ranvit ha scritto: [...] In questo caso mi riferisco invece alla incapacità di cogliere, grazie al sentirsi superiori, il reale sentire della gente comune e in particolare di quel 10% di elettorato che potrebbe votare per noi ma che questa volta ha votato per Berlusconi ritenendolo migliore interprete dei propri bisogni. Anche se sanno benissimo (questi elettori) che Berlusconi è un .... malandrino. Lo sanno! Ma preferiscono un malandrino che dà loro l'idea di saper risolvere i problemi reali a chi forse, meno malandrino (ma mica tanto...pensano... e non a torto aggiungo io), non ne è capace.
Il rischio che Berlusconi possa muoversi verso una dittatura c'è, il personaggio ne è capace direi anche "senza volerlo", ma trovo alquanto improbabile oggigiorno una deriva del genere.
Ma il paventare che possa accadere, da parte di una sinistra arruffona e incapace di avviare a soluzione i problemi del Paese quando è al governo, unitamente ad una magistratura che oggettivamente sembra perseguitarlo..., è visto dalla maggioranza degli italiani come un tentativo di impedire a chi è stato votato democraticamente di governare.
Certo, questa volta tocca a me darti ragione, almeno in parte.
Che la gente abbia preferito il mascalzone di successo, posso anche concordare, meno che la magistratura appaia perseguitarlo; penso piuttosto che la gente pensi ormai che Berlusconi l'abbia fatta franca, e come succede a volte alle donne fragili, anche a molti italiani capita di perdere la testa per un mascalzone.
In questa situazione di debolezza oggettiva dell'opposizione, ma anche più in generale delle istituzioni dello Stato, concordo che il PD debba prima di tutto darsi un'identità chiara, ma per farlo deve anche saper mantenere fermi alcuni principi di base, come per esempio la lotta alla mafia e per la legalità, e la difesa del potere d'acquisto dei salari.
I principi non devono essere molti, ma quei pochi devono essere chiari, e su quei pochi non si deve manifestare incertezza.
Se sul tema della legalità abbiamo accanto Di Pietro, va bene così.
Se sui diritti umani (in questo caso, i bimbi rom) abbiamo accanto i Radicali, Casini e Famiglia Cristiana, anche questo va bene (però poi non scordiamoci dei DiCo).
Infine, sui salari, dovremmo avere accanto anche parte della sinistra oggi fuori al parlamento ... non sono le alleanze e i compagni di strada a preoccuparmi, non le tattiche, ma gli obiettivi.
E invece il PD di Veltroni si è preoccupato moltissimo di tattica, poco di obiettivi.
Questo lo ha fatto assomigliare a Berlusconi, tutto a vantaggio dell'originale.
Se avessimo puntato più chiaramente sugli obiettivi, probabilmente il governo Prodi sarebbe durato un altro anno almeno, ed ora non ci troveremmo in questo pasticci.
annalu