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Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda franz il 18/08/2010, 13:22

Scuola/ E' il miglior professore dell'anno. Ma è precario. L'intervista di Affari a Luca Piergiovanni
Venerdí 09.07.2010 16:30
È il professore più bravo d’Italia. Premiato dalla Gelmini per il "suo impegno nell'innovazione didattica attraverso l'uso delle tecnologie". Tanto che il 30 giugno ha ricevuto la mail da parte dell'Anp che gli annunciava di essere docente dell'anno: "Gentile collega, a nome del presidente nazionale dell’Anp (l’Associazione nazionale Dirigenti e Alte professionalità della Scuola), ti esprimo vive congratulazioni per il tuo successo nell’aggiudicazione del premio “Docente dell’anno”.

Le motivazioni? "Per il tuo impegno nell’innovazione didattica attraverso l’uso delle tecnologie". Un trionfo per Luca Piergiovani, insegnante di italiano alle medie "G.B. Grassi" di Uggiate-Trevano, in provincia di Como. Con la sua classe ha ideato un progetto che si chiama Chocolat 3B Podcast. Da un paio d’anni, quando si parla di "strategia delle tre i", lui e i suoi studenti girano l’Italia per spiegare agli altri come si fa: hanno vinto il premio "A scuola di innovazione" del Ministero dell’Istruzione, hanno partecipato al "Forum della Pubblica amministrazione" di Roma, al "Toscana Lab", hanno esportato in Lombardia i corsi di alfabetizzazione informatica per anziani e hanno aperto un sito internet multimediale dedicato alla musica e alla letteratura (http://www.chocolat3b.podomatic.com). Idee e progetti che andrebbero valorizzati. E che invece hanno il respiro corto del precariato.

""Con questi progetti - racconta ad Affaritaliani.it Luca Piergiovanni "Abbiamo ricevuto numerosi premi tra cui l'emoticon art e il content award. Insomma grandi soddisfazioni". Tutto perfetto. Se non fosse che il miglior professore dell'anno dal 30 giugno è senza un lavoro. Insomma è un precario.

"E' un paradosso: sono uno dei tanti precari che il 30 giugno viene licenziato. E pensare che il progetto che ho seguito ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale e soprattutto sono stati fatti numerosi studi come ha fatto l'Europian media Education Progect. Ma senza andare tanto lontano amche i docenti di Bicocca e Cattolica apprezzano il mio lavoro". Eppure, nonostante questo, il professore non riuscirà a proseguire il suo lavoro con la classe con cui l'ha avviato: "E' un grande spreco di energia. Progetti come questi ricevono un sacco di riconoscimenti dal mondo ccademico ma non puoi continuarli perchè ogni anno ti trovi in una scuola diversa. Così con i miei alunni ci troviamo fuori dalla scuola. Registramo da casa. Ma sarebbe molto meglio continuare in una scuola visto che il progetto è nato lì".

Luca è un professore come tanti. Originario di Arezzo, laureato con 110 e lode in Lettere a Perugia, Luca aveva tentato la carriera accademica. «Dopo due pubblicazioni scientifiche, tante pacche d’incoraggiamento e tre anni di tira e molla, ho deciso di frequentare i corsi di abilitazione all’insegnamento - ricorda -. Dalle mie parti, però, trovare un posto era impossibile. Nemmeno una supplenza.

Per non cadere in depressione, a 32 anni, era anche tornato al lavoro del liceo: il disc jockey. "Facevo 3 o 4 serate a settimana: dance anni ’70-’80, house, musica latina. Per campare ho fatto di tutto: il karaoke sulla riviera romagnola e il barman alle feste cubane. Quando ho ricevuto una proposta da Como mi è sembrato di rinascere".

"Nel 2005 ho avuto un contratto completo fino al 31 agosto. A partire dall’anno successivo, però, le cose sono peggiorate: ogni anno una scuola diversa, contratti in scadenza il 30 giugno e pochissime ore di lezione a settimana". Lo stipendio? "Ottocento euro al mese e uno "spezzone orario": due classi, dodici ore a settimana. Per raggiungere quota 18 ore e lo stipendio base di 1300 euro al mese si è dovuto inventare alcuni corsi pomeridiani. "E poi parliamo di fannulloni. Ci sono altre migliaia di persone, anche più anziane di me, nelle mie stesse condizioni".

