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I primi fischi....

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

I primi fischi....

Messaggioda ranvit il 28/05/2009, 16:49

Da repubblica.it :

Il premier interviene all'assemblea della Confesercenti
"In magistratura ci sono grumi eversivi". A chi lo fischia: "Siete pochi, non contate"
Da Berlusconi nuovo attacco ai giudici
Anm: "Inaccettabile clima di insulti"

ROMA - Cambia la platea, non cambia l'obiettivo dell'attacco. In passato era stata l'assemblea di Confindustria, oggi quella Confesercenti. Tribune che Silvio Berlusconi usa per scrivere un nuovo capitolo della sua personale "guerra" alla magistratura. Lo fa in una sala nervosa, che lo applaude, ma altrettanto spesso resta in silenzio e dalla quale parte anche qualche fischio. Accade quando il Cavaliere parla di "grumi eversivi tra le toghe" e lancia un nuovo, durissimo attacco al giudice del processo Mills Nicoletta Gandus. "Io non lascero' la politica fino a che non ci sarà la separazione delle carriera tra pm e giudici e test psicoattitudinali per i pm - dice il Cavaliere - Quando mi hanno detto di governare il Paese io ho posto la condizione che questa magistratura, che prima delle scadenze elettorali è intervenuta sempre, non potesse perseguirmi: non devo subire le aggressioni delle toghe rosse".Giudici che, insieme a pm e giornalisti sono "tre categorie che fanno male".

Il premier è un fiume in piena. E spiega così la decisione di varare il lodo Alfano: "A chi mi dice di farmi confessare, io dico che sono il campione degli imputati, ma 'sono stato sempre assolto'. Ho subito piu' di 100 indagini piu' di 587 visite della guardia di finanza, mi son dovuto difendere in 2500 udienze. Una volta al governo ho voluto che l'Italia diventasse un paese come gli altri, come la Francia dove c'e' la sospensione dei procedimenti per chi ha responsabilita' di governo''.

All'Auditorium, mentre usa queste parole, nessun trionfo e nessuna vera e propria contestazione. Piuttosto, soprattutto quando Berlusconi parla di giustizia, difendendo il lodo Alfano e attaccando i giudici rossi, una evidente freddezza. E di fronte ai fischi il Cavaliere replica contrattaccando: "Siete in 4 o 5, percentualmente irrilevanti. Domani i titoli saranno che io sono stato contestato, ma io ho le spalle larghe e così, anzi, si rafforza la mia volontà di operare nel bene di tutti e nell'interesse del paese".

Dura la risposta dell'Assicuazione nazionale magistrati: "Dal premier un inaccettabile clima di insulti che nuoce alle istituzioni democratiche del Paese" dice il presidente Luca Palamara. Che spiega come la magistratura non sia "impegnata" in campagna elettorale e non voglia "essere trascinata in un terreno di contrasto che non gli appartiene".

(28 maggio 2009)

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Certo che erano in pochi....ma l'importante è che i primi fischi ci sono stati!

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Re: I primi fischi....

Messaggioda ranvit il 28/05/2009, 16:58

dal corriere.it :

Berlusconi: "Grumi eversivi tra i giudici"
Fischi e polemiche con Confesercenti
Nuovo affondo contro la magistratura.
Replica dell'Anm: «Inaccettabili insulti che nuocciono alle istituzioni»


ROMA - Non solo applausi. Silvio Berlusconi parla di giustizia all'assemblea di Confesercenti e dalla platea salgono fischi e qualche «buh», ma il Cavaliere replica immediatamente: «Siete in 4 o 5 a fischiare, siete percentualmente irrilevanti». Il premier dice ancora: «Domani i titoli saranno che io sono stato contestato, ma io ho le spalle larghe e così, anzi, si rafforza la mia volontà di operare nel bene di tutti e nell'interesse del Paese».

PASSAGGIO CONTESTATO - Il premier, in uno dei passaggi più contestati dalla platea della Confesercenti, aveva affermato che esistono «grumi eversivi» all'interno dell'ordine giudiziario. Poi Berlusconi ha assicurato: «Non lascerò la politica fino a che non saremo riusciti a dividere l'ordine dei magistrati dell'accusa da quello dei magistrati che giudicano», aggiungendo che per fare questo mestiere «occorrerà fare un esame specifico e anche esami attitudinali psicologici continuativi» perché il giudizio di un'aula di tribunale, è stato il suo ragionamento, può rovinare la vita a un cittadino. Alcuni magistrati, ha infatti osservato, molte volte portano avanti accuse «per pregiudizi anche politici o difendono un teorema accusatorio già smontato pezzo per pezzo solo per amore di tesi».

