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Siamo alla fine di un'era?

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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda Iafran il 11/09/2009, 14:14

pagheca ha scritto:
ranvit ha scritto:Caro mariok, il dramma è che davvero cosi' fanno (quasi) tutti!

Da che esiste il mondo chi è al potere....arraffa. Chi piu' chi meno lo fanno tutti o quasi tutti (ma quasi tutti statisticamente significa...tutti). La differenza è tra chi comunque risolve anche i problemi della gente e chi invece pensa solo ad arraffare!

Io direi che ci sono paesi dove si arraffa molto di piu' che in altri. A tutti i livelli, non solo in politica. E' una constatazione banale e fatta piu' volte ma e' bene ricordarlo sempre per evitare che si possa pensare che alla corruzione non c'e' scampo e che quindi meglio arrangiarsi.

Certo, una corruzione endemica e' presente ovunque, ma l'Italia e' certamente arrivata a livelli scandalosi, e non solo in politica. A me, come mi pare di avere gia' ricordato, e' capitato di sentire discorsi da parte di gente comune (anche "compagni") che fanno accapponare la pelle. Magari comprensibili (per es. raccomandazioni per superare le lunghe code di attesa per analisi ospedaliere), altre volte meno (comportamenti alla guida, piccole raccomandazioni per essere assunti) ma resta la sensazione che abbiamo passato da tempo il punto di non ritorno, quando la corruzione e' talmente diffusa e comune da diventare sistema.

Non e' nemmeno una questione di ricchezza o poverta', visto che ci sono paesi del terzo mondo, come il Cile, che nonostante l'enorme e drammatica sperequazione e una storia recente certamente complicata risultano avere bassi livelli di corruzione (e illegalita' diffusa) in tutte le classifiche esistenti.

L’importante è che ci siano sempre delle persone che si indignino.

L’attacco alla democrazia italiana ed allo Stato continua da decenni, a volte apertamente altre volte da molto lontano. Ora è dall’interno, istituzionalizzato.
I nostri politici avrebbero di che sconvolgere! Finora si sono lasciati “sedurre” da quel che offriva la piazza ed hanno guardato al loro tornaconto personale.
La “vecchia politica” che propone pierodm è necessaria ma come fare per praticarla?
Finora i nostri eletti ci hanno solo usato ... in concomitanza di ogni periodo elettorale!
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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda mariok il 11/09/2009, 14:16

Un'analisi sociologica sui motivi dell'alto livello di corruzione in Italia sarebbe interessante, ma anche lunga e complicata.

Ma visto che qui parliamo di politica, credo sia giusto domandarsi: cosa la politica può fare per arginare il fenomeno e non fa?

Secondo me molte cose. Alcune addirittura banali.

Dice giustamente pierodm: "La risposta sta nella cosiddetta "vecchia politica", o meglio, in quello che la vecchia politica conteneva di positivo, almeno dal punto di vista concettuale: una funzione "educativa", una forte base culturale, una partecipazione che non sia soltanto consultiva o soltanto finalizzata a raccogliere consenso elettorale."

Bene. Ma quando il sen. Tedesco afferma: «Vorrei fare una statistica su quanti uomini pubblici non osservano una condotta di vita coerente. Siamo un popolo di ipocriti», è troppo chiedere che qualcuno autorevolmente gli ricordi che al paragrafo 2 del codice etico del PD è scritto: "Le donne e gli uomini del Partito Democratico ispirano il proprio stile politico all’onestà e alla sobrietà. Mantengono con i cittadini un rapporto corretto, senza limitarsi alle scadenze elettorali. Non abusano della loro autorità o carica istituzionale per trarne privilegi; rifiutano una gestione oligarchica o clientelare del potere, logiche di scambio o pressioni indebite"?
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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda Iafran il 11/09/2009, 14:39

mariok ha scritto:Bene. Ma quando il sen. Tedesco afferma: «Vorrei fare una statistica su quanti uomini pubblici non osservano una condotta di vita coerente. Siamo un popolo di ipocriti», è troppo chiedere che qualcuno autorevolmente gli ricordi che al paragrafo 2 del codice etico del PD è scritto: "Le donne e gli uomini del Partito Democratico ispirano il proprio stile politico all’onestà e alla sobrietà. Mantengono con i cittadini un rapporto corretto, senza limitarsi alle scadenze elettorali. Non abusano della loro autorità o carica istituzionale per trarne privilegi; rifiutano una gestione oligarchica o clientelare del potere, logiche di scambio o pressioni indebite"?

Mi fa piacere. Teniamolo presente e facciamolo rispettare.
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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda franz il 11/09/2009, 16:45

ranvit ha scritto:Caro mariok, il dramma è che davvero cosi' fanno (quasi) tutti!