"Vivo a Valmorea da cinque anni, ma sono sempre sul punto di traslocare - spiega Luca- . Il mio posto è stato tagliato e a settembre non so se potrò insegnare e nemmeno dove mi spediranno. Ci chiamano ragazzi, ma mi sembra assurdo che a 37 anni uno non possa pensare di crearsi una famiglia. Ho il desiderio di poter essere indipendente. Ma con 800 euro al mese come si fa?

E ora il premio."Mi hanno detto che alle premiazioni per il “Docente dell’anno” ci sarà il ministro Gelmini. Sto preparando una lettera da consegnarle: com’è possibile che in Italia il merito e l’impegno non paghino mai?" Mi auguro di poterla incontrare, di scrivere una lettera e consegnargliela per tutti noi precari. Bisogna cercare di risolvere questa situazione

E a settembre? "Ora non ho ancora un assegnazione. Sarà molto difficile tornare a lavorare dove ero prima. E' il precariato a vita. La certezza per tutta la vita non ci sarà mai".

http://www.affaritaliani.it/cronache/sc ... 70710.html
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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda franz il 18/08/2010, 13:36

Ne parlava ieri sera il TG3 e mi sono interessato.
Luca infatti è il prototipo del "giovanni" che antemponevo al "pippo" nel thread sul lavoro, ormai diventato troppo lungo.
Ipotizzando un vincolo di bilancio infatti non è possibile assumere "Luca" se non è possibile licenziare "Pippo" e nel pubblico impiego questo è praticamente impossibile. Allora Luca, si dice, andrà in america.

L'Italia lo licenzia, l'America lo vuole: storia di un precario (Arezzo Tv, 17/082010)
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Ovviamente chi non condivide il concetto di vincolo di bilancio dirà che si puo' anche assumere Luca senza licenziare Pippo.
In fondo basta pagare due stipendi e non importa se questo significa (in teoria ed in pratica) piu' tasse per tutti.
Ma se i migliori fossero 100'000 dobbiamo tenerci i 100'000 pippi (che magari anche se docenti scadenti - e ne conosciamo molti - sarebbero ottimi artigiani, astronauti, politici, spazzini)?

Ora qualcuno ha eletto Luca miglior professore dell'anno ed io non credo che sarebbe impossibile trovare il peggiore.
Senza ricambio, senza sostituzioni, sono convinto che la scuola (e qualsiasi contesto organizzativo) si riempie dei peggiori mentre i migliori se ne vanno.

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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda pierodm il 18/08/2010, 16:20

Il capitale della conoscenza senza un futuro. Precari per tutta la vita. Succede al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) dopo l’approvazione del nuovo statuto che riguarda il destino professionale di quasi 4mila ricercatori. Dopo anni di apprendistato e contributi di sapere dati al principale organismo di ricerca pubblico nazionale e al Paese, una moltitudine di figure professionali che ruota intorno alla scienza italiana si ritrova alla porta senza alcuna possibilità di un contratto a tempo indeterminato. Il contestatissimo articolo 4 del nuovo statuto prevede che i vari contratti non standard (leggi precari) non possano superare in nessun caso i 10 anni nelle loro svariate forme: assegno di ricerca, borsa di studio, co.co.co. «Dopo sei fuori dall’ente, anche se sei un ricercatore valido e non di rado eccellente», spiega Mariangela Spera, ricercatrice precaria all’Istc (Scienze e tecnologie della cognizione).

Questa è la situazione, l'ideologia tendenzialmente prevalente che si sta facendo starda: altro che Pippo e Giovanni.
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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda franz il 18/08/2010, 16:50

pierodm ha scritto:Il capitale della conoscenza senza un futuro. Precari per tutta la vita. Succede al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) dopo l’approvazione del nuovo statuto che riguarda il destino professionale di quasi 4mila ricercatori. Dopo anni di apprendistato e contributi di sapere dati al principale organismo di ricerca pubblico nazionale e al Paese, una moltitudine di figure professionali che ruota intorno alla scienza italiana si ritrova alla porta senza alcuna possibilità di un contratto a tempo indeterminato. Il contestatissimo articolo 4 del nuovo statuto prevede che i vari contratti non standard (leggi precari) non possano superare in nessun caso i 10 anni nelle loro svariate forme: assegno di ricerca, borsa di studio, co.co.co. «Dopo sei fuori dall’ente, anche se sei un ricercatore valido e non di rado eccellente», spiega Mariangela Spera, ricercatrice precaria all’Istc (Scienze e tecnologie della cognizione).

