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Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda pianogrande il 26/05/2009, 0:23

Vittorio.
"Mi sembra di capire" la tua pionione.
Una volta si diceva che la sinistra sapesse fare solo l'opposizione e non era mai pronta a governare.
Tu sostieni che non sa più fare neanche l'opposizione (che è l'anticamera per andarci, almeno, al governo per poi, imancabilmente, fottersi con le sue manine).
Dico la mia da psicologo approssimativo: abbiamo una sinistra altamente introversa; pronta a giudicarsi ed a farsi giudicare ma non a cogliere i messaggi veri che gli arrivano dall'ambiente.
Insomma, una sinistra bloccata e ripiegata su se stessa.
Io spero che la sua evoluzione (adattamento all'ambiente) riparta.
Lo spero ancora nonostante tutto e cerco di non limitarmi a sperare.
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda franz il 26/05/2009, 8:27

pianogrande ha scritto:Dico la mia da psicologo approssimativo: abbiamo una sinistra altamente introversa; pronta a giudicarsi ed a farsi giudicare ma non a cogliere i messaggi veri che gli arrivano dall'ambiente.
Insomma, una sinistra bloccata e ripiegata su se stessa.

Non del tutto approssimativo, direi. C'è pero' anche quel lato molto poco introiettivo, anzi particolarmente proiettivo, pronta a proiettare colpe a destra ed a manca (è colpa della scuola, è colpa della società, è colpa del capitalismo, della globalizzazione, della chiesa, della cia, di berlusconi). Ed in fondo dire "è colpa nostra" è una variante di queste proiezioni.
Non so se questo sia frutto di una incapacità di "cogliere i messaggi veri che gli arrivano dall'ambiente".
Probabilmente si colgono messaggi superficiali, senza approfondire, e da li' si parte per la ricerca del colpevole.
Dato pero' che pari atteggiamento lo possiamo osservare sull'altro fronte (da destra si dice è colpa dei sindacati, è colpa dei comunisti, è colpa del consociativismo, ...) credo che siamo di fronte a caratteristiche nazionali.
Una sorta di "immaturità giudicandi" dell'intera nazione, che gioca a scaricare grandi complessi di colpa.
Non che dietro ogni presunto colpevole non ci sia un piccolo fondo di verità.
Ma il problema da noi non è trovare i colpevoli e continuare un rimpallo di responsabilità: è risolverli, questi problemi nazionali. Per farlo occorre approfondire la lettura dei messaggi che arrivano dalla società.
Qui almeno una volta la sinistra su questo aveva capacità, perché in possesso di uno strumento teorico di analisi.
Ora che questo è stato messo in soffitta da tutti (anche rifondazione anni fa ha dichiarato che ormai il Carletto non è piu' di moda) c'è un grande vuoto teorico e forse per questo alcuni si sentono piu' a loro agio in casi di gossip come questo del "papino". Meno impegnativi, piu' intriganti e mediatici. Piu' divertenti.
http://tv.repubblica.it/dossier/10-doma ... 3113?video
Ma forse sono anche quelli che possono spezzare una realtà bloccata, spegnendo in certo incantesimo nazionale verso Berlusconi.
Le contestazioni calcistiche, gli articoli degli organi piu' vicini alla chiesa sembrano indicare che un certo sogno si è spezzato. Tuttavia ritengo che per le nostre caratteristiche nazionali si andrà subito alla ricerca di un nuovo caso, da amare ed odiare, a seconda delle parti.

