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ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda Loredana Poncini il 09/08/2009, 12:13

Mimo il titolo (attualizzandolo ? ! ) dell'area di questi forum perché è da tempo che mi pongo un quesito : " Come mai gli Ulivisti, qui, sembrano quasi scomparsi, e tra Blair e Zapatero, Prodi compare rarissimamente ?"
"Perché è Prodi che vuole eclissarsi", mi direte Voi. "E con Prodi stanno scomparendo anche i prodiani, e gli ulivisti... ? ! " Sandra Zampa, a volte, qui ci mette lo zampino, ma è l'eccezione che conferma la regola !
Insomma, dei riferimenti ai parlamentari ulivisti (direbbe Totò !) sono d'uopo, no ?
Invece pare che ci accontentiamo di usare il web per dirci tra noi che l'Italia è in una situazione di m****, e poco più.
Possibile che persone che da anni si appassionano alla politica e che credono nel progetto che l'Ulivo è e resta, e che sanno usare il web 1000 volte più di me, non si parlino tra admin dei siti simpatizzanti, e non si aggreghino, in modo da diventare significativi là dove, nel PD, si prendono decisioni ?
Ve lo chiedo davvero. So che pare quasi impossibile, agire, dove gli interessi sono questione di vita e di morte (cioè economici,innanzitutto ! ). Ma so anche che qui non stiamo giocando, ma impegnandoci per uscire dalla m****.
Quindi, diamoci da fare, ognuno come può. Aguzziamo l'ingegno, perché la necessità c'é, e come.
Ormai sappiamo CHI SIAMO, Piero. E' il momento di diventare CHI VOGLIAMO ESSERE.
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda pierodm il 09/08/2009, 22:39

Loredana, ti leggo sempre con grande rispetto, perchè hai il coraggio di lanciare il cuore oltre l'ostacolo, più in alto possibile, perchè non sai quanto è alto l'ostacolo.

Ma ti prego di fare una piccola fatica in più: visto che sai/sapete/sappiamo "chi siamo", me lo dici anche a me?
Però, una preghiera: non mi dire che siamo quelli che hanno voluto l'Ulivo, ossia che hanno voluto l'incontro tra etc etc.
Io vorrei sapere chi siamo, non gl'ingredienti di una ricetta che a tutt'oggi abbiamo mangiato chi pensando di gustare un dolce, chi una pasta scotta, chi uno stufato di vitello.
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda Loredana Poncini il 10/08/2009, 8:24

Siamo italiani, Piero, che cercano di superare l'Ostacolo, grande come il Monte Bianco, la più grande montagna d'Europa...E crediamo che basta il piccolo granello di senape vivo in noi, per cominciare a scalare, e possiamo farcela.
Al di qua delle metafore, è in gioco la Cosa Pubblica, e proprio per l'età che ho, e perché ho a cuore i più giovani, non posso lavarmene le mani, e piangere sui fiumi d'inchiostro versati apparentemente invano.
E' leggendo e cercando di studiare Hannah Arendt che vivo la convinzione che devo AGIRE a livello politico, coniugando la conoscenza di ciò che sta accadendo (qui ed ora) alla ricerca di compagni insieme ai quali contrastare ciò che non va, in tutti i modi che la Costituzione ci mette a disposizione per migliorare la Costituzione stessa.
Il mio tentativo resta ridicolo se rimane solo mio. Ma nel momento che ci unifichiamo, rendendolo "nostro", questo tentativo, inizia qualcosa, come ha scoperto Hannah e come internet, in questo forum, ci permette di dirci.
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda carlo gualtieri il 10/08/2009, 15:13

Piero dice "chi siamo"? oggi come oggi, non mi ritrovo, perchè pessimista, nell'entusiasmo di Loredana, e non ho nessuna risposta. Siamo tanti, fondatori, iscritti e non, del PD, e questo PD non ci consente di dire semplicemente "siamo i militanti di un partito che vuole questo e quest'altro- e giù con l'elenco di cose condivisibili anche da chi vota Berlusconi - , e che non vuole questo e quest'altro , e che ha questa organizzazione nazionale, regionale e territoriale". Dire che siamo antiberlusconiani non significa niente, dato che il problema, in Italia, non é Berlusconi ma sono gli Italiani. E non é sufficiente cavarsela dando la colpa ai media.Agli Italiani si chiede di votare PD, ma neanche noi del PD siamo in grado di declinare un minimo di efficaci motivazioni. Personalmente, credo che i danni fatti da Veltroni siano di tale gravità che anche il congressso, se pur saprà costruire un partito vero, segnerà un punto di partenza comunque minato da numerosi handicap.Sembra che coloro che, bene o male, hanno come riferimento il PD, non si pongano il problema delle risorse umane disponibili ma solo quello di proporre ricette di ricambio generazionale o di messa all'indice di queto o di quest'altro, ricette che io trovo risibili. Giuro che smetterò di prendermela con Veltroni, il giorno in cui Walter sarà solo una risorsa come un'altra e il nuovo PD saprà valorizzare le capacità che pur egli ha. Ma datemi un Partito, un Partito vero!
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda chango il 10/08/2009, 16:26

