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Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda ranvit il 04/09/2009, 11:53

da repubblica.it :

La solidarietà tardiva della segreteria di Stato al direttore
dell'Avvenire Boffo e un progetto politico con Casini e Montezemolo
Nella frattura fra Bertone e Bagnasco spunta il piano per il "Nuovo Centro"
di MASSIMO GIANNINI

"E ADESSO niente sarà più come prima...". Non è un anatema. Piuttosto è una presa d'atto, dura ma netta, quella che si raccoglie Oltre Tevere in queste ore difficili e amare. Se è vero che Dino Boffo è "l'ultima vittima di Berlusconi", come scrive persino il New York Times, è chiaro che questa vicenda apre una doppia, profonda ferita. Sul corpo della Chiesa, già attraversato da divisioni latenti. E nel rapporto tra Santa Sede e governo, già destabilizzato da incomprensioni crescenti.

Per la Chiesa, il doloroso sacrificio di Boffo nasconde la frattura che si è aperta tra Segreteria di Stato e Conferenza Episcopale. Per rendersene conto basta ricostruire le tappe che hanno portato alla drammatica uscita di scena del direttore di Avvenire. Venerdì scorso si consuma il primo atto, con l'operazione di killeraggio del Giornale e il conseguente annullamento della Cena della Perdonanza tra Bertone e Berlusconi. Un colpo a freddo, che nelle alte gerarchie nessuno si aspettava, ma che innesca reazioni differenti. Nel fine settimana Boffo comincia a meditare sull'ipotesi delle dimissioni. L'idea prende materialmente corpo lunedì mattina, quando sul Corriere della Sera esce un'intervista al direttore dell'Osservatore Romano. Una sortita altrettanto inaspettata, quella di Gian Maria Vian, che giudica "imprudente ed esagerato" un certo modo di fare giornalismo dell'Avvenire e conclude con un sibillino "noi non ci occupiamo di polemiche politiche contingenti".

Per l'intera mattinata Boffo aspetta una correzione di tiro della Segreteria di Stato. Ma non arriva nulla. Oltre Tevere si racconta di una telefonata di Bagnasco: "Scusate, ma quell'intervista è cosa vostra?", avrebbe chiesto a Bertone. "Non lo è - sarebbe stata la risposta - e ci siamo anche lamentati con Vian, che ha impropriamente parlato in prima persona plurale". Ma questo è tutto. Dalla Segreteria di Stato non esce nulla di pubblico. Così, lunedì pomeriggio Boffo va personalmente da Bagnasco, e gli consegna la sua lettera di dimissioni. Mentre il direttore parla con il cardinale, arriva la telefonata di Ratzinger, che chiede: "Il dottor Boffo come sta? Mi raccomando, deve andare avanti...". Il presidente della Cei riferisce a Boffo, che di fronte al Papa non può certo tirarsi indietro.

Martedì mattina lo scenario in parte cambia. Repubblica dà la notizia: solidarietà del Pontefice a Boffo. Solo a quel punto, molte ore dopo, il direttore della Sala Stampa Vaticana padre Lombardi annuncia che Bertone ha effettivamente telefonato al direttore di Avvenire, per offrirgli il suo sostegno. Ma sono passati ben cinque giorni dal siluro di Feltri, prima che la Segreteria di Stato muovesse un passo ufficiale. Intanto Boffo è rimasto sulla graticola. E nel frattempo persino monsignor Fisichella, nel silenzio della Curia, contesta apertamente il quotidiano per le critiche al governo sull'immigrazione.

Mercoledì Feltri torna all'attacco, e sostiene che la "nota informativa" che getta fango sulla vita privata di Boffo è una velina uscita dal Vaticano. Padre Lombardi smentisce. E aggiunge l'ultima novità: papa Ratzinger ha chiamato il cardinal Bagnasco, per avere notizie "sulla situazione in atto". Ma dalla Segreteria di Stato ancora silenzio. Così si arriva al colpo di scena di ieri: dopo una settimana di fuoco incrociato, il direttore di Avvenire getta la spugna e se ne va.

Ma perché all'offensiva volgare e violenta del Giornale la Santa Sede ha fatto scudo in modo così discontinuo e frammentato? "Qui - secondo la ricostruzione che si raccoglie negli ambienti della Cei - si apre la frattura con l'episcopato". Il cardinal Bertone, due anni fa, aveva lanciato la candidatura di Bagnasco alla Conferenza episcopale con una convinzione, che la realtà dei fatti ha presto svilito in pia illusione: trasformare la conferenza dei vescovi in una "cinghia di trasmissione" della Santa Sede, dopo la stagione troppo lunga dell'autoreferenzialità ruiniana. Il tentativo è fallito, ben prima che scoppiasse il caso Avvenire e che scattasse l'imboscata mediatica ordita dal Cavaliere e dai suoi giornali ai danni del direttore.