Da che esiste il mondo chi è al potere....arraffa. Chi piu' chi meno lo fanno tutti o quasi tutti (ma quasi tutti statisticamente significa...tutti). La differenza è tra chi comunque risolve anche i problemi della gente e chi invece pensa solo ad arraffare!

Vittorio

Non sono d'accordo sul quasi che diventa tutti.
Ci sono pregevoli eccezioni come i paesi scandinavi, dove chi è al potere non arraffa ma pensa al suo compito di governo della cosa pubblica. E questo capita anche in tanti altri paesi, come in USA e Canada. Sicuramente anche li' ci sono "casi" sigoli ma sono appunto casi. Un qualcuno che rovesciando il tuo discorso diventa "nessuno". Magari qualche caso di corruzione emerge anche in germania e UK ma sono casi che da noi fanno notizia perché sono grotteschi per la loro inezia (una ricevuta non rilasciata, una colf non perfettamente in regola). Là il sistema è sano e ci si indigna per cose che da noi sono ridicole.
Da noi invece il sistema è rovesciato, al potere come nella vita privata (il 28% di sommerso è un buon indicatore di quello che vado sostenendo).

Questione di ricchezza e povertà?
Io dico di si e mi pare che abbiamo già affrontato questa discussione.
In un paese ricco, che lo è perché sa produrre valore aggiunto ed ha un buon welfare, tutti sono impegnati a produrre questo valore, non a rubacchiare di nascosto e fregare il prossimo. Chi ha poco reddito ha comunque a disposizione un sistema di protezione sociale e non deve dedicarsi alla frode per tirare avanti.
Per contro in un paese povero, ultra povero, assistiamo a pari rettitudine, ma solo perché endemicamente ... non c'è nulla da rubare, non c'e nessuno da turlupinare.
Il problema della corruzione si manifesta invece in paesi intermedi, in crescita, in cui vi è scarsa capacità alla creazione di valore aggiunto ma qualche cosa viene prodotto ed un po' di ricchezza esiste. Qui è verosimile che ci siano un folto gruppo intento cercare di appropropriarsi in vari modi della ricchezza prodotta da altri. Ci sono vari modi e la politica è uno di questi.
Poi influisce anche l'etica (protestante, cattolica, musulmana) e ci sono anche altri fattori per cui la corruzione non è solo legata alla presenza di risorse. Non sono d'accordo sulla generalizzazione che chi è al potere arraffa ma qualcuno almeno risolve i problemi. Per risolverlo ccorre essere capaci. Arraffare e rislvere problemi collettivi sono due capacità (due know-how) diversi che mal si combinano nella stessa persona e nello stesso governo. Uno onesto competente non sta insieme ad un arraffone e quest'ultimo non vuole stare un un grupo di competenti.

Ciao,
Franz
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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda mariok il 11/09/2009, 18:00