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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda pianogrande il 26/05/2009, 16:39

Franz.
Certo che la mancanza di un impianto teorico di riferimento si sente.
Ci sono stati dei momenti (sopratutto quando la sinistra era forte) in cui imperversavano "gli intellettuali".
Di molti non si sente la mancanza ma di un vero fermento intellettuale sì.
Ci vuole poi tanto a sollevarsi al disopra di canale cinque?
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda ranvit il 28/05/2009, 11:47

da repubblica.it :

Gino Flaminio è un ragazzo coraggioso, ha detto com'è andata
"Da tre mesi si sapeva che il presidente sarebbe venuto alla festa dei 18 anni"
La zia di Noemi: "Così Berlusconi è entrato nella nostra famiglia"
"Ho visto antiche amicizie nate dalla notte al giorno,
eventi dolorosi usati per sostenere nuove versioni"

di CONCHITA SANNINO e GIUSEPPE D'AVANZO

NAPOLI - Signora Francesca D. F., che grado di parentela ha con i genitori di Noemi?
"Sono la zia, moglie del fratello di Anna Palumbo, la madre di Noemi".

Ha precedenti penali, signora? Sa, dobbiamo chiederglielo perché, per alcuni, il testimone non va valutato per quel che dice, ma per quel che è.
"Non ho precedenti penali".

Qualcuno nella sua famiglia ne ha?
"No".

Ha motivo di risentimento nei confronti di sua cognata o della sua famiglia, o della ragazza?
"Assolutamente no. Ho ottimi rapporti con Anna, con i genitori di Anna e con i suoi fratelli. Anzi, ho condiviso finora con altri membri della famiglia l'imbarazzo, il disagio e la sofferenza che questa situazione non del tutto limpida, sta provocando. Ci sono troppe bugie. Circostanze che contrastano con quello che abbiamo sentito e visto in famiglia".

Gino Flaminio fa parte delle bugie o della realtà vissuta in casa Letizia?
"Gino è stato il fidanzato di Noemi esattamente per il periodo da lui descritto al vostro giornale. Gino fa parte della realtà della famiglia Letizia e tutti noi lo abbiamo conosciuto e soprattutto apprezzato fino a quando i rapporti tra loro si sono deteriorati. È un bravo ragazzo. Amava davvero Noemi e Noemi gli era molto legata".

Vi incontravate anche con Gino?
"Certo, è accaduto più di una volta. Con l'andar del tempo, è nato un legame tra questo ragazzo e la nostra famiglia. Non mi pento di averlo avuto in casa".

Lei sa che il padre di Noemi ha minacciato querela per quello che Gino ha ricordato?
"Sì, purtroppo l'ho sentito ai tg, e ancora mi chiedo come sia stato possibile questo. Gino ha avuto parole di assoluto rispetto per tutti, per Noemi, per i suoi genitori, per noi. E anche per Berlusconi. Qual è la sua colpa? E perché accanirsi contro un ragazzo senza alcuna difesa?".

Lei sa che Gino nel 2005 è stato condannato per rapina?
"Quando lo abbiamo conosciuto era già un operaio. Ma sapevamo che c'era una macchia nel suo passato. E in ogni caso, il suo errore, quale che sia stato, non ha mai costituito un ostacolo al loro affetto, né all'amicizia che il ragazzo ha dimostrato ad Anna e ad Elio, peraltro venendone ricambiato".

Lei ha letto la testimonianza di Gino?
"Certo, e mi ha provocato una grande emozione. Perché ho visto per la prima volta, in questa storia di bugie, una persona dire le cose come stanno, con un coraggio che nessuno finora nella mia famiglia ha avuto".

E lei perché solo adesso ha deciso di offrire la sua testimonianza?
"E ancora avrei voluto tacere. Ma dopo aver visto la violenza della discussione a Ballarò, ho deciso di farmi viva. Ho visto troppe cose che non vanno. "Antiche amicizie" nate dalla notte al giorno. Fidanzati comparsi dal nulla. Dolorosi eventi che hanno afflitto la famiglia, utilizzati per sostenere nuove versioni dei fatti che hanno coinvolto mia nipote Noemi: come il riferimento a una lettera di cordoglio. E' con molto strazio che mi sono decisa ora a parlare. Mi sono tormentata in queste settimane".