"Lo stesso Bertone lo ha riconosciuto - raccontano Oltre Tevere - quando qualche settimana fa si è lasciato scappare che la nomina di Bagnasco è stato il suo errore più grave. E certe cose, in questi palazzi, si vengono a sapere molto presto...". Secondo questa stessa ricostruzione, il caso Boffo precipita proprio in questa faglia, che divide Bertone da Bagnasco. E in questa faglia si inserisce anche l'ultima, clamorosa indiscrezione di queste ore: cioè quello che Oltre Tevere qualcuno definisce "il Piano Esterno". Contrariamente a quello che si pensa - raccontano - "il Segretario di Stato non vuole una Cei schierata con Berlusconi, che considera ormai già fuori dai giochi. Il vero progetto che sta a cuore alla Santa Sede riguarda la nuova aggregazione di centro, che ora avrebbe Pierferdinando Casini come perno politico, e che in futuro vedrebbe Luca di Montezemolo come punto di riferimento finale".

A questo "Piano Esterno" si starebbe lavorando da tempo, tra Segreteria di Stato e una piccola, ristretta cerchia di intellettuali esterni, laici e cattolici, che orbitano intorno al Vaticano e allo stesso direttore dell'Osservatore Vian. Vera o falsa che sia, questa ipotesi spiega molto di quello che è accaduto e può ancora accadere. Bertone - sostengono ambienti vicini alla Cei - potrebbe aver gestito il caso Boffo proprio in questa logica: usare l'aggressione al direttore di Avvenire prima per rimettere in riga l'episcopato, e poi per assestare il colpo finale contro il presidente del Consiglio, aprendo le porte del paradiso alla Cosa Bianca di Casini e Montezemolo. Di qui, fino a ieri, la difesa intermittente e quasi forzata a Boffo. Di qui, da domani in poi, la rottura definitiva e irrimediabile con Berlusconi. "Niente sarà più come prima", appunto. Vale per la Chiesa di Roma, ma vale anche per il Cavaliere di Arcore.
m.giannini@repubblica.it

(4 settembre 2009
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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda pagheca il 04/09/2009, 12:09

sarebbe interessante mettere da parte questo tipo di articoli e tirarli fuori dopo qualche mese. Di solito ne esce uno al mese in cui qualche giornalista cerca di mettere il cappello sulla sedia di qualche teoria per potere poi dire "vedete? Io l'avevo detto!". Poi di solito queste cose non succedono affatto ma la gente se le dimentica.

Se mettessi insieme tutte le parole che sono state spese per paventare la rinascita della DC, o la nascita di un Grande Centro, potremmo scriverci un'enciclopedia.

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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda ranvit il 04/09/2009, 12:19

E' vero, ma non sottovaluterei la spirale di onnipotenza in cui sembra essere precipitato Berlusconi...
Persino la Chiesa nei suoi obiettivi mi sembra un po' troppo.
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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda Giovigbe il 04/09/2009, 13:11

Premetto che ho aperto un topic sul "Forumista" con l'articolo di Republica

Volevo farlo anche qui ma .....Ranvit mi ha preceduto

Non vi nascondo la curiosità "intelletuale" e "politica" di saggiare le diverse reazioni dei due forum

Io sono un "tifoso" di una "aggregazione" che veda PD e UDC costituire una sorta di nuovo "CLN" sia in immediata funzione antiberlusconiana che come polo di una rinasciata etica e culturale (per quanto possibile in una società così devastata dagli anni del craxismo prima e del berlusconismo poi

Il problema terra terra che mi pongo e quindi il solito: ................ma sto "grande centro" con chi si allea?????

Ciao a tutti
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda franz il 04/09/2009, 14:31

Giovigbe ha scritto:Io sono un "tifoso" di una "aggregazione" che veda PD e UDC costituire una sorta di nuovo "CLN" sia in immediata funzione antiberlusconiana che come polo di una rinasciata etica e culturale (per quanto possibile in una società così devastata dagli anni del craxismo prima e del berlusconismo poi

Il problema terra terra che mi pongo e quindi il solito: ................ma sto "grande centro" con chi si allea?????