carlo gualtieri ha scritto:Piero dice "chi siamo"? oggi come oggi, non mi ritrovo, perchè pessimista, nell'entusiasmo di Loredana, e non ho nessuna risposta. Siamo tanti, fondatori, iscritti e non, del PD, e questo PD non ci consente di dire semplicemente "siamo i militanti di un partito che vuole questo e quest'altro- e giù con l'elenco di cose condivisibili anche da chi vota Berlusconi - , e che non vuole questo e quest'altro , e che ha questa organizzazione nazionale, regionale e territoriale". Dire che siamo antiberlusconiani non significa niente, dato che il problema, in Italia, non é Berlusconi ma sono gli Italiani. E non é sufficiente cavarsela dando la colpa ai media.Agli Italiani si chiede di votare PD, ma neanche noi del PD siamo in grado di declinare un minimo di efficaci motivazioni. Personalmente, credo che i danni fatti da Veltroni siano di tale gravità che anche il congressso, se pur saprà costruire un partito vero, segnerà un punto di partenza comunque minato da numerosi handicap.Sembra che coloro che, bene o male, hanno come riferimento il PD, non si pongano il problema delle risorse umane disponibili ma solo quello di proporre ricette di ricambio generazionale o di messa all'indice di queto o di quest'altro, ricette che io trovo risibili. Giuro che smetterò di prendermela con Veltroni, il giorno in cui Walter sarà solo una risorsa come un'altra e il nuovo PD saprà valorizzare le capacità che pur egli ha. Ma datemi un Partito, un Partito vero!


forse non ci si pone il problema delle risorse umane disponibili, perché quelle attualmente presenti sono utilizzabili in minima parte. vuoi perché ormai prive di credibilità (l'intero gruppo dirigente intorno a Bersani e Franceschini, fatte alcune singole eccezioni), vuoi perché selezionate con criteri di appartenenza politica che hanno premiato maggiormente la fedeltà la capo che la capacità (le seconde e terze file a livello nazionale/europee e la gran parte della classe dirigente locale).

il ricambio generazionale e il "pensionamento" (almeno tra le file del PD) di certi personaggi sono necessari per acquisire una nuova credibilità presso l'elettorato. o tu quando senti parlare Rutelli o D'Alema, li prendi ancora seriamente in considerazione?

infine, cosa sarebbe un Partito vero? il PD non lo è? Perché?
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda carlo gualtieri il 11/08/2009, 9:27

chango ha scritto: o tu quando senti parlare Rutelli o D'Alema, li prendi ancora seriamente in considerazione?

sì, prendo seriamente in considerazione D'Alema,Rutelli, e persino Veltroni. Ognuno di loro ha notevoli capacità, ognuno nel suo campo. E credo che, come il Labour, il PD (ma a te sembra veramente che fino a oggi il PD sia stato un partito vero?) abbia bisogno di tutti, nel quadro di una seria rivalutazione sia del metodo gramsciano, sia della professionalità politica.
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda chango il 11/08/2009, 10:28

carlo gualtieri ha scritto:
chango ha scritto: o tu quando senti parlare Rutelli o D'Alema, li prendi ancora seriamente in considerazione?

sì, prendo seriamente in considerazione D'Alema,Rutelli, e persino Veltroni. Ognuno di loro ha notevoli capacità, ognuno nel suo campo. E credo che, come il Labour, il PD (ma a te sembra veramente che fino a oggi il PD sia stato un partito vero?) abbia bisogno di tutti, nel quadro di una seria rivalutazione sia del metodo gramsciano, sia della professionalità politica.


occasioni, per mostrare le loro "notevoli" capacità ne hanno avute in abbondanza e hanno fallito.
non solo hanno perso tutto quello che potevano perdere, ma hanno anche contribuito al deserto culturale e politico nell'area di centro-sinistra.

non so cosa intendi tu per partito vero. per me il PD non lo è , così come non lo sono stati DS e Margherita prima. partiti vecchi incapaci di rivolgersi e motivare persone che hanno un idea diversa di partecipazione politica, ma perfettamente funzionali alle esigenze dei dirigenti del partito.
la povertà di idee è la stessa.
la classe dirigente pure.
forse qualche cambiamento, anche radicale, in termini di professionalità,personalità e "visione" politica è arrivato il momento di farlo.
anche a costo di compiere dei "sacrifici umani".
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda raffaele leone il 11/08/2009, 17:56