Perché lo fa?
"Se devo dire la verità, lo faccio per i miei figli perché devono poter credere che esiste il vero e il falso, il buono e il cattivo. Voglio che sia chiaro che, per quanto mi riguarda, in questa storia non c'entra nulla la politica, nulla i complotti, ma solo la necessità di non vergognarsi quando ci si guarda allo specchio perché si è dovuto avallare una storia che, se non fosse così dolorosa, in famiglia sarebbe una barzelletta di cui ridere".

Lei, quando ha sentito per la prima volta di Berlusconi in famiglia?
"Alla fine del 2008, tra novembre e dicembre, ho visto per la prima volta durante un pranzo familiare Noemi alzarsi da tavolo allo squillo del suo cellulare, e l'ho ascoltata dire papi. Non avevo assolutamente idea, all'epoca, chi potesse essere. Ho pensato a un gioco tra ragazze. Notai soltanto che intorno a lei ci si dava da fare per evitare ogni curiosità".

Quando ha sentito per la prima volta indicare Berlusconi come una presenza familiare?
"Posso dirlo con certezza. L'11 gennaio 2009, il giorno del compleanno di mio figlio. Io organizzai una piccola festicciola. E seppi, quella sera, che si stavano preparando grandi festeggiamenti per i diciotto anni di Noemi. E che alla festa avrebbe partecipato, a meno di impegni improvvisi, anche Silvio Berlusconi".
Addirittura tre mesi prima, si contava sulle presenza a quel tavolo del presidente del Consiglio?
"A me fu detto che dovevamo "prepararci" per quello. La conferma della presenza del capo del governo sarebbe arrivata solo a Pasqua".

E poi?
"Mi fu detto che Berlusconi chiese espressamente a Noemi di essere invitato e pretese di ricevere dalle sue mani l'invito. Non so se poi Noemi lo abbia raggiunto a Roma e come siano andate le cose. In ogni caso, nella nostra riunione di famiglia al pranzo di Pasqua, ci fu confermato ancora di "prepararci" perché avremmo conosciuto il presidente il 26 aprile, alla festa organizzata nel ristorante di Casoria".

Che idea si è fatta della conoscenza tra Berlusconi e Noemi?
"So soltanto quel che mi ha raccontato Anna, mia cognata, la madre di Noemi. Anna sosteneva che il presidente del Consiglio aveva per mia nipote l'affetto di un padre. Ricordo l'espressione: "l'ha presa a cuore". Io non ne dubitai. Noemi è sempre stata una brava ragazza, dolce, buona. Con un grande sogno: fare la ballerina, l'attrice o la showgirl. Ricordo che in famiglia si diceva: "Magari così, Noemi entrerà dalla porta principale". Si intendeva dalla porta principale nel mondo dello spettacolo. E d'altronde la stessa Noemi - ho letto - lo ha già detto in un'intervista. Come peraltro Anna. Nelle primissime interviste, mia nipote e mia cognata sono state sincere e hanno raccontato in pubblico ciò che dicevano a noi in privato. E stato dopo che ho visto troppe cose confondersi".

Vuole darci la sua opinione su questa storia?
"Sono molto preoccupata per la mia famiglia. Se mi espongo così, lo faccio perché siamo una famiglia di gente semplice e per bene. Parlo dei fratelli di Anna, dei suoi genitori, degli altri cognati, dei nostri figli e nipoti, tutti ragazzi sani. Tutti trascinati, dalla mancanza di chiarezza e sincerità, in una situazione che ci imbarazza moltissimo".

(28 maggio 2009)
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda Paolo65 il 28/05/2009, 12:04

A quando l'intervista alla portinaia o alla donna delle pulizie del palazzo di dove abita Noemi?

Attendo con ansia altre notizie per poi decidere se votare PD,PDL o la Sinistra Comunista!

Anzi,ho già deciso: voto Radicale. Il resto mi fa venire il voltastomaco.