DI PIETRO: «EVERSIVO È CHI SFUGGE AI PROCESSI» - «Di eversivo c’è solo il comportamento di un presidente del Consiglio che invece di sottoporsi al giudizio della magistratura accusa i giudici che hanno scoperto che lui ha corrotto un testimone per risultare innocente», ha replicato il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, alle parole di Berlusconi. «È eversivo oggi il presidente del Consiglio che ricopre quel ruolo non avendo le capacità morali, politiche e giudiziarie se si fosse sottoposto ai processi come tutti gli altri».

ANM: «INSULTI INACCETTABILI» - «Inaccettabili insulti che nuocciono alle istituzioni democratiche del Paese», ha affermato il presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), Luca Palamara, in seguito all'intervento di Berlusconi. «A differenza della politica, la magistratura non è impegnata in campagna elettorale e non vuole essere trascinata in un terreno di contrasto che non gli appartiene».

28 maggio 2009

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Re: I primi fischi....

Messaggioda franz il 28/05/2009, 17:09

"Io non lascero' la politica fino a che non ci sarà la separazione delle carriera tra pm e giudici.

Beh, è chaoro che è la solita palla ma io accetterei.
Approviamo la separazione delle carriere se lui si toglie dalle .... se risale sugli spalti.
Approposito di fischi e cose simili.
A me è parso di notare che ieri sera al termine della finale di coppa dei campioni, alcuni giocatori non abbiano stretto la mano a Berlusconi, che in alcuni casi è rimasto con la mano tesa, ritirandola prontamente.
Lo avete notato anche voi?

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Re: I primi fischi....

Messaggioda Iafran il 29/05/2009, 9:03

ranvit ha scritto:dice il Cavaliere - Quando mi hanno detto di governare il Paese io ho posto la condizione che questa magistratura ... non potesse perseguirmi: non devo subire le aggressioni delle toghe rosse"

Queste intenzioni erano chiare a tutti!
L’unico dubbio è sulla pennellata di colore (il “rosso”) che vuole dare alle toghe dei giudici. Il “nero” (l’effettivo) forse gli sa troppo di solennità (cosa nella quale si trova sempre a mal partito) e, da navigato uomo di avanspettacolo qual è, preferisce qualcosa di vivace, di più acceso.
Il suo sogno nel cassetto? Avere quelle giovani e belle donne, con 2 o 3 lauree, anche in questa istituzione.
Come sarebbe invidiato!
ranvit ha scritto:Il premier è un fiume in piena. E spiega così la decisione di varare il lodo Alfano: "A chi mi dice di farmi confessare, io dico che sono il campione degli imputati, ma 'sono stato sempre assolto'. Ho subito piu' di 100 indagini piu' di 587 visite della guardia di finanza, mi son dovuto difendere in 2500 udienze. Una volta al governo ho voluto che l'Italia diventasse un paese come gli altri, come la Francia dove c'e' la sospensione dei procedimenti per chi ha responsabilita' di governo''.

E non si vergogna?
Dimenticavo ... lui non è un uomo qualunque: è un “unto”.
Se fosse in Francia altro che fischi riceverebbe dai francesi!
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Eccolo il primo fischio...

Messaggioda ranvit il 09/06/2009, 8:33

IL COMMENTO
La crepa
di EZIO MAURO

L'onda lunga di destra che spazza il Paese si è arrestata domenica sera, quando si sono aperte le urne del voto europeo. Un appuntamento che arriva appena un anno dopo il trionfo berlusconiano alle politiche, con una maggioranza schiacciante, e al culmine di un ciclo in cui il sistema di potere dominante ha sprigionato la sua massima potenza. In un giorno, quella macchina da guerra si è arrestata, nel momento esatto in cui il leader chiedeva e profetizzava il potere assoluto, con il 45 per cento dei voti per sé e l'alleanza con la Lega oltre il 50. Questa era la soglia politicamente sacra, la seconda presa del potere in un anno, la misura che trasforma il consenso in adesione, il governo in comando e il comando in dominio.

Tutto questo non è avvenuto. Ecco perché il Cavaliere tace da due giorni, nonostante nello spoglio delle amministrative, ieri, l'onda si stia richiudendo, con la destra che porta via pezzi interi di Nord trainata dal boom della Lega, conquista Napoli, si incunea nelle regioni rosse, con un Pd in calo ovunque e fortemente indebolito. Delle 51 province che aveva conquistato nel 2004 (solo 8 erano andate al centrodestra) il Pd ne tiene al primo turno appena 15, la destra ne conquista 25, altre 19 vanno al ballottaggio.

