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Semipresidenzialismo alla francese

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda annalu il 10/04/2010, 17:43

lucameni ha scritto:Fatemi capire.
1) sappiamo che B. si fa le riforme a suo uso e consumo. L'unica cosa che gli interessa.
2) di conseguenza il PD dovrebbe magari contribuire, con tanto di presidenzialismo all'italiana, giusto per non apparire conservatore?
3) la priorità sarebbe cambiare. Sopratutto cambiare. A prescindere? In secondo piano come, cosa?

Ovvero.
Di cosa stiamo parlando?
Non avrà forse ragione Fini che teme un'overdose di slogan mascherati da volontà riformatrice?

Caro Luca, ultimamente mi trovo sempre più spesso d'accordo con molte delle tue posizioni.
Sulla mia scrivania e sul mio banco di lavoro, quando facevo ricerca attiva, avevo una vignetta con una tartaruga che diceva: "Forse sono fortunata a camminare così piano, forse sto andando nella direzione sbagliata". Perché un ricercatore serio deve muoversi davvero coi piedi di piombo, e accreditare scoperte ed innovazioni solo dopo aver compiuto tutte le verifiche possibili ... e mantenere ancora aperta la strada al dubbio.
Perché mai in politica "cambiare" alla carlona, magari appunto nella direzione sbagliata, deve rappresentare comunque un progresso?
Se i cambiamenti vanno nella direzione di un premierato così forte da somigliare ad una dittatura, se le "riforme" devono portare ad una scuola sempre meno efficiente, ad una informazione sempre meno corretta e libera (sono solo esempi) non è meglio essere "conservatori"?
Anch'io desidero innovazione e riforme, ne abbiamo un grande bisogno, ma che siano in una direzione positiva: insomma, io prima di ritenere positivi i cambiamenti, vorrei poterli verificare, leggere con attenzione, discutere il più possibile pubblicamente ... si sa che la democrazia è più lenta nelle sue decisioni rispetto ad una dittatura, però sembra ancora la forma migliore di governo ...

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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda franz il 10/04/2010, 18:28

ranvit ha scritto:Il problema è identificare chi sono i pulcinella....

E anche connotare il personaggio, che dal 1600 ad oggi ha mille sfacettature e mille risvolti.
Puccio d'Aniello era il nome di un contadino di Acerra reso famoso da un presunto ritratto di Annibale Carracci, dalla faccia scurita dal sole di campagna ed il naso lungo, che diede vita al personaggio teatrale di Pulcinella. Pulcinella ha incarnato e continua ad incarnare il tipo napoletano, ancora oggi all'estero, il personaggio che, cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con un sorriso, prendendosi gioco dei potenti pubblicamente, svelando tutti i retroscena
...
Il nome di Pulcinella è cambiato nel corso degli anni, anticamente era Policinella, come si vede dal titolo della commedia di Fiorillo, o Pollicinella. Partito da Napoli in compagnia di altri personaggi come Coviello, Pascariello e una lunga fila di capitani vanagloriosi come Matamoros e Rodomonte che parlavano una lingua franca a metà tra il napoletano e lo spagnolo, Pulcinella con Silvio Fiorillo approdò nelle grandi compagnie comiche del nord e divenne l'antagonista di Arlecchino, il servo sciocco, credulone e sempre affamato di quella fame atavica dei poveri diavoli
...
Il Pulcinella burattino non è più servo e servitore, ma un archetipo di vitalità, un anti-eroe ribelle e irriverente, alle prese con le contrarietà del quotidiano e i nemici più improbabili. Il Pulcinella delle guarattelle è un protagonista assoluto, che affronta e sconfigge tutti i suoi avversari....

Oppure questi mille volti rappresentano l'inafferabilità del nostro italico essere?
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda ranvit il 10/04/2010, 18:33

Annalù : > si sa che la democrazia è più lenta nelle sue decisioni rispetto ad una dittatura, però sembra ancora la forma migliore di governo ...<

Evidentemente per annalù nella stragrande maggioranza dei Paesi più evoluti non c'è democrazia....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda annalu il 10/04/2010, 18:49

ranvit ha scritto:Annalù : > si sa che la democrazia è più lenta nelle sue decisioni rispetto ad una dittatura, però sembra ancora la forma migliore di governo ...<

Evidentemente per annalù nella stragrande maggioranza dei Paesi più evoluti non c'è democrazia....