Paolo
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda ranvit il 28/05/2009, 12:44

Paolo, Repubblica fa bene a fare quello che fa.....Franceschini poteva evitare la battuta.

Resta il fatto che a parlare delle veline è stata per prima una fondazione vicina ad An e che la pubblicizzazione di questa vergognosa situazione è stata opera di Veronica Lario....e dello stesso Berlusconi a Porta a Porta.

Dopodichè va anche ricordato che il punto non è la vita privata di Berlusconi ma il suo mentire agli italiani (Letizia autista di Craxi) e il suo disprezzo per chi indaga legittimamente sulla sua attività extra-politica (la Magistratura e/o Repubblica)

In ogni caso, se il ns presidente del consiglio è o non è un frequentatore di minorenni e/o gnocche con 50 anni meno di lui, credo che in qualsiasi paese al mondo sarebbe catalogato come un fatto di rilevanza politica!

Vittorio
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda Stefano'62 il 28/05/2009, 14:51

Vittorio hai proprio ragione.
Paolo,premetto che la tua scelta radicale non mi scandalizza per niente,ma dalla premessa ne deduco che tu non abbia sentito ultimamente la Bonino attaccare ferocemente berlusconi proprio per la sua condotta,pubblica e privata,e per il danno che ne deriva all'Italia tutta.

Ciao
Stefano'62
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda ranvit il 28/05/2009, 16:55

dal corriere.it :

il premier: «altrimenti mi sarei dimesso un minuto dopo»
«Non ho mai avuto rapporti piccanti
con Noemi. Lo giuro sui miei figli»
Berlusconi e il caso della diciottenne di Portici:
«Ho da subito risposto alla domanda. E ho detto no»

Il premier Silvio Berlusconi (Ansa)
ROMA - E ora il presidente del Consiglio smentisce le ricostruzioni della stampa. «Io non ho mai più detto niente di niente. Ho risposto da subito alla sola domanda se avessi mai avuto rapporti piccanti. E ho risposto: assolutamente no. Ci ho messo anche il carico del giuramento sui miei figli. Non ho mai più detto assolutamente niente. E invece guardate che cosa tocca leggere su certi giornali...».

INCALZATO DALLA STAMPA - Il premier Silvio Berlusconi, davanti alle telecamere ammesse a palazzo Chigi alla firma di un protocollo per l’Abruzzo, commenta sorridente l’incalzare della stampa sulla "vicenda Noemi". «C’è qualcuno che ha domande da farmi?» è stata la domanda retorica usata dal Premier per introdurre la sua dichiarazione in cui ha poi smentito ogni «rapporto piccante» con Noemi. Il Cavaliere ha tra l'altro chiarito che nel caso in cui fosse accaduta una cosa del genere si sarebbe dimesso «immediatamente».

NUCLEI DI VELINE - Successivamente il premier durante l'assemblea nazionale di Confesercenti ha ironizzato anche sulle accuse della stampa straniera (in particolare il Financial Times): «Mussolini aveva nuclei di camicie nere mentre io, secondo i giornali che sono sotto il tappeto della sinistra, ho nuclei di veline...almeno è un po' meglio».

FRANCESCHINI - Intanto il leader del Pd Dario Franceschini ha ribadito di non avercela con i figli di Berlusconi. «Vorrei dire che mi dispiace davvero se i figli del presidente del Consiglio si sono sentiti offesi. Loro non c'entrano» ha detto Franceschini spiegando che ieri «non ho mai parlato dei figli di Berlusconi, non lo farei mai perchè è lontano mille miglia dal mio modo di fare politica l'idea di coinvolgerli nello scontro politico». «Io - ha sottolineato il leader Pd - ho parlato dei nostri figli e dei valori che un uomo pubblico, con i suoi comportamenti e le sua parole, trasmette alle giovani generazioni».


