raffaele leone ha scritto:Caro Robyn,magari fosse solo un problema di candidare o non gli inquisiti,si tratta proprio invece di capire la nostra società,il nostro paese,vederlo nella sua giusta luce, che è purtoppo quella di un paese con un livello di corruzione spaventoso,dove Mafia e Camorra fanno quello che vogliono,e anche a livello più piccolo,a tutti i livelli, c'è un' illegalità diffusa,strutturale,e la maggior parte dei cittadini non se ne preoccupa ,lo considera "normale","italiano".
Anche molti partiti non solo ci sguazzano,ma lo considerano normale,"fisiologico",e quelli che cercano di combattere questo sistema sono "giustizialisti" "Dipietristi",quasi non fanno politica ma altro(?).
"La questione morale è al centro del problema politico italiano" diceva Enrico Berlinguer
la percezione della legalita' e' una cartteristica, un bene, comune, e non individuale. A volte ospiti italiani, magari gente sensibile, impegnata nel sociale, mi hanno raccontato gesti di cui un british si vergognerebbe. Piccole evasioni fiscali, imbroglietti per guadagnarsi da vivere. Ma il problema non e' che noi siamo ladri nati e loro no. Questa e' una concezione naif e ingiustificata del problema. E' che ci si adatta alla percezione della morale che vige nell'ambiente in cui viviamo. Se trasferisci un british in italia in pochi mesi (forse anche prima) comincera' a comportarsi ne piu' ne meno come un italiano. La cosa e' evidente nel nostro modo di guidare, che e' un continuo cercare, inconsciamente, il "limite" della legalita'. Un italiano qui si adatta quasi subito al modo di guidare molto piu' attento agli altri e alle regole dei british. IL motivo non e' tanto il fatto che ci sono piu' controlli (anche se e' cosi), ma il fatto che in un ambiente in cui una sola persona si comporta in una certa maniera e' facile individuarla e sanzionarla.
Naturalmente ci sono sensibili divergenze dalla media, individuo per individuo, ma ricordiamoci che siamo tutti alla ricerca della truffa, del piccolo furto. Uno per uno ci vediamo come onesti gentiluomini, ma ricerche sperimentali ben fatte hanno dimostrato che nessuno ha veramente la coscienza apposto e che il numero di piccole truffe (che tendiamo tranquillamente a dimenticare) e' piuttosto elevato in ogni indidividuo, anche se varia da ambiente ad ambiente.
Il problema e' quindi che laddove si radica un sistema come la Mafia, e' difficilissimo tornare indietro. Anche perche' l'inefficienza del sistema garantisce che a livello individuale sia facile trovare giustificazioni per ogni tipo di comportamento illegale.
Comunque, dico tutto questo per rimarcare che l'illegalita' viene sempre visto come un problema "altrui", dove gli altri sono altre categorie di persone (i politici, i negozianti, o gli avvocati etc.), o altre persone (il tizio sotto casa, Berlusconi, il negoziante all'angolo) mentre tendiamo drammaticamente a sottovalutare l'aspetto sociale del problema, di cui siamo nettamente parte. Per questo insisto, contrariamente ad altri, sul fatto che il problema della diffusa illegalita' in politica e' solo lo specchio della corruzione dell'intera societa', come fa notare Raffaele.
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