Lite Zanda-Quagliariello. Ma Bersani: non siamo l'autorità
morale del premier. Contromossa centrodestra sul caso Bianchini
Escort, scontro Pd- Pdl sulle mozioni
A rischio il dibattito al Senato sulle feste
di MAURO FAVALE
ROMA - L'ordine del giorno, per ora, è confermato e i protagonisti ostentano tranquillità. Ma c'è chi scommette che la seduta di martedì al Senato non filerà per nulla liscia. In previsione c'è la discussione sulla mozione presentata dal Pd sul "caso Berlusconi": dopo le notizie su feste ed escort i senatori democratici Luigi Zanda e Gianrico Carofiglio hanno messo a punto un dispositivo che, se approvato, vincolerebbe ministri e premier ad una sorta di codice etico di "coerenza tra comportamenti privati e vita pubblica". La maggioranza non ha alcun interesse ad aprire un dibattito in aula su un tema così scomodo per il premier e tenta di far slittare la discussione a dopo l'estate. E ieri è arrivato sulla mozione anche il "fuoco amico" di Pierluigi Bersani che, dalla Festa del Pd di Roma ha detto: "Questa mozione non è l'asse della nostra opposizione: noi non siamo l'autorità morale di Berlusconi".
Che la tensione tra Pd e Pdl sia alta è diventato palese a tutti i senatori mercoledì scorso quando tra Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl a Palazzo Madama, e il suo omologo del Pd, Zanda, sono volate parole grosse. Tra i caffè della buvette, i due si sono scontrati sotto gli occhi di molti colleghi: "È meglio lasciar perdere", avrebbe consigliato Quagliariello. "Nemmeno per sogno, andiamo avanti", gli ha risposto Zanda. "E allora noi - ha proseguito il rappresentante del Pdl - presentiamo una mozione sulle vostre questioni morali: dalla Puglia a Bianchini, lo stupratore seriale". Ed è volata pure qualche parola grossa. I due protagonisti confermano i toni. Anche se poi, interpellato, Quagliariello lascia intendere che la strada che intende seguire il Pdl non è quella di una "contromozione". "Mi auguro prevalga il buon senso - dice - perché una discussione su episodi freschi, che ancora bruciano, non farebbe bene a nessuno e tantomeno alle istituzioni". Il Pdl giudica "poco pertinente" la mozione Pd che si inserisce in una giornata di discussioni sul trasporto ferroviario, energia solare e G8. Ma dai fatti del G8 prende spunto la mozione Pd, costruita, racconta Zanda, "certo non per tenere l'aula a discutere di episodi pruriginosi. Vogliamo affermare principi di comportamento che non determinino rischi per la sicurezza nazionale". Il Pdl ritiene opportuno far slittare anche un'altra mozione targata Pd: quella che riguarda l'atteggiamento del premier nei confronti della stampa estera che l'ha criticato.
Nella riunione dei capigruppo, martedì mattina, con tutta probabilità il Pdl chiederà di rivedere il calendario per concentrare l'attenzione sulle mozioni, dice Quagliariello, "che riguardano strettamente il G8". "Se poi c'è l'esigenza - continua - si fissa un'altra seduta dando tempo a tutti di presentare i propri documenti". Non prima di settembre, visto che alla pausa estiva mancano due settimane e Palazzo Madama deve esaminare il decreto anticrisi e il Dpef. Senza contare la richiesta dell'opposizione di discutere la lettera di Napolitano sul ddl sicurezza. Dalla sua, il Pdl, ha i numeri per imporre un cambiamento di calendario. In quel caso, è più che probabile che i toni del battibecco tra Zanda e Quagliariello si spostino dalla buvette, direttamente in aula.
(17 luglio 2009)
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