Lo sostiene una ricerca del Politecnico federale di Zurigo
Per chi soffre di carenza di ferro, giunge in aiuto il riso geneticamente modificato. Così almeno sostiene uno studio pubblicato oggi dai ricercatori del Politecnico di Zurigo. E che rilancia le discussioni sull'aiuto che le bio-tecnologie possono fornire per risolvere in particolare i problemi di malnutrizione nei paesi in via di sviluppo.
Considerato una fonte di nutrimento principale per milioni di persone, il riso non permette però a chi soffre di anemia (soprattutto donne e bambini) di assorbire sufficienti elementi nutritivi. Gli scienziati del Politecnico zurighese conoscono bene il problema; non è la prima volta che rilevano la sfida. Oggi hanno presentato i risultati di uno studio, pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Plant Bio-Technology Journal, che permettono di sestuplicare il contenuto di ferro nei chicchi del cereale.
L'aumento è reso possibile dall' aggiunta di due particolari geni al patrimonio genetico di una specie di riso. Un’aggiunta che migliora l'assorbimento di ferro dal suolo, da parte della pianta, oltre che l'immagazzinamento del minerale nel chicco.
I prototipi del nuovo riso OGM sono stati testati finora sotto serra. E non hanno dimostrato svantaggi, secondo quanto dichiarato dal professore co-responsabile dello studio Wilhelm Gruissem. L'impatto che un simile cereale avrà sull'ambiente e' però ancora tutto da verificare. Prima di pensare ad un raccolto di questo nuovo ritrovato scientifico, gli esperti vogliono condurre una serie di test, per appurarne la sicurezza biologica e agronomica. E sarà ancora questione di anni.
Da altre fonti rilevo che
Stando all’Organizzazione mondiale della sanità quasi due miliardi di persone nel mondo soffrono di una carenza di ferro. Questa può provocare spossatezza, anemia e difficoltà nell’eliminazione delle tossine. Sono le donne e i bambini ad essere particolarmente colpiti dal fenomeno, soprattutto in Africa e Asia. Il riso costituisce il loro alimento principale ma, per conservarlo più a lungo, i chicchi vengono privati delle bucce ricche di ferro.
Le modifiche al genoma di quel riso sono due: la prima permette un maggiore assorbimento del ferro nel riso, la seconda lo concentra nel chicco e non nella buccia. Questa in natura è già ricca di ferro ma viene tolta per la conservazione del riso stesso. Da notare inltre che come già in passato fatto con il riso alla vitamina A, è stato anticpato che il riso (dopo aver superato i test) sarà immesso nel mercato senza oneri di brevetto.
Franz