Questa è la situazione, l'ideologia tendenzialmente prevalente che si sta facendo starda: altro che Pippo e Giovanni.

Se ho capito bene precario non per tutta la vita ma al massimo 10 anni. Se poi lo stato non ha posti a tempo indeterminato, o perché ha dei "pippi" ma non li puo' sostituire oppure ha già ottimi ricercatori in organico e non ha fondi per assumere definitivamente i 4'000 precari, pur ottimi anche loro, è comunque perché ha dei vincoli di bilancio da rispettare. Esattamente come me e te. Ricevo una decina di offerte di lavoro alla settimana (non di ricercatori ma di infomatici) e se avessi lavoro per tutti li assumerei dal primo all'ultimo. Quanti ricercatori finiranno in qualche laboratorio all'estero e magari diventeranno famosi per le loro ricerche? E tutto solo perché lo stato spende troppo per altre cose (il debito pubblico costa in soli interessi 80 miliardi di euro all'anno) e ne spreca un mucchio per sostenere la casta ed i furbetti del quartierino. Chiamala pure ideologia ma io la chiamerei stupidità.

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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda pierodm il 18/08/2010, 17:54

Franz, ho riletto due o tre volte quello che hai scritto, ma non ho capito niente.
O meglio, ho capito che hai cercato di riprendere il filo del tuo discorso ad ogni costo, con un'assai scarsa relazione con il brano che avevo citato circa i ricercatori del CNR.
In questo caso, hai ragione: l'ideologia non c'entra niente, si tratta solo di ostinazione.

Tra l'altro, visto che si tratta, come dici, di "stupidità", c'è da pensare che i ricercatori del CNR che si ribellano siano tutti stupidi, o - come probabilmente dirai - tutti ansiosi di conservare i loro privilegi parassitari. Tutti Pippi, e anche il CNR è sistemato.

E tutto solo perché lo stato spende troppo per altre cose (il debito pubblico costa in soli interessi 80 miliardi di euro all'anno) e ne spreca un mucchio per sostenere la casta ed i furbetti del quartierino

Allora hanno ragione i ricercatori incazzati: i vincoli di bilancio valgono solo per i ricercatori, ma non per i furbetti.
Ma poi, in fondo, che cosa vuoi che siano 10 anni di precariato? Magari a 40 o 50 anni i precari espulsi dal CNR potrebbero sempre trovare un posto da McDonald o aprire un'aziendina con 14,8 dipendenti, con la quale ingegnosamente iniziare una carriera da restauratori di mobili o di fabbricanti di tende da balcone.
O invece l'Italia è piena zeppa di aziende chimico-farmaceutiche, istituti di ricerca e uffici studi che aspettano con ansia i Pippi e i Giovanni dei precari scaduti per assumerli?
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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda franz il 18/08/2010, 18:38

pierodm ha scritto:Franz, ho riletto due o tre volte quello che hai scritto, ma non ho capito niente.
O meglio, ho capito che hai cercato di riprendere il filo del tuo discorso ad ogni costo, con un'assai scarsa relazione con il brano che avevo citato circa i ricercatori del CNR.
In questo caso, hai ragione: l'ideologia non c'entra niente, si tratta solo di ostinazione.

Confermo la tua impressione. Non hai capito niente.
Anzi da quello che scrivi direi hai capito quasi l'esatto opposto di quello che volevo dire.
Il che mi preoccupa perché significa che le mie capacità espressive sono praticamente a zero.
Rileggendo quello che ho scritto io mi ci ritrovo (con quello che volevo dire) per cui non so cosa altro chiarire.
Franz
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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda pierodm il 19/08/2010, 23:40

Franz, il problema non sono le tue capacità espressive: infatti quando ti rileggi tu ti capisci benissimo, anzi, "ti ci ritrovi".
Che altro vuoi di più?
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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda franz il 19/08/2010, 23:51

pierodm ha scritto:Franz, il problema non sono le tue capacità espressive: infatti quando ti rileggi tu ti capisci benissimo, anzi, "ti ci ritrovi".
Che altro vuoi di più?

