La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Italiani a Strasburgo: assenze record

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Italiani a Strasburgo: assenze record

Messaggioda ranvit il 22/04/2009, 12:57

europarlamento

Tra i 20 peggiori metà sono «nostri»
La ricerca (privata) di un assistente parlamentare. Basse anche le presenze in commissione

Chi va e chi no - Scheda di GIAN ANTONIO STELLA

L’onore dell'Italia in Europa lo salva un tedesco. Si chiama Sepp Kusstatscher, è sudtirolese, fa parte del gruppo dei Verdi e su 270 sedute plenarie ne ha bucate 2. Evviva. Su gran parte degli altri è meglio stendere un velo. Basti dire che tra i primi cento eurodeputati più presenti a Strasburgo i nostri sono 3. Meno di un terzo dei tedeschi e degli inglesi, un quinto dei polacchi. In compenso, sono nostri 10 dei 20 più assenteisti. Da arrossi­re. I dati sono stati raccolti da Fla­vien Deltort, un giovane assisten­te che, dopo avere lavorato in pas­sato con Marco Pannella, si è mes­so cocciutamente a raccogliere uno dopo l’altro tutti i documen­ti ufficiali a disposizione. Con l’in­tento di metterli on-line.


Il parlamento di Strasburgo (Olycom)
Un lavo­ro certosino. Interminabile. Deci­so per supplire alla riluttanza di­mostrata dall’Europarlamento nel fornire i dati che potrebbero consentire ai cittadini dell’Unio­ne di vedere come lavorano i loro rappresentanti a Bruxelles e a Strasburgo. Riluttanza confermata nell’otto­bre scorso quando il radicale Mar­co Cappato chiese ufficialmente, per avere infine un panorama chiaro, le tabelle delle presenze di tutti gli europarlamentari. Richie­sta respinta dal segretario genera­le Harald Rømer, che gli spiegò: lei, come deputato, può chiedere solo i dati suoi. E basta: «Non esi­ste alcun documento consolidato che riporti il numero totale di pre­senze per Deputato alle diverse riunioni ufficiali» e il regolamen­to «non obbliga in alcun modo le Istituzioni a creare documenti per rispondere ad una richiesta». Una scelta da più parti contesta­ta. E corretta tre mesi fa, nelle in­tenzioni, dal voto di una risoluzio­ne presentata dallo stesso Cappa­to e approvata dall’assemblea a larga maggioranza: 355 a favore, 18 astenuti e 195 contrari, tra i quali quasi tutti i membri del Po­polo delle libertà. Si trattava solo di una dichiarazione d’intenti. Ma esplicita: impegnava infatti l’assi­se continentale a «varare, prima delle elezioni europee del 2009, un piano d’azione speciale per as­sicurare sul proprio sito web, ad esempio nel quadro dell’iniziati­va e-Parlamento, una maggiore e più agevole disponibilità di infor­mazioni ».

Ci si arriverà davvero? Difficile. Anzi: ormai, agli sgoccio­li della legislatura, sembra pratica­mente impossibile. Peccato. Perché solo quei dati ufficiali potrebbero spazzare via polemiche, contestazioni e accu­se di assenteismo e «fannulloni­smo » che si trascinano da anni un po’ in tutti i paesi. Ma soprat­tutto in Italia. Basti ricordare, tra i tanti, lo studio dell’Università tedesca di Duisburg che nel 2004 accertò co­me nella legislatura che si chiude­va, la presenza italiana alle sessio­ni di voto fosse stata del 56,2%, contro l’80,9 dei greci o l’ 82,5% dei tedeschi. Capiamoci: non c’è stata occa­sione in cui i dati siano stati ac­cettati senza rivolte corali. «Non contano le presenze alle assem­blee plenarie, conta il lavoro in commissione!». «Non conta il nu­mero degli interventi in aula, conta il loro peso politico!». «Non contano le interrogazioni in aula, contano i risultati che si ottengono magari con un solo dossier!». Per carità, osservazio­ni legittime. Come è legittima la prudenza nel maneggiare lo stu­dio dal quale attingiamo i dati di oggi. La sostanza delle cose, pe­rò, è inequivocabile. Prendiamo il lavoro nelle com­missioni. I deputati che ne fanno parte possono provare la loro pre­senza mettendo la firma su due diversi registri: quello della com­missione o quello generale. Ma tra i due c’è una differenza sostan­ziale. Il primo è pubblico e con­sultabile (con un po’ di pratica) da tutti, il secondo no: segreto.

