pinopic1 ha scritto:disallineato ha scritto:Siccome la nostra cultura e le nostre radici non sono ebree, islamiche o buddiste mi pare evidente che nei posti pubblici non debbano essere esposti, ma non perchè la loro visione ci disturba. Infatti a noi, per la nostra tolleranza e la nostra cultura e civiltà, non disturba assolutamente che tu, straniero, non credente, laico, agnostico o chiunque ti sia, professi la tua fede o non fede. Qua' da noi sei liberissimo di pensarla come ti pare e ti è lasciata tanta libertà anche da consentirti di rivolgerti alla corte europea affinche' se ti senti disturbato da un crocefisso, possa pretendere di toglierci i nostri simboli.
Sicuro che non sono ebree?
Rivolgersi alla corte europea si (ma non è stato uno straniero in questo caso). Rispettare le sentenze della corte no? E allora a che serve rivolgersi?
La chiave di tutto è nella parola "stranieri". Per quante generazioni devono essere considerati stranieri gli immigrati? Dobbiamo abituarci all'idea che la nostra società sarà sempre più formata da persone che praticano religioni diverse e anche che non praticano nessuna religione e che se ripensano ai loro antenati pensano a culture diverse.
Gli USA fanno parte o no della nostra cultura e civiltà? Si tratta di un paese dove ognuno è straniero rispetto ad un altro perché ognuno ha "radici"diverse da ogni altro? Obama di che cultura è? Che radici ha?
Io sono siciliano. Se potessi risalire ai miei antenati più lontani potrei trovarci qualche arabo, più indietro qualche fenicio. Devo aver paura di essere straniero?
PS: potrei anche avere la lieta sorpresa di trovarci qualche Normanno alto, biondo e con gli occhi azzurri e radici (cristiane?)
In quanti paesi europei con radici cristiane non ci sono simboli religiosi nelle scuole e negli uffici pubblici? Hanno forse perso la loro identità culturale?
E non sono tanto sicuro che in Italia prima del concordato ci fosse il crocefisso nelle aule scolastiche. Devo controllare. Nel caso non ci fosse, vuol dire che le nostre radici culturali affondano soltanto nel ventennio?
L'ho trovato. Pare si tratti di una circolare del Ministero di Giustizia del 1926.
Quindi per tanto tempo avevamo ignorato le nostre radici culturali? Almeno dal 1860. Dipende da regione a regione.
Devo riprenderti su alcune cose, caro Pino, se me lo permetti.
Le radici non sono ebree, sono cristiane. Non ci sarebbe null adi male ma è così.
Da quando S.Paolo incentivò le prime comunità cristiane, la religione di Cristo è stata quella che ha segnato la storia nel nostro paese e in gran parte dell'europa. Si trovano cattedrali cristiane, effige, simboli ed altro dedicato alla devozione cristiana. Non si trova granchè caratteristiche del culto dialtre religioni. Questo per ribadire che da secoli il cristianesimo fa parte della nostra storia.
La chiave di tutto non è vero che è la parola straniero. La nostra società sta diventando multiculturale ma ciò non significa che debbano sparire i segni della nostra storia.
Se tu sei siciliano con origini danesi o turche o africane, non significa nulla. Abiti qua e vivi qua e ti troverai in una civiltà che può avere anche origini diverse da quelle dei tuoi antenati, ma il nostro paese è questo e non c'è nulla di strano ad accettare la storia del paese dove vivi.
La sentenza della corte non è vincolante e secondo me, sarebbe opportuno dissentire e non accoglierla. Per il rispetto della maggioranza che vede in quei simboli una devozione religiosa e si sentirebbe defraudata ingiustamente.
Se è giusto tutelare le minoranze, non è altrettanto doveroso rispettare la maggioranza?
Se è giusto che la maggioranza non imponga il proprio credo alla minoranza, non è altrettanto giusto che neanche la minoranza imponga la rimozione del crocefisso?
Se fossimo in uno stato vuoto di storia e privo di simboli religiosi, asettico, allora prima di appendere un simbolo che appartiene ad una parte, sarebbe doveroso chiedersi se va bene a tutti o se offende qualcuno.
In questo caso, sono secoli che i crocefissi sono appesi ai muri.
Non alimentiamo scontri ideologici e non ne faccciamo un a questione di principio. Mi sembrerebbe più saggio non cancellare quello che c'è già e che esiste da secoli.
Cordialità