici anni può, sul sito dell'Inps, calcolare la propria pensione.

La posizione dei contributi. "Oggi, sul sito tutti possono vedere - dice Mastrapasqua - la propria posizione previdenziale. Questo aiuterà sempre di più. Soprattutto con il nuovo sistema delle pensioni che dal 1996 è passato dal sistema retributivo a quello contributivo dove sono i contributi versati ad avere un'importanza basilare per capire che cosa sta succedendo per la propria storia previdenziale. In questi giorni stanno partendo circa 3 milioni e mezzo di lettere agli iscritti alla gestione separata".

Numeri verificati e certi. Ma è possibile che anche chi non è vicino alla pensione, e anche i parasubordinati, possa avere in futuro maggiori indicazioni? "Vediamo quale sarà il ritorno di queste comunicazioni, perché questo sistema permette di dialogare informaticamente e sistemare le posizioni laddove ci sono errori. Quando gli errori saranno tutti a posto, vedremo se i sistemi informativi consentono di fare qualcosa di più. Ma a oggi, e lo ripeto perché nel momento in cui l'Inps dice un numero, è di fatto la Corte Costituzionale, non ci arrischiamo a dare indicazioni che non siano nella concretezza giuste e verificate".

E quando gli chiediamo del perché di quella frase, Mastrapasqua risponde: "Io ho difficoltà a commentare quello che non ho detto. In un convegno dove ci sono domande e risposte articolate, bisogna capire come vengono dette le cose. L'Inps è un'istituzione del Paese dove 25 milioni di italiani versano contributi, non si devono dire cose che possano generare false idee. I conti dell'Istituto da tre anni sono più che in attivo. "

Qualche valore stimato. In uno studio realizzato dal Cerp di Torino, il Center for Research on Pensions and Welfare Politics, i valori stimati di una pensione annuale lorda di un parasubordinato sono sconsolanti. Un uomo, ipotizzando un'età di pensionamento a 65 anni, che inizia a lavorare a 25 anni si ritroverebbe da parasubordinato, con i nuovi coefficienti, con una pensione lorda annua pari a 8.314 euro. Ancora meno per una donna: 5.222 euro lordi annui .

E' probabile che per molti parasubordinati le pensioni saranno ancora più basse. Questi dati, come scrivono le autrici Margherita Borella e Giovanna Segre, "sono stati ottenuti ipotizzando carriere continue, senza considerare quindi la possibilità che il lavoratore sperimenti periodi di inattività; circostanza particolarmente probabile nel caso delle donne".

Il nervo scoperto, le preoccupazioni e la fiducia. Le reazioni in rete delle persone a quelle parole, pronunciate o riportate in maniera inesatta dal quotidiano, evidenzano quanto il nervo sia scoperto e quanto sia forte la preoccupazione nei riguardi di una pensione che probabilmente non sarà affatto sufficiente a pagare quel che serve per vivere. E, forse anche, ed è altrettanto grave, quanto poca sia la fiducia ormai di molti, non solo nelle istituzioni, ma anche nei media che non sempre, e forse non nei modi migliori, hanno trattato e stanno trattando quei temi e quei fenomeni con cui, ogni giorno, ciascuno di noi, come cittadino, deve fare i conti.

http://miojob.repubblica.it/notizie-e-s ... ef=HREC1-5
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Re: la grande truffa sulla pelle dei parasubordinati

Messaggioda franz il 14/10/2010, 13:33

Notevole la lista delle lamentazioni ma vogliamo parlare di soluzioni?
Mastrapasqua non è in errore quando dice battute che però nasconono un fondo di verità ma quando dice battute che però nascondono un fondo di falsità. E cioe' che i conti sono in attivo, dimenticando di raccontarci a quale prezzo di estorsione questo viene realizzato: un'aliquota di prelievo del 42~43% sul lavoro dipendente.
Allora cominciamo a dire che la principale responsabilità è di chi negli ultimi 30 anni ha impedito una seria, vera riforma europea del settore previdenziale, concedendo come soluzione di ripiego aborti come la riforma Dini, spacciate come la migliore del mondo ma in realtà solo il massimo possibile che si poteva ottenere a causa dei continui veti da parte di lavoratori tramite le loro organizzazioni.

la soluzione è una riforma profoonda e radica,e che riequilibri il sistema.
ma come sappiamo, un riequilibrio necessita di spostare risorse e questo vuol dire che chi stava peggio migliorerà, chi sta meglio, dovrà concedere qualche cosa. E non vuole.
Il punto è questo. L'INPS non c'èntra. È solo un istituto che obbedisce alle leggi che il parlamento ha votato.