Tra le tante ricette ci metto anche la mia di qualunquista-dipietrista-travaglino- grillino-ex prodiano.
La prima cosa che sarebbe da chiedersi è come lo percepisce l'elettore comune il PD,essenzialmente così:
un partito astruso,coi soliti D'Alema, Rutelli e Obbama Walterloo Veltroni,e soprattutto spesso con le mani sporche.
Allora più semplicità,ricambio profondo della classe dirigente,posizione(e fatti)netta su legalità e questione morale,riprendere a rappresentare come la sinistra di un tempo e Prodi la legalità e l'onestà.
E' un peccato gravissimo per il centrosinistra essersi fatto trovare impreparato all'iniziale declino di Berlusconi e che la gente nonostante tutto preferisce la mignottocrazia al PD
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda lucameni il 11/08/2009, 20:38

Francamente questi revival sulle "radici", che sanno tanto di (falso) ottimismo prodiano, sui "valori" comuni etc etc, li trovo un po' stucchevoli e irrealistici, visto sopratutto com'è andato a finire il Cs in versione Unione.
Prendiamo atto che in Italia ad oggi non è possibile avere dei partiti coesi e un minimo omogenei nelle storiche famiglie socialiste, liberali etc etc; da qui la forzata convivenza (finchè si regge) tra persone culturalmente molto distanti (vedi questo forum).
La soluzione del meno peggio; non altro.
Mi accontenterei di un partito o un'alleanza (ristretta) che non spacci un sano realismo con inciuci e mero cinismo (=colla sotto le poltrone).
Sarebbe già tantissimo, e molto meglio che prenderci in giro con la favola delle radici e dei valori comuni.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: ULIVO e PD : senza radici niente futuro...

Messaggioda lucameni il 11/08/2009, 20:41

esempio.
Saper rispondere in maniera netta a fronte di queste idiozie.
(da altro forum)

Premetto subito: le posizioni politiche del prodiano Franco Monaco non mi sono mai piaciute.
Però questa volta, a fronte di uno sconcertante editoriale di Panebianco sul Corriere (ma per chi conosce le posizioni surreali di P. sa bene che è un disco rotto nel raccontarci un'Italia che non esiste), ha scritto delle parole di assoluto buon senso.
Eccole:

"Riformismo, parola magica (e abusata)
All' estero L' attenzione critica dei media stranieri non può essere solo frutto di un pregiudizio anti-italiano

Caro Direttore, talvolta gli opinionisti liberali e pragmatici danno l' impressione di essere più ideologici e assiomatici dei loro bersagli. Lo notavo tra me e me alla lettura del fondo di Panebianco sul moralismo del Pd che ne inibirebbe il profilo riformista. Mi fa impressione il deficit di concreti argomenti, la rimozione dei dati di fatto, il procedimento a tesi. Appunto un approccio ideologico nutrito di pregiudizi. Alla sua opposizione tra moralismo (cattivo) e riformismo (buono) sarebbe facile contrapporre quella tra moralità (buona) e accidia/complicità (cattiva). Sarebbe facile ma sbagliato imputare a Panebianco di offrire cinico avallo alla corruzione e alla decadenza. Quasi un caso di tradimento dei chierici. Si deve resistere alla tentazione di opporre assioma ad assioma, slogan a slogan. Ai fini di una proficua discussione di merito, credo sia meglio ragionare in stretta aderenza alla realtà e ai problemi concreti. Pongo perciò tre quesiti al liberal-democratico Panebianco: davvero egli non rileva problemi nell' Italia politica di oggi dal punto di vista di una moderna democrazia liberale, del suo pluralismo, dei suoi equilibri e delle sue garanzie? Davvero l' attenzione critica della stampa di tutto il mondo è frutto di un pregiudizio anti-italiano ispirato da un' opposizione moralista? Davvero i severissimi, competenti rilievi del suo collega editorialista Vittorio Grevi sulla legge sulle intercettazioni possono essere liquidati con un appello a mettersi d' accordo per certificare il proprio «riformismo»? Già, riformismo. Parola magica e abusata della quale converrebbe chiarire il significato, pena rinunciare ad usarla. In breve, io penso che proprio i veri liberali dovrebbero essere gli oppositori più intransigenti e severi oggi in Italia. esponente del Pd

Monaco Franco

Pagina 8
(4 agosto 2009) - Corriere della Sera"

zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz


Oggi la risposta di Panebianco sul Corriere (oddio, parlare di "risposta" è un eufemismo).
Appena online ve la posterò; ma per chi vuole la sua brava dose di bile leggetevela fin da ora.
Prima o poi ci diranno che anche il codice penale (magari prima di emendamenti ad hoc) è esercizio di moralismo. Anzi in altra forma ce l'hanno già detto.
Qua tra "accademici" e informazione che non è informazione, siamo messi proprio male.


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Ecco se si iniziasse a parlarci meno addosso sulle "radici" e un partito evitasse di titillare, come ha già fatto, queste provocazioni pseudo-intellettuali, forse si potrebbe riconciliare con gran parte dell'elettorato.
Molto più che replicare all'infinito la storia del "nuovo" etc etc
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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