da franz il 23/04/2010, 7:58
LA DIREZIONE DEL PARTITO raccontata attraverso iL TELEFONINO
Sms Pdl, la diretta di Aldo Cazzullo
ORE 19:00 - Batteria scarica.
ORE 18:58 - I poliziotti, esausti: «Ce ne possiamo andare?». «No, dentro ci sono ancora Alemanno e La Russa».
ORE 18:56 - L'onorevole Barani, ex sindaco di Aulla: «L'importante è che non tolgano la statua di Bettino Craxi dalla piazza del mio paese».
ORE 18:50 - La frase del documento finale: «Siamo un popolo, non un partito» è stata indicata da Berlusconi.
ORE 18.49 - L'astenuto è Pisanu.
ORE 18:48 - Cosentino: «È uno strappo. Vedremo nei prossimi giorni se Fini lo renderà irrimediabile».
ORE 18:39 - Ancora Granata: «nascerà il Partito della Nazione».
ORE 18:38 - Granata: «Il documento è un invito ad andarcene. Ma noi resisteremo. Vergognoso che Berlusconi abbia detto a Fini di lasciare la presidenza della Camera».
ORE 18:34 - Documento finale: divisioni assurde dopo una grande vittoria. Avanti con meno tasse, più lavoro. Nel partito si vota e la minoranza si adegua. Tutti sì, tranne 11 no e un astenuto.
ORE 18:30 - Lupi stile anni '70: «Dobbiamo servire il popolo!».
ORE 18:07 - Rotondi precisa, ovviamente via sms: «Mi riferivo alla sopravvivenza politica. Si illudono tutti in questa sala: senza Silvio resterà poco. Il glorioso archivio della Dc me lo sono dovuto portare in campagna in Irpinia. Al potere non sopravvive niente».
ORE 18:05 - Alemanno centra il punto della giornata: «Io sono molto meno buono di Veltroni ma al campo nomadi Casilino 500 ci sono stato e lui no!».
ORE 17:45 - Fini fa sapere che resta nel Pdl e tutto sommato non è un male che l'esistenza di una minoranza sia stata così plasticamente rappresentata. Resta la sensazione che al primo scontro, magari sulla giustizia, salterà tutto.
ORE 17:30 - Brunetta per non farsi mancare nulla ha impostato l'intervento contro Tremonti; così, tanto per tenersi in esercizio.
ORE 17:23 - Berlusconi non ha l'aria di divertirsi. Parla ma la testa è altrove. È la prima volta che lava i panni sporchi in pubblico. Dev'essere stata una vera violenza fisica per lui. Non ha l'aria di essersi sfogato ma di aver subìto un colpo.
ORE 17:21 - Brunetta parte subito forte: «Non so voi, ma io mi sto divertendo».
ORE 17:20 - Rotondi: «Non so chi verrà dopo Berlusconi. So che non ci saremo». Scongiuri nelle ultime fila.
ORE 17:18 - Roberto Gasparotti: uomo-chiave del berlusconismo, gran regista di fondali, luci scenografie: «Non c'è rottura, né conciliazione. Semplicemente, è finita».
ORE 17:07 -Chiusa di Quagliariello: «Il Pdl ha vinto, è il momento di gioire tutti insieme».
ORE 17:05 - I finiani probabilmente rinunciano al loro documento. Per oggi basta liti. Si va avanti da separati in casa.
ORE 16:55 - Berlusconi ha la voce stanca, un po' triste. Fini tace.
ORE 16:52 - Quagliariello: «Ce lo siamo dimenticati, Spatuzza in mondovisione?».
ORE 16:51 - Lamorte ottimista: «Non vedo la rottura». Però conferma che i finiani non parleranno.
ORE 16:49 - Fini si consulta con Donato Lamorte.
ORE 16:47 - Gasparri evoca un punto-chiave: la sintonia emotiva dentro il governo e la maggioranza sul caso Englaro, con Fini unico contrappunto.
ORE 16:45 - Gasparri: «Abbiamo fatto bene a sopportare la tenda di Gheddagi a Villa Pamphili e tutto il resto pur di avere meno clandestini... e mi fermo per non rovinare i rapporti diplomatici».
