Speriamo bene per quest'anno, và.

[Loredana Poncini]

Rispondo a Franz sulle esternazioni che ho letto di Ranvit : ho inteso il suo dichiararsi non prodiano né parisiano, in modo esplicito, sin da quando, come "vitran", ha partecipato al direttivo del costituendo Circolo PD ONLINE "costituente democratica " e ho interpretato allo stesso modo i suoi interventi in "perlulivo" , cioè QUI,come ranvit.
Se sbaglio, ne son contenta.
Mi auguro che Vittorio mi ragguagli in merito.
Loredana
P.s. Invece, quando leggo Piero, non noto le stesse preclusioni, anti- Arturo Parisi , in particolare.
Si vede che siamo sintonizzati su diverse lunghezze d'onda, Franz, e che indomabili empatie creano disturbi di fondo...

[gabriele]

Ma per migliorare la vita politica è necessario partecipare, non stare sul piedistallo a sbraitare che sono tutti ladri....o, peggio, che i ladri sono solo gli altri!

Vittorio

A me sembra che ad alcuni non stia bene nemmeno questo. Perchè quando qualcuno come Di Pietro o Grillo (e i meetup) fanno politica attivamente, partecipano e fanno partecipare, allora vengono chiamati "populisti".

Diciamo invece che per alcuni la cosa migliore è...loro stessi. Classica diatriba italica da CT della Nazionale di calcio...

Gabrive

[franz]

Rispondo a Franz sulle esternazioni che ho letto di Ranvit : ho inteso il suo dichiararsi non prodiano né parisiano, in modo esplicito, sin da quando, come "vitran", ha partecipato al direttivo del costituendo Circolo PD ONLINE "costituente democratica " e ho interpretato allo stesso modo i suoi interventi in "perlulivo" , cioè QUI,come ranvit.
Se sbaglio, ne son contenta.
Mi auguro che Vittorio mi ragguagli in merito.
Loredana
P.s. Invece, quando leggo Piero, non noto le stesse preclusioni, anti- Arturo Parisi , in particolare.
Si vede che siamo sintonizzati su diverse lunghezze d'onda, Franz, e che indomabili empatie creano disturbi di fondo...

Guarda, il dichiararsi "non prodiano" o "non parisano", cioè basarsi su concetti e non persone, per me è tutto sommato un pregio, non un difetto.
Quanto a Piero il suo pensiero su Prodi lo ha espresso chiaramente, come quello su Rutelli e tutti gli altri leader (qui perdonatemi l'esagerazione nel definire genericamente leader alcuni personaggi del dopo-prodi).
Vero, su Arturo Parisi non ricordo molto da parte sua, ma probabilmente perché manco lo considera degno di un suo particolare strale. A parte alcuni problemi con la matematica elementare (come contare i voti di fiducia) non vedo cosa di grave imputare ad Arturo.
Franz

[lucameni]

"Enrico Letta, se per caso dovesse leggere
(ma molto per caso, perché lui e loro stanno troppo in alto per abbassarsi fino a noi)
che prima di accentuare contrasti con Di Pietro dovrebbe almeno interpretare direttamente le sue parole, e non affidarsi all'interpretazione che ne dà la stampa nemica (di Di Pietro)?"

Non sono mica scemi, Letta (Enrico...anche se poi nn mi pare ci sia molta differenza con suo zio Gianni), in primis, sanno benissimo interpretare le parole; ma fa comodo fare finta di interpretarle in un certo modo e persistere nell'atteggiamento - consapevole e collaborazionista - che hanno tenuto per 15 anni (quasi tutto parte dal nostro D'Alema, sul quale Montanelli dedicò uno delle sue ultime stoccate: "mi chiedo cosa gli abbiano promesso per non fare opposizione").
Devono pur giustificare i loro comportamenti di finta opposizione.
Dico finta opposizione, perchè non c'è paese europeo civile, peraltro con schieramenti che fanno politica in situazione molto meno drammatica rispetto alla nostra, dove l'opposizione non faccia opposizione.
L'opposizione se non si oppone che opposizione è?
Mica dico che non debba essere propositiva, debba urlare o che altro.
Magari sarebbe auspicabile qualcosina in più del solito pigolio sommesso, condizionato dalla gentile concessione di papi pio'tutto, di dialogare e di farsi dettare l'agenda della finta opposizione.
Solo da noi, Merlo e gli altri pifferai (i falsi terzisti, i ricattati, i difensori della casta politica), ci raccontano la fiaba dell'opposizione che ha come priorità il dialogo.
De che?
E' che ormai viviamo in un' Italia totalmente surreale e non ci rendiamo conto nemmeno di cosa dicono.
Altrimenti più che incazzarci e stupirci dovremmo metterci a ridere.

[cardif]

a Lucameni:
No, no; io voglio, sempre voglio, fortissimamente voglio continuare ad essere ottimista.
Voglio credere che Enrico Letta, forse troppo indaffarato in altre incombenze di partito, abbia letto superficialmente i giornali ed abbia creduto che effettivamente Di Pietro abbia "attaccato a testa bassa".
Certo è grave per lui un agire così superficiale. E' che a volte rispondono alle domande dei giornalisti buttando là una frase senza pensarci troppo.

Ma sarebbe più grave se, come dici tu, loro " sanno benissimo interpretare le parole; ma fa comodo fare finta di interpretarle in un certo modo e persistere nell'atteggiamento - consapevole e collaborazionista - che hanno tenuto per 15 anni".