Che risponderti?
Mi verrebbe da pensare che tu stia scherzando, purtroppo so che invece credi di parlare seriamente ...
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda ranvit il 10/04/2010, 18:51

annalu ha scritto:Mi limito ad esaminare le cose che tu elenchi.
- Ridurre il numero dei parlamentari, su questo certo siamo tutti d'accordo, anche se non credo ci sia accordo sul COME arrivare a questo numero ridotto: ridisegnare i collegi non è affatto banale, e già Calderoli nella sua "porcata" è riuscito a ridisegnarli in modo da favorire sfacciatamente la sua parte, continuare su questa strada mi parrebbe da evitare.
- Sul monocameralismo, non so bene cosa tu voglia intendere, quindi non so se si possa essere d'accordo. Si è d'accordo sul fatto che l'attuale "bicameralismo perfetto" debba venir superato, ma non è ancora ben chiaro in che modo, e quando si parla di Senato delle regioni non è molto chiaro cosa si intenda.
- Infine, non so chi tra noi desideri che il premier abbia più poteri: il governo attuale ha poteri vastissimi, quando il premier vuole le leggi vengono approvate in meno di un mese anche grazie all'uso e all'abuso di decreti e voti di fiducia. Le due camere poi, grazie alla designazione dall'alto dei candidati, sono composte a "misura di premier", e pochi se la sentono di dissentire sul serio, perché potrebbero perdere il seggio. Quindi no, sull'aumento di poteri al premier spero proprio che non si sia tutti d'accordo. annalu


Mi sono limitato a riportare come esempi alcuni punti su cui da tempo la stragrande parte del Pd è favorevole....e anche quanto già presente praticamente in tutti i Paesi democratici occidentali.
Ma evidentemente c'è chi pensa che il "sistema Italia", nonostante tutte le cose che non vanno, è il migliore....
Ovviamente le riforme vanno definite nei dettagli e discusse con tutti....ma se non ci sediamo al tavolo come si fa?
Da tenere presente che la partecipazione a questi tavoli, anche in assenza di risultati, potrebbe anche favorire l'ulteriore distanza che c'è già oggi tra le varie componenti del Cd...per non parlare del giudizio severo e negativo che l'elettorato "terzista" (fondamentale in un sistema bipolare) ne trarrebbe verso il Cs.


annalu ha scritto: Hai ragione. Ha la maggioranza parlamentare più schiacciante della storia della repubblica, faccia tutte le cose che gli piacciono, come del resto ha fatto da sempre. Ma perché mai NOI dovremmo fare le cose che piacciono a LUI? Se piacciono solo a lui se le scriva e se le approvi, senza chiederci complicità. annalu


Non si tratta di complicità ma di "far politica".....viceversa è un "salire sull'Aventino".

annalu ha scritto:Scusami, perché non chiedersi invece la causa di questa poca credibilità del Cs? Non dipenderà forse dall'eccesso di acquiescenza verso Berlusconi, e la mancanza di iniziative propositive?
Che facciamo, visto che Berlusconi continua a raccogliere voti (sempre meno, in verità) noi dovremmo smettere di fare opposizione, o non piuttosto cercare di farla meglio?

annalu



Noi l'opposizione la dobbiamo fare eccome.....ma meglio, intelligente e soprattutto dalla parte della gente! Ma non quello che noi pensiamo che la gente vuole....
Per fare questo, ristrutturiamo il partito portando ai vertici i politici che sono sul campo. non i soloni che stanno nei "loft" di Roma!


Vittorio
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda ranvit il 10/04/2010, 18:55

> Mi verrebbe da pensare che tu stia scherzando, purtroppo so che invece credi di parlare seriamente ...<


Non avevo letto il tuo intervento che ora ho appena commentato....

Comunque, io parlo sempre seriamente, che tu lo creda o no....non ha alcuna rilevanza!

Vittorio
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda franz il 10/04/2010, 21:26

annalu ha scritto:Anch'io desidero innovazione e riforme, ne abbiamo un grande bisogno, ma che siano in una direzione positiva: insomma, io prima di ritenere positivi i cambiamenti, vorrei poterli verificare, leggere con attenzione, discutere il più possibile pubblicamente ... si sa che la democrazia è più lenta nelle sue decisioni rispetto ad una dittatura, però sembra ancora la forma migliore di governo ...