Ri­sultato: ogni parlamentare becca­to con un numero di presenze basso può sempre cavarsela giu­rando di avere partecipato molto più di quanto risulti. Anche a prendere i numeri con le pinze, però, ci sono domande che non trovano risposta. Come è possibile che pur avendo l’Italia un decimo dei seggi europei (78, come la Francia e la Gran Breta­gna: solo la Germania coi suoi 82 milioni di abitanti ne ha di più: 99) ci ritroviamo con soli 6 rap­presentanti nella classifica dei 250 più presenti nelle varie com­missioni? Come mai possiamo schierare solo Vittorio Prodi (345 presenze), Umberto Guidoni (270), Patrizia Toia (255), il solito Kusstatscher (195), Pia Elda Loca­telli (192) e Pasqualina Napoleta­no (155) per un totale appunto di sei parlamentari contro 13 del­l’Olanda (che ha poco più d’un terzo dei nostri seggi), 22 della Spagna, 26 della Gran Bretagna e addirittura 49 della Germania? Gli italiani che in questa legislatu­ra fino al 31 dicembre scorso si so­no avvicendati sulle 78 euro-pol­trone (una girandola pazzesca, frutto del disinteresse che la no­stra classe politica prova nei con­fronti dell’Europa, vista troppo spesso soltanto come fonte di sti­pendi e prebende e benefit spetta­colari) sono stati 109: è un disgui­do se solamente 25 risultano fra i 500 (cinquecento!) deputati più presenti nelle commissioni?

È un disguido se su 921 euro-deputati transitati per Strasburgo in que­sta legislatura (anche negli altri paesi capita che alcuni scelgano di abbandonare, sia pure molto meno che da noi) quelli che risul­tano oltre la 800esima posizione sono addirittura 37 e oltre la 900esima ben 9? Quanto alle pre­senze alle sedute plenarie, come dicevamo all’inizio, la situazione è forse ancora più pesante. Non solo abbiamo solo tre parlamenta­ri (Kusstatscher, Francesco Ferra­ri e Pasqualina Napoletano) tra i primi cento più assidui ma ne ab­biamo soltanto 10 tra i primi tre­cento. Contro 17 spagnoli (che hanno ventidue seggi in meno), 25 britannici, 39 tedeschi. In com­penso dominiamo le posizioni di coda, quelle oltre il 900esimo po­sto, con Fabio Ciani, Gianni De Michelis, Gian Paolo Gobbo, Ar­mando Veneto, Alessandra Mus­solini, Rapisardo Antinucci, Pao­lo Cirino Pomicino, Raffaele Lom­bardo, Adriana Poli Bortone e Um­berto Bossi. Qualcuno, come ad esempio Pomicino e Bossi, può invocare problemi di salute. Altri no. «Pesati» i valori massimi e i va­lori minimi, i più presenti e i più assenti, i più loquaci e i più muti, i più attivi nel presentare interro­gazioni e i più pigri, le tabelle of­frono anche una specie di classifi­ca finale. Da cui viene fuori che, tra i primi cento deputati euro­pei, ne abbiamo otto. Con in te­sta, unica tra i primi dieci, Luisa Morgantini. Può bastare, insieme con la presenza di un po’ di «me­diani » che fanno dignitosamente il loro lavoro, per consolarci?


22 aprile 2009


Male! Molto male...

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Italiani a Strasburgo: assenze record

Messaggioda pagheca il 22/04/2009, 13:30

ranvit ha scritto:
Su gran parte degli altri è meglio stendere un velo. Basti dire che tra i primi cento eurodeputati più presenti a Strasburgo i nostri sono 3.

Come è possibile che pur avendo l’Italia un decimo dei seggi europei (78, come la Francia e la Gran Breta­gna: solo la Germania coi suoi 82 milioni di abitanti ne ha di più: 99) ci ritroviamo con soli 6 rap­presentanti nella classifica dei 250 più presenti nelle varie com­missioni? Come mai possiamo schierare solo Vittorio Prodi (345 presenze), Umberto Guidoni (270), Patrizia Toia (255), il solito Kusstatscher (195), Pia Elda Loca­telli (192) e Pasqualina Napoleta­no (155) per un totale appunto di sei parlamentari...



Vedi caro Vittorio, ritorno ad un mio leit-motiv, e cioe' che se la logica funzionasse in politica, queste 6 persone (e quei 3 presenzialisti di cui Stella, sbagliando a mio avviso, non si degna di fare il nome) dovrebbero essere rieletti coram populo. O almeno questo dovrebbe costituire un buon motivo per andare a selezionare i candidati da votare (ammesso che si ripresentino), visto che alle Europee e' concesso fare quello che molti indicano come condizione necessaria per voler esprimere il proprio voto: dare le preferenze.

Vedremo come andra' a finire, ma temo che il messaggio che passera' e' che "sono tutti uguali", e non quello di punire gli assenteisti e premiare chi il proprio mandato invece lo svolge con impegno.