La destra italiana rimane dunque fortissima, pesantemente insediata nel territorio, rivitalizzata - e non solo al Nord - dall'energia elettorale e politica del partito di Bossi. Ma se il Pd nella grande sfida delle europee perde 4 milioni di voti, che sono tantissimi, il Pdl ne perde quasi tre milioni (2,8), e inaspettatamente. Si può dunque vincere, come Berlusconi ha fatto, e nello stesso tempo vedere con preoccupazione la grande crepa che si è aperta all'improvviso nel gigantesco monumento equestre che il Cavaliere stava erigendo a se stesso, simbolo perenne dell'alleanza tra il Capo e il suo popolo.
Bisogna partire da qui, dalla sorpresa psico-politica di un Paese che non si consegna mani e piedi al suo incantatore, convinto di averlo sedotto dopo la conquista. Certo, il premier può consolarsi con la netta sconfitta del Pd che cala precipitosamente di 7 punti.

Ma proprio da questo dato nasce una domanda che non si può eludere: di fronte al calo fortemente annunciato del Pd e mentre le sinistre battono in ritirata in tutta Europa, come mai in Italia la destra non se ne avvantaggia, ma anzi perde due milioni di voti, per di più senza che sia suonato un allarme, come un vuoto che si allarga all'improvviso in un meccanismo di consenso che si pensava garantito?

Oltre la soglia dei numeri, che parlano chiaro, c'è in politica una soglia simbolica che parla all'immaginario dei cittadini. Nei due principali partiti l'ultimo anno aveva fissato destini rovesciati. Per il Pd si profetizzava la polverizzazione, lo schianto, la sicura scissione (annunciata pubblicamente proprio dal Cavaliere), dunque la fine dell'avventura cominciata meno di due anni fa con Veltroni. Per il Pdl, al contrario, si annunciava lo sfondamento, con una crescita capace di portare la destra oltre la maggioranza assoluta, in modo da poter cambiare la Costituzione da sola, senza più impacci e condizionamenti. "Il Pdl è al 46 per cento", aveva garantito il premier il 6 maggio. "Siamo sopra il 40 per cento e quindi siamo il partito più forte del Ppe", aveva aggiunto il 16 maggio. "Alle europee l'obiettivo è molto più del 40 per cento e i sondaggi ci danno al 45" aveva spiegato il 23 maggio. "Gli ultimi sondaggi parlano di un Pdl al 43-45 e io sono certo che sarà così", aveva concluso il 30 maggio.

Non è andata così, e il Pdl ruzzola dieci punti più in basso della profezia, perdendo il 2,1 per cento rispetto alle politiche. Soprattutto, si infrange il mito dell'invulnerabilità del Capo, condannato a vincere sempre, dopo la riconquista che lo ha riconsacrato premier nel 2008. La vulnerabilità del Cavaliere era già emersa chiaramente con il volto della paura nell'ultimo mese, sotto l'urto dello scandalo nato dal "ciarpame politico", cioè dalle veline candidate per amicizia e non per merito politico, secondo una denuncia che ha fatto il giro del mondo. Questo scandalo ha portato alla luce altri casi collegati e controversi, da Noemi ai voli di Stato, alle feste in Sardegna, alle fotografie bloccate dalla magistratura. Tutto ciò è diventato un vero e proprio affare internazionale, commentato e giudicato (negativamente) dalla stampa europea e americana, tanto che persino i giornali italiani se ne sono dovuti occupare di rimbalzo. Le contraddizioni del Cavaliere nei suoi affannosi racconti, le diverse versioni messe in campo l'una dopo l'altra, le bugie accumulate inspiegabilmente e mai spiegate, gli insulti a Repubblica e ai giornali stranieri hanno semplicemente minato la credibilità del premier agli occhi dei cittadini, e anche dei suoi elettori.

La crepa si è aperta qui, nel rapporto di fiducia tra un leader e la sua gente, tra un Capo del governo e il Paese, e ha prodotto quella reazione di disincanto molto prima del previsto: con buona pace dei maestrini che per conformismo invitavano a parlare di ben altri problemi (pur di non parlare di questo), come se la menzogna del potere non fosse il problema principale nel rapporto tra la politica e la pubblica opinione, come l'America insegna. Ciò che troppi non hanno voluto capire, e le televisioni hanno attentamente occultato, lo hanno però capito i cittadini: e lo aveva probabilmente ben compreso il Cavaliere, se rivediamo gli ultimi frenetici giorni della campagna elettorale, dove Casoria sembrava aver sostituito Arcore nella geografia simbolica del berlusconismo.
Tutto ciò è costato consenso, in termini politici e addirittura personali. Nel calcolo delle preferenze, il Cavaliere pigliatutto che aveva sfiorato i tre milioni di voti sul suo nome nel 1994 e nel 1999, e aveva promesso di superare questa volta la soglia, si è fermato a quota 2 milioni e settecentomila. Mancano almeno 250 mila preferenze, e in una democrazia carismatica e populista non è un dato da poco.

La crepa dunque è aperta: ma non avvantaggia il Pd. I democratici sono giunti all'appuntamento con il voto logorati da un anno avventuroso, da risultati sempre critici, dal cambio traumatico non solo di un leader, ma del primo segretario, il fondatore. Le due anime assistono guardinghe ad ogni mossa di Franceschini, lo tengono in equilibrio precario, invece di fondersi si misurano a vicenda quotidianamente. Invece di sommarsi si depotenziano nei veti reciproci. Invece di fondare un nuovo riformismo guardano alle vecchie eredità, che non abbandonano per paura e per calcolo cinico. Piuttosto di lasciare spazio ai giovani (Debora Serracchiani, che ha scalato il partito da sola, ha superato nelle preferenze il capolista arrivato da Roma nel Nordest e persino Berlusconi) si stringono nella vecchia foto di famiglia dell'apparato, sempre uguale a se stessa. Così il partito soffoca appena nato e non decolla, mentre dovrebbe essere liberato per prendere il largo, affidato a forze nuove, con i vecchi capi che garantiscono un deposito di esperienza e di tradizione.
E tuttavia, non si può far finta di non sapere che la vera partita del Pd era il "Primum vivere". Per il rotto della cuffia, dopo un anno disastroso, i democratici hanno salvato la pelle, chi pensava a scissioni deve rimandare il progetto a qualche occasione più conveniente, e lo strumento partito c'è. Malandato, arrugginito, ma in qualche modo c'è. È addirittura a disposizione di chi ci crede, di chi ha voglia di reinterpretarlo inventandolo, rendendolo partecipato, contendibile, aperto, e insieme presente nel Paese, insediato, consapevole della sua identità di sinistra, moderna, europea e occidentale: però sinistra, dunque chiaramente e fortemente alternativa alla destra realizzata che Berlusconi mette in campo ogni giorno.

Un partito di questo tipo può mettere in movimento l'intera area di opposizione. Aiutare la sinistra radicale a dare un valore ai voti ancora una volta dispersi, radunandoli dentro un contenitore politico con una leadership capace di parlare ad una fetta di sinistra; ingaggiare con Di Pietro, dopo la sua clamorosa ascesa, una sfida di responsabilità di fronte ai problemi del Paese, perché l'antiberlusconismo è anche questo; chiedere a Casini, dopo il buon risultato della sua corsa autonoma, di scegliersi un destino politico e culturale riconoscibile e riconosciuto. Solo in questo modo le opposizioni possono diventare un'alternativa. La crepa dimostra che si può contendere l'Italia a Berlusconi, senza lasciargli tregua sulla sua credibilità in crisi, incalzandolo con ciò che gli manca: una politica per il Paese. Un Paese in cui si sta rompendo il lungo incantesimo del Cavaliere.

(9 giugno 2009)
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Re: Eccolo il primo fischio...

Messaggioda franz il 09/06/2009, 8:48

ranvit ha scritto:IL COMMENTO
La crepa
di EZIO MAURO
....

Non sono molto d'accordo con Ezio. I voti in libera uscita dalla CdL sono andati alla Lega, formazione populista e con simpatie xenofobe e spesso razziste. Una destra quindi assai piu' pericolosa, tanto che nella CdL è stato Fini (il che è tutti dire) ha fare da argine contro certe proposte leghiste inaccettabili. Una destra che è assimilabile alla crescita dell'estrema destra europea. I voti in libera uscita dal PD sono andati anche qui a formazioni populiste (cosi' giudico IDV, partito che orbita attorno al suo capo-padrone e cosi' giudico la sinistra radicale, anche se in questo caso c'è un populismo senza popolo). C'è una estremizzazione. Vero che c'è una crepa ma quello che esce da questa crepa è assai preoccupante.
Contendere l'Italia a Berlusconi sulla base di quanto esce da questa crepa mi pare molto pericoloso.