IL PIANO USA PER FARE CADERE BERLUSCONI
di PAOLO GUZZANTI
Settembre 11, 2009

L’ordine è arrivato dagli Stati Uniti: Berlusconi va eliminato. Motivo: i contratti energetici che legano non solo l’Italia alla Russia, ma tutta quella parte di Europa che Berlusconi è deciso a portarsi con sé. A me già lo disse chiaro e tondo l’ambasciatore Spogli che andai a salutare quando lasciò l’ambasciata di via Veneto: “Non siamo certo noi americani che vogliamo vendere energia all’Italia, ma vogliamo un’Italia che non dipenda dalla Russia come una colonia e non vogliamo che la Russia incassi una somma di denaro di dimensioni mostruose, che poi Mosca converte direttamente in armamenti militari”. Da allora un fatto nuovo di enorme gravità si è aggiunto: l’Italia ha silurato il gasdotto Nabucco (che eliminava la fornitura russa passando per Georgia e Turchia) facendo trionfare South Stream, cioè l’oro di Putin. Contemporaneamente Berlusconi organizzava la triangolazione Roma-Tripoli-Mosca associando Gheddafi nell’affare. E’ opinione diffusa Oltreoceano (per esempio all’Istituto Aspen, Colorado) e anche di fonti georgiane che Berlusconi abbia interessi non soltanto di Stato.
L’operazione è stata preparata con cura attraverso una campagna mediatica di lavoro al corpo di Berlusconi basato sulle vicende sessuali, sulle inchieste di mafia e sulla formazione, nell’area moderata, di una alternativa politica a tre punte: Luca Cordero di Montezemolo, Perferdinando Casini e Gianfranco Fini, ciascuno a suo modo e con le sue vie, ma in una sintonia trasparente.
Il partito di Montezemolo, non ancora ufficiale, aprirà la sua convention sotto forma di manifestazione culturale il 7 Ottobre, lo stesso giorno in cui la Consulta dovrebbe decidere sul lodo Alfano.
Che cosa farà la Consulta è il nodo da sciogliere perché il risultato è incerto, ma se il lodo dovesse essere bocciato, Berlusconi si troverebbe dal giorno stesso imputato per gravi reati connessi con l’affare Mills.
Berlusconi tutto questo lo sa perfettamente, sostiene che dietro Fini ci sarebbe Paolo Mieli e altri intellettuali laici, e fa sapere che lui a dimettersi non ci pensa per niente e che, se mai lo costringessero, negherebbe con il PDL qualsiasi maggioranza a qualsiasi altro governo - Fini, si suppone - costringendo Napolitano a constatare la mancanza di una maggioranza e a convocare elezioni anticipate da accorpare a quelle regionali stabilite con enorme anticipo a marzo.
In questo caso ci troveremmo di fronte a una crisi virtuale e poi formale subito dopo la prima metà d’ottobre, già affollata per il congresso del PD. Lo scioglimento anticipato delle Camere dovrebbe precedere di 60 giorni la data delle elezioni e quindi il decreto dovrebbe arrivare subito dopo Natale.
Questa sarebbe, secondo lo scenario peggiore, l’ultima chance di Berlusconi pronto a sfidare i nemici sul piano elettorale, forte del massimo momento di popolarità nei sondaggi, malgrado gli scandali.
Ma - domanda - davvero Berlusconi avrebbe il potere di controllare tutti i deputati e senatori del PDL affinché neghino la fiducia ad un suo successore? E come si regolerebbe il Pd? Probabilmente sosterrebbe, ma in che condizioni? E’ infatti molto probabile che, in caso di vittoria ormai scontata di Bersani, i cattolici del Pd se ne andranno. Scissione a sinistra, dunque, e scissione anche a destra. Grande rivoluzione parlamentare e politica. Con Berlusconi deciso a resistere, sfidare, e se proprio deve morire, portarsi dietro tutti quanti.
Ma i suoi deputati sanno che se lui li mandasse a casa, poi sarebbero tutti sostituiti dalla nuova leva di giovanissimi già selezionati. Sarebbero allora i tacchini di Natale: davvero i tacchini di Natale accompagnerebbero il disegno natalizio? Appare improbabile.
Ma chi tiene le fila del gioco che punta al ricambio tutto questo lo sa e si è fatto i conti. Anche Berlusconi si fa i conti. Lo scontro è ravvicinato e mortale. Se Berlusconi riuscisse ad evitare la bocciatura del Lodo Alfano, alla fine uscirebbe rafforzato. Per ora si mostra sicurissimo di sé e ieri ha fatto il gradasso con i giornalisti spagnoli, si è confrontato a De Gasperi e ha detto di essere il primo ministro migliore di tutta la storia d’Italia. La grande manovra è cominciata, le artiglierie già battono il campo. La guerra arriverà, se arriverà, entro un mese.

PAOLO GUZZANTI
http://www.ilpolitico.it/?p=15613
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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda ranvit il 11/09/2009, 18:32

Caro franz, mi riferivo all'Italia. Ma ora che mi ci fai pensare....credo sia suppergiu' lo stesso ovunque.
Mi rendo conto che tu hai un sacro rispetto per le democrazie dei Paesi ricchi e del loro funzionamento. E non posso non concordare con te che davvero funzionano meglio dell'Italia. Ma, permettimi di confermare la mia teoria : i potenti hanno sempre arraffato e continuano a farlo....ovunque in giro per il mondo.
La differenza sta nel fatto che l'Italia, e quindi le sue classi dirigenti, sono un po' piu' cialtrone.



Nel frattempo ho letto con interesse l'articolo di Guzzanti riportato da mariok. Anche io sono convinto che c'è un bel po' di gente che vuole togliere Berlusconi di mezzo....sarebbe una gran bella cosa!
Peccato che ancora non sanno bene come fare.


Vedremo.

Vittorio
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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda ranvit il 11/09/2009, 19:59

Da repubblica.it :

Il premier spagnolo dopo la conferenza stampa di ieri alla Maddalena
"Rispetto gli incontri istituzionali e il ruolo che dobbiamo mantenere"
Zapatero e lo show di Berlusconi
"Taccio per rispetto istituzionale"
La vicepremier Salgado: "In silenzio per un gesto di dortesia nei confronti dell'ospite"


PARIGI - "Se mantengo il silenzio è per un segno di rispetto e cortesia istituzionale". Il primo ministro spagnolo Josè Luis Zapatero così si esprime all'indomani della conferenza stampa che ha tenuto alla Maddalena con Silvio Berlusconi al termine dell'incontro bilaterale Italia-Spagna. Durante la quale il presidente del Consiglio si è visto costretto a rispondere (e lo ha fatto con durezza, tornando ad attaccare la stampa) a una domanda di un giornalista del quotidiano spagnolo El Pais che gli ha chiesto se avesse mai pensato di dimettersi dopo lo scandalo-escort.