ORE 16:41 - Bonaiuti seduto vicino a Fini in difficoltà perché durante i discorsi di Berlusconi e dei berlusconiani non può applaudire né battere ciglio.
ORE 16:36 - I finiani fanno sapere che non intendono prendere la parola. Rottura più vicina. Gasparri: «Vorrei portare una nota di pacatezza nello spirito di coesione...». Altra pausa caffè.
ORE 16:17 - Ora Cicchitto fa autocritica: «Sembriamo un gruppo di matti».
ORE 16:12 - Cicchitto cita se stesso: «Parlai in Parlamento di network dell'odio da parte di gruppi editoriali e finanziari, e lo confermo. L'establishment continua a non accettare Berlusconi».
ORE 16:04 - L'onorevole Mantovano cita Falcone. Alfano evoca il diritto naturale. Alessandra Mussolini si è fatta la coda.
ORE 15:50 - Dietro le quinte Fini ha detto: io non me ne vado, mi dovete cacciare. Saranno presentati due documenti: se si votasse la maggioranza berlusconiana sarebbe schiacciante. La rottura non sarà formalizzata oggi, ma è nei fatti. Alfano offeso con Fini che ha avuto parole durissime su legalità e politica giudiziaria del governo.
ORE 15:39 - Berlusconiani e finiani si sono riuniti separatamente. Ora sono di nuovo in sala. I ministri hanno la disposizione di spiegare l'attività del governo. Sacconi esegue.
ORE 14:57 - Pausa pranzo. Si è andati al di là di ogni aspettativa. La Lega incassa.
ORE 14:33 - Giovanardi terrorizzato: «Silvio, vorrei dire una cosa, ma, ti prego, prendila bene...».
ORE 14:25 - Il contributo della sinistra arriva ai cronisti via sms: «Vi segnalo sul Foglio di oggi mio articolo sulla leadership del Pd. A presto e buon lavoro. Giorgio Tonini».
ORE 14:21 - Pasquale Squitieri: colpa della massoneria.
ORE 14:13 - Non occorre il labiale per capire Fini: «Che fai, mi cacci?». Berlusconi non l'ha detto ma la risposta è: sì.
ORE 14:02 - Fini lo applaude ironicamente. Il Pdl così com'era non finirà formalmente oggi ma di fatto è già finito.
ORE 13:58 - «Sei venuto a dirmi che ti eri pentito di aver fondato il Pdl...».
ORE 13:56 - Berlusconi gli stringe la mano ma prende la parola a sorpresa: «Mi pare di sognare...». Fini in piedi. Scontro totale.
ORE 13:53 - Finalmente un «Silvio».
ORE 13:50 - «Ti ricordi che litigata», «ti ricordi che discussione...». I divorzi non devono essere molto diversi.
ORE 13:34 - Lo chiama insistentemente «Berlusconi», e basta.
ORE 13:30 - Fini non è abituato ad affrontare una platea così ostile. Finora poco brillante, ora sta carburando, accosta pure Berlusconi a De Mita, Alemanno chiude gli occhi, Quagliariello scuote il capo, Gasparri disgustato. Berlusconi non ne può più.
ORE 13:18 - Fini ha patito un po' la reazione brusca di Berlusconi. Ora legge. Lo guarda negli occhi: «Ci fossimo capiti un po' meglio...».
ORE 13:15 - Berlusconi a braccia conserte, seccatissimo. Il 90% della direzione è con lui, ma è la prima volta in 17 anni di politica che viene contraddetto in casa propria.
ORE 13:12 - «Bondi ha riconosciuto di venire dalla tradizione comunista che non ammetteva il dissenso...». Berlusconi prende appunti.
ORE 13:08 - Scontro aperto. Fini: «Berlusconi, te lo dico in faccia: non sono io il traditore...». Berlusconi: «Non attribuirmi cose che non ho mai detto!». Nessuno sforzo per dissimulare l'inimicizia.
ORE 13:05 - Fini si lamenta degli insulti ricevuti da giornalisti «lautamente pagati da stretti familiari del presidente del Consiglio». Brusio in sala.