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Re: I primi fischi....

Messaggioda pinopic1 il 09/06/2009, 11:11

I voti in libera uscita così come sono andati altrettanto velocemente possono tornare se si comprende il motivo dell'allontanamento e si va incontro alle esigenze espresse da quegli elettori che secondo me sono molto meno populisti di quanto si possa credere.
Anche il 50% di astenuti in Sicilia e Sardegna lancia un segnale che il PD dovrebbe saper comprendere.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Eccolo il primo fischio...

Messaggioda ranvit il 09/06/2009, 11:41

franz ha scritto:
ranvit ha scritto:IL COMMENTO
La crepa
di EZIO MAURO
....

Non sono molto d'accordo con Ezio. I voti in libera uscita dalla CdL sono andati alla Lega, formazione populista e con simpatie xenofobe e spesso razziste. Una destra quindi assai piu' pericolosa, tanto che nella CdL è stato Fini (il che è tutti dire) ha fare da argine contro certe proposte leghiste inaccettabili. Una destra che è assimilabile alla crescita dell'estrema destra europea. I voti in libera uscita dal PD sono andati anche qui a formazioni populiste (cosi' giudico IDV, partito che orbita attorno al suo capo-padrone e cosi' giudico la sinistra radicale, anche se in questo caso c'è un populismo senza popolo). C'è una estremizzazione. Vero che c'è una crepa ma quello che esce da questa crepa è assai preoccupante.
Contendere l'Italia a Berlusconi sulla base di quanto esce da questa crepa mi pare molto pericoloso.

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....i nemici si sconfiggono uno alla volta....

Per ora va bene cosi'.

E comunque, la Lega non cresce solo per il paventato razzismo che interpreta i desideri di tanti italiani. Ma anche perchè molto spesso gli amministratori della Lega sono piu' bravi e vicini alle esigenze dei territori di tanti altri politici apparentemente non razzisti e moderati.


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Re: I primi fischi....

Messaggioda pagheca il 09/06/2009, 11:56

qui in uk c'e' stato come e' noto il tracollo del labour e la crescita del UKIP.
Le ragioni sono complesse, e secondo me Brown, una persona che stimo e ritengo seria e preparata, paga colpe non sue e soprattutto inesistenti.

Ma il punto che voglio sottolineare e' un altro.
Parlando con tanti amici ho notato come la gente abbia votato con disinvoltura altri partiti "perche' e' ora che il labour vada all'opposizione". Quello che mi stupisce e' la tranquillita' con cui gente con chiari orientamenti di sinistra non abbia grossi problemi a votare a destra. Per cui mi sono chiesto:

Nel caso in cui un giorno, in Italia, emergesse una destra "normale" (termine soggetto a varie interpretazioni, ma insomma, immaginiamoci una destra non xenofoba, liberale, con un leader normale, giovane, nuovo e totalmente estraneo alla tradizione neofascista), se si uscisse da un periodo di governi di sinistra fallimentari (puo' succedere :) ), quanti di voi sarebbero disposti a cambiare completamente quartiere e VOTARE UN BUON PARTITO DI DESTRA?

E' una domanda dettata della curiosita',. Molte delle cose che ho detto accadranno difficilmente finche' saro' in vita, ma insomma. Spazio alla fantapolitica.

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Re: I primi fischi....

Messaggioda ranvit il 09/06/2009, 12:27

In un contesto democratico condiviso le differenze tra destra e sinistra sono limitate ed emerge quindi il valore dell'alternanza.

L'alternanza è fondamentale per combattere, limitandola, la corruzione.

Qui in Campania come ho tante volte previsto il successo del Pdl è stato molto superiore a quello del resto d'Italia. Personalmente non me la sono sentita di votare a destra, anche se ce ne erano tutti i presupposti, e ho quindi votato per un altro partito di sinistra che sapevo non avrebbe raggiunto il quorum (lo stesso di pagheca).
Erano almeno 15 anni che il Cs dominava la Campania. Inizialmente buone cose poi si era trasformato in un comitato d'affari vergognoso, tanto piu' da parte di una classe dirigente di sinistra. Arroganza e favoreggiamento di parenti ed amici erano diventati davvero insostenibili, mentre l'ingresso di facce nuove era bloccato da una vera piovra di potere.
I rifiuti fino al primo piano dei palazzi nel centro di Napoli, sono stati solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ecco, io non ho votato per questa destra, ma pur di cambiare in un contesto democratico e condiviso avrei potuto farlo.

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