Nel corso della conferenza stampa Berlusconi è anche tornato sulle critiche che una sua battuta aveva suscitato, nel 2008, quando cioè riferendosi all'alto numero di ministri donna nel governo Zapatero aveva parlato di un "governo troppo rosa". Ieri, il chiarimento di Berlusconi ("era solo ammirazione"), oggi il commento del primo ministro spagnolo: "Tutti conoscono la mia opinione sull'eguaglianza fra uomo e donna - ha detto - ma fra governi abbiamo buone relazioni, abbiamo progetti comuni. Sono incontri istituzionali e dunque io rispetto sempre questi incontri e il ruolo che dobbiamo mantenere. Tra governi siamo obbligati a mantenere una politica di prudenza".

A rincarare la dose, anche la vicepresidente del Consiglio, Elena Salgado, che secondo quanto riferito dal quotidiano El Periodico, rispondendo a una domanda su come mai nessun esponente del governo avesse risposto a Berlusconi, ha detto che quel silenzio "non può essere interpretato in altro modo che come gesto di cortesia nei confronti della persona che in quel momento rappresentava il nostro ospite". Sulla stessa linea l'altra vicepresidente spagnola, Maria Teresa Fernandez de la Vega, che ha ricordato il carattere istituzionale dell'incontro di ieri alla Maddalena. Quanto alle frasi di Berlusconi, "è evidente che si può essere d'accordo con lui o no, ma sono dichiarazioni fatte da un presidente del governo e non sono solita commentare, come vicepresidente, le esternazioni di alti rappresentanti e capi del governo di altri Stati".
(11 settembre 2009)
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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda pagheca il 11/09/2009, 20:50

non so se avete visto il filmato dell'intervento-fiume. Secondo me a questo punto e' chiaro: SB e' completamente uscito fuori di testa...

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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda ranvit il 12/09/2009, 9:32

pagheca ha scritto:non so se avete visto il filmato dell'intervento-fiume. Secondo me a questo punto e' chiaro: SB e' completamente uscito fuori di testa...

pagheca



Già. Purtroppo non è altrettanto chiaro a tantissimi elettori che tutt'ora non sono propensi a tornare al mediocre Cs.
Vittorio
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Re: Siamo alla fine di un'era?

Messaggioda pierodm il 12/09/2009, 13:24

Pagheca ha ragione: il nostro eroe è fuori di testa. Però lo sapevamo, credo, o no?.

A parte questo, mi sembra che la riflessione di Ranvit sia incontestabile, nella sua semplicità: avere potere e, in qualche modo, "arraffare" sono due concetti pressoché tautologici.
Ovviamente non lo sono in via teorica - vorrei dire, forse meglio, "retorica" - ma lo sono certamente in via pratica.
Spolverare e mettere in vetrina i paesi scandinavi per negare questa realtà è un espediente francamente noioso: come dire che in Europa negli ultimi cinquecento anni non è esistito lo "spirito guerriero", portando ad esempio la Svizzera e la repubblica di S. Marino, che non hanno mai dichiarato guerra a nessuno (e di S.Marino non sono nemmeno tanto sicuro).
Gli Stati Uniti, poi, sarebbe meglio non menzionarli nemmeno, tra i paesi virtuosi, viste certe presidenze che si ripetono fin dai primi decenni dell'800 fino a quella di Bush e della sua cricca di petrolieri e traffichini vari, e vista l'opinione devastante che risultano avere i cittadini americani su coloro che si mettono in politica.

Ha ragione Ranvit anche sul fatto che in molti paesi l'arraffo non impedisce che le cose sulle quali si arraffa siano però, alla fine, comunque portate a compimento - cosa che in Italia spesso non avviene, dato che si arraffa e nemmeno si fanno le cose.
Sull'entità dell'arraffo, poi, è chero che si arraffa quello che si ritiene sia possibile arraffare senza essere travolti dall'esecrazione o dallo scandalo: in qualche posto il limite sono cento euro, in altri centomila, in altri un milione.

In ogni caso, non mi sembra questo il nodo del problema, ma il fatto che in certi luoghi chi arraffa deve temere di essere scoperto - non dala magistratura, ma scoperto anche solo dalla stampa - mentre in altri (l'Italia, per esempio) chi arraffa se ne frega sia della stampa, sia della condanna sociale, sia della magistratura, e in definitiva se ne frega di essere scoperto e anzi non si tratta nemmeno di essere "scoperti" perché tutto avviene alla luce del sole, senza vergogna: si arraffa e basta, e la distinzione tra onesto guadagno, lucro furbesco, appropriazione indebita, furto, etc, è praticamente inesistente, o avvolta da un confuso e gesuitico polverone.
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