Il fatto che io mi capisca, e ci mancherebbe, mi interessa assai meno rispetto al farmi capire da chi mi legge.
Ma se tu rileggendo due o tre volte, non capisci o capisci il contrario, me ne faro' una ragione.
Franz
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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda Manuela il 20/08/2010, 9:58

Caro Franz, invece è proprio come dici tu, e lo dico da - ormai, ahimé - vecchia dipendente pubblica. E questo vale per gli insegnanti, gli spazzini, i ricercatori, gli impiegati dell'anagrafe: la parola "merito" la si sente pronunciare spesso, ma si dimentica che la meritocrazia comporta una valutazione, e quindi una misurazione, e criteri chiari e, fin dove è possibile, condivisi, per applicarla. E infine un sistema di premi e sanzioni. I premi conquistati dall'insegnante sono un altro esempio di ipocrisia e formalismo tutti italiani, poiché non si trasformano in effettive possibilità di carriera e di guadagno. Purtroppo l'arretratezza del pubblico impiego (ma forse non solo) in questo campo, è drammatica, per responsabilità di politici, amministratori, sindacati, ognuno disposto a mantenere il sistema bloccato, pur di non perdere le proprie, grandi o piccole, rendite di posizione.
Certo, parlare di meritocrazia, valutazione e strumenti di misura, significherebbe anche reperire le risorse per poter pagare in misura congrua chi fa mediamente bene il proprio lavoro, e premiare consistentemente chi lo fa meglio; cosa che non si può fare senza una vera e propria ristrutturazione dell'organizzazione del lavoro. E chi la dovrebbe attuare? Politici che urlano contro i "fannulloni", ma si guardano bene del prendere qualsiasi provvedimento per la valutazione del merito? Amministratori, la cui sopravvivenza dipende anche dal patto di non belligeranza spesso silenziosamente stipulato con i dirigenti (io permetto ai tuoi uffici di essere poco produttivi, tu non mi metti i bastoni fra le ruote, e magari ti giri dall'altra parte in qualche occasione)? Sindacati tutti impegnati a spalmare quanto più possibile qualsiasi residuo di stipendio variabile, inizialmente destinato ai premi per i migliori? Anche per queste ragioni, sono sempre più convinta che l'Italia non ce la può fare.
Credo che le persone dovrebbero essere assunte, di norma, con un contratto a tempo indeterminato. Che debbano guadagnare abbastanza per avere una vita dignitosa. Che debbano essere licenziate, se non sanno fare il lavoro per cui sono state assunte. Che debbano essere premiate se lo fanno in modo eccellente. Che debba esistere una rete sociale in grado di sostenere chi, per sempre o temporaneamente, non ce la fa. Non è niente di speciale, solo un welfare genericamente europeo. Ma in Italia chi sostiene cose così semplici ed ovvie, deve girare con la scorta!
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Re: Luca ... il miglior professore d'Italia, precario

Messaggioda franz il 20/08/2010, 11:29

Manuela ha scritto:Credo che le persone dovrebbero essere assunte, di norma, con un contratto a tempo indeterminato. Che debbano guadagnare abbastanza per avere una vita dignitosa. Che debbano essere licenziate, se non sanno fare il lavoro per cui sono state assunte. Che debbano essere premiate se lo fanno in modo eccellente. Che debba esistere una rete sociale in grado di sostenere chi, per sempre o temporaneamente, non ce la fa. Non è niente di speciale, solo un welfare genericamente europeo. Ma in Italia chi sostiene cose così semplici ed ovvie, deve girare con la scorta!

Vedo che siamo d'accordo e ci siamo capiti. Niente di speciale o straordinario, rispetto alla normalità europea, ma rivoluzionario in un paese bloccato come l'Italia, in cui l'unica via di fuga, per chi è in gamba e non si rassegna, è emigrare, anche temporaneamente (ma poi diventa veramente difficile tornare nel medioevo).
In alcuni paesi si inizia a valutare il merito anche nel pubblico impiego e dare una retribuzione variabile commisurata al raggiungimento degli obbiettivi. Con le prevedibili opposizioni, ... possiamo ben capire da che parte vengano.
Probabilmente il tutto nasce da una distorsione del concetto di ugualianza, che ha portato all'ugualitarismo umiliando le particolarità indivduali, le quali se ben sviluppate fanno la ricchezza della società.
Una società di uguali si, ma tutti diversi.

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