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Zani contro le primarie del Pd: "Sono una presa in giro"

Zani contro le primarie del Pd: "Sono una presa in giro"

Messaggioda Ful il 13/07/2008, 18:24

Le primarie del Pd non piacciono a Mauro Zani, eurodeputato ex Ds


http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Zani-contro-le-primarie-del-Pd:-Sono-una-presa-in-giro/1486745

di Silvia Bignami

«Le primarie del Pd sono una presa in giro. E´ perfettamente inutile farle quando gli organismi dirigenti hanno già deciso che il candidato sarà Sergio Cofferati». L´eurodeputato Mauro Zani, ex segretario regionale dei Ds mai entrato nei Democratici, stronca sul nascere le primarie per la scelta del candidato del Pd alle amministrative 2009.

«Primarie già blindate, quindi inutili» insiste. Tanto da consigliare «all´amico» Antonio La Forgia - leader della minoranza "bindiana" che si è detto disponibile al «sacrificio supremo» di sfidare il sindaco uscente - di «lasciar perdere, perché presentarsi servirebbe solo a legittimare una decisione già presa».

Nel giorno in cui l´assemblea regionale dei Democratici approva a Modena il suo statuto, Zani entra di peso nel dibattito interno al Pd sulle primarie. L´eurodeputato coglie al volo l´amo lanciato dal professor Luciano Vandelli, presidente della commissione statuto, che ha messo in dubbio l´utilità di una consultazione interna senza che il Pd possa assicurare la «par condicio» tra i candidati.

E attacca: «Sono perfettamente d´accordo con Vandelli: il Pd ha già deciso». Troppo alta, secondo Zani, anche la quota del 30% di firme - stabilita dallo statuto nazionale (e corretta di poco dallo statuto regionale al 25%) - che qualunque sfidante dovrebbe raccogliere per competere col sindaco uscente: «E´ uno sbarramento che nessuno può raggiungere con la maggioranza del partito già schierata».

Nessuno, nemmeno La Forgia, «al quale consiglierei di non provarci». Cosa diversa sarebbe «se le primarie si facessero come negli Stati Uniti, dove sono "aperte", dove cioè tutti i cittadini, anche i Repubblicani, possono votare per un candidato Democratico. Qui si fa tutto all´interno del Pd». Ma il sasso lanciato da Vandelli fa breccia anche nel cuore dei Democratici. «Il professore - ammette sarcastico il capogruppo del Pd in Regione Marco Monari - dipinge una situazione vera. Ma, suo malgrado, fa esplodere un problema».


Si difende dall´accusa che ci sia un deficit di democrazia all´interno del partito il segretario provinciale Andrea De Maria: «Il Pd garantirà pari condizioni a tutti i candidati. Non è vero che le primarie siano blindate. Semplicemente oggi l´unico ad essersi candidato è Cofferati». Ma il segretario boccia anche le richieste degli ulivisti di aprire la consultazione all´intera coalizione. O quanto meno, si arrende Riccardo Lenzi, della rete Unirsi, «di consentire a tutti gli elettori dell´Ulivo, cioè del vecchio centrosinistra, di votare per scegliere il candidato del Pd». «Se le primarie sono del Pd - ribatte De Maria - potranno partecipare solo gli elettori democratici. Non altri».

Non rinuncia invece all´idea di primarie di coalizione l´ulivista ed ex deputato Andrea Papini: «L´unico modo per salvare la situazione è fare primarie di coalizione. Di fronte all´ignavia del gruppo dirigente, che per incapacità e impotenza si sta nascondendo dietro la candidatura di Cofferati, l´unico che può far uscire il partito da questa impasse è proprio lui. Rifletta e ci ripensi». Alla sua candidatura, è il sottinteso.
(12 luglio 2008)
Ful
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