28 maggio 2009

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Severgnini: Noemi, quattro cose ovvie

Messaggioda franz il 29/05/2009, 9:03

Noemi, quattro cose ovvie
Beppe Severgnini,

Un pesce rosso convinto d'essere un cardinale, gli economisti che ammettono di non averci capito niente, la politica fuori dalla nomine Rai, José Mourinho che lavora gratis. Sono molte le notizie surreali che avrebbero potuto colorare questa torrida primavera, ma è toccato a una ragazzina e ai suoi bizzarri rapporti col presidente del Consiglio.

Bizzari: ecco la parola. Potete essere di destra o di sinistra, atei e cattolici, giovani o meno giovani, ma sarete d'accordo: se uno sceneggiatore avesse scritto un film con quella trama, gli avrebbero detto "Ragazzo, hai bevuto?". Invece è accaduto. Noemi, le feste, il papi, i genitori, le smentite, i fidanzati che compaiono e scompaiono. I marziani guardano giù dicendo: "E quelli strani saremmo noi?".

Quattro punti ovvii, per ridurre i litigi e provare a ragionare. Il primo: la frequentazione tra un settantenne e una diciassettenne - al di là del ruolo di lui - è insolita. La famiglia Letizia non sembra stupita, decine di milioni d'italiani sì. Una spiegazione plausibile ancora non l'hanno avuta. Se tanti lavorano di fantasia, a Palazzo Chigi non possono stupirsi.

Ovvietà numero due. Alcune affermazioni del protagonista sono state smentite. "L'ho sempre vista coi genitori": poi Noemi - ma cosa s'è fatta? era così carina! - salta fuori alla festa del Milan, sbuca al galà della moda, compare in Sardegna. Per cose del genere, nelle altre democrazie, i potenti saltano come tappi di spumante. Noi siamo più elastici - succubi, rassegnati, distratti, disinformati: scegliete voi l'aggettivo - ma un leader politico, perfino qui, dev'essere credibile.

Ovvietà numero tre. Le abitudini e le frequentazioni di Silvio B. riguardano solo Veronica L. (che peraltro s'è già espressa con vigore sul tema)? Be', fino a un certo punto. Il Presidente del Consiglio guida una coalizione di governo che organizza il Family Day, mica il Toga Party o il concorso Miss Maglietta Bagnata. Michele Brambilla - vicedirettore del "Giornale", bravo collega e uomo perbene - spiega che, per il mondo cattolico, contano le azioni politiche, non i comportamenti coerenti. Io dico: mah!

Ovvietà numero quattro. L'opposizione, in tutte le democrazie, cerca i punti deboli dell'avversario, soprattutto alla vigilia delle elezioni. Dov'è lo scandalo, qual è la novità? Se Piersilvio s'indigna, non ha idea di cosa avrebbe passato suo padre in America, in Germania o in Gran Bretagna (dov'è inconcepibile che i capi di governo possiedano televisioni). Non solo in questi giorni: negli ultimi quindici anni.

Bene: quattro cose ovvie, in attesa di sviluppi.
Intanto s'è insediato quietamente il governo Letta.
Qualcuno che coordini ci vuole.
C'è da lavorare, e il Capo è altrove.

Dal Corriere della Sera del 28 maggio 2009
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda cardif il 29/05/2009, 10:40

Mi pare che all'inizio il buon Berlusconi, quel simpaticone settantatreenne incantatore di ragazzine, abbia detto di essersi trovato a Napoli per un "vertice" importante, mi pare alla Prefettura. Avendo un pò di tempo libero, se è recato a quella festa. Ma non ho letto di conferme da parte di funzionari.
Mi sono sfuggite quelle conferme? O gli altri componenti del "vertice" hanno vergogna o paura a parlere? Oppure il "vertice" lo doveva fare da solo? E' importante questa conoscenza per ampliare la valutazione dell'evento?
Boh, vallo a sapere
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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