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Class Action

Messaggioda franz il 03/07/2008, 11:22

dal sito http://www.helpconsumatori.it

Class action, al via tavolo di lavoro Consumatori-MSE giustizia
02/07/2008 - 21:22

Al via il tavolo di lavoro fra Consumatori e Ministero dello Sviluppo Economico sulla class action / Il documento: Le proposte delle associazioni

"Abbiamo messo per iscritto le nostre proposte al Governo per migliorare la class-action, adesso non ci sono scuse". E' quanto ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori, sottolineando l'impegno unitario delle associazioni di consumatori in occasione del tavolo di lavoro che si è aperto questo pomeriggio presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

"Abbiamo indicato 7 correttivi, in modo molto circostanziato, ma soprattutto unitario: credo che sia un risultato 'storico' quello di aver sottoscritto tutti insieme una precisa lista di richieste. Adesso - conclude Dona - la palla è nel campo dell'esecutivo che non potrà giocare a nascondersi come ha fatto fino ad oggi".

Ecco le richieste delle associazioni di consumatori:

* LEGITTIMAZIONE PASSIVA. Richiesta: estenderla a qualunque soggetto privato o pubblico (ivi compresa la Pubblica amministrazione), nonché ai singoli.
* AMBITO DELL'AZIONE. Richiesta: estendere l'ambito dell'azione a tutti gli illeciti di natura contrattuale "anche ai sensi" degli articoli 1341 e 1342.
* ADESIONE DEI DANNEGGIATI. Richiesta: ripristinare il sistema del cd. opt out, vale a dire l'estensione dell'efficacia della "sentenza collettiva" a tutti i soggetti che si trovano nella medesima situazione di diritto e di fatto, senza che sia necessaria una espressa manifestazione di volontà. PRONUNCIA SULL'AMMISSIBILITÀ. Richiesta: eliminare la facoltà, attualmente concessa al Giudice, di differire la pronuncia sull'ammissibilità dell'azione (c.d. filtro) quando è in corso un'istruttoria davanti ad un'Autorità indipendente.
* NATURA DELLA SENTENZA. Richiesta: esplicitare che la sentenza pronunciata ha natura di condanna.
* PROCEDURE DI COMPLETAMENTO. Richiesta: semplificare e velocizzare il percorso per ottenere in capo ai singoli il risarcimento del danno o la restituzione (attuando un sistema simile all'accertamento dello stato passivo nelle procedure fallimentari o al rito previsto dal processo societario).
* PUBBLICITÀ POST-FILTRO E SPESE. Richiesta: prevedere che il Giudice ponga costi della pubblicità dell'azione a carico del convenuto (e non del proponente, secondo l'attuale testo). Per le spese di lite si propone di: a) ammettere le associazioni di consumatori al Patrocinio a spese dello Stato; b) prevedere che, in caso di esito positivo, il giudice possa determinare gli onorari sulla base dell'ammontare complessivo delle pretese dei consumatori aderenti, secondo le tariffe professionali.

Il documento è stato sottoscritto dalle seguenti associazioni iscritte nel CNCU: Adiconsum, Acu, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa Del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa Del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.


CLASS ACTION. Slittamento al primo gennaio: tutti i commenti
17/06/2008 - 10:17

Il ministro Claudio Scajola parla di una class action in vigore dal primo gennaio? Unione Nazionale Consumatori e Adiconsum intervengono e commentano: il rinvio solo a fronte di miglioramenti e senza che sia un cedimento alle posizioni di Confindustria. Per Cittadinanzattiva, invece, si tratta di "un rinvio che sa di insabbiamento". Legambiente si dichiara contraria e parla di "un ulteriore freno alla partecipazione democratica e alla tutela dei diritti collettivi".

"Un eventuale slittamento della class action potrà essere accettato solo se porterà ad un significativo miglioramento della legge, intervenendo, ad esempio, sulla possibilità di agire contro la pubblica amministrazione e creando percorsi agevolati per le 'small claims' (controversie di modico valore per le quali è forte la tentazione dei cittadini di rassegnarsi e lasciar perdere) - commentaMassimiliano Dona, Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori - Se invece la proposta di rinvio è un modo 'elegante' per cedere alle pressioni della Confindustria, l'Unione Nazionale Consumatori la respingerà al mittente".

UNC annuncia inoltre di aver stilato, insieme alle altre associazioni, un codice di comportamento sull'uso della class action che sarà presentato domani al Ministro, nel corso del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti. Quali sono dunque gli impegni per una class action responsabile? Spiega UNC: "Far precedere l'azione collettiva da un pronunciamento di condanna dell'impresa da parte dell'Autorità di regolazione o da una sentenza positiva del giudice a seguito di un'azione inibitoria; coinvolgere nell'azione più associazioni; esperire tutti i tentativi negoziali per risolvere in modo stragiudiziale la controversia".

Afferma Paolo Landi dell'Adiconsum: "Se il rinvio dovesse portare a sostanziali miglioramenti saremmo perfettamente d'accordo, ma temiamo che non sia così, viste le pressioni di Confindustria"."Fin dall'inizio abbiamo sottolineato come la normativa sulla class action fosse macchinosa, lunga, scarsamente efficace .- commenta Adiconsum - Se di questo è convinto anche il ministro Scajola avrà tutto il nostro appoggio per realizzare le modifiche e non sono i sei mesi di rinvio l'aspetto determinante".

Per l'associazione, che si dichiara d'accordo con l'estensione dell'azione collettiva anche alla Pubblica Amministrazione, le modifiche sostanziali per avere una normativa efficace sono:

* esecutività della sentenza del giudice;
* "no" alla doppia procedura di appello prima sul filtro (ammissione dell'azione collettiva) e poi sul merito;
* coinvolgimento diretto delle parti in causa, impresa e associazione promotrice dell'azione collettiva, nell'attuazione della sentenza o in un eventuale accordo preventivo, eliminando l'incombenza di una procedura conciliativa assegnata al presidente del Tribunale;
* sostituzione del meccanismo "in" (cioè la raccolta delle adesioni) con quello "out" (efficacia della sentenza anche nei confronti di coloro che non hanno dato la preventiva adesione), in vigore in tutti gli altri Paesi.

Cittadinanzattiva parla invece di "un pessimo segnale: non era certo il miglior testo possibile, ma rinviarlo sino a gennaio, dopo gli sforzi condotti dalle organizzazioni per testare nei fatti e senza speculazioni questo strumento di tutela, non è certo un buon avvio per questo Ministro". "Ci sembra solo una ennesima vittoria delle lobby, parlamentari e non, a danno dei cittadini-consumatori", prosegue l'associazione, che denuncia la "pessima notizia di un "rinvio" che sa di insabbiamento, effettuato nonostante la netta opposizione di tutte le organizzazioni dei consumatori e non solo".

Contraria allo slittamento a gennaio anche Legambiente. "Con il rinvio della class action, il governo mette un ulteriore freno alla partecipazione democratica alla vita del Paese e alla tutela dei diritti collettivi dei cittadini - commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - Siamo assolutamente contrari a questa proroga; non vorremmo che fosse la prima di tante, come si usa spesso in Italia, per rinviare alle calende greche l'entrata in vigore di una legge giusta e utile". E prosegue: "La class action può essere ritoccata e migliorata anche dopo la sua entrata in vigore; l'importante è farla partire senza indugi".
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