Vero. Tutti vorremmo farlo.Tutti vorremo deciderlo. Tutti vorremo contribuire a questo passo.

Eppure un pensatore svedese a metà del 1700 (Chydenius) diceva, in sintesi, che le leggi (le nostre decisioni collettive) distorcono la naturale tendenza degli individui a creare ricchezza mediante specializzazione e scambio. Per quattro ragioni:

1. La regolamentazione economica è molteplice e ogni pezzo di legislazione persegue obiettivi diversi e indipedenti. Questa frammentazione crea necessariamente un sistema scriteriato e quindi, molto probabilmente, dannoso.

2. Nessuno statista e nessun regolatore possiede sufficiente conoscenza per organizzare l'attività economica in modo da massimizzare la 'ricchezza della nazione'. Questo è un punto fondamentale che anticipa le osservazioni di Hayek e la genesi di mechanism design.

3. Anche se lo statista e il regolatore (individui) possedessero tutta la conoscenza necessaria, i loro incentivi non sono necessariamente allineati a quelli della collettività. Questo, invece, è il bread&butter di chi studia political economy.

4. Infine, anche se gli incentivi fossero invece allineati, resta il fatto che anche la più perfetta regolamentazione cambierà sempre meno rapidamente delle circostanze economiche. Citando letteralmente:


Fra le migliaia di possibilità, la legge - sebbene sia la migliore possibile - è pertanto utile solo in un'unica circostanza, vale a dire quella per cui è stata concepita, ma dannosa in tutte le altre.

L'inevitabile risultato è la creazione di rendite di ogni tipo (da quella del monopolista a quella del politico), che Chydenius ritiene particolarmente dannose perché ingolfano il motore della prosperità, ossia l'aumento della produttività:

In una società, più opportunità ci sono per alcuni di vivere sulla fatica degli altri, meno questi stessi altri possono godere dei frutti del loro lavoro e più si affossa la laboriosità. I primi diventano arroganti, mentre i secondi diventano disperati ed entrambi negligenti.

Cosa suggerisce di fare, in conclusione, Chydenius? Naturalmente ridurre il numero di leggi e regolamenti che vincolano la libertà economica:
Un'unica legge, vale a dire quella di ridurre il numero delle nostre leggi, è da allora diventata una materia di lavoro piacevole per me, la quale voglio altamente raccomandare come principale e più importante, prima che ne siano inventate di altre nuove.


Non so se ci sia riuscito. Probabilmente no. Anzi, sicuramente no. Questa raccomandazione è altamente impopolare tra chi trae legittimazione dalla produzione di leggi, nonostante il fumo (letterale) della propaganda. Ma di certo aveva ottime ragioni, che sono ottime ancora oggi, per provarci.

Morale: a tutti noi piacerebbe decidere le sorti del mondo, in ogni dove, in ogni tempo, ma la cosa principale da capire è che esitono limiti alle cose da decidere, con la democrazia. Alcune esulano dal metodo democratico. Io mi sono sposato senza che fosse una decisione democratica (collettiva). Idem per il numero di figli che ho avuto (in Cina non sarebbe stato cosi'). Questo significa che nelle società molte cose avvengono a causa di libere decisioni individuali. Non soggette a votazione democratica o dittatoriale. Molte cose prendono una direzione che noi sigolarmente non vogliamo. Noi vorremmo decidere ma non possiamo. La ricerca scientifica, le decisioni tecniche, miliardi di scelte personali. La democrazia (le decioni a maggioranza popolare) sono una parte del nostro vivere. La stragrande maggiornaza è data da decisioni inidividuali scoordinate. Anche una votazione in fondo nasce dalla somma di decisioni inidividuali scoordinate.

Interessante considerare che Berlusconi si lamenta di non avere abbastanza "potere" (decisionale) mentre l'ABC della politica moderna non si concentra sul potere ma sui compiti. Berlusconi vorrebbe avere tutto il potere, per avere in conseguenza tutti i compiti che gli sono propizi o utili.

Il nostro compito invece, discutendo di sistemi istituzionali, è come dividere il potere, come evitare la concentrazione.
Ma non solo pensando al "despota supremo" (Berlusconi) ma piu' che altro pensando alla nostra ansia di "predominio della politica", che è nella stessa salsa berlusconiana.

Franz
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda Iafran il 11/04/2010, 9:37

Non si aspetta "che venga Babbo Natale", si constata che siamo in una perenne carnevalata se si ha la consapevolezza che siamo nel paese di Pulcinella!
---------
Il paese di Pulcinella di Antonio padellaro
(da "il Fatto Quotidiano" del 9 aprile 2010)

Tra crisi economica, impunità, inciuci e finte riforme, in tanti osservano e fanno finta di niente

Nel paese di Pulcinella, ministri con le pezze al sedere e un buco da cinque miliardi dibattono di grandi riforme, presentano bozze e bozzetti e il più comico della compagnia (quello che dà fuoco a una tonnellata di carta asserendo che sono 375 mila leggi) si autoproclama giureconsulto. Intanto Pulcinella si fa una scampagnata in Toscana dove compra la ventesima villa dopo aver ottenuto la trentesima immunità (mentre esultano i giornalisti di Pulcinella lieti che Pulcinella abbia fatto "marameo ai giudici" e a tutti i fessi che rispettano le leggi). Nel paese delle Cause Perse augusti consessi di eruditi studiano, vagliano e scandagliano la trentesima firma sotto la trentesima legge di Pulcinella onde appurare se trattasi di firma che afferma, di firma che conferma o se la firma era malferma. Nel paese di Arlecchino, l’opposizione di Pulcinella festeggia la quarta sconfitta elettorale e la perdita di quattro Regioni in una botta sola perché poteva andare peggio. E in attesa della quinta, sesta e settima sconfitta intavola dialoghi con Pulcinella con cui tesse la tela in un clima sereno per il bene delle istituzioni nella più larga condivisione, amen.

Intanto si asfalta la strada di Pulcinella al Quirinale dove quando giungerà potrà firmarsi da solo altre trenta immunità senza tante storie (e già i giornalisti di Pulcinella suonano allegri le trombette, perepé perepé). Nel paese dei Quaranta Ladroni, a decidere le leggi sono gli avvocati di Alì Babà per fare marameo ai giudici e dare impunità ai Ladroni. Nel paese dei Balocchi, le squadre truccano a turno i campionati e vince chi riesce a non farsi beccare. In questo strano paese la gente osserva e fa finta di nulla. Fino a quando ne avrà abbastanza dei pulcinella e degli arlecchini, delle finte riforme, dei buchi di bilancio, dei giornalisti con le trombette, dei ladroni e degli augusti consessi che passano il tempo a spaccare capelli su questa o quella firma. E così sia.
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda Robyn il 11/04/2010, 10:16

Franz
Il sistema è bloccato dalle streme.Se il turno di ballottaggio fosse stato inserito nel mattarellum non avremmo avuto la caduta del governo Prodi,la lega non sarebbe stata alleata del pdl e di conseguenza non sarebbero state approvate certe leggi come il reato di immigrazione clandestina,l'obbligo di denuncia da parte dei medici degli immigrati irregolari etc
Sono d'accordo che gli elettori di un partito razzista e xenofobo possono provenire da tutti gli ambiti della società
Il turno di ballottaggio non permette alle estreme di esercitare il loro potere di ricatto.La quota proporzionale del 12% gli permette di avere rappresentanza cosa difficile con l'attuale legge elettorale che prevede lo sbarramento.De Gaulle era furbo,ma non era stupido.Berlusconi vuole modificare la legge elettorale togliendo semplicemente il vincolo di coalizione in modo che un solo partito possa governare.Questo non è possibile perche non c'è la leggittimazione del 50%+1 degli elettori.Il ballottaggio sul collegio uninominale dà invece piena leggittimità al parlamentare e alla maggioranza che governa perche si viene leggittimati dal 50%+1.Lo stesso è per il presidente della repubblica.Qualsiasi riforma sia essa istituzionale o elettorale non può prescindere dai concetti base della democrazia Ciao Robyn
Ultima modifica di Robyn il 11/04/2010, 10:29, modificato 1 volta in totale.
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Semipresidenzialismo alla francese

Messaggioda franz il 11/04/2010, 10:24

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa.

Gianni Rodari
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