Se così fosse tanto varrebbe saltare sul carro del vincitore ad ogni occasione. Almeno si starebbe dalla parte vincente. (Va be', questa è proprio una sconcezza!)
cardif

[ranvit]

A Cardif.....ma io sono ottimista! Infatti non vedo male neanche questa parentesi berlusconiana....ci voleva per scrollare l'ingessatura di cui soffre l'Italia! Peccato che non l'abbia fatto il Cs....!
Sono poi ancora ottimista quando penso che comunque Berlusconi è vecchio e quindi....


A Loredana....ti ha già risposto Franz per me, non ho altro da aggiungere.

Vittorio

[annalu]

Dove lo trovate tutto questo ottimismo, mi è difficile capire.

A parte Ranvit che riesce addirittura a vedere bene la parentesi berlusconiana ... e non commento altrimenti potrei essere scortese, non riesco nemmeno a condividere l'ottimismo della volontà di Cardif.
Condivido ormai purtroppo il pessimismo di Luca, ed in particolare non mi riesce di credere alla buona fede di Enrico Letta, nipote di Gianni Letta. Ovvio che zio e nipote potrebbero avere sinceramente opinioni politiche divergenti, ma in questo caso mi sembra più un gioco delle parti, come ho sentito raccontare abbiano fatto alcune famiglie sotto il fascismo: alcuni parenti fascisti di qua altri antifascisti di la, tanto per assicurare comunque la salvezza della famiglia. Naturalmente in questi casi nessuno è davvero convinto della propria scelta politica, dato che a prevalere è l'interesse personale e familiare.
Che sia questa anche la scelta di vita della famiglia Letta? Comincia a sembrarmi verosimile.

annalu

[franz]

[.....ma io sono ottimista! Infatti non vedo male neanche questa parentesi berlusconiana....ci voleva per scrollare l'ingessatura di cui soffre l'Italia!

Premesso che comprendo che "non vedere male" non significa per forza "vedere bene", mi pare una illusione credere ancora nella favola del vaccino che ci raccontava Montanelli. Quasi che un periodo di opposizione fosse salutare per il paese (anticorpi) o per l'opposizione stessa. Nel 2001 ci credevo anche io ma a questa favola ma ci si puo' credere per tre anni al massimo. In realtà gli italiani stanno dimostrando che hanno bisogno di 200 anni di malattia, per guarire. Oppure che sono inguaribli masochisti. L'opposizione poi, .... dopo 5 anni di pessimo governo Berlusconi, dal 2001 al 2006, sono stati capaci solo di una vittoria risicata e di un governo sicuramente peggiore del precendente governo Prodi del 1996. Quindi 5 anni di opposizione non sono serviti a far migliorare il CS. Non sono affatto ottimista, perché il deterioramento è generale (vedi la notizia dell'arretramento di 100 trimestri dei livelli di produzione industriale).
Qui c'è da mettersi le mani nei capelli, per chi ancora li ha.

A proposito di arretramento, stasera il TG3 ha detto, riferendosi al dato piu' basso di inflazione in 50 anni, ha detto che l'inflazione è "tornata ai livelli di 50 anni fa". Dimostrando in modo chiaro ed inequivocabile che non ci capiscono un tubo delle notizie economiche che ricevono e diffondono. E contribuendo all'ignoranza ed alla confusione generale.
Ma come si fa ad essere ottimisti?

Franz

[cardif]

E chi ha detto che sono ottimista? Ho detto che "voglio" esserlo, per non avvilirmi.
Parlo per me, ovviamente.
cardif

[pierodm]

Non sono "parisiano", più o meno per la ragione detta da Franz - che però qualche cosetta in merito deve averla ricordata, magari nel subconscio, dato che di sfuggita di parisi sono sicuro di aver parlato qualche volta.
Ma devo dire che, come personaggio, Parisi non mi sembra deleterio: un po' farraginoso, ma sicuramente in buona fede.
Insomma, i problemi sono altri e provengono da altri.

Sul "vedere bene" e dintorni.
Vero: non vedere male non significa necessariamente vedere bene.
I bizantini riuscivano a spaccare il capello in sedici: dilettanti, paragonati a noi, che però evidentemente disponiamo di tecnologie avanzate.

A Ranvit ormai ci siamo affezionati: le sue non sono posizioni realmente "politiche", ma una valvola di decompressione per i suoi fantasmi, per il suo bisogno di mettere ordine nei gironi infernali della memoria storica.
L'uso che fa delle parole il nostro Ranvit è molto soggettivo e molto creativo, e non dev'essere preso alla lettera, ma piuttosto interpretato.
Quando non chiama me o qualcun altro "infantile e velleitario" mi preoccupo: ho paura che non stia bene e che gli si stiano ammosciando le parole in petto.
Però temo che stia comunque invecchiando, e come tutti quelli che invecchiano stia tornando anche lui bambino: come si spiega altrimenti quest'attrazione verso Papi Silvio?
Una proposta: Vitto', io ti faccio giocare con i miei libri e ti do pure il permesso di strappare le pagine per fare i cartoccetti, o per incartare la pizza con la mortadella, a patto che tu la smetti di accettare le caramelle da Papi - e poi, non ti ricordi quello che ci ha detto la maestra su quelli che offrono i dolcetti al parco?