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la grande truffa ... o la grande bufala?

Messaggioda franz il 27/10/2010, 15:53

Quando girano appelli, partono le indagini antibufala.
http://daily.wired.it/blog/hoax_buster/ ... sione.html

Oltre a quanto già sapevamo
non è affatto vero che "i precari saranno senza pensione": i soldi ci sono e la pensione ci sarà , ma sarà da fame per quasi tutti a causa della bassa aliquota dei versamenti, nettamente inferiore a quella di un lavoratore dipendente a tempo indeterminato. Chi versa poco ottiene poco.
emergono pero' particolari notevoli su come si sprecano i contributi versati:
L'impossibilità di fornire la simulazione della pensione non serve "per evitare la rivolta", ma è dovuta al caotico cambiamento del software dell'INPS. Fino a pochi anni fa, quasi tutto il software dell'INPS era creato dalla DCIT (Direzione Centrale IT) di Roma e tutto funzionava bene in AS400. Se un programma non era soddisfacente, si telefonava al programmatore (che era un dipendente INPS), che provvedeva al più presto. Questo permetteva il calcolo di valori di pensione indipendentemente dai contribuiti versati e dall'età: una mera proiezione, con le settimane accreditate fino a quel momento, disponibile sia per i lavoratori dipendenti normali, sia per i precari. Poi a qualcuno è venuta l'idea di violare la regola del "se non è rotto, non aggiustarlo" e di migrare tutto al Web facendolo fare ai privati. Oggi ci sono oltre 150 aziende appaltatrici e 1500 esterni, con costi astronomici e malfunzionamenti a pioggia, che includono il programma di previsione delle pensioni: ora se non si hanno almeno 60 anni neppure si mette in moto. "La simulazione non viene fatta per il semplice fatto che se non sei ad un anno dall'età pensionabile il programma non fa calcoli", mi spiega la mia fonte.

C'è anche da chiedersi cosa facciano i 60'469 dipendenti di INPS, Inpdap, Inail ...
La vera troffa, che mi hanno raccontato (ma è cosi' grossa che quasi quasi non ci credo e sospetto la bufala) è che uno non solo quando uno va in pensione deve fare la domanda (cosi' ingrassa patronati e compagnia cantante, mentre all'estero il mese dopo che smetti di lavorare, prendi la pensione senza doverla chiedere) ma devi anche aspettare un anno o anche due.
Se ho capito bene, in quel periodo non lavori (non puoi) e non prendi la pensione. Sei mesi per quelle di vecchiaia.
Finestre fisse per l’anzianità. Sono due e variano a seconda dell’anzianità contributiva, secondo il seguente schema:
- lavoratore dipendente: a) con anzianità contributiva inferiore a 40 anni, vanno in pensione dal 1° luglio successivo all’anno in cui ha maturato il requisito; b) se con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni e maturazione requisiti entro il 30 giugno, va in pensione dal 1° gennaio dell’anno successivo, se i requisiti maturano dal 1° luglio al 31 dicembre, in pensione dal 1° luglio dell’anno successivo;
- lavoratore autonomo: a prescindere dall’anzianità contributiva va in pensione sempre dal 1° gennaio di due anni successivi a quello in cui hanno maturato i requisiti.

Ora io capisco che uno a cui non sono maturati i requisiti, se vuole smettere di lavorare lo fa. poi al momento stabilito, riceverà la pensionee. Ma il fatto che la lavorato fino al termine di vecchiaia debba aspettare sei mesi per prendere la pensione è una vera e propria truffa. Come campa in questo mezzo anno?

Franz
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