ORE 13:01 - Fini, cravatta rosa: «Dobbiamo chiarezza agli italiani. Altro che riunione inutile. Nella regia - ho scoperto che eravamo tanti a cofondare il Pdl - colgo l'atteggiamento puerile di chi nasconde la polvere sotto il tappeto».
ORE 12:48 - Berlusconi infierisce: «Prima ho salutato i cofondatori del Pdl: Fini, Rotondi Giovanardi. Ho dimenticato di salutare Mario Baccini, Alessandra Mussolini, Sergio De Gregorio. E poi Bonocore, Caldoro, Dini, Biasotti, Nucara...». Curiosità in platea: «Ma chi è Bonocore?».
ORE 12:43 - Tremonti chiude citando Sturzo: «Le correnti portano alla frantumazione del partito». Fini mastica chewingum.
ORE 12:39 - Tremonti migliore in campo: «La sinistra è più che mai il partito dell'Appennino. Vendola rappresenta l'Appennino Dauno».
ORE 12:21 - Tremonti riporta tutti alla realtà ricordando che siamo ancora nel bel mezzo della crisi.
ORE 12:17 - «L'ho detto in mondovisione: io sono al fianco del Papa».
ORE 12:13 - Ma poi il ministro degli Esteri non si tiene: «È venuto Obama e ha fatto esattamente quel che gli abbiamo detto di fare...».
ORE 12:07 - Frattini rivendica il complesso della politica estera: «Attenti, se ci dividiamo facciamo la gioia degli italiani nemici dell'Italia».
ORE 12:01 - Berlusconi chiede la parola: «Ricordiamoci che la Lega ha un terzo dei nostri voti e un decimo dei nostri ministeri». Bossi per fortuna non è qui.
ORE 11:58 - Deputati Pdl al bar: «Più che una direzione è un'umiliazione pubblica di Fini». In effetti, prima di lui parlano i ministri che sono tutti critici. Ma Tremonti probabilmente gli lancerà un segnale d'apertura.
ORE 11:55 - Prende la parola l'onorevole La Russa. Pausa caffè.
ORE. 11:31 -Tutti in piedi, Formigoni e Moratti compresi, per Bondi.
ORE 11:30 - A Bondi è insolitamente affidata la parte del duro. Anche se attacca Fini fingendo di attaccare l'innocuo professor Campi e la fondazione FareFuturo.
ORE 11:25 - Bondi è il primo ad aprire le ostilità con Fini: «Non ci sono lì gli uomini liberi e qui i servi! È un cupio dissolvi, una logica da vecchia politica che divorzia dalla realtà e diventa una nuvola speculativa, un bizantinismo». Fini tra poco dirà: «L'integrazione degli immigrati non è una nuvola speculativa , la laicità dello Stato non è un bizantinismo...»
ORE 11:17 - Bondi: «Il Pdl non è più un sogno ma una solida realtà». Come Immobildream.
ORE 11:01 - Denis Verdini parte subito forte: «Vorrei fare un breve excursus sulla storia del Pdl». Panico tra gli astanti.
ORE 10:58 - Comincia la discussione: i finiani si sono iscritti a parlare tutti. Berlusconi: va bene, ma non più di tre minuti; se non si finisce in questa riunione, ne facciamo un'altra.
ORE 10:55 - Berlusconi ha finito la "relazione". In sintesi: va tutto bene; congresso entro l'anno. Toni concilianti, non da rottura. Sensazione di un accordo dietro le quinte.
ORE 10:45 - Berlusconi è preoccupatissimo di dare l'impressione di una riunione di partito vecchio stile: «Non parlate in aula, non fate capannelli, rimanete seduti» ammonisce tipo capoclasse.
ORE 10:42 - Brevissima stretta di mano con Fini; ma pur sempre una stretta.
ORE 10:32 - È arrivato Berlusconi accolto per una volta non da «Meno male che Silvio c'è» ma da musica da ascensore. Una giornata da Prima Repubblica. Sorrisi brevi.
ORE 10:07 - La direzione del Pdl comincia in Corso Vittorio, la via che porta dai Palazzi al cupolone, alla cui ombra si tiene lo scontro tra Fini e Berlusconi. Ingorgo mostruoso. Le auto blu si aprono un varco a sirene spiegate. Passanti inferociti.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)