Ciao a tutti

Mah, se il grande centro è un centro cattolico (e con UDC e PD le premesse sono notevoli) e questa aggregazione funziona, credo che rapidamente la CdL si frantumerà. E dai frammenti arriveranno nuove adesioni.
Il vero dramma però è che manca in Italia (ieri come oggi) è un grande centro laico e liberale.
Assolutamente latitante a destra come a sinistra.
Come a dire che pur cambiando nome e sigle, moriremo democristiani :o

Franz
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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda mariok il 04/09/2009, 21:14

Giovigbe ha scritto:Io sono un "tifoso" di una "aggregazione" che veda PD e UDC costituire una sorta di nuovo "CLN" sia in immediata funzione antiberlusconiana che come polo di una rinasciata etica e culturale (per quanto possibile in una società così devastata dagli anni del craxismo prima e del berlusconismo poi

Il problema terra terra che mi pongo e quindi il solito: ................ma sto "grande centro" con chi si allea?????

Ciao a tutti


Io in proposito non ho dubbi. L'obiettivo di Casini e dell'UDC è di riallearsi con la destra, epurata degli estremismi della Lega e forse,a questo punto, anche di Berlusconi, che ha ormai scelto di legarsi mani e piedi al carroccio (anche se le capacità piroettistiche dell'uomo sono senza limiti).

D'altra parte come si può negare che oggi Casini è fuori dal centro-destra non per scelta autonoma, ma perchè gli è stato posto l'aut-aut: o entri nel Pdl (cioè ti suicidi) o resti fuori.

In un'ipotesi di un centro-destra più moderato e presentabile, è più che probabile che pezzi del PD trovino il coraggio e la convenienza di staccarsi e di confluire in un ipotetico grande centro.

D'altra parte l'obiettivo del Vaticano, sin dai tempi di Prodi, è sempre stato chiaramente questo: far fallire il progetto del PD. Figuriamoci se potrà mai sponsorizzare un grande centro alleato con la sinistra!


Se la costituzione di un nuovo centro riuscisse a mettere su un centro-destra più democratico, non eversivo e razzista come l'attuale, e soprattutto servisse a liberarsi di Berlusconi, la cosa non mi dispiacerebbe e penso che sarebbe un bene per l'Italia.

Spetterebbe poi a quel che resta del PD e della sinistra costruire col tempo finalmente una credibile alternativa riformista.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda ranvit il 05/09/2009, 9:47

Questa volta sono totalmente d'accordo con mariok!

L'Udc è centrodestra e come ripetutamente dichiarato da Casini non pensa minimamente di cambiare.

La possibilità di un accordo con il Pd non puo' che essere contingente e legato esclusivamente alla possibilità di mettere in un angolo Berlusconi.

Vittorio
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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda Robyn il 05/09/2009, 10:47

Il grande centro non tornerà mai.La direzione è destra e sinistra,ed è anche per questo che occorre tornare all'uninominale
Montezemolo?Capisce poco di politica.E stato quello che ha impedito che si facesse la legge antimobbing.Il male è soprattutto l'invasione di campo del mondo imprenditoriale nella politica che ha prodotto fino ad adesso danni e guasti a non finire Ciao Robyn
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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda Iafran il 05/09/2009, 11:10

mariok ha scritto:D'altra parte come si può negare che oggi Casini è fuori dal centro-destra non per scelta autonoma, ma perchè gli è stato posto l'aut-aut: o entri nel Pdl (cioè ti suicidi) o resti fuori.

Per Casini, probabilmente, saranno stati più efficaci “i consigli” ricevuti dal Vaticano, che, dice bene mariok, non potrà mai sponsorizzare un grande centro alleato con la sinistra!
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Re: Spunta il piano per il "Nuovo Centro"

Messaggioda Robyn il 05/09/2009, 11:41

In Italia non ci si vuole mettere in testa che serve una sinistra di governo e non di opposizione.La mancanza di un'alternativa ci ha portato alla situazione attuale,la prima repubblica è stata caratterizzata dalla mancanza di un'alternativa,anche perche questa non era possibile.La mancanza di un'alternativa ci ha portato a non avere un welfare efficente e moderno,cosa che è avvenuta nelle grandi democrazie europee come Francia e Gran Bretagna grazie alla sinistra lì esistente.La sinistra in Italia non deve seguire nè un'impostazione laicista ,ne un'impostazione liberista che la affossanno elettoralmente .Essere laicisti e liberisti significa essere in perfetta antitesi con quella che è la sinistra.Un'altra cosa e la giusta laicità e una sinistra liberale
PSIl leader della destra è Fini Ciao Robyn
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