Personalmente invito tutti a cercare tra costoro il candidato piu' in linea con le proprie opinioni. Perche' questo e' l'unico modo conosciuto, rivoluzioni a parte, per battere questo "schifo" di cui tanti si lamentano

saluti
pagheca
pagheca
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1135
Iscritto il: 19/06/2008, 10:12
Località: Santiago

Re: Italiani a Strasburgo: assenze record

Messaggioda ranvit il 22/04/2009, 14:55

Da ilmattino.it :

Sono otto i candidati campani del Pd alle europee. La lista è stata approvata dalla direzione nazionale eppure non è detto che sia quella definitiva.
Andrea Cozzolino starebbe meditando di ritirare la candidatura: l’assessore regionale avrebbe chiesto «qualche ora di riflessione», fanno sapere fonti a lui vicine, perchè «a differenza dell’insieme delle candidature» svolge in Campania «una impegnativa funzione di governo e questo merita una valutazione molto attenta».
Capolista è Paolo De Castro, ex ministro dell’Agricoltura, presidente di «Red», l’associazione fondata da Massimo D’Alema. Ma la sua leadership non è condivisa da tutti. «Il Pd - dice il segretario provinciale di Avellino Franco Vittoria - è nato per superare le identità e costruire il partito delle nuove generazioni. Con tutta la stima che si deve a De Castro credo che in questo momento il Mezzogiorno meriti leader riconosciuti e non presenze che pongono una miriade di interrogativi».
Numero due è la giornalista de Il Mattino Rosaria Capacchione, da sempre impegnata nella lotta alla camorra. La sua candidatura è stata sostenuta da Teresa Armato e Pina Picierno ed è stato Dario Franceschini a volere la Capacchione vicecapolista. «La candidatura di Rosaria - dice la Armato - dà concretamente e simbolicamente testimonianza dell’impegno del Pd verso i temi della legalità soprattutto al Sud».
Nel cappello di lista, dopo il numero tre Gianni Pittella, troviamo i due eurodeputati campani uscenti: Maria Grazia Pagano e Andrea Losco. Dietro di loro dovrebbe esserci un altro uscente, Vincenzo Lavarra: il condizionale è dovuto a una possibile rinuncia dell’eurodeputato pugliese.
La scelta di De Castro ha aperto le porte alla candidatura di un esponente dell’area popolare. Sfidando la scaramanzia toccherà a Pasquale Sommese, numero diciassette in lista, correre per un seggio a Strasburgo. «In un momento di grave difficoltà - spiega - il partito mi ha chiesto un impegno e io ho doverosamente accettato. Sarà una campagna elettorale in salita, la sfida sarà stimolante». Cozzolino, a meno che non decida di ritararsi, è il numero sette.
La terza donna campana in lista è Elvira Matarazzo, avvocato di Avellino, numero tredici. Precede il vicepresidente della Provincia di Salerno Gianni Iuliano e Angelo Montemarano. L’ex assessore alla Sanità è stato in bilico sino all’ultimo: nel Pd c’era chi riteneva inopportuna la sua candidatura ricordando sia le polemiche sulla discussa gestione della sanità sia il recente avviso di garanzia. Ma Rosi Bindi ha insistito e per Montemarano è arrivato il via libera accolto con il sì dei suoi sette consiglieri comunali (in primis il figlio Emilio) ai primi articoli del bilancio.
Soddisfatto per come si è chiusa la partita il segretario regionale Tino Iannuzzi. «Rosaria Capacchione - dice - è una giornalista simbolo della lotta alla criminalità. È stato riconosciuto il lavoro significativo svolto dagli europarlamentari uscenti Losco e Pagano. Da Cozzolino a Iuliano, da Montemarano a Sommese alla Matarazzo, si tratta di scelte non calate dall’alto. Tutti i candidati sono rappresentativi delle diverse esperienze presenti nel partito e anche dei diversi territori». La lista della circoscrizione meridionale comprende sei regioni: oltre alla Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria. Con gli otto campani, completano la lista gli assessori regionali calabresi Liliana Frascà e Mario Pirillo, l’assessore regionale pugliese Elena Gentile, l’assessore alla Provincia di Lecce Cosimo Durante, la dirigente del Pd pugliese Cinzia De Marzo, l’ex assessore alla Provincia di Teramo Marco Verticelli, l’imprenditore Gerardo De Gennaro. p.mai.

--------------------------------------------------------------

Ma dove vogliono andare in Campania con questi "campioni"?

Se si esclude la giornalista Capacchione, nota per i suoi reportage anticamorra, il resto sono tutti sufficientemente screditati....gente come il prezzemolo che sta sempre a galla.

De Castro capolista? Mi chi è? Nel senso che sappiamo bene chi è.....cioè il nulla, politicamente parlando.

E il capolista del nord est? Luigi Berlinguer.....brav'uomo per carità, ma assolutamente vecchio, decrepito, screditato.

E' questo il rinnovamento?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Italiani a Strasburgo: assenze record

Messaggioda pianogrande il 22/04/2009, 15:03

Per chi non avesse capito come vengono difesi i nostri interessi in Europa.
Gli euroscettici non sono scettici su stipendi e prebende.
Dopodiché, il fatto che i nostri interessi non vengano difesi, viene, addirittura, in loro favore per poter tuonare contro le ingiustizie tipo quote latte e quan'taltro.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52


Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti